Guerra di Israele a Gaza contro Hamas e in Libano contro Hezbollah, le ultime notizie. Gaza: oltre 45.200 morti dal 7 ottobre 2023, 77 nelle ultime 24 ore. Cisgiordania: coloni assaltano e incendiano una moschea in un villaggio palestinese. Israele apre un’indagine. La Svezia non finanzierà più l’Unrwa. Siria: delegazione Usa a Damasco per incontrare i vertici di Hayat Tahrir al-Sham | DIRETTA
Diretta live della guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah oggi, venerdì 20 dicembre
Di seguito le ultime notizie di oggi, venerdì 20 dicembre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, contro Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente e in Siria dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad.
Ore 11,30 – Gaza: 45.206 morti dal 7 ottobre 2023, 77 solo nelle ultime 24 ore – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 si è attestato a 45.206 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 107.512 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 77 persone e altre 174 sarebbero rimaste ferite.
Ore 10,30 – Israele: il ministro Chikli critica Papa Francesco per la richiesta di indagare sul “genocidio” a Gaza – Il ministro israeliano per gli Affari della Diaspora, Amichai Chikli, ha criticato Papa Francesco per aver suggerito alla comunità internazionale di indagare se l’offensiva militare di Tel Aviv nella Striscia di Gaza costituisca un “genocidio” del popolo palestinese. In una lettera aperta indirizzata al pontefice e pubblicata da diversi organi di informazione israeliani, Chikli afferma che le osservazioni del Papa, contenute nell’estratto di un libro-intervista pubblicato il mese scorso, equivalgano a una “banalizzazione” del termine “genocidio”. “Come popolo che ha perso sei milioni di figli e figlie nell’Olocausto, siamo particolarmente sensibili alla banalizzazione del termine ‘genocidio’, una banalizzazione che si avvicina pericolosamente alla negazione dell’Olocausto”, ha scritto il ministro nella lettera, in cui definisce Bergoglio “un caro amico del popolo ebraico”, chiedendogli però “di chiarire la sua posizione riguardo alla nuova accusa di genocidio contro lo Stato ebraico”. Il Vaticano non ha commentato la notizia.
Ore 10,00 – Cisgiordania: Israele apre un’indagine sull’assalto di alcuni coloni a una moschea palestinese – La polizia israeliana e i servizi interni dello Shin Bet hanno aperto un’indagine sull’irruzione di un gruppo di coloni in una moschea della località palestinese di Marda, nella Cisgiordania occupata. Lo riferiscono le autorità israeliane in una nota congiunta, secondo cui “gli agenti stanno raccogliendo prove e riscontri sulla scena”. “Consideriamo grave l’incidente e lavoreremo con determinazione per assicurare alla giustizia i responsabili”, si legge nel testo.
Ore 9,30 – Siria, ong: “2 giornalisti curdo-turchi uccisi nel nord” – Due giornalisti turchi di origini curde sono rimasti uccisi nel nord della Siria dove stavano seguendo gli scontri tra i combattenti sostenuti da Ankara e le forze curde appoggiate dagli Stati Uniti. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo cui il cronista Nazim Dastan e la collega Cihan Bilgin sono rimasti uccisi e il loro autista Eziz Hec Bozan è stato ferito vicino alla diga di Tishrin, a circa 100 chilometri a est di Aleppo, quando la loro auto è stata colpita da un’esplosione. La notizia è stata confermata sui social dall’associazione per la stampa, Dicle Fırat Journalists Association. Secondo l’agenzia di stampa filo-curda Mezopotamya Agency, l’auto è stata colpita da un drone turco.
Ore 9,00 – Siria: delegazione diplomatica Usa arriva a Damasco per incontrare i vertici di Hayat Tahrir al-Sham – Una delegazione diplomatica dell’amministrazione degli Stati Uniti è arrivata oggi a Damasco per incontrare le nuove autorità della Siria guidate dal gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham. Lo riferisce il dipartimento di Stato in una nota citata dall’agenzia di stampa Reuters, secondo cui la vicesegretaria di Stato per il Medio Oriente, Barbara Leaf, l’inviato presidenziale per la liberazione degli ostaggi, Roger Carstens, e il neo-nominato consigliere Daniel Rubinstein, a cui è stato affidato il compito di guidare gli sforzi del dipartimento Stato in Siria, sono i primi diplomatici statunitensi a recarsi a Damasco dalla caduta del regime di Bashar al-Assad. La delegazione incontrerà alcuni rappresentanti di Hayat Tahrir al-Sham – tuttora considerato un gruppo terroristico da Washington – e della società civile per discutere con i siriani “la loro visione per il futuro del Paese e di come gli Stati Uniti possono aiutarli a realizzarla”. Nei loro incontri con i nuovi governanti de facto della Siria, i funzionari statunitensi discuteranno con i rappresentanti del gruppo jihadista una serie di “principi come l’inclusività e il rispetto dei diritti delle minoranze” che Washington vuole includere nel quadro per la transizione politica nel Paese arabo e chiederanno anche nuove informazioni sul giornalista statunitense Austin Tice, sequestrato durante un reportage in Siria nell’agosto 2012, e su altri cittadini americani scomparsi durante il regime di Assad. Intanto ieri il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder, ha annunciato che, negli ultimi mesi, gli Stati Uniti hanno raddoppiato il proprio personale militare in Siria nell’ambito delle operazioni contro il sedicente Stato islamico (Isis), portandolo a circa 2.000 soldati. Washington sostiene da anni di avere circa 900 soldati in Siria come parte della coalizione internazionale contro il gruppo jihadista.
Ore 8,30 – La Svezia non finanzierà più l’Unrwa – La Svezia non finanzierà più l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Lo ha annunciato oggi il ministro svedese degli Aiuti Umanitari, Benjamin Dousa, all’emittente locale TV4, precisando però che Stoccolma continuerà a fornire assistenza umanitaria alla Striscia di Gaza “attraverso altri canali”.
Ore 8,00 – Gaza, al-Jazeera: “4 morti in un raid di Israele a Gaza City” – Almeno 4 persone sono rimaste uccise oggi a Gaza City a seguito di un attacco aereo delle forze armate di Israele che ha colpito il quartiere meridionale di Sabra. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera Arabic, citando fonti della Protezione civile della Striscia, secondo cui il raid ha preso di mira un’abitazione, provocando un imprecisato numero di feriti. Secondo i dati diffusi nella notte dal ministero della Salute controllato da Hamas, il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 si è attestato a 45.129 morti e 107.338 feriti.
Ore 7,30 – Gaza, media: “Nessun progresso sulla tregua, il direttore della CIA lascia il Qatar” – Il direttore della CIA, William Burns, ha lasciato la capitale del Qatar, Doha, a causa della mancanza di progressi nei negoziati in corso per raggiungere un cessate il fuoco tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, che preveda anche un accordo per la liberazione degli ostaggi in cambio del rilascio di centinaia di detenuti palestinesi. Lo riferisce il quotidiano statunitense The Washington Post, che cita fonti vicine ai colloqui, secondo cui persistono ancora differenze su quali ostaggi liberare e quali detenuti palestinesi rilasciare, sul numero di truppe israeliane che potranno restare nella Striscia, sul diritto degli sfollati di tornare alle aree settentrionali di Gaza, su chi amministrerà i valichi di confine e sulla fine delle ostilità. I resoconti dei media israeliani sono invece più ottimisti: al portale online Walla un funzionario israeliano ha invece definito “produttivi” i colloqui svoltisi negli ultimi giorni in Qatar, anche se “permangono alcune divergenze”. Secondo l’emittente Channel 12 nei giorni scorsi sono stati compiuti ulteriori progressi per colmare le differenze su alcune delle questioni più controverse. Tuttavia, secondo una fonte diplomatica di un Paese arabo citata dal The Times of Israel i mediatori continuano a fare progressi “ma probabilmente ci vorranno settimane, non solo giorni, per finalizzare un accordo”.
Ore 7,00 – Cisgiordania, Wafa: “Coloni assaltano e incendiano una moschea in un villaggio palestinese” – Un gruppo di coloni israeliani ha vandalizzato e incendiato una moschea nel villaggio di Marda, a nord di Salfit, nella Cisgiordania occupata. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Wafa, secondo cui il gruppo è entrato ha fatto irruzione nella moschea Bar Al-Walidain, scrivendo slogan razzisti sui muri del luogo di culto prima di appiccarvi un incendio, che i residenti sono riusciti a estinguere prima che si propagasse. Filmati e foto diventati virali sui social mostrano graffiti in ebraico con la parola “vendetta” e frasi come “La moschea brucerà, il Tempio (ebraico, ndr) sarà ricostruito”.