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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza: 40.988 morti dal 7 ottobre. Libano: ancora scambi di colpi tra Israele e Hezbollah | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, lunedì 9 settembre

A oltre 11 mesi dai brutali attentati compiuti in Israele da Hamas e dalla Jihad Islamica lo scorso 7 ottobre, la guerra nella Striscia di Gaza continua: i morti sono almeno 40.972 e i feriti oltre 94.760. Nel fine settimana, tre guardie di frontiera israeliane sono rimaste uccise in un attacco compiuto al confine tra la Giordania e la Cisgiordania. Intanto il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato alle forze armate dello Stato ebraico (Idf) di prepararsi a combattere contro il gruppo armato sciita libanese Hezbollah e contro “il crescente terrorismo” nei Territori occupati. Di seguito le ultime notizie di oggi, lunedì 9 settembre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, con Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 18,00 – Arabia Saudita: il premier del Qatar in visita ufficiale lancia un appello per un “cessate il fuoco immediato” a Gaza – Il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ha lanciato oggi un appello per un “cessate il fuoco immediato” nella Striscia di Gaza durante la sua visita ufficiale a Riad, capitale dell’Arabia Saudita. “Porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza è un passo fondamentale per calmare le crescenti tensioni nella regione e spianare la strada al raggiungimento di una pace regionale duratura”, ha affermato Al Thani in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale dell’emirato Qna. “Sottolineiamo la necessità di un coordinamento e di una consultazione continui tra i Paesi per garantire un cessate il fuoco immediato a Gaza, che contribuirebbe ad alleviare le sofferenze del popolo palestinese e porterebbe al rilascio di ostaggi e prigionieri”, ha aggiunto. “Questi sforzi dovrebbero aprire la porta a più ampie opportunità per raggiungere la stabilità regionale ed evitare i rischi di un’escalation più violenta”.

Ore 17,45 – Cisgiordania, ong: 12 palestinesi arrestati nelle ultime 24 ore – Almeno 12 palestinesi sono stati arrestati nelle ultime 24 ore dalle forze di sicurezza israeliane nei Territori occupati della Cisgiordania. Lo riporta la Palestinian Prisoners’ Society, che monitora i detenuti nelle carceri israeliane, secondo cui gli arresti sono avvenuti nelle zone di Ramallah, Hebron, Betlemme, Qalqiliya e a Gerusalemme Est. Tra i fermati figurano anche anche un giornalista e diversi ex detenuti nelle prigioni dello Stato ebraico.

Ore 17,00 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 40.988 – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 40.988 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 94.825, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 16 persone e altre 64 sarebbero rimaste ferite.

Ore 16,40 – Libano, il capo di stato maggiore delle Idf: “Pronti a qualsiasi missione nel nord” – Le forze armate israeliane (Idf) sono pronte “per qualsiasi missione” a nord dello Stato ebraico (ossia in Libano). Lo ha annunciato oggi il capo di stato maggiore delle Idf, il generale Herzi Halevi, a margine di una riunione convocata ai massimi livelli dell’esercito per valutare la situazione al fronte settentrionale con Hezbollah. Secondo un comunicato diramato dai militari israeliani, Halevi ha definito “un grave incidente” l’attacco condotto oggi dal gruppo armato sciita libanese, che ha colpito con un drone un condominio della città costiera di Nahariya, nel nord di Israele. “Le Idf operano intensamente nel nord, hanno un elevato livello di prontezza, hanno preparato i piani operativi e sono pronte per qualsiasi missione”, ha dichiarato il capo di stato maggiore delle Idf.

Ore 16,15 – Cisgiordania: in centinaia si riuniscono a Nablus per il funerale dell’attivista statunitense uccisa dall’Idf – Centinaia di persone in lutto si sono riunite oggi a Nablus per rendere omaggio all’attivista statunitense Aysenur Ezgi Eygi, uccisa il 6 settembre scorso a 26 anni dalle truppe israeliane nella vicina città di Beita durante una manifestazione contro gli insediamenti illegali in Cisgiordania. Il corpo della giovane volontaria dell’International Solidarity Movemente (Ism), giunta nei Territori occupati soltanto il 3 settembre scorso, era avvolto in una bandiera palestinese e aveva la testa coperta da una kefiah. Le forze di sicurezza palestinesi hanno scortato il funerale per le strade di Nablus. Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, le truppe israeliane hanno ucciso Eygi con un “colpo alla testa”, un’accusa ribadita anche dall’ufficio del sindaco di Beita e dall’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa. Le forze armate israeliane (Idf) hanno ammesso di aver aperto il fuoco nella zona di Beita, annunciando però che stanno ancora “esaminando le segnalazioni secondo cui un cittadino straniero sarebbe stato ucciso a seguito di colpi di arma da fuoco”. Per le Nazioni Unite, la vittima stava prendendo parte a una “pacifica protesta contro gli insediamenti” a Beita, teatro di dimostrazioni settimanali. Un volontario dell’Ism ha spiegato invece al Washington Post che quando la 26enne è stata colpita le manifestazioni erano finite e non c’erano scontri nelle strade.

Ore 15,50 – Israele, Idf: “Altri 7 razzi sparati dal Libano nel nord. Nessun ferito” – Un’altra raffica di almeno 7 razzi è stata sparata nel pomeriggio dal Libano verso il nord di Israele. Lo hanno reso noto in un comunicato le forze armate israeliane (Idf), secondo cui cinque missili sono stati lanciati contro la comunità di confine di Shlomi, mentre altri due sono stati sparati verso la città di Qiryat Shmona. Al momento sono stati segnalati feriti.

Ore 15,15 – Libano, Hezbollah rivendica l’attacco a Nahariya: “Miravamo a una base dell’Idf” – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha rivendicato l’attacco condotto oggi contro la città di Nahariya, sulla costa mediterranea del nord di Israele, dove un drone carico di esplosivo ha centrato un condominio senza provocare vittime né feriti. In un comunicato diramato su Telegram, citato dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, l’organizzazione ha fatto sapere di aver preso di mira la base di Shraga delle forze armate israeliane (Idf), situata a circa 3 chilometri a sud del centro abitato. L’attacco, si legge nella nota, costituisce una risposta ai recenti raid dell’Idf in Libano meridionale. Secondo le Idf, questa mattina il gruppo armato sciita libanese ha lanciato due droni dal Libano contro il nord di Israele, uno dei quali ha colpito un condominio di Nahariya, oltre a una raffica di una quindicina di razzi contro il nord-est dello Stato ebraico.

Ore 14,40 – Cisgiordania, le forze di sicurezza israeliane arrestano l’imam di Qalqilya: “Incita al terrorismo” – L’imam della città di Qalqilya, in Cisgiordania, è stato arrestato oggi dalla polizia israeliana con l’accusa di istigazione e sostegno ad atti di terrorismo. Lo ha reso noto oggi la polizia israeliana in un comunicato, citato dal portale locale Ynet, secondo cui il 49enne “ha incitato alla violenza in discorsi pubblici, ha incoraggiato l’esecuzione di atti terroristici e ha sostenuto i terroristi a Gaza”. L’uomo è comparso oggi davanti a un tribunale militare israeliano, che ha esteso la sua detenzione di otto giorni.

Ore 14,00 – Israele, Idf: “15 razzi sparati dal Libano nel nord. Nessun ferito” – Una raffica di almeno 15 razzi è stata sparata oggi dal Libano verso il nord di Israele e in particolare la zona di Kfar Giladi, al confine con il Paese arabo. Lo hanno reso noto oggi in un comunicato le forze armate israeliane (Idf), secondo cui i missili sono tutti precipitati in aree all’aperto e non hanno provocato feriti.

Ore 13,30 – Turchia: il ministro degli Esteri Hakan Fidan parteciperà domani al vertice ministeriale della Lega araba al Cairo. È la prima volta in 13 anni – Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan parteciperà domani al Cairo, in Egitto, alla riunione dei suoi omologhi della Lega Araba, che per la prima volta in 13 anni riceveranno il capo della diplomazia di Ankara. La notizia è stata riportata dal portale Middle East Eye, secondo cui tutti gli Stati membri – compresa la Siria, di cui la Turchia occupa parte del territorio dal 2011 – hanno acconsentito alla partecipazione di Fidan alla riunione. “La guerra a Gaza sarà il primo punto all’ordine del giorno della riunione semestrale”, ha fatto sapere l’ufficio del segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, all’agenzia egiziana Al-Qahera al-Ikhbariya. La scorsa settimana, per la prima volta da 12 anni, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi si era recato in visita ufficiale in Turchia.

Ore 13,15 – Israele: arrestate 13 persone a bordo di un veicolo sospetto sulla Route 6 – Almeno 13 persone, che viaggiavano a bordo di un veicolo sospetto sulla Route 6, sono state arrestate questa mattina in Israele dalla polizia. Lo riportano diversi media dello Stato ebraico, che citano un comunicato delle autorità israeliane, secondo cui il mezzo è attualmente sotto ispezione del genio militare, che finora ha trovato né armi né esplosivi a bordo. L’autostrada, chiusa brevemente per permettere le operazioni delle forze di sicurezza, è già stata riaperta al traffico.

Ore 13,00 – Gaza: Idf ordinano l’evacuazione di un quartiere di Beit Lahia – Le forze armate israeliane (Idf) hanno ordinato oggi l’evacuazione di un quartiere della città Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, a seguito del lancio di alcuni razzi sparati ieri sera verso Ashkelon, nel sud di Israele. L’annuncio, contenuto in un comunicato delle Idf, arriva dal colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba delle forze armate israeliane, secondo cui l’area del quartiere di Atatra è stata divisa in “blocchi” ed “era già stata allertata molte volte in passato”. Ora però, ha fatto sapere il militare, è “considerata una zona di combattimento pericolosa”, a seguito dei ripetuti attacchi missilistici lanciati contro Israele. Ieri, secondo le Idf, due razzi sono stati lanciati dal quartiere di Atatra, a Beit Lahia, verso Ashkelon: uno è stato intercettato dalla contraerea e l’altro è precipitato in mare.

Ore 12,40 – Gaza, al-Jazeera: “10 morti nei raid dell’Idf” – Almeno 10 persone sono rimaste uccise oggi nella Striscia di Gaza a seguito di diversi attacchi aerei condotti dalle forze armate israeliane (Idf). Lo riporta l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita diversi corrispondenti sul campo e una serie di fonti mediche. L’ultimo raid, secondo fonti della Protezione civile palestinese citate dall’emittente, ha colpito un edificio lungo la via al-Amoudi nel quartiere di Sabra, a sud della città di Gaza. I raid non sono stati confermati dalle Idf.

Ore 12,00 – Libano: il premier Mikati annuncia una “riunione d’emergenza” con i diplomatici stranieri per discutere delle tensioni con Israele – Il primo ministro ad interim del Libano, Najib Mikati, ha invitato gli ambasciatori a Beirut di Usa, Cina, Regno Unito, Francia, Russia, Corea del Sud e Unione europea a partecipare a una “riunione d’emergenza” presso il palazzo del Governo per discutere delle continue “violazioni della sovranità del Libano” e delle “aggressioni” di Israele contro il Paese arabo. Lo rende noto l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui l’incontro è stato convocato da Mikati dopo l’uccisione di tre volontari della Protezione civile, rimasti uccisi in un attacco israeliano condotto il 6 settembre nella città di Froun, nel Libano meridionale. L’obiettivo della riunione, ha fatto sapere il premier, è “coinvolgere tutte le parti nel tentativo di fermare l’attuale aggressione israeliana contro il Libano e fare pressione sul nemico israeliano, che ignora qualsiasi legge e continua ad alimentare i suoi crimini contro il Libano e il popolo libanese”.

Ore 11,45 – Israele, Idf: “Presentati i piani militari per il Libano al comandante del Centcom Usa” – Il capo di stato maggiore delle forze armate israeliane (Idf), generale Herzi Halevi, e il capo del Comando Settentrionale dell’Idf, generale Ori Gordin, hanno ricevuto ieri a Tel Aviv il capo del Comando Centrale delle forze armate degli Stati Uniti (Centcom), il generale Michael Kurilla, a cui sono stati “presentati i piani operativi” dello Stato ebraico “per il Libano”. Lo hanno reso noto oggi in un comunicato le Idf, secondo cui la visita di Kurilla, che ieri incontrato anche il ministro israeliano della Difesa Yoav Gallant, “si concentra sulle minacce attuali, con particolare attenzione alle minacce provenienti dal Libano e dall’Iran sul fronte settentrionale”. “L’Idf continuerà ad approfondire la sua relazione con le Forze Armate statunitensi, grazie al nostro impegno nel rafforzare la stabilità regionale e il coordinamento tra gli eserciti”, conclude la nota.

Ore 11,30 – Israele, media: “Tel Aviv aspetta una nuova proposta di tregua a Gaza da parte degli Usa” – Il governo di Israele si aspetta che prima o poi gli Stati Uniti presentino una nuova proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza che consenta anche la liberazione degli ostaggi ancora in mano a Hamas e alla Jihad Islamica. Lo ha confermato oggi un funzionario dello Stato ebraico in via anonima al quotidiano online The Times of Israel, secondo cui “gli americani restano cauti, non vogliono proporre un accordo che sanno verrà respinto da Hamas”. “Sanno che è Hamas a porre degli ostacoli”, ha detto. “Solo perché non accadrà presto, non significa che non accadrà”. Ieri altre fonti del governo israeliano aveva riferito all’emittente Channel 12 che le possibilità di un accordo basato sulla proposta presentata a maggio dal presidente Usa Joe Biden erano “vicine allo zero”.

Ore 10,50 – Israele, autorità confermano l’attacco contro Nahariya: “Colpito un condominio, non ci sono feriti” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno confermato oggi in una nota che uno dei due droni lanciati questa mattina dal Libano verso la città di Nahariya, sulla costa mediterranea del nord di Israele, ha colpito un edificio residenziale della città costiera nel nord di Israele, senza provocare feriti né vittime. L’attacco, che ha colpito un condominio, sarebbe stato condotto dal gruppo armato sciita libanese Hezbollah. Il servizio di soccorso Magen David Adom, la polizia e i vigili del fuoco hanno fatto sapere che continueranno l’ispezione dell’edificio per escludere la possibilità che vi siano vittime o feriti. Alcuni filmati in circolazione sui social media mostrano un drone sorvolare Nahariya pochi istanti prima dell’impatto.

Ore 10,25 – Siria: l’Iran condanna l’attacco “criminale” di Israele – L’Iran ha accusato Israele di aver condotto un attacco “criminale” in Siria, dove secondo l’agenzia di stampa ufficiale del regime Sana una serie di raid attribuiti allo Stato ebraico hanno provocato 14 morti e 43 feriti vicino alla località di Masyaf, nella provincia centrale di Hama. “Condanniamo fermamente questo attacco criminale del regime sionista sul suolo siriano”, ha detto oggi in conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani, invitando i sostenitori di Tel Aviv a “smettere di sostenere e armare” lo Stato ebraico. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa iraniana Isna, Kanani si è poi rifiutato di confermare le indiscrezioni apparse sulla stampa israeliana, secondo cui l’attacco avrebbe preso di mira alcune basi delle milizie legate a Teheran. “Non confermiamo una cosa del genere e sulla base di ciò che hanno annunciato fonti siriane ribadiamo che il regime sionista ha attaccato basi siriane, compreso un centro di ricerca appartenente all’esercito siriano”, ha sottolineato il funzionario iraniano.

Ore 10,15 – Israele: drone lanciato dal Libano colpisce un edificio nella città settentrionale di Nahariya – Un drone lanciato dal Libano ha colpito un edificio nella città di Nahariya, sulla costa mediterranea del nord di Israele. Lo riferisce il quotidiano online The Times of Israel, secondo cui i servizi di soccorso sono intervenuti per verificare la presenza di feriti. L’attacco non è stato confermato dalle forze armate di Israele (Idf) ma in diverse comunità al confine con il Libano sono risuonate le sirene di allarme. Poco fa il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha rivendicato un attacco contro un kibbutz nel nord di Israele, situato però a quasi 80 chilometri a est di Nahariya.

Ore 10,00 – Libano: Hezbollah rivendica un attacco contro un kibbutz nel nord di Israele – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha rivendicato un attacco contro un kibbutz nel nord di Israele. Lo riferisce l’organizzazione in un comunicato diramato su Telegram, citato dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui il gruppo ha “preso di mira il sito di Maayan Baruch a colpi di razzi e lo ha colpito”. Il kibbutz è stato evacuato negli scorsi mesi a causa degli attacchi lanciati da Hezbollah dal Libano. Al momento l’attacco non è stato confermato dalle forze armate di Israele (Idf) e non si segnalano danni né feriti.

Ore 9,30 – Gaza: gli ospedali nel nord della Striscia rischiano di chiudere nelle prossime 48 ore – L’Indonesia Hospital e il Kamal Adwan Hospital di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, rischiano di dover interrompere i servizi medici nelle prossime 48 ore a causa della carenza di carburante nel territorio costiero palestinese. La denuncia è arrivata oggi ai microfoni dell’emittente al-Jazeera da parte dei direttori sanitari delle due strutture, Marwan al-Sultan (Indonesia Hospital) e Hussam Abu Safia (Kamal Adwan Hospital), secondo cui a causa dei continui bombardamenti entrambi i nosocomi continuano a ricevere ogni giorno decine di feriti e malati provenienti da Gaza City e dal nord della Striscia. “Impedire l’ingresso di carburante e di forniture mediche necessarie significa rischiare di dover interrompere le attività dell’ospedale entro 48 ore”, ha detto ad al-Jazeera il direttore sanitario dell’Indonesia Hospital. “Ciò espone i pazienti a un rischio reale di morte: se non arriveranno aiuti agli ospedali del nord, ci troveremo di fronte a una situazione disastrosa per i feriti”. “Entro 48 ore l’ospedale e le ambulanze saranno fuori servizio a causa della carenza di carburante e della mancanza delle forniture mediche necessarie”, ha aggiunto il direttore del Kamal Adwan Hospital. “La carenza di carburante nelle unità di terapia intensiva e neonatale potrebbe causare la morte di decine di bambini”.

Ore 9,00 – Libano: Israele bombarda obiettivi di Hezbollah. Netanyahu ha ordinato alle Idf di prepararsi allo scontro – Le forze armate israeliane (Idf) hanno bombardato nella notte diversi siti legati al gruppo armato sciita Hezbollah nelle località di Kafr Kila, Taybeh, Hanine e Yarine, nel Libano meridionale. Lo hanno reso noto oggi in un comunicato diramato sui social le Idf, in cui hanno anche confermato un altro raid condotto ieri nella zona di Khirbet Selm, sempre nel sud del Libano, contro un edificio utilizzato dai miliziani di Hezbollah. Ieri premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva annunciato alla stampa di avr ordinato alle forze armate dello Stato ebraico (Idf) di prepararsi a combattere contro il gruppo armato sciita libanese Hezbollah

Ore 8,30 – Siria, media di regime: “14 morti nei raid di Israele a Hama” – Almeno 14 persone sono morte e 43 sono rimaste ferite in una serie di raid aerei attribuiti a Israele che hanno colpito “diversi siti nelle vicinanze di Masyaf”, nella provincia di Hama, nel centro della Siria. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale del regime siriano Sana, che cita fonti mediche locali, secondo cui l’attacco sei feriti versano “in condizioni critiche”. Le forze armate israeliane (Idf) non hanno confermato né smentito i raid.

Ore 8,00 – Giordania: il ponte con la Cisgiordania rimarrà chiuso anche oggi – Il ponte Re Hussein (Alleny), tra la Giordania e la Cisgiordania, resterà chiuso al traffico passeggeri e merci anche oggi, dopo l’attacco che nel fine settimana ha provocato la morte di tre guardie di frontiera israeliane. Lo ha reso noto la Direzione della Pubblica Sicurezza della Giordania in un comunicato citato dall’agenzia di stampa ufficiale Petra, secondo cui il ponte Allenby, a nord del Mar Morto, resterà chiuso “fino a nuovo avviso”. Non sono stati forniti ulteriori dettagli in merito.

Ore 7,30 – Israele, minacciava la famiglia di un ostaggio a Gaza critica il governo Netanyahu: arrestato un 36enne – Un uomo di 36 anni, originario di Naharia, è stato arrestato ieri in Israele per aver pubblicato alcune minacce online contro la famiglia di Matan Zangauker, tenuto in ostaggio da Hamas nella Striscia di Gaza. Lo riferisce la polizia israeliana in una nota, secondo cui il sospetto comparirà oggi davanti a un tribunale di Tel Aviv. La madre di Zangauker, Einav, è una delle più forti critiche al governo Netanyahu per la sua incapacità di riportare a casa gli ostaggi.

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