Israele, vaccinata quasi metà della popolazione: riaprono bar, ristoranti e cinema
Israele riapre bar, ristoranti e cinema ai vaccinati
Dopo mesi di chiusure imposte dal governo, in Israele il successo della campagna di vaccinazione anti-Covid ha permesso di riaprire numerose attività economiche, come bar, ristoranti e cinema, che potranno accogliere chi ha un certificato di vaccinazione. Anche le sale per eventi, gli impianti sportivi, gli hotel e tutte le scuole primarie e secondarie hanno riaperto oggi, con alcune limitazioni per ingressi e capienza.
L’allentamento delle limitazioni, deciso sabato sera dal governo, include anche la riapertura del principale aeroporto internazionale Ben Gurion a un numero limitato di passeggeri in arrivo ogni giorno. Alcune di queste restrizioni erano in vigore da settembre.
“Il peggio è ormai alle spalle”, ha dichiarato ieri il ministro della Salute israeliano Yuli Edelstein. “Se continueremo a rispettare le regole e a vaccinarci terremo a bada la pandemia”, ha aggiunto. “La nostra non sarà una vittoria per KO, visto che dovremo convivere con il virus ancora per diversi anni, ma credo di poter dire che il momento più critico è ormai passato”.
La campagna di vaccinazione in Israele
Israele è il primo Paese al mondo per numero di dosi somministrate per 100mila abitanti e conta ormai oltre il 40 per cento della popolazione vaccinata. Più di 5 milioni di persone hanno ricevuto almeno una dose, e 3,7 milioni hanno ricevuto anche la seconda. Entro la prossima settimana il Paese potrebbe raggiungere l’obiettivo dell’immunità di gregge, che il direttore generale del ministero della Salute Chezy Levy ha fissato a quota 5 milioni di vaccinati (con prima e seconda dose).
Chi ha ricevuto la vaccinazione è dotato di un certificato, chiamato Green Pass, con il quale può ritornare a svolgere pressoché tutte le attività che si svolgevano prima della pandemia. Così nell’ultimo weekend, cinema e teatri hanno riaperto le loro porte, mentre i ristoranti hanno potuto ripristinare coperti fino al 75 per cento della capienza al chiuso e il 100 per cento all’aperto.
“Ora possiamo aprire quasi tutto, l’economia, la cultura, lo sport, il tempo libero, il turismo”, ha detto Edelstein. Il ministro della Salute ha inoltre escluso che possa essere previsto un altro lockdown prima delle elezioni del 23 marzo.
Leggi anche: 1. Covid, positivi il presidente siriano Bashar al Assad e la moglie /2. Vaccino, Austria e Danimarca puntano a Israele: “Non si può contare solo sull’Europa”/3. Anche il Papa soffre il lockdown: “Dopo mesi di ‘prigione’ col viaggio in Iraq sono tornato a vivere”