Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Gaza, al-Jazeera: “15 morti nei raid odierni di Israele”. Oltre 44.500 vittime dal 7 ottobre 2023. Libano: un morto in un raid dell’Idf nel sud. Il tredicesimo dall’inizio della tregua. Netanyahu: “La guerra con Hezbollah non è finita” | DIRETTA
Diretta live della guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah oggi, martedì 3 dicembre
Di seguito le ultime notizie di oggi, martedì 3 dicembre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, contro Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.
Ore 17,00 – Siria, Idf: “Ucciso l’emissario di Hezbollah nell’esercito siriano in un raid a Damasco” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno ucciso l’emissario di Hezbollah nell’esercito siriano, Salman Nimr Jama’a, in un attacco aereo condotto oggi nella capitale Damasco. In una nota diramata online, le Idf hanno descritto la vittima come “un veterano di Hezbollah che, nel corso degli anni, ha ricoperto diversi incarichi nell’organizzazione e in particolare nel teatro siriano”. Tra questi, si legge nella nota, “c’era quello di capo dell’intelligence nel settore di Al-Khiyam, poi è stato capo delle operazioni presso il quartier generale di Hezbollah a Damasco e negli ultimi anni Jama’a è stato nominato emissario di Hezbollah nell’esercito siriano”.
Ore 16,30 – Israele, Netanyahu: “La guerra con Hezbollah non è finita” – La guerra con Hezbollah non è finita. Lo ha assicurato oggi il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante una riunione del Consiglio dei ministri convocata oggi nella città settentrionale di Nahariya. “Siamo impegnati a perseguire un cessate il fuoco, ma non tollereremo violazioni del cessate il fuoco dall’altra parte”, ha affermato Netanyahu, il giorno dopo che Hezbollah ha sparato almeno due colpi di mortaio contro il nord di Israele, che per tutta risposta ha bombardato ieri oltre 20 obiettivi in Libano, provocando 11 morti. “Lo dico anche qui nei termini più chiari: non torneremo alla situazione del 6 ottobre (2023, ndr)”, ha promesso il premier. “Il nord sarà calmo, il nord prospererà, il nord fiorirà e il nord sarà sicuro”, ha affermato Netanyahu.
Ore 15,45 – Libano: un morto in un raid dell’Idf nel sud – Una persona è rimasta uccisa oggi nel sud del Libano a seguito di un raid aereo delle forze armate di Israele. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, che cita una nota del ministero della Salute di Beirut, secondo cui il raid ha colpito la località di Chebaa, nel distretto di Hasbaya del governatorato di Nabatieh. La vittima è stata identificata come Jamal Muhammad Saab, un pastore del luogo, colpito dall’esplosione di un missile lanciato da un drone israeliano. Le Idf non hanno commentato la notizia.
Ore 15,30 – Gaza, al-Jazeera: “15 morti nei raid odierni di Israele nella Striscia” – Almeno 15 persone sono rimaste uccise in due attacchi aerei condotti oggi dalle forze armate di Israele a Rafah e Beit Lahiya, rispettivamente nel sud e nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita in proposito i propri corrispondenti sul campo e una nota della Protezione civile locale, secondo cui almeno tre corpi senza vita sono stati estratti dalle macerie di un edificio colpito questa mattina nel nord di Rafah. È salito invece ad almeno 12 morti il bilancio delle vittime di un attacco aereo che avrebbe preso di mira un gruppo di civili nella città settentrionale di Beit Lahiya.
Ore 15,00 – Libano: il comandante delle forze armate Aoun riceve la coordinatrice Onu Hennis-Plasschaert – Il comandante delle forze armate libanesi, generale Joseph Aoun, ha ricevuto oggi a Beirut la coordinatrice delle Nazioni Unite per il Libano, Jeanine Hennis-Plasschaert. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui il militare e la diplomatica olandese hanno discusso “degli sviluppi regionali e nazionali dopo l’incursione israeliana in Libano” e degli “sforzi per far rispettare l’accordo di cessate il fuoco” tra Israele e Hezbollah.
Ore 13,15 – Libano: raid aereo di Israele nel sud – Un drone israeliano ha lanciato un missile alla periferia della località di Deir Siriane, nel distretto di Marjeyoun del governatorato di Nabatieh, nel sud del Libano. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna.
Ore 12,40 – Gaza: 44.502 morti dal 7 ottobre 2023, 36 solo nelle ultime 24 ore – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 si è attestato a 44.502 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 105.454 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 36 persone e altre 96 sarebbero rimaste ferite.
Ore 12,30 – Israele, il ministro della Difesa Katz: “Se il cessate il fuoco fallisce, non faremo distinzioni tra forze libanesi e Hezbollah” – Nel caso in cui il cessate il fuoco raggiunto in Libano dovesse fallire, Israele non farà più alcuna distinzione tra le forze regolari libanesi e Hezbollah. La minaccia arriva dal ministro della Difesa israeliano Israel Katz, recatosi oggi in visita al confine tra lo Stato ebraico e il Paese dei Cedri. “Il governo libanese dovrebbe decidere di autorizzare l’esercito a far rispettare la sua parte dell’accordo, tenere Hezbollah lontano dal (fiume, ndr) Litani e smantellare tutte le infrastrutture” del gruppo armato sciita, ha detto Katz, come riporta il quotidiano israeliano Haaretz. “Nel caso in cui non lo facciano, applicheremo l’accordo con la massima fermezza e tolleranza zero. Se il cessate il fuoco fallisce, non ci sarà più alcuna deroga per lo Stato libanese, perché finora abbiamo separato il Libano da Hezbollah, questo non avverrà più”, ha aggiunto il ministro della Difesa israeliano, riferendosi ai colpi di mortaio lanciati ieri dal gruppo armato libanese sul monte Dov. “Quello di ieri è stato il primo test e noi abbiamo risposto con forza”, ha proseguito Katz, riferendosi ai raid condotti nelle scorse ore da Israele, che hanno provocato almeno 11 vittime in Libano. “Non permetteremo che Hezbollah ritorni ai vecchi metodi”.
Ore 12,00 – Libano: l’ambasciatore dell’Iran, ferito nell’attacco di Israele ai cercapersone, visita i sobborghi meridionali di Beirut – È tornato oggi in visita alla periferia meridionale di Beirut l’ambasciatore dell’Iran in Libano, Mojtaba Amani, che perse un occhio negli attacchi del 17 e 18 settembre scorsi in cui Israele fece esplodere migliaia di cercapersone, walkie-talkie, telefoni cellulari e computer portatili in uso al gruppo armato sciita Hezbollah, provocando in tutto almeno 37 morti, compresi due bambini di otto e undici anni, e 2.931 feriti. Lo riferisce l’agenzia di stampa iraniana Isna, citando una nota della rappresentanza diplomatica iraniana nel Paese dei Cedri, secondo cui Amani è tornato oggi nel distretto di Dahieh a Beirut. Secondo l’emittente locale al-Mayadeen, vicina a Hezbollah, l’ambasciatore iraniano ha anche visitato il luogo in cui è rimasto ucciso Seyed Hassan Nasrallah, ex segretario generale del gruppo armato libanese. “Il popolo libanese continuerà la sua resistenza e l’aggressione israeliana si rivelerà inutile”, ha affermato Amani. “Continueremo a sostenere il Libano”.
Ore 11,45 – Libano: 12 uccisi nei raid di Israele dall’inizio del cessate il fuoco – Almeno 12 persone sono rimaste uccise in Libano dall’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. Lo riferisce in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale Nna il ministero della Sanità libanese, secondo cui almeno 11 vittime sono state uccise nei raid condotti soltanto ieri dalle forze armate israeliane (Idf) nel sud del Paese dei Cedri. Dalla ripresa della guerra tra Israele e Hezbollah, ricominciata l’8 ottobre 2023, secondo l’ultimo bollettino del ministero della Salute di Beirut, in Libano sono state uccise almeno 3.961 e persone e altre 16.520 sono rimaste ferite. Secondo l’esercito israeliano, dall’inizio del conflitto sono stati uccisi almeno 3.500 combattenti del gruppo armato sciita.
Ore 11,30 – Cisgiordania, raid dell’Idf nel nord: “Uccise due persone” – Almeno due persone sono rimaste uccise e un’altra è stata ferita in un attacco aereo condotto oggi dalle forze armate di Israele (Idf) nei pressi del villaggio di Aqabah, nella Cisgiordania settentrionale. Lo riferisce il ministero della Salute dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale Wafa, secondo cui un drone dell’Idf ha colpito un’auto su cui si trovavano a bordo le vittime. In un comunicato diramato sui social le Idf affermano di aver preso di mira una cellula terroristica.
Ore 11,00 – Siria, media di regime: “Raid di Israele a Damasco” – Un attacco aereo israeliano ha preso di mira un’auto sulla strada che collega la capitale della Siria all’aeroporto internazionale di Damasco. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale del regime siriano Sana, senza fornire ulteriori dettagli.
Ore 10,00 – Israele, media: “Il governo si riunisce oggi nella città settentrionale di Nahariya” – Il Consiglio dei ministri di Israele si riunirà oggi nella città settentrionale di Nahariya per discutere una serie di questioni legale all’accordo di cessate il fuoco raggiunto con Hezbollah in Libano. Lo riporta il quotidiano locale Yedioth Ahronoth, secondo cui in questa riunione il governo del premier Benjamin Netanyahu “autorizzerà l’istituzione di un comitato ministeriale per le alture del Golan, la cui presidenza sarà affidata al ministro Ze’ev Elkin”, che “supervisionerà il Northern Rehabilitation Directorate”, oltre al Tekuma Directorate, incaricato, tra l’altro, “di ricostruire le comunità di confine di Gaza invase da Hamas il 7 ottobre”. Elkin fa parte del partito New Hope di Gideon Sa’ar, entrato recentemente in maggioranza con la nomina del leader del movimento a ministro degli Esteri in sostituzione di Israel Katz, incaricato della Difesa dopo la defenestrazione di Yoav Gallant.
Ore 9,30 – Libano: nessun attacco questa mattina nel sud del Paese. 9 morti nei raid di ieri di Israele – La tregua tra Israele e Hezbollah sembra reggere questa mattina nel sud del Libano, dopo una serie di attacchi aerei dello Stato ebraico che ieri sera hanno provocato almeno 9 vittime. Secondo il ministero della Salute di Beirut, almeno cinque persone sono morte e due sono rimaste ferite in un raid condotto ieri sera da Israele nella città di Haris del distretto di Bint Jbeil, nel governatorato di Nabatieh. Sempre ieri, secondo il ministero, altre quattro sono morte e una è rimasta ferita in un attacco israeliano nella città di Talloussah del distretto di Marjayoun del medesimo governatorato. Poco dopo la mezzanotte, secondo l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, i caccia israeliani hanno invece preso di mira la periferia di Soujoud-Mlikh della città di Jezzine, a una quarantina di chilometri a sud della capitale Beirut. All’alba invece sono stati segnalati colpi di mitragliatrice ed esplosioni nella zona di Kfar Kila, nel distretto di Marjayoun.
Ore 9,15 – Gaza, al-Jazeera: “8 civili uccisi e 20 feriti nei raid odierni di Israele” – Almeno 8 civili sono stati uccisi e altri 20 sono rimasti feriti in una serie di attacchi aerei condotti oggi dalle forze armate di Israele a Rafah, Gaza City e Beit Lahiya. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita in proposito i propri corrispondenti sul campo e alcuni testimoni, secondo cui almeno due persone sono rimaste uccise in un raid che ha distrutto un edificio di quattro piani a Gaza, nel nord della Striscia. Altrettanti sono morti in un attacco aereo che avrebbe preso di mira un gruppo di civili nella città settentrionale di Beit Lahiya. Tre persone invece sono state uccise in un altro raid condotto nella stessa località, mentre una è morta a Rafah in un altro attacco delle forze armate di Israele (Idf).
Ore 9,00 – Gaza, media libanesi: “Delegazione israeliana attesa al Cairo per discutere la tregua” – Una delegazione israeliana è attesa nei prossimi giorni al Cairo, in Egitto, per discutere le prime fasi di una potenziale tregua temporanea a Gaza. Lo riferisce il quotidiano libanese al-Akhbar, considerato vicino al gruppo armato sciita Hezbollah, secondo cui malgrado i progressi registrati nei negoziati tra l’Egitto e Hamas, alcune questioni restano ancora irrisolte, in particolare per quanto riguarda il rilascio dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. Il Cairo, precisa una fonte egiziana citata dal quotidiano libanese, “prevede una svolta a breve, anche se Israele potrebbe avere in serbo delle ‘sorprese'”.
Ore 8,30 – Libano: ucciso un giornalista in un raid di Israele – Il giornalista della radio libanese al-Nour, Ali Hassan Ashour, è rimasto ucciso in un attacco aereo israeliano. Lo ha fatto sapere la stessa emittente radiofonica, che non però specificato la data né il luogo esatti del raid in cui è deceduto il cronista. La notizia è stata confermata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna.
Ore 8,00 – Libano: Idf invitano la popolazione sfollata a non tornare nel sud – Le forze armate israeliane (Idf) hanno invitato oggi gli sfollati dai villaggi del sud del Libano di non tornare alle proprie case e di restare lontani dalle località vicine al confine con lo Stato ebraico, nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco raggiunto con Hezbollah. Lo ha fatto sapere sui social il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dei militari israeliani: “L’Idf non vuole farvi del male, chiunque arrivi (in queste zone, ndr) si mette in pericolo”.
Ore 7,30 – Gaza, media: “Accordo tra Hamas e Fatah per l’amministrazione della Striscia dopo la guerra” – Hamas e Fatah hanno concordato la costituzione di un comitato congiunto per amministrare la Striscia di Gaza, accettando una proposta elaborata dall’Egitto. Lo riporta il quotidiano israeliano Haaretz, secondo cui l’accordo è stato raggiunto ieri sera durante una serie di colloqui al Cairo tra le fazioni palestinesi. Il comitato, secondo il quotidiano israeliano, gestirà la distribuzione degli aiuti umanitari, supervisionerà l’amministrazione civile di Gaza e coordinerà gli sforzi per la ricostruzione. Questo organismo inoltre supervisionerà il valico di frontiera di Rafah con l’Egitto, secondo l’accordo raggiunto nel 2005. Nell’ambito di questa intesa, precisa Haaretz, il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas (Abu Mazen), emanerà un decreto per costituire un “Comitato di sostegno alla comunità”, subordinato al governo palestinese per tutte le questioni amministrative, finanziarie, legali e di supervisione. L’iniziativa, secondo l’emittente saudita Asharq News, che cita in proposito un alto funzionario di Fatah, è stata già approvata da Abbas.
Ore 7,00 – Trump promette “l’inferno” a Hamas se non libera gli ostaggi israeliani entro il 20 gennaio. Il suo ambasciatore in Israele Huckabee assicura: “Gravi conseguenze” – L’ex governatore dell’Arkansas e ambasciatore statunitense in pectore in Israele, Mike Huckabee, ha elogiato oggi le parole pronunciate ieri sera dal presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump e il suo approccio intransigente alla crisi degli ostaggi israeliani in corso a Gaza. Il magnate newyorkese aveva promesso “l’inferno” a Hamas se i prigionieri non fossero stati liberati prima del suo insediamento, previsto il 20 gennaio prossimo. “Questo è il mio presidente!”, ha scritto questa mattina Huckabee su X. “Devono esserci gravi conseguenze per aver tenuto in ostaggio qualsiasi persona, ma l’America deve esigere gravi conseguenze per aver rapito e ucciso ostaggi AMERICANI”.