Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Libano: 9 morti in un raid di Israele su un ospedale nel centro di Beirut. Uccisi 60 miliziani di Hezbollah: il gruppo lancia missili e droni sul nord dello Stato ebraico. Uccisi anche 2 soldati libanesi: per la prima volta da un anno l’esercito risponde al fuoco. Il governo di Beirut: “Uccisi più di 40 operatori sanitari e pompieri in tre giorni”. Gaza: 41.788 morti dal 7 ottobre | DIRETTA
Diretta live della guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah oggi, giovedì 3 ottobre
A pochi giorni dall’anniversario dei brutali attentati di Hamas e della Jihad Islamica in Israele, la guerra in Medio Oriente non è più solo limitata alla Striscia di Gaza, dove sono già morte almeno 41.689 persone e altre 96.625 sono rimaste ferite. Il fronte più caldo al momento è in Libano, dove i raid israeliani contro il gruppo armato sciita Hezbollah hanno provocato in un anno 1.873 vittime e 1,2 milioni di sfollati. Ieri però si sono registrati anche i primi 8 caduti tra le truppe israeliane entrate nel Paese arabo, proprio a seguito di alcuni combattimenti con i miliziani dell’organizzazione armata libanese. Nuovi raid attribuiti a Israele hanno colpito anche in Siria, dove un attacco aereo ha provocato almeno 3 morti nella capitale Damasco, compreso il genere del defunto leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Il tutto mentre il gruppo armato sciita yemenita degli Houthi ha rivendicato un attacco missilistico contro Israele. Due droni nella notte sono entrati nello spazio aereo israeliano, senza provocare feriti. Intanto le Brigate Ezzeddine al-Qassam, l’ala armata di Hamas, ha rivendicato l’attentato che il 1° ottobre ha provocato 7 morti a Giaffa, nei sobborghi di Tel Aviv. L’Iran aspetta ancora la reazione di Tel Aviv dopo le due raffiche di circa 180 missili balistici sparate nella stessa giornata da Teheran contro lo Stato ebraico. Malgrado l’ottimismo del G7, che ieri in comunicato congiunto divulgato dalla presidenza italiana parlava di “soluzione diplomatica possibile”, i colloqui restano in stallo sia per Gaza che per il Libano. Di seguito le ultime notizie di oggi, giovedì 3 ottobre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, contro Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.
Ore 18,00 – Israele, Idf: “Abbattuto un drone nel sud” – Un drone entrato nello spazio aereo di Israele è stato intercettato e abbattuto dall’Aeronautica militare delle forze armate di Tel Aviv (Idf) nel sud dello Stato ebraico. Lo hanno reso noto le Idf in un comunicato diramato online, che non specifica però né da dove sia stato lanciato questo velivolo senza pilota né su quale località sia stato effettivamente intercettato. Non si segnalano feriti al momento.
Ore 17,30 – Gaza, al-Jazeera: “4 morti in un raid dell’Idf nel nord della Striscia: stavano raccogliendo legna da ardere” – Almeno 4 persone sono rimaste uccise in un raid aereo condotto da un drone delle forze armate israeliane (Idf) nella città di Beit Lahya, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce un corrispondente nel territorio costiero palestinese dell’emittente qatariota al-Jazeera, secondo cui il drone dell’Idf “ha sparato un missile contro un gruppo di persone riunite nella parte settentrionale della città”. Le vittime, secondo l’emittente, “si trovavano nella zona per raccogliere legna da ardere, a causa della carenza di gas per cucinare”.
Ore 17,20 – Libano, Idf: “Ucciso il comandante di Hezbollah responsabile della strage di 12 bambini drusi sulle alture del Golan” – Khader Shahabiya, comandante di Hezbollah nella regione del Monte Dov, è rimasto ucciso ieri in un attacco aereo delle forze armate israeliane (Idf), che lo considerano il principale responsabile dell’attacco del 27 luglio nel villaggio a maggioranza drusa di Majdal Shams, sulle alture del Golan occupate da Israele, in cui morirono 12 minori. Lo hanno reso noto le Idf in un comunicato diramato online, secondo cui Shahabiya “era anche responsabile di numerosi attacchi con missili anticarro e razzi contro le postazioni militari israeliane sui monti Dov e Hermon e nella zona settentrionale delle alture del Golan”. Hezbollah ha sempre negato ogni coinvolgimento nell’attacco a Majdal Shams.
Ore 17,15 – Biden: “Possibili attacchi di Israele alle infrastrutture petrolifere in Iran” – La risposta di Israele all’attacco missilistico lanciato il 1° ottobre dall’Iran contro lo Stato ebraico potrebbe concentrarsi sulle infrastrutture petrolifere della Repubblica islamica. Lo ha dichiarato oggi il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, rispondendo a una domanda sull’argomento in un breve scambio di battute con la stampa fuori dalla Casa bianca, dichiarazioni che hanno provocato un immediato rialzo dei prezzi del petrolio sui mercati internazionali. Alla domanda se sosterrebbe o meno un attacco di Israele agli impianti petroliferi iraniani, Biden ha risposto: “Ne stiamo discutendo”. “Penso che sarebbe un po’… comunque”, ha poi aggiunto, senza concludere il discorso.
Ore 17,00 – Israele, Idf: “130 razzi lanciati dal Libano soltanto oggi” – Altri 10 razzi sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele nelle ultime ore, senza causare feriti. Lo riferiscono in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui solo alcuni missili sono stati intercettati mentre altri sono precipitati in spazi aperti. Da mezzanotte, secondo l’Idf, almeno 130 razzi sono stati lanciati verso Israele dal Libano. Da questa mattina, il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha rivendicato oltre una ventina di attacchi contro lo Stato ebraico, effettuati principalmente a colpi di razzi, missili e droni.
Ore 16,45 – Libano, Idf: “Uccisi oltre un centinaio di miliziani di Hezbollah dall’inizio dell’offensiva terrestre” – Oltre un centinaio di miliziani di Hezbollah sono stati uccisi dalle forze armate israeliane (Idf) durante l’invasione terrestre lanciata da Tel Aviv nel Libano meridionale. Lo hanno reso noto oggi le Idf in un comunicato diramato online, secondo cui i membri del gruppo armato sciita libanese sono stati uccisi “sia in operazioni di terra che in raid aerei”.
Ore 16,30 – Biden: “La risposta israeliana all’Iran non arriverà oggi” – La risposta di Israele all’attacco missilistico lanciato il 1° ottobre dall’Iran contro lo Stato ebraico non avverrà oggi. La conferma arriva direttamente dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che rispondendo a una domanda sull’argomento in un breve scambio di battute con la stampa fuori dalla Casa bianca ha detto: “Non succederà nulla oggi”. “Innanzitutto, noi non ‘diamo il permesso’ a Israele, noi consigliamo Israele. E non accadrà nulla oggi”, ha precisato il presidente degli Stati Uniti.
Ore 16,00 – Iran: il ministro degli Esteri domani in visita a Beirut – Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi si recherà domani in visita a Beirut. Lo riferisce l’emittente Sky News, secondo cui il capo della diplomazia di Teheran incontrerà domani diversi “funzionari libanesi”.
Ore 15,40 – Libano: oltre 40 operatori sanitari e vigili del fuoco uccisi in tre giorni da Israele – Oltre 40 tra operatori sanitari e vigili del fuoco sono rimasti uccisi negli ultimi tre giorni in Libano a seguito degli attacchi aerei condotti dalle forze armate di Israele (Idf) nel Paese arabo. Lo ha riferito oggi in conferenza stampa il ministro della Sanità di Beirut, Firass Abyad, citato dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui in questo periodo le Idf hanno preso più volte di mira ospedali e strutture sanitarie nel Paese. In totale, ha dichiarato il ministro, almeno 97 tra “paramedici e vigili del fuoco” sono stati uccisi e 188 sono rimasti feriti dall’inizio dei combattimenti al confine. In Libano, ha affermato Abyad, sono state uccise complessivamente 1.974 persone, tra cui 127 minori, e più 9.350 sono rimaste ferite.
Ore 15,30 – Libano, Idf: “Colpite postazioni dell’intelligence di Hezbollah a Beirut” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno confermato i nuovi raid aerei condotti da Tel Aviv a Beirut, affermando di aver una serie di postazioni dell’unità di intelligence di Hezbollah nella capitale del Libano. Lo riferiscono in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui questa mattina “l’Aeronautica ha bombardato i siti di intelligence e comunicazioni di Hezbollah nella capitale libanese Beirut”. Secondo l’Idf, tra gli obiettivi figuravano agenti della divisione di intelligence, apparecchiature di sorveglianza, quartier generali e altre infrastrutture.
Ore 15,15 – Israele, Idf: “Lanciati 110 razzi contro il nord” – Almeno 110 razzi sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele nelle ultime ore, senza causare feriti. Lo riferiscono in una nota le forze armate israeliane (Idf). Da questa mattina, il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha rivendicato 21 operazioni contro Israele, effettuate principalmente lungo il confine a colpi di razzi, missili e droni.
Ore 15,00 – Libano: Hezbollah rivendica due attacchi “mortali” contro truppe dell’Idf – Il gruppo armato sciita Hezbollah ha rivendicato due attacchi contro le forze armate israeliane (Idf), affermando di aver provocato un imprecisato numero di “morti e feriti” tra le truppe dello Stato ebraico. In due diversi comunicati diramati dal gruppo su Telegram e citati dall’emittente al-Manar e dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, si afferma che gli attacchi sono avvenuti nelle località di Yaroun e Maroun el-Ras, nel sud del Libano. Nella prima nota il gruppo afferma di aver “fatto esplodere una mina Sajil” contro alcuni soldati israeliani “che cercavano di infiltrarsi nella località di Yaroun”, nel sud del Libano, intorno alle 12,00 di oggi (le 11,00 in Italia), provocando un imprecisato numero di “morti e feriti” tra i militari dell’Idf. In un secondo comunicato, Hezbollah aggiunge di aver “fatto esplodere una mina contro un contingente della Brigata Golani in una zona di Maroun el-Ras”, che “ha cercato di aggirare il villaggio da ovest”, uccidendo e ferendo anche in questo caso un imprecisato numero di militari. Secondo l’emittente libanese al-Manar, la mina Sajil è un tipo di ordigno esplosivo improvvisato sviluppato dalle Brigate Ezzeddine al-Qassam, il braccio armato di Hamas, a partire da ordigni inesplosi recuperato dai missili israeliani e contiene circa 750 frammenti di metallo. Le Idf non hanno commentato finora la notizia.
Ore 14,30 – Libano, raid dell’Idf a Bint Jbeil: “Ucciso un altro soldato libanese”. Per la prima volta l’esercito di Beirut risponde al fuoco – Un soldato dell’esercito libanese è rimasto ucciso “a seguito di un attacco aereo israeliano contro una base militare a Bint Jbeil”, nel sud del Libano, Lo riferisce l’esercito di Beirut in una nota diramata sui social e citata dall’agenzia di stampa ufficiale Nna, secondo cui per la prima volta le truppe libanesi hanno risposto al fuoco delle forze armate israeliane (Idf), “sparando verso la fonte dell’attacco”. È il secondo soldato libanese ucciso oggi in un raid dell’Idf, il terzo deceduto finora dall’inizio dell’invasione israeliana del Paese arabo.
Ore 14,05 – Iran: il ministero degli Esteri convoca gli ambasciatori di Germania e Austria – Il ministero degli Esteri dell’Iran ha convocato oggi gli ambasciatori a Teheran di Germania, Markus Potzel, e Austria, Wolf Dietrich Heim, dopo che Berlino e Vienna avevano convocato i rappresentanti diplomatici della Repubblica islamica per protestare contro l’attacco iraniano contro Israele. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna.
Ore 14,00 – Libano, nuovi raid dell’Idf a sud di Beirut. Media: “Colpito l’ufficio stampa di Hezbollah” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno condotto nuovi raid aerei nel sud di Beirut, in Libano, dove secondo i media locali l’Aeronautica militare di Tel Aviv avrebbe preso di mira l’ufficio stampa di Hezbollah nel quartiere di Dahiyeh. La notizia dell’attacco è stata confermata da diversi media libanesi, compresa l’agenzia di stampa ufficiale Nna. Una fonte del gruppo armato sciita libanese ha fatto sapere a un corrispondente del quotidiano locale L’Orient-Le Jour che gli attacchi israeliani alla periferia sud di Beirut hanno preso di mira l’ufficio stampa di Hezbollah.
Ore 13,30 – Israele: “Ritrovata a Gaza una donna yazida rapita in Iraq dall’Isis nel 2014” – Una giovane donna yazida sequestrata in Iraq dal sedicente Stato Islamico (Isis) e portata nella Striscia di Gaza nel 2014 all’età di soli 11 anni è stata ritrovata dalle forze armate di Israele (Idf) nel territorio costiero palestinese. La notizia è stata annunciata sui social dal responsabile della divisione diplomazia digitale del ministero degli Esteri israeliano, David Saranga, citato dal portale locale Ynet. “Fauzia è stata tenuta prigioniera da un membro palestinese di Hamas per anni e ora si è riunita alla sua famiglia”, ha detto Saranga, che ha allegato un video in cui si vede la ragazza riunirsi con la propria famiglia. “La sua storia è un promemoria della crudeltà affrontata dai bambini yazidi che sono stati rapiti con la forza. Circa 101 israeliani sono ancora tenuti in ostaggio a Gaza”.
Fawzia, a Yazidi girl kidnapped by ISIS from Iraq and brought to Gaza at just 11 years old, has finally been rescued by the Israeli security forces.
For years, she was held captive by a Palestinian Hamas-ISIS member.
She has now been reunited with her family. Her story is a… pic.twitter.com/nkVotqYdov
— David Saranga (@DavidSaranga) October 3, 2024
Ore 13,00 – Libano: ucciso un altro soldato dell’esercito di Beirut in un raid di Israele – Un soldato dell’esercito libanese è stato ucciso e un altro è rimasto ferito in un attacco aereo delle forze armate israeliane (Idf) nel sud del Libano. Lo riferisce l’esercito di Beirut in una nota diramata sui social e citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui nel raid compiuto nella località di Taybé, nel distretto di Marjayoun del governatorato di Nabatiyé, sono rimasti feriti anche quattro operatori della Croce Rossa libanese. È il secondo soldato libanese ucciso questa settimana in un attacco aereo israeliano. Ieri un altro soldato è rimasto ferito in un raid tra Marjeyoun e Hasbaya.
Ore 12,45 – Siria, media di regime: “Altro raid di Israele a Damasco” – Un altro raid attribuito a Israele è stato segnalato a Damasco, in Siria, dai media del regime di Bashar al-Assad. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana, secondo cui la contraerea ha affrontato “obiettivi ostili”, un’espressione che di solito indica attacchi da parte di Israele, nei pressi della capitale. I corrispondenti citati dall’agenzia del regime segnalano una serie di esplosioni udite nella zona occidentale del governatorato di Rif Dimashq, vicino al confine con il Libano. Le forze armate israeliane (Idf) non hanno finora rilasciato commenti in merito.
Ore 12,30 – Libano: media sospettano che Israele abbia usato bombe al fosforo nel raid a Beirut – Il raid aereo condotto nella notte dalle forze armate israeliane (Idf) nel centro di Beirut contro una sede del Comitato sanitario islamico, affiliato al gruppo armato sciita Hezbollah, nel distretto di Bachoura, non lontano dal Parlamento libanese, ha sollevato dubbi sul ricorso da parte di Tel Avi di munizioni al fosforo bianco. Tali sospetti sono stati riportati da diversi media libanesi, compresa l’agenzia di stampa ufficiale Nna, che citano vari testimoni e residenti secondo cui, dopo il bombardamento che ha causato 9 morti e 14 feriti, nella zona dell’attacco si percepiva odore di zolfo, tipico dei raid con munizioni al fosforo bianco. Non sono state però fornite prove sul ricorso a tali bombe da parte deell’Idf, che non ha rilasciato commenti in merito.
Ore 12,15 – Libano: Idf ordinano l’evacuazione della città di Nabatiyé e di altre 24 località nel sud – Le forze armate israeliane (Idf) hanno ordinato ai civili libanesi di evacuare immediatamente la città di Nabatiyé, una delle più grandi del sud del Libano, e altre 24 località circostanti, invitando la popolazione a dirigersi a nord del fiume Awali, situato a nord di Saida e dello spesso citato fiume Litani. “L’attività di Hezbollah costringe l’Idf ad agire”, ha fatto sapere sui social il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dei militari israeliani. “L’Idf non desidera farvi del male. Per la vostra sicurezza, dovete evacuare immediatamente le vostre case. Chiunque si trovi vicino agli operativi di Hezbollah, alle loro strutture o alle loro armi, si mette a rischio”. Altre ordinanze simili erano state emesse negli scorsi giorni dai militari israeliani in un’altra cinquantina di villaggi del Libano meridionale. Da giorni, l’Idf ha messo in guardia i civili contro qualsiasi spostamento a bordo di autoveicoli dal nord al sud del fiume Litani. L’esercito dello Stato ebraico ha definito le operazioni di terra in corso in Libano meridionale come “incursioni limitate, localizzate e mirate”, con l’obiettivo di “demolire l’infrastruttura di Hezbollah” al confine.
Ore 12,00 – Libano: sale a 9 morti e 14 feriti il bilancio del raid di Israele nel centro di Beirut” – È salito a 9 morti e 14 feriti il il bilancio delle vittime del raid aereo condotto nella notte dalle forze armate israeliane (Idf) nel centro di Beirut contro una sede del Comitato sanitario islamico, affiliato al gruppo armato sciita Hezbollah, nel distretto di Bachoura. Lo riferisce il ministero della Sanità libanese in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale Nna, secondo cui 4 feriti risultano ancora ricoverati per le conseguenze dell’attacco.
Ore 11,55 – Israele, Idf: “Lanciati altri 50 razzi e 2 droni contro il nord nelle ultime ore: nessun ferito” – Oltre 50 razzi e altri due droni sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele nelle ultime ore, senza causare feriti. Lo riferiscono in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui gli attacchi sono stati registrati tra le 11,18 e le 11,51 ora locale (le 10,18 e le 10,51 in Italia). Secondo l’Idf, solo alcuni missili sono stati intercettati dalla contraerea, mentre altri hanno colpito il territorio israeliano, per lo più in aree all’aperto. L’attacco più massiccio si è verificato intorno alle 11,30 ora locale (le 10,30 in Italia), quando una raffica di una quarantina di razzi è stata lanciata sulla Galilea Occidentale, nel nord di Israele, di cui solo alcuni sono stati intercettati. In totale, secondo i militari dello Stato ebraico, almeno 75 razzi e 4 droni sono stati lanciati soltanto oggi dal Libano contro Israele. Almeno sette diversi raid sono stati rivendicati dal gruppo armato sciita Hezbollah in diversi comunicati diramati su Telegram, citati dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui gli attacchi sono stati condotti, tra l’altro, con razzi Falaq e missili balistici Burkan.
Ore 11,40 – Siria, sale a 4 il bilancio delle vittime del raid attribuito ieri a Israele su Damasco: “Muore un consigliere militare dei Pasdaran iraniani” – È salito a quattro morti il bilancio delle vittime del raid aereo attribuito a Israele che ieri ha colpito un sobborgo residenziale di Damasco, in Siria. Lo riferisce l’emittente iraniana Snn, secondo cui Majid Diwani, consigliere militare delle Guardie della rivoluzione islamica dell’Iran, è morto a seguito delle ferite riportate nell’attacco aereo che ieri ha preso di mira un edificio del quartiere residenziale di al-Mazzeh. Tra le vittime del raid, attribuito a Israele, figura anche il genero del defunto segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah, Hassan Jaafar al-Qassir, nonché fratello di Jaafar al-Qassir, responsabile del trasferimento di armi dall’Iran al Libano. Le forze armate israeliane (Idf) non hanno confermato né smentito il raid.
Ore 11,30 – Gaza: sale a 41.788 morti il bilancio delle vittime dal 7 ottobre – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 41.788 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 96.794 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 99 persone e altre 169 sarebbero rimaste ferite.
Ore 11,20 – Libano, Hezbollah: “Respinti soldati dell’Idf al confine” – Il gruppo armato sciita Hezbollah ha fatto sapere di aver “respinto con il fuoco dell’artiglieria un tentativo” delle forze armate israeliane (Idf) “di avanzare verso la Porta di Fatima”, un ex valico di frontiera tra il villaggio di Kfar Kila, in Libano, e la città di Metula, in Israele. Lo riferisce il gruppo armato in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna. Le Idf non hanno confermato lo scontro di cui dà notizia la rivendicazione.
Ore 11,00 – Gaza, Idf: “Ucciso il capo del governo politico di Hamas nella Striscia” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno annunciato la morte di Rawhi Mushtaha, membro del politburo di Hamas, responsabile degli affari del gruppo e capo del governo politico nella Striscia di Gaza. Lo hanno annunciato oggi le Idf in una nota congiunta con i servizi interni dello Shin Bet, secondo cui l’uomo è rimasto ucciso in un raid aereo condotto “circa tre mesi fa” insieme a Sameh al-Siraj, responsabile della sicurezza presso l’ufficio politico di Hamas, e Sami Oudeh, comandante della sicurezza interna del gruppo. “Mushtaha era uno degli agenti più anziani di Hamas e ha avuto un impatto diretto sulle decisioni relative allo spiegamento delle forze di Hamas”, si legge nella nota dell’Idf, secondo cui l’organizzazione si è astenuta dal rilasciare dichiarazioni in merito alla morte dei tre dirigenti per evitare di minare il morale dei miliziani.
Ore 10,45 – Libano, il ministro degli Esteri Bou Habib: “Nasrallah aveva accettato una tregua con Israele prima di essere ucciso. Avevamo informato Usa e Francia” – Prima di essere ucciso in un raid aereo delle forze armate di Israele (Idf), il defunto segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, aveva accettato un cessate il fuoco di 21 giorni con lo Stato ebraico. La rivelazione arriva dal ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib, intervistato dalla giornalista della Cnn, Christiane Amanpour. “Il Libano aveva accettato un cessate il fuoco, ma consultandosi con Hezbollah. Il presidente del Parlamento, Nabih Berri, si era consultato con Hezbollah e avevamo informato americani e francesi”, ha detto il ministro, secondo cui Nasrallah “era d’accordo”.
Ore 10,30 – Libano, Idf: “Uccisi 60 miliziani di Hezbollah e bombardati 200 obiettivi del gruppo armato” – Una sessantina di miliziani di Hezbollah sono rimasti uccisi e oltre 200 obiettivi sono stati colpiti dai raid dell’Aeronautica militare delle forze armate israeliane (Idf) durante l’invasione terrestre lanciata da Tel Aviv nel Libano meridionale. Lo hanno reso noto oggi le Idf in un comunicato diramato sui social, secondo cui nella notte una quindicina di miliziani del gruppo armato sciita libanese asserragliati nel municipio di Bint Jbeil, nel sud del Libano, sono stati uccisi in un raid aereo israeliano. I caccia, si legge nella nota, hanno colpito l’edificio nell’ambito di un’operazione congiunta con la 36esima Divisione dell’esercito, dopo l’identificazione di diversi miliziani di Hezbollah presenti all’interno. Secondo i militari di Israele, l’edificio era utilizzato da Hezbollah come deposito di armi. In un’altra operazione congiunta con le truppe della 36sima Divisione dell’esercito, prosegue il testo, un drone dell’Aeronautica militare ha colpito e ucciso una cellula di Hezbollah, impegnata a lanciare razzi verso Israele. Altri due miliziani del gruppo, secondo l’Idf, sono stati uccisi da un drone dopo aver aperto il fuoco contro i soldati della Brigata Golani schierati nel sud del Libano. Altri membri di Hezbollah, responsabili del lancio di alcuni razzi nella zona di Ramim Ridge, sono invece stati uccisi in un attacco condotto dai caccia dell’Idf, che nel corso della giornata di ieri hanno anche colpito oltre 200 obiettivi del gruppo armato sciita nel Libano meridionale, tra cui gruppi di miliziani, depositi di armi, postazioni di osservazione e altre infrastrutture.
Ore 10,15 – Qatar: l’emiro al-Thani si scaglia contro “l’impunità” di Israele, responsabile del “genocidio collettivo” in corso in Medio Oriente e chiede un “cessate il fuoco immediato” in Libano – L’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani, ha definito quanto sta accadendo in Medio Oriente un “genocidio collettivo” e ha messo in guardia la comunità internazionale dalla “impunità” concessa a Israele, che sta trasformando la Striscia di Gaza in un “luogo inabitabile”, chiedendo un “cessate il fuoco immediato” in Libano. “Una soluzione a due Stati, la creazione di uno Stato palestinese indipendente e sostenibile all’interno dei confini del 1967 con Gerusalemme est come capitale è la chiave per una pace duratura nella regione”, ha affermato l’emiro durante la conferenza stampa a margine del forum Asia Cooperation Dialogue in corso a Doha, come riporta l’agenzia di stampa ufficiale Qna. “Chiediamo sforzi seri per un cessate il fuoco per fermare l’aggressione di Israele contro il Libano”, ha aggiunto al-Thani, che ha invitato e ricevuto al forum anche il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, arrivato ieri in Qatar.
Ore 10,00 – Libano, ucciso un residente permanente negli Usa: condoglianze dalla Casa bianca. Reuters: “Morto in un raid dell’Idf” – Un cittadino libanese residente negli Stati Uniti, Kamel Ahmad Jawad, è rimasto ucciso nelle scorse ore in Libano. Lo ha confermato oggi la Casa bianca che non ha fornito dettagli sulle circostanze del decesso, mentre secondo l’agenzia di stampa Reuters, che cita amici e vicini della vittima, l’uomo sarebbe morto in un attacco aereo delle forze armate israeliane (Idf). Secondo il quotidiano Detroit News, Kamel Ahmad Jawad risiedeva a Dearborn, nel Michigan, ma era recentemente tornato in Libano per prendersi cura dell’anziana madre. “La morte di Kamel Ahmad Jawad ci rattrista profondamente e il nostro pensiero è rivolto alla sua famiglia e ai suoi amici. La sua morte è una tragedia, così come lo è la morte di molti civili in Libano”, si legge in una nota diramata dalla Casa Bianca. Intanto, fonti del dipartimento di Stato di Washington hanno precisato a Reuters che la vittima aveva un “regolare permesso di residenza” negli Stati Uniti, ma “non era un cittadino statunitense”.
Ore 9,45 – Libano, Hezbollah: “Sale a 7 morti il bilancio del raid dell’Idf nel centro di Beirut” – È salito a 7 morti il bilancio delle vittime del raid aereo condotto nella notte dalle forze armate israeliane (Idf) nel centro di Beirut contro una sede del Comitato sanitario islamico, affiliato al gruppo armato sciita Hezbollah, nel distretto di Bachoura. Lo riferisce la stessa organizzazione legate a Hezbollah in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui le vittime erano tutte operatori sanitari del centro, tra cui si contano cinque responsabili della struttura e due volontari. In precedenza il ministero della Salute di Beirut aveva segnalato sei decessi e sette feriti nel raid dell’Idf.
Ore 9,30 – Israele, Idf: “25 razzi e 2 droni lanciati dal Libano” – Due droni provenienti dal Libano sono entrati oggi nello spazio aereo di Israele, senza provocare vittime né feriti, mentre una raffica di circa 25 razzi è stata sparata dal Paese arabo verso il nord dello Stato ebraico. Lo riferiscono in una nota le forze armate di Tel Aviv (Idf), secondo cui il primo velivolo senza pilota è precipitato al largo della costa di Nahariya, nel nord di Israele, mentre un altro caduto in un’area all’aperto. Una raffica di circa 25 razzi è stata sparata verso l’Alta Galilea, nel nord dello Stato ebraico. Secondo l’Idf, solo alcuni missili sono stati intercettati dalla contraerea, mentre altri hanno colpito il territorio israeliano. Anche in questo caso, per il momento, non si segnalano feriti.
Ore 9,00 – Libano: 46 morti e 85 feriti nei raid di Israele nelle ultime 24 ore – Almeno 46 persone sono state uccise e 85 sono rimaste ferite ieri in Libano a causa degli attacchi condotti dalle forze armate israeliane (Idf). Lo riferisce il ministero della Sanità di Beirut in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui dall’8 ottobre sono rimaste uccise 1.975 persone e circa 9.500 sono state ferite nei raid di Israele. “Il numero degli sfollati fuggiti dalle aree esposte all’aggressione israeliana ha superato il milione”, si legge nella nota, secondo cui dal 23 settembre oltre 239 mila persone, tra cui 176 mila siriani e più di 63 mila libanesi, sono fuggite nella vicina Siria.
Ore 8,45 – Iran: ripresi tutti i collegamenti aerei – I voli in Iran sono ripresi questa mattina dalle 5,00 ora locale (le 3,00 di notte in Italia). La conferma arriva dall’agenzia di stampa iraniana Isna, che cita una nota dell’ente per l’aviazione civile di Teheran. L’annuncio fa seguito alla chiusura dello spazio aereo iraniano a seguito delle restrizioni imposte il 1° ottobre, dopo l’attacco dell’Iran contro Israele.
Ore 8,30 – Gaza, al-Jazeera: “Un morto in un raid dell’Idf a Nuseirat” – Almeno una persone è rimasta uccisa e un’altra è stata ferita in un raid aereo compiuto oggi dalle forze armate israeliane (Idf) nel campo profughi di Nuseirat, nella zona centrale della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita i propri corrispondenti sul campo, secondo cui l’attacco è avvenuto non lontano da Deir el-Balah, dove un elicottero israeliano ha aperto il fuoco su una tenda che ospitava alcuni sfollati all’interno di una scuola vicino a una struttura sanitaria gestita dalle autorità locali. Altri raid dell’artiglieria israeliana sono stati invece segnalati nel campo profughi di al-Maghazi, sempre nella zona centrale della Striscia di Gaza.
Ore 8,00 – Siria, media di regime: “Raid dell’Idf a Latakia” – Un attacco aereo attribuito a Israele ha colpito nella notte un deposito di armi nei pressi della città portuale di Latakia, in Siria. Lo riferisce l’emittente vicina al regime Radio Sham FM, secondo cui la contraerea siriana ha contrastato una serie di “obiettivi” entrati nell’area di Latakia dal mare. Squadre dei vigili del fuoco, ha poi riferito la stazione radiofonica siriana, sono impegnate a spegnere un incendio scoppiato nella zona costiera di Jableh, appena a sud della città, provocato dal raid. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, l’obiettivo dell’attacco era un deposito di armi. Diversi filmati in circolazione sui social media mostrano le fiamme dell’incendio e la colonna di fumo sprigionatisi dopo il raid. Le forze armate israeliane (Idf) non hanno confermato né smentito l’attacco, ma avevano recentemente promesso di impedire ogni spedizione di armi dall’Iran al gruppo armato sciita libanese Hezbollah, che spesso passano attraverso la Siria.
Ore 7,45 – Gaza, media: “Ucciso uno dei responsabili del linciaggio di Ramallah nel 2000” – Aziz Salha, tristemente noto per il suo ruolo nel linciaggio di due soldati israeliani a Ramallah nel 2000, è stato ucciso in un attacco aereo delle forze armate israeliane (Idf). La notizia è stata confermata da diversi media palestinesi, secondo cui l’uomo è rimasto ucciso in un attacco aereo nel centro della Striscia. Non è ancora chiaro se sia stato preso di mira specificamente. L’immagine di Salha che agita le mani sporche di sangue verso la folla riunita fuori a un commissariato di Ramallah dopo aver ripetutamente accoltellato uno dei soldati fece il giro del mondo. L’uomo, in seguito finito in carcere in Israele, fu rilasciato nel 2011 nel quadro dell’accordo raggiunto per liberare il soldato Gilad Shalit, sequestrato da Hamas. Da allora ha vissuto nella Striscia di Gaza.
Ore 7,30 – Yemen: Houthi rivendicano un attacco con droni contro “un obiettivo vitale” in Israele – Il gruppo armato sciita yemenita Houthi ha rivendicato un attacco contro “un obiettivo vitale” a Tel Aviv, in Israele, usando droni modello Jaffa. Lo ha annunciato oggi il portavoce militare del gruppo Yahya Sarea in un discorso televisivo citato dall’agenzia di stampa locale Saba, secondo cui “i droni non sono stati localizzati né intercettati”. Il portavoce non ha precisato la data dell’attacco ma ha assicurato che i droni “hanno raggiunto i loro obiettivi”. Nella notte durante la festività ebraica di Rosh Hashanah, hanno fatto sapere in una nota le forze armate israeliane (Idf), due droni sono entrati nello spazio aereo dello Stato ebraico, facendo scattare le sirene di allerta nella città di Bat Yam, sulla costa a sud di Tel Aviv. Uno dei due velivoli senza pilota, secondo l’Idf, è stato intercettato dall’Aeronautica militare mentre l’altro è precipitato in un’area all’aperto, senza provocare feriti.
Ore 7,00 – Libano, raid dell’Idf nel centro di Beirut: 6 morti e 7 feriti – Almeno 6 persone sono rimaste uccise e altre 7 sono state ferite in un raid condotto nella notte dalle forze armate israeliane (Idf) nel centro di Beirut. Lo riferisce il ministero della Sanità di Beirut in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui l’attacco aereo ha preso di mira un centro del Comitato sanitario islamico, affiliato al gruppo armato sciita Hezbollah, nel distretto di Bachoura.