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Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Gaza, Netanyahu: “Sinwar è morto, ma la nostra missione non è ancora finita, liberate gli ostaggi”. Hamas non conferma né smentisce. Raid contro un’ex scuola a Jabalia: “28 morti”. L’Idf: “Eliminati 12 terroristi”. Libano: Hezbollah rivendica attacchi, lo Stato ebraico: “Uccisi 45 miliziani”. Yemen: Usa bombardano depositi di armi Houthi, i ribelli promettono di rispondere | DIRETTA

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Diretta live della guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah oggi, giovedì 17 ottobre

Di seguito le ultime notizie di oggi, giovedì 17 ottobre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, contro Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente. La notizia del giorno è l’annuncio da parte di Israele dell’uccisione nella Striscia di Gaza di Yahya Sinwar, capo politico di Hamas.

DIRETTA

Ore 19,50 – Netanyahu ad Hamas: “Sinwar è morto, ma la nostra missione non è ancora finita, liberate gli ostaggi” – “Cittadini di Israele, vi dico che Yahya Sinwar è morto. Il responsabile del massacro più grande del popolo ebraico dalla Shoah, l’arciterrorista che ha ucciso migliaia di israeliani e rapito centinaia di cittadini è stato ucciso dai nostri eroici soldati. Il conto è stato pagato”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un discorso alla nazione. “Hamas non governerà Gaza, questa è un’opportunità per la sua popolazione di liberarsi dalla sua tirannia”, ha aggiunto il premier. “Ai terroristi di Hamas dico: i vostri leader stanno scappando e saranno eliminati. Mi rivolgo a tutti coloro che tengono i nostri ostaggi: chiunque deponga le armi e restituisca i nostri ostaggi, gli permetteremo di andarsene e di vivere. Chiunque faccia del male ai nostri ostaggi, avrà la testa sporca di sangue e ne risponderà”. “Oggi il male ha subito un grave colpo – ha detto Netanyahu – ma la nostra missione non è ancora finita. Alle famiglie dei rapiti io dico, questo è un momento importante della guerra, continueremo con tutta la forza a lavorare per farli tornare a casa. I vostri cari sono i nostri cari”.

Ore 19,40 – In corso riunione d’emergenza dell’Olp – Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas sta presiedendo una riunione d’emergenza del Consiglio esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) per discutere degli sviluppi dopo l’assassinio del leader di Hamas Yahya Sinwar. Lo riporta il canale di informazione saudita Al-Hadath.

Ore 19,30 – Gallant: “Sinwar morto mentre fuggiva” – “Yahya Sinwar è morto mentre era inseguito, in fuga, non è morto da comandante, ma come qualcuno che teneva solo a se stesso”. Lo dichiara il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, affermando che “lo Stato di Israele “ha fatto giustizia con l’eliminazione di un vile assassino e un terrorista”, nonché colui che ha “pianificato e portato a termine il massacro del 7 ottobre, durante il quale così tanti israeliani innocenti sono stati assassinati, bambini, donne e anziani”.

Ore 19,00 – L’Idf: “Sinwar eliminato” – Anche l’esercito israeliano conferma su X che il leader di Hamas “Yahya Sinwar eliminato”. In una nota l’esercito israeliano ricostruisce: “Yahya Sinwar è stato eliminato dopo essersi nascosto nell’ultimo anno dietro la popolazione civile di Gaza, sia in superficie che sottoterra nei tunnel di Hamas nella Striscia di Gaza. Le decine di operazioni condotte dall’Idf e dall’Isa (l’Agenzia spaziale israeliana, ndr) nell’ultimo anno e nelle ultime settimane nell’area in cui è stato eliminato, hanno limitato i movimenti operativi di Yahya Sinwar mentre veniva inseguito dalle forze e hanno portato alla sua eliminazione. Nelle ultime settimane, le forze dell’Idf e dell’Isa, sotto il comando del Comando Meridionale, hanno operato nella Striscia di Gaza meridionale, in seguito alle informazioni di intelligence dell’Idf e dell’Isa che indicavano le presunte posizioni di esponenti di spicco di Hamas. I soldati dell’Idf della 828a Brigata (Bislach) che operavano nell’area hanno identificato ed eliminato tre terroristi. Dopo aver completato il processo di identificazione del corpo, si può confermare che Yahya Sinwar è stato eliminato”.

Ore 18,50 – Ministro Esteri israeliano conferma: “Sinwar è stato ucciso” – Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz conferma che il leader di Hamas Yahya Sinwar è stato ucciso. “L’assassino di massa Yahya Sinwar, responsabile del massacro e delle atrocità del 7 ottobre, è stato ucciso oggi dai soldati delle Idf”, afferma Katz in una dichiarazione. L’uccisione di Sinwar rappresenta “un grande risultato militare e morale per Israele e una vittoria per l’intero mondo libero contro l’asse malvagio dell’Islam radicale guidato dall’Iran”, si legge nel messaggio. Secondo il ministro, l’uccisione di Sinwar “crea una possibilità” per far uscire immediatamente gli ostaggi dalla Striscia e liberare Gaza da Hamas e dal controllo iraniano. “Israele ha bisogno del vostro supporto e assistenza ora più che mai per portare avanti insieme questi importanti obiettivi”, conclude Katz.

Ore 18,25 – Conferme da Israele e da fonti di Hamas sulla morte di Sinwar – La Polizia israeliana ha confermato la morte del capo politico di Hamas, Yayha Sinwar. Lo riferisce l’emittente israeliana Canale 12, citando una nota della Polizia in cui si comunica che il corpo è stato identificato sulla base dell’arcata dentale. Ulteriori test sarebbero peraltro ancora in corso. Intanto, secondo il quotidiano arabo Asharq Al-Awsat, due fonti di Hamas riferiscono che “vari funzionari del movimento hanno ricevuto conferme dell’uccisione del suo leader, Yahya Al-Sinwar”. Alle 19,30 italiane il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dovrebbe rilasciare una dichiazione.

Ore 18,00 – Hamas non conferma né smentisce la morte di Sinwar – Hamas non ha confermato né smentito le indiscrezioni ormai da ore in circolazione sui media internazionali circa la morte del capo politico dell’organizzazione Yahya Sinwar, che potrebbe essere rimasto ucciso in un raid aereo condotto ieri dalle forze armate israeliane (Idf) a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. In una nota diramata su Telegram e citata, tra gli altri, anche dall’emittente qatariota al-Jazeera, il gruppo terroristico palestinese ha messo in guardia il pubblico “contro le fake news”, ricordando che le comunicazioni ufficiali dell’organizzazione vengono diffuse solo sul canale Telegram o sul sito-web ufficiale. La dichiarazione non conferma né smentisce la morte di Sinwar.

Ore 17,30 – Usa, media: “Israele ha informato Biden delle verifiche sulla morte di Sinwar” – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stato informato delle verifiche in corso in Israele sulla possibile uccisione del capo politico di Hamas, Yahya Sinwar, in un raid aereo condotto ieri dalle forze armate dello Stato ebraico (Idf) a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha rivelato un alto funzionario statunitense all’agenzia di stampa britannica Reuters. Un’altra fonte dell’amministrazione Biden ha dichiarato al quotidiano online The Times of Israel che Tel Aviv ha tenuto informati gli Usa sugli sviluppi del caso.

Ore 17,00 – Usa: libanesi potranno richiedere lo status di protezione temporanea – I cittadini libanesi che al 16 ottobre si trovavano già negli Stati Uniti potranno richiedere lo status di protezione temporanea. Lo ha annunciato oggi in una nota il dipartimento per la Sicurezza Interna di Washington, secondo cui queste persone potranno ottenere un permesso di residenza per i prossimi 18 mesi e a richiedere anche un permesso di lavoro.

Ore 16,45 – Gaza, media israeliani: “Il raid che avrebbe ucciso Sinwar è stato compiuto a Rafah” – Il raid aereo in cui sarebbe rimasto ucciso il capo politico di Hamas, Yahya Sinwar, è stato compiuto ieri nel quartiere di Tel al-Sultan, nella parte occidentale di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce su X la radio dell’esercito israeliano Galatz, secondo cui insieme al leader del gruppo terroristico palestinese sarebbe rimasto ucciso un altro comandante militare di Hamas. Secondo il quotidiano israeliano Yediot Ahronot, tra le vittime figurano anche due importanti esponenti del gruppo, Mahmoud Hamdan e Hani Hamdan.

Ore 16,30 – Israele, media: “Ministri del gabinetto di sicurezza informati della probabile morte di Sinwar” – I ministri del gabinetto di sicurezza del governo israeliano sono stati informati della probabile morte del capo politico di Hamas, Yahya Sinwar, che potrebbe essere rimasto ucciso in un raid delle forze armate dello Stato ebraico (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono due funzionari “a conoscenza della questione” all’agenzia di stampa britannica Reuters, confermando quanto già riferito da altre voci interne all’amministrazione di Tel Aviv alle emittenti locali Kan e Channel 12 e alla radio dell’esercito Galatz. Secondo Channel 12, il raid in questione, in cui sono rimasti uccisi altri due miliziani di Hamas, è avvenuto ieri ma le truppe dell’Idf che operavano nella zona non erano consapevoli della presenza del leader del gruppo terroristico palestinese nell’area. I soldati, secondo il resoconto dell’emittente israeliana, avevano individuato diversi miliziani nascosti in un edificio e così avevano ordinato un attacco aereo, che aveva fatto crollare la struttura. Soltanto in seguito, ispezionando le macerie, si sono resi conto che una delle vittime somigliava molto a Sinwar. L’Idf sta ancora valutando se il cadavere ritrovato appartenga effettivamente al capo politico di Hamas. Secondo Channel 12, il corpo non è ancora stato trasferito in Israele perché “la zona in cui è stato ritrovato è piena di trappole esplosive”. Il cadavere, secondo l’emittente israeliana, indossa ancora un giubbotto con all’interno alcune granate inesplose. Fonti delle forze di sicurezza israeliane hanno dichiarato all’agenzia di stampa francese Afp che l’esercito di Tel Aviv sta “effettuando le analisi del DNA” per confermare la morte di Sinwar.

Ore 16,00 – Gaza: giallo sulla morte del leader di Hamas, Yahya Sinwar – Il capo politico di Hamas, Yahya Sinwar, potrebbe essere rimasto ucciso in un raid delle forze armate israeliane (Idf) nella Striscia di Gaza in cui sono morti altri due miliziani gruppo terroristico palestinese. La notizia, non ancora confermata ufficialmente, è stata divulgata dall’emittente israeliana Channel 12, che cita in proposito un alto funzionario dello Stato ebraico, che si è espresso in merito in via anonima. Intanto circolano online numerose foto, la cui veridicità non è stata verificata, del cadavere di un uomo somigliante al leader di Hamas tra le macerie di un edificio presumibilmente bombardato nella Striscia di Gaza. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, che non ha commentato l’indiscrezione, ha scritto su X: “Raggiungeremo ogni terrorista e lo elimineremo”. “Inseguirai i tuoi nemici e cadranno davanti a te con la spada”, ha aggiunto, citando un passo del Levitico e allegando le foto dell’ex capo militare di Hamas Muhammad Deif e del segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah con sovraimpresse delle X rosse, insieme a una terza immagine oscurata che potrebbe riferirsi a Sinwar. Nelle stesse ore, l’ufficio del premier Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che alle Idf è stato ordinato di informare le famiglie degli ostaggi che nessuno di loro era presente sul luogo del raid in cui sono morti i tre miliziani di Hamas.

Ore 15,30 – Gaza: sale a 28 morti e 160 feriti il bilancio delle vittime del raid dell’Idf contro un’ex scuola trasformata in rifugio per sfollati a Jabalia – È salito ad almeno 28 morti e 160 feriti il bilancio delle vittime del raid compiuto oggi dalle forze armate israeliane (Idf) contro l’ex scuola Abu Hussein di Jabalia, trasformata in rifugio per sfollati e colpita secondo Tel Aviv perché utilizzata da Hamas come centro di comando per gli attacchi contro le truppe dello Stato ebraico, un’accusa rispedita al mittente dal gruppo terroristico palestinese. Il bilancio aggiornato delle vittime è stato diramato dall’ufficio stampa del governo di Gaza, controllato da Hamas.

Ore 15,15 – Gaza: Hamas nega di aver usato l’ex scuola di Jabalia per scopi bellici – Hamas nega di aver utilizzato l’ex scuola Abu Hussein di Jabalia, bombardata oggi dalle forze armate israeliane (Idf) in un raid che ha provocato almeno 19 morti, per scopi bellici. Lo ha reso noto il gruppo terroristico palestinese su Telegram in una nota citata anche dall’emittente qatariota al-Jazeera. Secondo una nota diramata dall’Idf, lo “attacco aereo di precisione” condotto oggi sulla ex scuola Abu Hassan ha ucciso 12 miliziani di Hamas e della Jihad islamica palestinese, di cui i militari israeliani hanno pubblicato le generalità, coinvolti nel lancio di razzi contro Israele e negli attacchi contro le truppe dello Stato ebraico. Medhat Abbas, funzionario del ministero della Salute di Gaza, ha dichiarato invece l’agenzia di stampa britannica Reuters che il raid ha provocato 19 morti, tra cui un numero imprecisato di minori, e “decine” di feriti tra gli sfollati rifugiatisi nell’ex plesso scolastico.

Ore 15,00 – Israele: Idf indaga sulla possibile morte di Sinwar in uno scontro a Gaza – Le forze armate israeliane (Idf) stanno  indagando sulla possibilità che tra i miliziani di Hamas rimasti uccisi in un recente scontro a Gaza figurasse anche il leader del gruppo terroristico palestinese Yahya Sinwar. Lo riferiscono le Idf in una nota, secondo cui “al momento, l’identità dei terroristi non può essere confermata”. Nell’area dello scontro, prosegue il comunicato che non specifica il luogo, non c’erano ostaggi. “Le forze dell’Idf e dello Shin Bet che operano nell’area continuano ad agire con la necessaria cautela”, conclude la nota.

Ore 14,45 – La Russia avvisa Israele: “Non prendete nemmeno in considerazione l’idea di colpire gli impianti nucleari in Iran” – La Russia ha chiesto a Israele di non prendere nemmeno in considerazione l’idea di colpire gli impianti nucleari dell’Iran per rispondere alla rappresaglia di Teheran del 1° ottobre. Lo ha detto oggi il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, citato dall’agenzia di stampa ufficiale Tass. “Abbiamo ripetutamente messo in guardia e continuiamo a mettere in guardia (Israele, ndr) dal considerare anche solo per ipotesi la possibilità di un attacco alle strutture nucleari (iraniane, ndr)”, ha affermato Ryabkov, secondo cui “ciò rappresenterebbe uno sviluppo catastrofico e una completa negazione di tutti i principi esistenti nell’ambito delle garanzie di sicurezza nucleare”.

Ore 14,10 – Gaza, raid dell’Idf contro un’ex scuola a Jabalia: “Almeno 19 morti”. Tel Aviv: “Era un covo di Hamas: uccisi 12 terroristi” – Almeno 19 persone, tra cui un numero imprecisato di minori, sono rimaste uccise in un attacco aereo condotto oggi dalle forze armate israeliane (Idf) in una ex scuola trasformata in rifugio per sfollati a Jabalia nel nord della Striscia di Gaza, dove secondo Tel Aviv si nascondeva una “sala di comando e controllo” di Hamas e della Jihad islamica. Lo riferisce l’agenzia di stampa britannica Reuters, che cita in proposito le dichiarazioni di un funzionario del ministero della Salute di Gaza, Medhat Abbas, secondo cui decine di persone sono rimaste ferite nel raid. “Non c’è acqua per spegnere l’incendio. Non c’è niente”, ha detto Abbas a Reuters. Secondo una nota diramata dall’Idf, lo “attacco aereo di precisione” condotto oggi sulla ex scuola Abu Hassan ha ucciso 12 miliziani di Hamas e della Jihad islamica palestinese, di cui i militari israeliani hanno pubblicato le generalità, coinvolti nel lancio di razzi contro Israele e negli attacchi contro le truppe dello Stato ebraico.

Ore 14,00 – Egitto: il presidente al-Sisi riceve al Cairo il ministro degli Esteri iraniano – Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha discusso oggi al Cairo delle crescenti tensioni nella regione con il suo omologo egiziano Badr Abdelatty e con il presidente Abdel-Fatah al-Sisi. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna, secondo cui durante l’incontro il capo dello Stato egiziano ha ribadito i suoi appelli a porre fine alla guerra di Israele a Gaza per evitare che si trasformi in un conflitto regionale. “Una guerra allargata avrebbe gravi ripercussioni sulla sicurezza e sulle capacità di tutte le nazioni della regione”, ha aggiunto al-Sisi. La visita di Araghchi in Egitto fa parte di un tour diplomatico in Libano, Siria, Arabia Saudita, Qatar, Iraq, Oman e Giordania volto ad allentare le tensioni in Medio Oriente. La prossima tappa di Araghchi dovrebbe essere prevista in Turchia.

Ore 13,30 – Gaza, Reuters: “Bloccate richieste di importazioni commerciali di cibo da Israele e dalla Cisgiordania” – Israele non accetta più le richieste di importazione di cibo a Gaza, bloccando una tratta che negli ultimi sei mesi ha fornito più della metà delle provviste al territorio costiero palestinese. Lo riporta l’agenzia di stampa britannica Reuters, che cita in proposito ben 12 fonti coinvolte negli scambi, secondo cui dall’11 ottobre scorso, i commercianti di Gaza che importavano cibo da Israele e dalla Cisgiordania hanno perso l’accesso al sistema introdotto in primavera dal Cogat, l’organismo del ministero della Difesa israeliano che supervisiona gli aiuti e le spedizioni commerciali verso la Striscia, senza ricevere alcuna risposta ai tentativi di contattare l’agenzia. Questo, come mostra un’analisi condotta da Reuters sulla base dei dati ufficiali divulgati da Israele, ha ridotto al minimo il flusso di merci in arrivo nella Striscia dall’inizio della guerra.

Ore 13,00 – Yemen: Houthi promettono di rispondere agli attacchi Usa – Gli Houthi hanno promesso di rispondere agli attacchi condotti nella notte dalle forze armate degli Stati Uniti in Yemen contro alcuni depositi sotterranei di armi del gruppo armato sciita filo-iraniano. “Confermiamo che l’aggressione americana non rimarrà senza risposta”, si legge in una dichiarazione dell’ufficio politico del movimento Ansarullah citata dall’agenzia di stampa yemenita Saba, controllata dal gruppo armato.

Ore 12,00 – Libano: Israele ordina l’evacuazione di un’area vicino a Tiro – Le forze armate israeliane (Idf) hanno ordinato l’evacuazione dei residenti di alcuni edifici ad al-Haouch, nella zona di Tiro, nel sud del Libano. È quanto si legge in una nota diramata sui social dal portavoce in lingua araba delle Idf, il colonnello Avichay Adraee, e rivolta alla popolazione locale, la quarta pubblicata questa mattina dai militari israeliani. “Vi trovate vicino a installazioni e interessi di Hezbollah, contro i quali l’Idf opererà nel prossimo futuro”, ha fatto sapere Adraee su X, allegando anche la mappa del territorio interessato. “Per la vostra sicurezza e quella dei vostri familiari, dovete evacuare immediatamente questo edificio e gli edifici vicini e allontanarvi a una distanza non inferiore a 500 metri”. L’obiettivo del raid si trova lungo la strada che porta da sud verso Tiro e si trova di fronte al grande magazzino “Smart Mart”.

Ore 11,45 – Media: “Nave militare tedesca abbatte un drone al largo delle coste del Libano” – Una nave militare tedesca, operante nell’ambito della missione Unifil, ha abbattuto un velivolo senza pilota al largo delle coste del Libano. La notizia è stata divulgata dall’agenzia di stampa tedesca Dpa e confermata successivamente alla britannica Reuters da un portavoce del ministero della Difesa di Berlino. Non è chiaro da dove e verso quale obiettivo sia stato lanciato il drone abbattuto.

Ore 11,40 – Gaza: sale a 42.438 morti il bilancio delle vittime dal 7 ottobre 2023 – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 si è attestato a 42.438 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 99.246 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte altre 29 persone e 93 sono rimaste ferite.

Ore 11,30 – Libano: Hezbollah rivendica attacchi nel nord di Israele e contro le truppe dell’Idf – Hezbollah afferma di aver colpito due carri armati israeliani nel Libano meridionale, vicino al confine, con altrettanti missili guidati, rivendicando anche un attacco missilistico sulla località di Kfar Vradim, a est di Nahariya, a una decina di chilometri dalla frontiera, nel nord di Israele. Lo riferisce il gruppo armato sciita in due diversi comunicati diramati su Telegram, citati dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna. Il primo attacco, secondo Hezbollah, ha provocato un numero imprecisato di “vittime” tra le truppe schierate dall forze armate israeliane (Idf) sulle alture di Labouné , nel distretto di Tiro. Le Idf non hanno confermato l’attacco finora.

Ore 10,45 – Libano, media: “Bombardati due villaggi nella valle della Beqaa oggetto di un ordina di evacuazione dell’Idf” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno bombardato alcuni obiettivi nei villaggi di Tamnine e Saraine el-Tahta, nella valle della Beqaa nell’est del Libano, oggetto di un ordine di evacuazione diramato questa mattina sui social dai militari dello Stato ebraico. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, che cita alcuni corrispondenti sul posto. Non è chiaro se e quante vittime abbiano provocato i raid, al momento non ancora confermati ufficialmente dall’Idf.

Ore 10,30 – Gaza, Idf: “Uccisi uomini armati e distrutti obiettivi terroristici in varie zone della Striscia” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno ucciso un imprecisato numero di “uomini armati” e distrutto alcune “infrastrutture terroristiche” in una serie di operazioni condotte nella località di Rafah, Bureij, Nuseirat e nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferiscono le Idf in una nota, secondo cui “le truppe della Brigata Nahal hanno eliminato uomini armati e distrutto infrastrutture terroristiche durante le operazioni a Rafah, nella parte meridionale di Gaza”. I soldati della 401esima Brigata operanti nel nord di Gaza, prosegue il testo, hanno anche eliminato uno squadrone terroristico e scoperto numerose armi, tra cui granate, mitragliatrici Kalashnikov, esplosivi e mortai. Nella parte centrale di Gaza, aggiunge la nota, la 179simaa Brigata ha iniziato a operare nei giorni scorsi nel campo profughi di Bureij e a Nuseirat.

Ore 10,00 – Libano, Idf: “Bombardati 150 obiettivi di Hezbollah nel sud: uccisi 45 miliziani” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno bombardato 150 obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale, uccidendo anche 45 miliziani, tra cui il comandante del gruppo armato responsabile del lancio dei razzi contro lo Stato ebraico dal distretto di Bint Jbeil, nel sud del Paese arabo. Lo riferiscono le Idf in una nota, secondo cui i raid hanno colpito “depositi di armi, lanciarazzi ed edifici utilizzati per scopi militari” da Hezbollah. Tra le vittime figura anche Hussein Muhammed Auda, “responsabile del lancio di razzi contro Israele provenienti da diverse città nel distretto di Bint Jbeil”. Il gruppo armato sciita libanese non ha per ora confermato il bilancio delle vittime fornito dalle Idf.

Ore 9,45 – Egitto: il ministro degli Esteri iraniano in visita al Cairo per la prima volta da oltre un decennio – Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi è oggi arrivato al Cairo nella prima visita del capo della diplomazia di Teheran in Egitto in oltre un decennio. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna, secondo cui oggi Araghchi incontrerà il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi e il ministro degli Esteri Badr Abdelatty. Secondo il quotidiano qatariota Al Araby Al Jadeed, il viaggio del ministro degli Esteri iraniano prepara la visita del presidente Masoud Pezeshkian nella capitale egiziana.

Ore 9,30 – Libano: 2.367 morti e 11.088 feriti in oltre un anno di guerra – Almeno 2.367 persone sono state uccise e altri 11.088 sono rimaste ferite dall’inizio della guerra tra Israele e Hezbollah in Libano, ripresa l’8 ottobre 2023. Lo riferisce in una nota aggiornata il ministero della Sanità di Beirut.

Ore 9,15 – Libano: Israele ordina l’evacuazione di un villaggio nella valle della Beqaa – Le forze armate israeliane (Idf) hanno ordinato l’evacuazione dei residenti del villaggio di Tamnine El Tahta, nella valle della Beqaa, nell’est del Libano. È quanto si legge in una nota diramata sui social dal portavoce in lingua araba delle Idf, il colonnello Avichay Adraee, e rivolta alla popolazione locale. “Presto l’esercito colpirà le strutture e gli interessi strategici di Hezbollah situati nella zona”, ha fatto sapere Adraee su X, allegando anche la mappa del territorio interessato. “I residenti nelle vicinanze dovrebbero evacuare per la loro stessa sicurezza”.

Ore 9,00 – Iran, il comandante dei Pasdaran torna a minacciare Israele: “Risponderemo agli attacchi in modo doloroso” – Il comandante in capo del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell’Iran, Hossein Salami, ha promesso una “dolorosa risposta” contro Israele in caso di attacco da parte di Tel Aviv contro gli interessi o il territorio controllato da Teheran. Lo riporta l’agenzia di stampa iraniana Tasnim, che riferisce le parole pronunciate oggi da Salami al funerale del generale dei Pasdaran, Abbas Nilforoushan, ucciso lo scorso mese a Beirut in un attacco aereo israeliano insieme al segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah. “Se commettete un errore e attaccate i nostri obiettivi, che siano nella regione o in Iran, vi colpiremo di nuovo in modo doloroso”, ha dichiarato il capo delle Guardie della Rivoluzione.

Ore 8,30 – Israele, media: “30 razzi lanciati dal Libano verso il nord dello Stato ebraico” – Almeno una trentina di razzi sono stati sparati oggi dal Libano verso la zona dell’Alta Galilea, nel nord di Israele. Lo riporta l’emittente pubblica israeliana Kan, secondo cui solo alcuni sono stati intercettati dalla contraerea dello Stato ebraico mentre altri sono precipitati in spazi all’aperto. Non si hanno notizie di vittime né di feriti al momento.

Ore 8,00 – Siria, media: “Raid di Israele contro Latakia” – Un attacco aereo attribuito a Israele ha colpito nella notte la città costiera di Latakia, in Siria. Lo riferiscono l’agenzia di stampa ufficiale del regime siriano Sana e l’Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo cui il raid, che aveva come obiettivo un “magazzino di armi”, ha provocato una serie di incendi nella zona. “La difesa antiaerea ha intercettato obiettivi ostili sopra Latakia”, si legge in un lancio dell’agenzia di stampa ufficiale del regime. L’attacco, secondo l’ong con sede a Londra invece, ha preso di mira “un deposito di armi a Latakia”.

Ore 7,30 – Iraq: milizia filo-iraniana rivendica un raid contro Israele – La Resistenza Islamica in Iraq, una milizia filo-iraniana, ha rivendicato oggi un attacco contro la città portuale di Eilat, all’estremo sud di Israele. In una nota diramata su Telegram, citata dall’emittente qatariota al-Jazeera, il gruppo armato iracheno afferma di aver lanciato all’alba di oggi un attacco con droni contro Eilat. Le forze armate israeliane (Idf) non hanno confermato gli attacchi ma la rivendicazione segue di alcune ore l’allerta lanciata dal sistema di allarme anti-aereo udito alle prime ore dell’alba in un paio di comunità a nord e a ovest della città israeliana. Non si hanno notizie di vittime né di feriti al momento.

Ore 7,00 – Yemen: Usa bombardano depositi sotterranei di armi degli Houthi – Le forze armate statunitensi hanno bombardato nella notte cinque depositi sotterranei di armi nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi. Lo ha reso noto in un comunicato il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin, secondo cui “i raid di precisione” sono stati condotti con “bombardieri strategici stealth B-2”. “Le forze statunitensi hanno preso di mira diverse strutture sotterranee degli Houthi che ospitano diversi tipi di armi che gli Houthi hanno utilizzato per colpire navi civili e militari in tutta la regione”, ha affermato Austin nella nota, senza fornire ulteriori informazioni sulle località colpite. Non è chiaro se e quante vittime abbiamo provocato gli attacchi statunitensi. Secondo l’agenzia di stampa yemenita Saba, controllata dal gruppo armato sciita filo-iraniano, ben 15 raid hanno colpito l’area della capitale Sana’a e il governatorato di Saada. Fonti del gruppo armato hanno riferito all’agenzia locale che i bombardamenti hanno colpito “le zone di Al-Hafa e Jurban, a nord e a sud della capitale, con sei raid” mentre altri “nove raid” hanno interessato le “aree di Kahlan e Al-Abla, a est della città di Saada”.

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