Israele, Netanyahu incriminato per corruzione
Netanyahu incriminato per corruzione
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è stato incriminato per corruzione. La decisione del Procuratore generale dello Stato di Israele Avichai Mandelblit è arrivata oggi, 21 novembre 2019. È la prima volta nella storia di Israele che un premier in carica viene accusato di corruzione.
Confermate anche le accuse di frode e abuso di ufficio.
Le inchieste in cui è coinvolto sono il Caso 1000 (regali da facoltosi uomini di affari) e 2000 (rapporti con l’editore di Yediot Ahronot Arnon Mozes) con frode e abuso di ufficio, mentre per il Caso 4000 (affaire Bezez-Walla) oltre la frode e l’abuso di ufficio c’è anche la corruzione.
I media israeliani stanno trasmettendo edizioni speciali di notiziari sulla vicenda.
In questi giorni Israele è scosso dal fallimento dei tentativi di formare un governo, dopo le elezioni del 17 settembre. Se nelle prossime 3 settimane non si troverà una soluzione, il paese tornerà alle urne per la terza volta in un anno, come abbiamo spiegato in questo articolo.
Le 3 inchieste in cui è coinvolto Netanyahu
Sono tre le inchieste in cui è coinvolto il primo ministro dello stato di Israele: nella prima Netanyahu è accusato di aver lavorato per assicurare una politica governativa favorevole agli interessi di Shaul Elovitch, proprietario dell’azienda delle telecomunicazioni Bezeq, in cambio di una copertura mediatica positiva da parte del sito di notizie collegato, Walla.
Nel secondo caso, è sospettato di aver ricevuto regali di lusso da persone facoltose in cambio di favori finanziari o personali; il terzo caso riguarda invece la ricerca di un accordo con l’editore del quotidiano Yedioth Ahronoth per avere una copertura mediatica positiva in cambio di una legge che avrebbe limitato il rivale, il giornale Israel Hayom.
Ecco i tre casi spiegati più nel dettaglio:
Il caso 4000 è considerato il più grave e ruota attorno a un presunto accordo di corruzione tra Netanyahu e l’uomo d’affari Shaul Elovich, che controllava la società di telecomunicazioni Bezeq e il sito di Walla News. Secondo l’accusa, Netanyahu ed Elovich hanno stretto un accordo quid-pro-pro in cui Netanyahu, in qualità di ministro delle comunicazioni, ha condotto misure regolatorie direttamente legate alle attività e agli interessi di Elovich che hanno fruttato al magnate circa 500 milioni di dollari.
In cambio, secondo l’accusa, Netanyahu e sua moglie Sara hanno chiesto al sito di notizie Walla News di fare una copertura favorevole agli interessi di Netanyahu e colpire i loro avversari. Elovich avrebbe spinto gli editori del sito a soddisfare le richieste del premier e della moglie. Prove circostanziali sostanziali hanno convinto il procuratore Mendelblit che sia Elovich che Netanyahu erano a conoscenza del quid-pro-quo, sebbene non vi siano prove di un coordinamento esplicito dell’accordo.
Gli avvocati che difendono Netanyahu hanno sostenuto che una copertura favorevole non arriva necessariamente una tangente e che in ogni caso il primo ministro non ha cercato di distorcere la copertura a suo favore, ma ha piuttosto spinto per una copertura equilibrata. Inoltre, hanno affermato che tutte le decisioni prese da Netanyahu nel suo ruolo di ministro delle comunicazioni sono state approvate dallo staff professionale del ministero.
Al centro del Caso 2000 vi sono una serie di incontri tra Netanyahu e l’editore del quotidiano Yedioth Ahronoth, Arnon Mozes, in cui presumibilmente hanno discusso di un accordo di corruzione. Secondo l’accusa, l’accordo prevedeva che Netanyahu tentasse di limitare la circolazione del quotidiano rivale Israel Hayom, e in cambio Mozes avrebbe offerto una copertura favorevole a Netanyahu. In questo caso, Netanyahu è accusato di frode e abuso d’ufficio.
All’udienza, gli avvocati della difesa di Netanyahu hanno sostenuto che il premier non può essere accusato del reato poiché non ci sono prove del fatto che l’accordo sia stato portato a compimento. Inoltre, i legali hanno sostenuto che il contatto tra figure mediatiche e politici è diffuso e non dovrebbe essere criminalizzato.
Nel caso 1000, Netanyahu è anche accusato di frode e abuso d’ufficio su alcuni regali di lusso che presumibilmente ha ricevuto dal magnate di Hollywood Arnon Milchan e dal miliardario James Packer. Secondo l’accusa, Netanyahu ha ricevuto sigari e champagne dai due nel corso di alcuni anni. Anche i membri della famiglia di Netanyahu, afferma l’accusa, hanno richiesto e ricevuto regali dagli uomini d’affari, e Netanyahu era a conoscenza di questa circostanza. Mendelblit sostiene nell’accusa che Netanyahu sia in una posizione di conflitto di interessi e che abbia usato il suo ruolo pubblico per ricevere regali.
La difesa di Netanyahu ha sostenuto che “è permesso ricevere regali dagli amici”. Secondo i suoi avvocati, Milchan ha fatto i regali al premier in virtù del loro rapporto di amicizia, e Netanyahu non era a conoscenza delle richieste fatte dai suoi familiari.