Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Superati i 43mila morti a Gaza. Idf: “Fermati un centinaio di terroristi nell’ospedale Kamal Adwan”. Il ministero della Salute: “Arrestato tutto il personale medico”. Media sauditi: “Hamas pronto ad accettare la proposta egiziana di tregua”. Libano: 7 morti nei raid dell’Idf a Tiro. Ferito un soldato di Beirut nel sud. Tel Aviv: “Bombardati obiettivi di Hezbollah”. Il gruppo lancia razzi e droni contro lo Stato ebraico. Sudafrica presenta a L’Aja “le prove del genocidio” di Israele a Gaza | DIRETTA
Diretta live della guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah oggi, lunedì 28 ottobre
Di seguito le ultime notizie di oggi, lunedì 28 ottobre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, contro Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.
Ore 18,00 – Israele, Idf: “Abbattuto un drone lanciato dal Libano” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno abbattuto un drone lanciato dal Libano verso lo Stato ebraico. Lo riferiscono in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui la contraerea ha intercettato il velivolo senza pilota prima che entrasse nello spazio aereo israeliano.
Ore 17,55 – Il Sudafrica annuncia: presentate alla Corte de L’Aja “le prove del genocidio” di Israele a Gaza – Il governo del Sudafrica ha presentato alla Corte internazionale di giustizia (Icj) delle Nazioni Unite un dossier contenente le “prove del genocidio” di Israele a Gaza. Lo ha annunciato oggi in una nota il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, secondo cui il dossier consegnato ai giudici de L’Aja “contiene prove che dimostrano che il governo israeliano ha violato la Convenzione sul genocidio” nella Striscia, un’accusa sempre respinta da Tel Aviv.
Ore 17,50 – Arabia Saudita: colloquio telefonico del ministro degli Esteri Faisal bin Farhan con l’omologo iraniano Abbas Araqchi – Il ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan, ha avuto oggi un colloquio telefonico con con l’omologo iraniano Abbas Araqchi. Lo riferisce il ministero degli Esteri di Riad in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale del regno Spa, secondo cui i due diplomatici “hanno esaminato le relazioni e discusso gli ultimi sviluppi, le implicazioni dell’escalation e l’importanza di evitare qualsiasi azione che potrebbe minare la sicurezza e la stabilità nella regione”.
Ore 17,40 – Yemen: segnalate due esplosioni vicino a una nave in transito nello stretto di Bab al-Mandeb – Due esplosioni sono state segnalate nei pressi di una nave in transito nello stretto di Bab al-Mandeb, al largo dello Yemen sud-occidentale. Secondo la società britannica di sicurezza marittima Ambrey, l’incidente è avvenuto a 14 miglia nautiche (meno di 26 chilometri) a sud-ovest di al-Dhubab, nel governatorato di Taiz, mentre l’agenzia Uk Maritime Trade Operations (Ukmto) ha segnalato un attacco simile a 25 miglia nautiche (circa 46 chilometri) a sud del porto yemenita di Mokha, sempre nel governatorato di Taiz. Non è chiaro se si tratti del medesimo incidente o di due episodi separati ma le località di al-Dhubab e Mokha si trovano entrambe lungo la costa sud-occidentale dello Yemen, vicino allo strategico stretto di Bab al-Mandeb. In ogni caso, secondo la Ukmto, l’imbarcazione e l’equipaggio coinvolti sono in salvo e in navigazione verso il successivo porto di scalo.
Ore 17,30 – Israele, Netanyahu: “Una volta sconfitti Hamas e Hezbollah, proseguiremo con gli Accordi di Abramo” – “Una volta che Hamas non controllerà più Gaza e che Hezbollah sarà respinto dal confine (con il Libano, ndr), aspiro a continuare il processo degli Accordi di Abramo con altri Paesi arabi”. Lo ha annunciato oggi il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante il suo discorso tenuto all’apertura della sessione invernale della Knesset, citato dal quotidiano locale Haaretz. “L’Iran sta costruendo un’industria dei missili balistici”, ha sottolineato Netanyahu, secondo cui “lo Stato di Israele è il vero ostacolo sul cammino dell’Iran: stiamo contrastando le sue intenzioni malevole”. Israele, ha aggiunto il premier, ha attaccato le “fabbriche industriali della morte” dell’Iran e le ha danneggiate. Netanyahu ha poi ringraziato gli Stati Uniti per la cooperazione e ha aggiunto che lo Stato ebraico è in continuo dialogo con Washington, pur chiarendo che è Tel Aviv a prendere le “decisioni cruciali in base ai nostri interessi e considerazioni”.
Ore 17,15 – Libano: quattro morti in due raid dell’Idf nel distretto di Baalbek – Almeno quattro persone sono rimaste uccise oggi in due diversi attacchi aerei condotti dalle forze armate israeliane (Idf) nel distretto di Baalbek, in Libano orientale. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui il primo raid ha colpito una motocicletta nel villaggio di Taraya, uccidendo due persone. Altre due sono invece rimaste uccise nel villaggio di Brital, quando un’auto è stata presa di mira dai caccia israeliani. Le Idf non hanno commentato la notizia né confermato i raid.
Ore 17,00 – Il direttore del Mossad David Barnea torna in Israele dai colloqui di Doha – Il direttore del Mossad David Barnea è tornato dalla sua visita di 24 ore a Doha, dove ha discusso le proposte presentate dai mediatori di Egitto, Stati Uniti e Qatar per una tregua nella Striscia di Gaza e la liberazione degli ostaggi israeliani. Lo ha comunicato in una nota l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, secondo cui durante gli incontri a Doha Barnea, il direttore della CIA Bill Burns e il premier qatariota Mohammed bin Abdulrahman al-Thani hanno discusso di “una nuova proposta unificata che combina le proposte precedenti e tiene conto anche delle questioni principali e degli sviluppi recenti nella regione”. “Nei prossimi giorni continueranno i colloqui tra i mediatori e con Hamas per valutare la fattibilità dei negoziati e perseguire un accordo”, si legge nella nota diramata dall’ufficio di Netanyahu.
Ore 16,50 – Gaza, media sauditi: “Hamas pronto ad accettare la proposta egiziana di tregua” – Hamas è pronto ad accettare la proposta egiziana di cessate il fuoco a Gaza come primo passo verso il ritiro di Israele dalla Striscia. Lo hanno reso noto alcune fonti di Hamas all’emittente saudita al-Sharq. La proposta presentata dai mediatori egiziani ai colloqui in corso a Doha, in Qatar, prevede la liberazione di quattro ostaggi in cambio di un cessate il fuoco di due giorni e del rilascio di un ancora imprecisato numero di detenuti palestinesi, a condizione che questa costituisca solo una “intesa iniziale” che porti all’attuazione del piano del presidente statunitense Joe Biden per porre fine alle ostilità e al completo ritiro di Israele dalla Striscia. Tuttavia, secondo le fonti citate dall’emittente saudita, Hamas non si aspetta che si arrivi a una tregua completa fino alle elezioni presidenziali fissate per il 5 novembre negli Stati Uniti. L’organizzazione, hanno fatto sapere le fonti citate da al-Sharq, è anche pronta a discutere qualsiasi proposta di accordo che possa favorire un cessate il fuoco e la fine dei combattimenti nella Striscia. Allo stesso tempo però Hamas pretende una serie di garanzie che assicurino il prolungamento della tregua dopo dieci giorni di trattative fino al raggiungimento di un accordo completo di cessate il fuoco.
Ore 16,40 – Gaza, al-Jazeera: “Quattro morti in un raid dell’Idf nel centro della Striscia” – Almeno quattro persone sono rimaste uccise oggi in un attacco aereo condotto dalle forze armate israeliane (Idf) nella città di Az-Zawayda, nel centro della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita un corrispondente presso l’ospedale al-Aqsa di Deir el-Balah, dove sono stati portati i feriti di un raid compiuto dalle Idf “contro un edificio residenziale, colpito senza alcun preavviso”. “Fonti mediche dell’ospedale di al-Aqsa ci confermano che almeno quattro persone sono rimaste uccise”, ha riferito il corrispondente sul posto dell’emittente qatariota. Le Idf non hanno commentato la notizia né confermato il raid.
Ore 16,30 – Israele, Idf: “115 razzi sparati da Hezbollah soltanto oggi contro il nord dello Stato ebraico” – Almeno 115 tra missili e razzi sono stati lanciati oggi dal gruppo armato sciita libanese Hezbollah contro il nord di Israele. Lo riferiscono in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui alle 16,00 ora locale (le 15,00 in Italia) “circa 115 proiettili sparati da Hezbollah hanno attraversato il confine dal Libano verso Israele”. Al momento non si segnalano vittime né feriti.
Ore 16,15 – Israele: Hezbollah rivendica un attacco nel nord – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha rivendicato un altro attacco missilistico condotto oggi contro la base militare navale Stella Maris, a nord di Haifa, nel distretto Settentrionale di Israele. Secondo la rivendicazione, diramata su Telegram e citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, il raid è stato effettuato con “una raffica di razzi” intorno alle 16,00 ora locale (le 15,00 in Italia) nell’ambito dell’operazione “Khaybar”, lanciata dopo l’assassinio del segretario generale del gruppo armato sciita Hassan Nasrallah, ucciso il 27 settembre scorso in un raid israeliano a Beirut. L’attacco, si legge nella nota, vuole essere una “risposta ai massacri commessi” dall’esercito israeliano ed è stato compiuto “al grido di ‘Ai tuoi ordini Nasrallah’”. Al momento non si segnalano feriti né vittime. Le forze armate di Israele (Idf) non hanno commentato.
Ore 16,00 – Media israeliani: “Israele e i mediatori non hanno ancora ricevuto risposta da Hamas sulle proposte di tregua discusse a Doha” – Israele non ha ricevuto alcuna risposta ufficiale da Hamas in merito alle varie proposte di accordo per raggiungere una tregua nella Striscia di Gaza, che consenta anche la liberazione degli ostaggi israeliani. Lo ha rivelato oggi in via anonima un funzionario del governo israeliano al quotidiano online The Times of Israel, secondo cui “nemmeno i mediatori” di Egitto, Usa e Qatar hanno ricevuto alcuna risposta ufficiale da Hamas in merito. Israele, secondo il funzionario citato, sta “valutando tutte le possibilità” per arrivare a un accordo ed è disposto a negoziare su qualsiasi proposta. A Doha, ha aggiunto la fonte, la squadra di negoziatori israeliani guidata dal direttore del Mossad David Barnea ha discusso una proposta egiziana preliminare e un’intesa in più fasi promossa da Qatar e Stati Uniti. Tuttavia, ha proseguito il funzionario citato dal quotidiano israeliano, Hamas porrà sempre la fine della guerra a Gaza come pre-condizione per qualsiasi accordo. “Non siamo disposti a farlo”, ha spiegato la fonte al Times of Israel. Inoltre, secondo il funzionario citato, Israele non ha ancora un quadro chiaro di chi stia prendendo le decisioni sui colloqui per la tregua all’interno di Hamas dopo l’uccisione dell’ultimo capo politico, Yahya Sinwar. “Non hanno ancora fatto le loro primarie”, ha detto la fonte, “e Hamas all’estero è nel caos”. Secondo la versione online del quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, l’incontro odierno avvenuto a Doha tra il direttore del Mossad David Barnea, il capo della CIA Bill Burns e il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman al-Thani si è concluso nel primo pomeriggio con una serie di “segnali positivi”.
Ore 15,30 – Libano: Hezbollah rivendica un’imboscata contro le truppe israeliane – Il gruppo armato sciita Hezbollah ha rivendicato un’imboscata tesa a un gruppo di militari delle forze armate israeliane (Idf) nel sud del Libano. Secondo la rivendicazione, diramata su Telegram e citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, l’azione è avvenuta intorno alle 16,00 ora locale (le 15,00 in Italia) e ha coinvolto una colonna di carri armati israeliani che stavano avanzando verso la località di Tell el-Nahas, alla periferia di Kfar Kila, nel distretto di Marjayoun del governatorato di Nabatiye, dove “li stavano aspettando” i combattenti del gruppo armato, che “hanno affrontato i soldati israeliani” . “Due carri armati israeliani sono stati bruciati, provocando morti e feriti”, si legge nella rivendicazione di Hezbollah.
Ore 15,15 – Libano: un soldato di Beirut ferito in un raid israeliano – Un soldato libanese è rimasto ferito in un attacco aereo israeliano nel sud del Libano. Lo riferisce l’esercito di Beirut in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale Nna, secondo cui il raid ha preso di mira un bulldozer dei militari libanesi al lavoro a Bourj Qallawiyé, nel distretto di Bint Jbeil, per la riapertura della strada che collega la località a Kfar Dounine, nel governatorato di Nabatiye.
Ore 15,00 – Israele, Idf: “Raffica di 30 razzi lanciati dal Libano” – Una raffica di una trentina di razzi è stata lanciata oggi dal Libano contro il nord di Israele. Lo riferiscono in una nota le forze armate di Israele (Idf), secondo cui solo “alcuni” dei missili lanciati l’Alta Galilea e la Galilea occidentale “sono stati intercettati dall’Aeronautica Militare”. Intanto, in una nota diramata su Telegram e citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, Hezbollah ha rivendicato un attacco missilistico la Yudifat Military Industries Company, a sud-est di Acri, nella Galilea occidentale.
Ore 14,30 – Libano, Idf: “Bombardati obiettivi di Hezbollah a Tiro” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno bombardato oggi una serie di obiettivi di Hezbollah nella città costiera di Tiro, nel Libano sud-occidentale. Lo riferiscono le Idf in una nota diramata oggi, secondo cui i raid dell’Aviazione militar hanno colpito “depositi di armi, posti di osservazione e altri edifici” utilizzati dal gruppo armato sciita libanese, che “da questi complessi ha promosso attività terroristiche contro cittadini israeliani e truppe dell’Idf”, afferma l’esercito.
Ore 14,00 – Qatar, media israeliani: “Passi avanti nei negoziati in corso a Doha per la tregua a Gaza” – La seconda giornata dei negoziati ripresi ieri a Doha, in Qatar, per raggiungere una tregua tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, che consenta anche la liberazione degli ostaggi israeliani, si è conclusa oggi con “una serie di progressi”. Lo riporta la versione online del quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, che cita in proposito una serie di fonti a conoscenza degli incontri, secondo cui le “intense discussioni tra il direttore del Mossad David Barnea, il direttore della CIA William Burns e il primo ministro del Qatar Sheikh Mohammed bin Abdulrahman al-Thani” hanno portato a “una serie di progressi verso una proposta unificata” per raggiungere una tregua a Gaza. Secondo il quotidiano israeliano, i colloqui si sono concentrati sulle proposte presentate dai mediatori egiziani, statunitensi e qatarioti. Alcune fonti, riporta Yedioth Ahronoth, segnalano una serie di passi avanti verso l’allineamento di queste proposte entro la fine di questa settimana.
Ore 13,45 – Libano: Hezbollah rivendica un altro attacco contro le Idf – Il gruppo armato sciita Hezbollah ha rivendicato un attacco contro un gruppo di militari delle forze armate israeliane (Idf) nel sud del Libano. Secondo la rivendicazione, diramata su Telegram e citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, il raid è stato effettuato con “una raffica di razzi” intorno alle 12,06 ora locale (le 11,06 in Italia) contro “un gruppo di soldati israeliani riuniti nel villaggio libanese di al-Aamra”, a ovest del fiume Wazzani, nel governatorato di Nabatiye, nel sud del Paese arabo. Al momento non si segnalano feriti né vittime. Le forze armate di Israele (Idf) non hanno commentato.
Ore 13,30 – Libano: Israele bombarda di nuovo Tiro – Le forze armate di Israele (Idf) hanno lanciato una serie di raid aerei a Tiro, nel Libano sud-occidentale, dopo aver diramato in mattinata un ordine di evacuazione in una vasta aerea della città. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui gli attacchi hanno colpito anche il lungomare cittadino. Questa mattina le Idf avevano diramato un ordine di evacuazione per l’area compresa tra le vie Ali Khalil, Hiram, Mohammad Zayyat e il lungomare Nabih Berry, nel centro-sud della città.
Ore 13,00 – Gaza, Wafa: “Altri 6 morti nei raid odierni di Israele in tutta la Striscia” – Almeno sei persone sono rimaste uccise oggi nella Striscia di Gaza a seguito di una serie di raid aerei condotti dalle forze armate di Israele (Idf). Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Wafa, che cita alcune fonti locali, secondo cui gli attacchi sono avvenuti a Rafah, Gaza City e Jabaliya, rispettivamente nel sud, nel centro e nel nord del territorio costiero palestinese. Almeno tre persone sono state uccise e altrettante sono rimaste ferite a seguito dell’attacco effettuato da un drone israeliano nei pressi della rotonda di Fashara a Jabaliya, nel nord della Striscia. Altre due sono state uccise in raid dell’Idf nel quartiere di Sabra a Gaza City, mentre una persona è morta in un attacco aereo israeliano nella zona di Khirbet al-Adas, a nord della città di Rafah, nella striscia di Gaza meridionale. Le Idf non hanno commentato la notizia né confermato i raid.
Ore 12,30 – Gaza: oltre 43mila morti dal 7 ottobre 2023 – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 si è attestato a 43.020 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 101.110 feriti, mentre solo nelle ultime 48 ore sarebbero morte 96 persone e altre 277 sarebbero rimaste ferite.
Ore 12,00 – Libano: sale a 7 morti e 17 feriti il bilancio del raid di oggi di Israele a Tiro – È salito ad almeno 7 morti e 17 feriti il bilancio delle vittime di un raid aereo condotto all’alba dalle forze armate di Israele (Idf) a Tiro, nel Libano sud-occidentale. Lo riferisce il ministero della Sanità di Beirut in un bollettino aggiornato citato dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui l’attacco ha colpito un edificio nel quartiere Ramel di Tiro.
Ore 11,30 – Gaza, Idf: “Concluso il raid all’ospedale Kamal Adwan di Beit Lahiya: arrestati un centinaio di miliziani di Hamas” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno concluso il raid all’ospedale Kamal Adwan di Beit Lahiya, a Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza, arrestando quasi un centinaio di miliziani di Hamas e uccidendone almeno una ventina nei pressi della struttura, dove secondo il ministero della Salute dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) nel fine settimana le Idf hanno “arrestato tutto il personale medico”, tranne un pediatra. Secondo una nota diramata oggi dall’esercito israeliano, nella struttura “si erano asserragliati decine di terroristi” che sfruttavano l’ospedale come “centro di comando” e “usavano le ambulanze” per spostare i miliziani. Nella struttura e nella zona circostante, si legge nella nota, “sono stati rinvenuti armi, fondi e documenti di intelligence” riconducibili a Hamas mentre tra gli arrestati figurano anche “combattenti che avevano tentato di fuggire durante l’evacuazione dei civili”. Secondo le truppe israeliane, “una quarantina di terroristi sono stati arrestati durante le fasi di evacuazione dei civili”. “In seguito, l’unità di commando d’élite della Marina, Shayetet 13, ha fatto irruzione nell’ospedale e ne ha arrestati a decine, tra cui alcuni che avevano partecipato all’assalto del 7 ottobre”, si legge nel comunicato, secondo cui “gli arrestati sono stati condotti in Israele per essere sottoposti a ulteriori interrogatori”. Secondo le Idf, “una ventina di uomini armati sono stati uccisi durante gli scontri” nella zona circostante l’ospedale. In precedenza, il ministero della Salute dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) aveva denunciato l’arresto “tutto il personale medico”, tranne un pediatra, dell’ospedale.
Ore 11,15 – Libano: Idf ordinano un’altra evacuazione nella città di Tiro – Le forze armate israeliane (Idf) hanno ordinato ai civili residenti di evacuare immediatamente un’intera zona della città di Tiro, sulla costa sud-occidentale del Libano. Lo ha fatto sapere sui social il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dei militari israeliani, secondo cui le Idf si preparano a colpire diversi edifici situati tra le strade Ali Khalil, Hiram, Mohammad Zayyat e Nabih Berry. “Chiunque si trovi nelle vicinanze di agenti, installazioni e armi di Hezbollah rischia la vita”, ha aggiunto il portavoce israeliano, che ha pubblicato anche una mappa dell’area da evacuare.
Ore 11,00 – Gaza, Wafa: “3 civili uccisi in due raid dell’Idf sui campi profughi di Maghazi e Bureij” – Almeno tre civili, compreso un minore, sono rimasti uccisi oggi nella Striscia di Gaza a seguito di due bombardamenti delle forze armate di Israele (Idf) nei campi profughi di Maghazi e Bureij. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Wafa, secondo cui il minore è stato ucciso da un drone israeliano nel campo di Maghazi. Altri due civili invece sono morti nel campo di Bureij a seguito di un raid dell’artiglieria israeliana. Le Idf non hanno commentato la notizia.
Ore 10,30 – Gaza: le Idf hanno arrestato “tutto il personale medico” dell’ospedale Kamal Adwan di Beit Lahiya – Le forze armate di Israele (Idf) hanno arrestato “tutto il personale medico”, tranne un pediatra, dell’ospedale Kamal Adwan di Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza, dove le Idf avevano fatto irruzione lo scorso 25 ottobre. La denuncia arriva dal ministero della Salute dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) che, in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale Wafa, “fa appello alle istituzioni internazionali affinché inviino rapidamente team medico-chirurgici” nella struttura. Il ministero ha anche invitato chiunque abbia competenze chirurgiche a prestare assistenza all’ospedale Kamal Adwan, per “salvare quanti più feriti e malati possibile”.
Ore 10,15 – Israele: Hezbollah rivendica un attacco nel nord – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha rivendicato un attacco missilistico contro l’insediamento di Kiryat Shmona, nel nord di Israele. Secondo la rivendicazione, diramata su Telegram e citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, il raid è stato effettuato con “una raffica di razzi” intorno alle 8,30 ora locale (le 7,30 in Italia). Al momento non si segnalano feriti né vittime. Le forze armate di Israele (Idf) non hanno commentato.
Ore 10,00 – Israele: il nuovo sistema di difesa aerea a laser Iron Beam sarà operativo entro un anno – Il nuovo sistema israeliano di intercettazione missilistico basato su laser ad alta potenza, denominato “Iron Beam”, sarà “operativo entro un anno”. Lo ha annunciato oggi in una nota, citata dal quotidiano Yedioth Ahronoth, il direttore generale del ministero della Difesa di Tel Aviv, Eyal Zamir, dopo la firma di un contratto da due miliardi di shekel (circa 496 milioni di euro) con le aziende della difesa Rafael ed Elbit. “Si prevede che il sistema (…) entrerà in servizio operativo tra un anno da oggi”, ha detto Zamir. L’Iron Beam è progettato per funzionare in tandem con altri sistemi di difesa aerea come l’Iron Dome ma per abbattere razzi e missili più piccoli di quelli intercettabili oggi. L’accordo firmato dal ministero israeliano con Rafael ed Elbit, ha spiegato il direttore generale, “aumenterà significativamente” il tasso di produzione “al fine di fornire i sistemi laser in tempo e a un ritmo elevato”.
Ore 9,30 – Israele, media: “Riunioni del governo spostate in altra sede per motivi di sicurezza” – Il consiglio dei ministri di Israele, guidato dal premier Benjamin Netanyahu, non si riunirà nell’ufficio del primo ministro o nel quartier generale delle forze armate israeliane (Idf) per non meglio precisati “problemi di sicurezza”. Lo riportano l’emittente televisiva pubblica Kan, la versione online del quotidiano Yedioth Ahronoth e il portale Walla, secondo cui “il nuovo protocollo di sicurezza per le riunioni del governo è in vigore a partire da oggi”. A causa di non meglio specificati “tentativi di attacchi a politici e luoghi simbolo del governo”, secondo Yedioth Ahronoth, gli incontri non si terranno più in una sede fissa. La decisione, secondo Walla, è stata adottata dopo l’attacco rivendicato all’inizio di questo mese da Hezbollah contro la residenza privata di Netanyahu a Cesarea. Ai consiglieri dei vari ministri, secondo Yedioth Ahronoth, non sarà consentita la partecipazione alla riunione di oggi del governo. Questa mattina, secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano, i ministri “sono rimasti sorpresi” nell’apprendere la notizia. I ministri sono inoltre stati informati che non potranno accedere all’edificio della riunione con un’arma. L’incontro, secondo Yedioth Ahronoth, non si terrà nemmeno nel bunker sotterraneo recentemente costruito fuori Gerusalemme.
Ore 9,00 – Qatar, media israeliani: “Il direttore del Mossad Barnea resta a Doha per i colloqui sulla tregua a Gaza” – Il direttore del Mossad israeliano, David Barnea, resterà a Doha, dove è arrivato ieri per partecipare alle trattative con i mediatori di Qatar e Stati Uniti per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz, secondo cui i negoziatori hanno discusso a “grandi linee” di “un potenziale accordo” e “stanno valutando una possibile ripresa” dei colloqui “nei prossimi giorni” .
Ore 8,30 – Libano: 5 morti e 10 feriti in un raid dell’Idf a Tiro – Almeno 5 persone sono state uccise e altre 10 sono rimaste ferite in un raid aereo condotto all’alba dalle forze armate di Israele (Idf) a Tiro, nel Libano sud-occidentale. Lo riferisce il ministero della Sanità di Beirut in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui l’attacco aereo ha colpito un edificio nel quartiere Ramel di Tiro, dove le squadre di soccorso continuano a scavare tra le macerie alla ricerca dei dispersi.
Ore 8,00 – Iran: il comandante dei Pasdaran minaccia “amare conseguenze” per Israele. Teheran: “Useremo tutti gli strumenti disponibili per rispondere all’attacco” di Tel Aviv – Il comandante supremo delle Guardie della Rivoluzione islamica in Iran, il generale Hossein Salami, ha minacciato oggi “amare conseguenze” per Israele dopo i raid condotti da Tel Aviv nella notte tra il 25 e il 26 ottobre contro diversi siti militari iraniani, intanto Teheran ha promesso di “usare tutti gli strumenti disponibili per rispondere all’attacco” israeliano. Lo Stato ebraico, ha dichiarato Salami secondo quanto riporta l’agenzia di stampa iraniana Tasnim, “non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi”. Il comandante supremo dei Pasdaran ha poi definito i raid israeliani un “errore di calcolo” e un “segno di impotenza”. “Le amare conseguenze” per Israele, ha aggiunto Salami, saranno inimmaginabili”. Durante la consueta conferenza stampa del lunedì, come riportato dall’agenzia di stampa Irna, il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmaeil Baghaei, ha promesso che la Repubblica islamica userà “tutti gli strumenti disponibili per rispondere all’attacco” dello Stato ebraico. “L’Iran mantiene il suo diritto di rispondere all’attacco sionista”, ha aggiunto. Il contrattacco di Teheran, ha proseguito il portavoce iraniano, “sarà decisivo”.
Ore 7,30 – Gaza: Idf annunciano nuove operazioni militari nella Striscia – Le forze armate di Israele (Idf) hanno annunciato una serie di nuove operazioni nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono le Idf in una nota diramata oggi, secondo cui la 252esima Divisione dell’esercito ha preso di mira “terroristi e infrastrutture” nel centro del territorio costiero, mentre “la Brigata Nahal ha attivamente smantellato alcuni siti terroristici a Rafah”, nel sud della Striscia. Continuano i raid anche nella zona di Jabaliya, a nord di Gaza. “Le truppe continuano i loro sforzi per evacuare i civili in aree sicure, nonostante gli sforzi di Hamas per impedirlo”, si legge nel testo.
Ore 7,00 – Libano, Idf: “Eliminati decine di miliziani di Hezbollah” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno “eliminato decine di agenti operativi di Hezbollah nelle ultime 24 ore”, bombardando una serie di obiettivi legati al gruppo armato sciita nel Libano meridionale. Lo riferiscono le Idf in una nota diramata oggi, secondo cui la “91esima Divisione dell’esercito ha preso di mira diverse infrastrutture terroristiche e sequestrato alcune armi, uccidendo una cellula terroristica vicino a un’installazione militare di Hezbollah, grazie al supporto aereo”. “La 146esima Divisione dell’esercito ha identificato e distrutto alcune strutture utilizzate da Hezbollah per occultare e immagazzinare armi”, si legge nel testo. “I jet dell’Aeronautica militare hanno effettuato attacchi su diversi obiettivi terroristici, causando numerose vittime tra Hezbollah”.