Israele torna a colpire Gaza: è la più grande escalation dal conflitto di maggio 2021
Israele torna a colpire Gaza: è la più grande escalation dal conflitto di maggio 2021
Israele è tornata a colpire Gaza per la seconda volta questa settimana, nella più grande escalation armata dal conflitto dello scorso maggio, durato 11 giorni.
Nelle scorse ore, l’esercito israeliano ha condotto raid aerei contro la città di Gaza in risposta al lancio di un razzo dall’enclave palestinese, caduto nei pressi di una casa nei pressi di Sderot, nel sud di Israele. I missili israeliani hanno colpito una postazione militare e un complesso di tunnel “contenente sostanze chimiche utilizzate per la produzione di motori a razzo”. Secondo l’esercito israeliano, i raid avrebbero compromesso in maniera significativa la capacità di produzione di razzi dei palestinesi.
Le forze israeliane hanno dichiarato di aver rilevato inizialmente il lancio di numerosi razzi da Gaza, un errore del sistema di difesa antimissile Iron Dome (Cupola di ferro), che aveva scambiato colpi di arma da fuoco sparati dalla striscia per altri quattro razzi. In realtà, da Gaza stanotte sarebbe partito solo il razzo caduto a Sderot, i cui detriti hanno finito per danneggiare una macchina.
Quello della scorsa notte è il secondo attacco condotto in questa settimana da Israele. Già nella serata di lunedì, le forze israeliane avevano risposto al lancio di un razzo con raid aerei contro diversi siti militari di Hamas, il movimento islamista che controlla il territorio palestinese dal 2007. Tra questi anche una struttura che Hamas avrebbe usato per produrre armi. In entrambe le occasioni, il gruppo palestinese avrebbe lanciato missili antiaerei contro i jet israeliani, secondo quanto dichiarato dallo stesso esercito israeliano.
L’escalation militare segue quasi un mese di violenze tra israeliani e palestinesi, culminate negli scontri nella Spianata delle moschee, a Gerusalemme, in cui venerdì scorso sono rimasti feriti più di 150 palestinesi. Nelle ultime quattro settimane in totale almeno 36 persone hanno perso la vita nelle violenze. Poche ore prima degli ultimi raid, la polizia israeliana aveva impedito a manifestanti ultranazionalisti ebrei di avvicinarsi al quartiere musulmano della Città Vecchia a Gerusalemme est.
Anche a maggio dell’anno scorso, gli scontri nel complesso della Moschea Al-Aqsa avevano preceduto l’escalation militare, che secondo le Nazioni Unite ha portato alla morte di 261 palestinesi e 10 israeliani in soli 11 giorni di conflitto.