Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Israele bombarda il centro di Beirut. Hezbollah: “Resteremo attivi anche dopo il cessate il fuoco”. Onu chiede cessate fuoco in Libano e a Gaza, Borrell: “Eseguire il mandato d’arresto per Netanyahu è un obbligo” | DIRETTA
Diretta live della guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah oggi, martedì 26 novembre
Di seguito le ultime notizie di oggi, martedì 26 novembre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, contro Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.
Ore 19,00 – Israele, il premier Netanyahu: “Accettiamo l’accordo di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano” – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato l’approvazione di un accordo di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano. “Voglio dare ai nostri soldati tutto ciò di cui hanno bisogno per tutelare le loro vite e ottenere la vittoria. Ecco perché oggi abbiamo accettato questo cessate il fuoco. Manteniamo la piena libertà militare in Libano”, ha spiegato il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, in un discorso trasmesso in tv subito dopo l’approvazione della tregua da parte del gabinetto di sicurezza di Tel Aviv. “Siamo riusciti a raggiungere molti dei nostri obiettivi durante questa guerra. Abbiamo riportato Hezbollah indietro di circa dieci anni (…) Tre mesi fa, tutto questo sarebbe sembrato fantascienza. Ma l’abbiamo fatto, Hezbollah non è più lo stesso”. L’intesa, ha annunciato il premier, sarà portata in queste ore al Consiglio dei ministri israeliano, a cui il capo dell’esecutivo raccomanderà l’approvazione. Ma il conflitto in Medio Oriente, per Netanyahu, non è finito qui. “Guardo tutti i fronti in parallelo. Guardo il quadro generale”, ha aggiunto. “Siamo impegnati a riportare a casa tutti gli ostaggi da Gaza. Siamo impegnati a completare lo sradicamento di Hamas. Sono determinato a fare tutto il necessario per impedire all’Iran di ottenere un’arma nucleare. Questa è la cosa più importante. Eliminare questa minaccia è l’obiettivo principale per garantire la sopravvivenza dello Stato di Israele”, ha proseguito il premier, secondo cui “la guerra non finirà finché tutti gli obiettivi, compreso il ritorno degli abitanti del nord alle loro case, non saranno stati raggiunti”. “Stiamo cambiando il volto della regione”, ha concluso.
Ore 18,00 – Israele bombarda il centro di Beirut – Una serie di attacchi aerei israeliani hanno colpito il centro di Beirut per la prima volta da due mesi. I media libanesi riportano che gli aerei israeliani hanno preso di mira il distretto di Nweiri in tre raid. Il primo è costato la vita a sette persone e ne ha ferite 37. Secondo il ministero della Salute è stata colpita anche l’area di Mazraa. Nel pomeriggio Israele ha lanciato un’ondata di attacchi aerei simultanei su 20 obiettivi a Dahiyeh, roccaforte di Hezbollah a sud di Beirut. Dopo aver emesso un insolito avviso di evacuazione per 20 edifici nella periferia meridionale della capitale libanese, una roccaforte di Hezbollah, l’Idf ha affermato di aver colpito in due minuti tutti i 20 siti. Sette sette edifici presi di mira negli attacchi sono stati utilizzati da Hezbollah per la gestione e l’immagazzinamento di fondi, tra cui la sede centrale, i caveau e le filiali dell’associazione Al-Qard al-Hasan, utilizzata dal gruppo terroristico come una sorta di banca.
Ore 17,00 – Mandato arresto Netanyahu, Francia applicherà obblighi – Il primo ministro francese Michel Barnier ha ribadito che la Francia “applicherà rigorosamente gli obblighi che le incombono” riguardo al mandato d’arresto emesso dalla Corte penale (Cpi) contro il primo ministro Benjamin Netanyahu. “La Francia applicherà rigorosamente, come ha sempre fatto, gli obblighi che le derivano dal diritto internazionale”, ha dichiarato il capo del governo davanti all’Assemblea nazionale, senza però precisare esplicitamente se Parigi procederà all’arresto del leader israeliano qualora si recasse al territorio francese. Parigi aveva “preso atto” giovedì di questi mandati di arresto, ricordando “il suo attaccamento al lavoro indipendente della Corte” ma senza dire esplicitamente se la Francia avrebbe arrestato il premier e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant se queste persone se fossero arrivate in Francia.
Ore 16,00 – Hezbollah: “Rimarremo anche dopo al fine della guerra” – Hezbollah rimarrà attivo dopo la fine della guerra con Israele, aiutando i libanesi sfollati a tornare nei loro villaggi e a ricostruire le aree distrutte dagli attacchi israeliani, ha detto l’alto funzionario di Hezbollah e membro del Parlamento Hassan Fadlallah. Fadlallah ha dichiarato a Reuters che il Libano si trova ad affrontare “ore pericolose e delicate” prima dell’atteso annuncio di un cessate il fuoco, dato che le forze aeree israeliane hanno intensificato gli attacchi martedì pomeriggio su Beirut e sui suoi sobborghi meridionali.
Ore 15,00 – Media, il cessate il fuoco sarà annunciato alle 22 – Il cessate il fuoco sarà annunciato poco dopo le 22, ora locale in Libano, congiuntamente da Stati Uniti e Francia. Lo riferisce la tv libanese al-Jadid. Secondo al-Jadid anche il primo ministro libanese Najib Mikati annuncerà l’accordo di cessate il fuoco, esprimerà le sue osservazioni e approverà pubblicamente l’intesa.
Ore 14,00 – Israele, consultazioni premier-ministri su tregua senza Ben Gvir – Una serie di febbrili consultazioni tra il primo ministro Benyamin Netanyahu e un gruppo limitato di ministri e alti funzionari dell’establishment della difesa è in corso in Israele in vista della firma tra il pomeriggio e la sera all’accordo di cessate il fuoco con Hezbollah. Alle consultazioni – riferisce Channel 12 – non partecipa il ministro della Sicurezza Itamar Ben Gvir il quale, pur avendo minacciato nei giorni scorsi di far cadere il governo se viene decisa la tregua, ieri si è limitato a dire che è ‘contrario’ ma non ha ripetuto che si ritirerà dalla coalizione in caso di voto favorevole. L’accordo sarà sottoposto solo all’approvazione del gabinetto e non al governo e alla Knesset, con la motivazione che questo è un accordo di cessate il fuoco e non un accordo politico.
Ore 13,00 – Ministro Libano: “Eliminare Hamas non basta, va risolta la questione palestinese” – L’unico modo per cercare di migliorare la sicurezza nella regione del Medio Oriente è “risolvendo la questione palestinese”. Perché “puoi uccidere tutti gli uomini di Hamas, ma cosa ne sarà delle migliaia di orfani” che ha lasciato il conflitto nella Striscia di Gaza? E’ la riflessione del ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib, intervenuto ai Med Dialogues organizzati dalla Farnesina e dall’Ispi in corso a Roma. “Da quello che vedo io, oggi i palestinesi sono più forti rispetto a come erano prima del 7 ottobre”, ha aggiunto Habib, mettendo in guardia dal “rischio che la situazione possa peggiorare”. Insomma, ha concluso, “non ci sarà pace nella regione fino a quando i palestinesi non vedranno riconosciuti i loro diritti”.
Ore 11,00 – Onu chiede cessate fuoco in Libano e a Gaza – L’Onu ribadisce la richiesta di un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano e a Gaza. “L’unico modo per porre fine alle sofferenze delle persone da tutte le parti è un cessate il fuoco permanente e immediato su tutti i fronti: in Libano, in Israele e a Gaza”, ha detto ai giornalisti a Ginevra Jeremy Laurence, portavoce di Volker Turk, responsabile diritti umani dell’Onu.
Ore 10,30 – Idf emette avvisi di evacuazione di Beirut prima di altri attacchi – L’Idf ha invitato i civili nei pressi di sei edifici nella periferia meridionale di Beirut a evacuare immediatamente l’area. Nonostante le notizie di un possibile cessate il fuoco tra Israele e il partito di Dio in Libano, Israele starebbe per effettuare nuovi attacchi aerei contro le strutture di Hezbollah. Il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell’Idf, ha pubblica delle mappe insieme all’annuncio, invitando i civili a tenersi ad almeno 500 metri di distanza dai siti che verranno colpiti a breve.
Ore 10,00 – Gantz: “Non dobbiamo fare cose a metà, l’accordo rafforzerà Hezbollah” – “Il ritiro delle forze e le dinamiche che si creeranno renderanno le cose per noi più difficili e sarà più facile per Hezbollah riorganizzarsi”. Lo ha scritto su X il leader del Partito di Unità Nazionale israeliano Benny Gantz, esprimendosi contro l’accordo con Hezbollah in Libano. “Non dobbiamo fare le cose a metà, non dobbiamo perdere l’opportunità di un accordo forte che cambierà radicalmente la situazione nel nord”, ha aggiunto.
Ore 9,40 – Borrell, non ci sono scuse per non attuare tregua Libano – “Non ci sono scuse per non attuare il cessate il fuoco in Libano. Ci sono 4mila vittime civili e il Sud è stato completamente distrutto”. Lo ha detto Josep Borrell, l’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue, in un punto stampa a margine del G7 di Fiuggi-Anagni. “Basta combattimenti, basta altre richieste – ha aggiunto – spero che il governo Netanyahu accetti la proposta”.
Ore 9,30 – Borrell: “Paesi Ue sostengono Cpi o non c’è giustizia” – “Chiedo agli Stati membri dell’Ue di rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale, se non sostengono la Cpi, allora non ci sarà nessuna speranza per la giustizia”. Lo ha detto l’Alto Rappresentante per la Politica estera Ue, Josep Borrell, a margine del G7 di Fiuggi-Anagni.
Ore 9,00 – Borrell: “Netanyahu approvi l’accordo oggi, basta scuse” – “Dobbiamo raggiungere l’accordo per il cessate il fuoco oggi: non ci sono più scuse per rinviare. Altrimenti il Libano crollerà. Spero che oggi il governo Netanyahu approverà l’accordo di Stati Uniti e Francia. Basta con ulteriori richieste”. Lo ha detto l’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell parlando con i media a margine del G7 Esteri di Fiuggi.
Ore 8,00 – Ben Gvir: “Accordo per cessare il fuoco in Libano è un errore storico” – Il ministro per la sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir, ribadisce che l’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano, che potrebbe essere approvato oggi, è “un errore storico”. Riferendo in un’intervista a radio Kan di aver chiesto spiegazioni al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Ben-Gvir ha aggiunto che “è possibile che qualcuno non voglia ascoltare le mie obiezioni”. “Abbiamo un’opportunità storica di agire in modo deciso a sud e a nord. Sarà un’opportunità storica mancata se fermiamo tutto e torniamo indietro”, ha sostenuto.
Ore 7,00 – New York Times: “Iran informato di un cessate il fuoco imminente” – Un cessate il fuoco tra Hezbollah e Israele è “imminente” e “l’Iran è stato informato” di questo. Lo riferiscono due membri dei Guardiani della Rivoluzione iraniana, i Pasdaran, al New York Times. Hezbollah ha ricevuto il via libera per un accordo sul cessate il fuoco dal Grande Ayatollah iraniano Ali Khamenei.