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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza: quasi 39.700 morti. Almeno 12 morti nei raid dell’Idf su due scuole a Gaza City. Israele: “Erano usate da Hamas”. Ordinate nuove evacuazioni a Khan Younis. Libano: 3 feriti in un raid dell’Idf. Hezbollah rivendica attacco contro una postazione israeliana: “Feriti diversi soldati”. Lo Stato ebraico non conferma. Netanyahu a Time: “Dispiaciuto per il 7 ottobre ma resto in carica” | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, giovedì 8 agosto

A oltre 10 mesi dagli attentati del 7 ottobre in Israele, la guerra tra lo Stato ebraico e Hamas nella Striscia di Gaza non si ferma: i morti sono quasi 39.700 e i feriti più di 91.600. Mentre tutti ancora attendono la risposta dell’Iran e dei suoi alleati Hezbollah in Libano e Houthi in Yemen agli attacchi aerei che hanno ucciso il principale consigliere militare del gruppo armato sciita libanese e il capo politico di Hamas, il fronte più caldo resta quello di Beirut. Intanto la Turchia si è unita al Sudafrica nel processo per genocidio contro Tel Aviv presso la Corte internazionale di giustizia de L’Aja. Di seguito le ultime notizie di oggi, giovedì 8 agosto 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, con Hezbollah in Libano e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 17,50 – Israele, oltre 20 razzi lanciati dal Libano precipitano nel nord: “Nessun ferito” – Oltre una ventina di razzi lanciati dal Libano sono precipitati oggi in aree all’aperto nel nord di Israele, senza provocare feriti. Lo hanno reso noto le forze armate dello Stato ebraico (Idf), secondo cui otto razzi sono caduti nei pressi della comunità di Shlomi, nel nord di Israele. I militari hanno annunciato di aver risposto al fuoco a colpi di artiglieria, bombardando i siti di lancio dei razzi.

Ore 17,45 – Gaza: sale a 15 morti e 30 feriti il bilancio delle vittime dei raid israeliani sulle scuole di Gaza City – È salito ad almeno 15 morti e 30 feriti il bilancio delle vittime dei due raid condotti oggi dalle forze armate di Israele (Idf) su altrettante scuole nella zona orientale di Gaza City. Lo riporta l’emittente al-Jazeera, che cita una nota della Protezione civile della Striscia, secondo cui un numero imprecisato di dispersi è ancora intrappolato sotto le macerie. Fonti sanitarie hanno confermato all’emittente qatariota che almeno 56 persone sono state uccise e decine sono rimaste ferite nei bombardamenti israeliani condotti oggi in tutta Gaza.

Ore 17,30 – Siria, media: “il capo di Stato maggiore dell’esercito del regime in visita in Iran senza informare Assad” – Il capo di Stato maggiore dell’esercito del regime siriano, Abdul Karim Mahmoud Ibrahim, si è recato in visita in Iran senza informare il presidente Bashar al-Assad. L’indiscrezione è stata divulgata oggi dall’emittente televisiva saudita Al-Hadath.

Ore 16,30 – Yemen, Houthi: “Ci coordineremo con gli alleati e l’Iran per rispondere a Israele” – I ribelli sciiti filo-iraniani Houthi dello Yemen si coordineranno con gli altri membri del cosiddetto “Asse della Resistenza” in qualsiasi operazione congiunta contro Israele. Lo ha annunciato oggi il leader del gruppo armato yemenita Abdul Malik al-Houthi, le cui dichiarazioni sono state riportate dall’agenzia di stampa ufficiale Saba, secondo cui qualsiasi decisione di rispondere agli attacchi israeliani verrà presa nell’ambito dell’alleanza promossa dall’Iran e di cui fanno parte anche Hamas a Gaza, Hezbollah in Libano, e alcune milizie filo-Teheran in Iraq.

Ore 15,30 – Gaza: almeno 12 morti nei raid dell’Idf su due scuole. Israele: “Usate da Hamas” – Almeno 12 persone sono morte oggi nella Striscia di Gaza a seguito di due bombardamenti condotti dalle forze armate di Israele (Idf) su altrettante scuole nella zona orientale di Gaza City. Lo riporta l’emittente al-Jazeera, che cita una nota della Protezione civile di Gaza, secondo cui sette persone sono state uccise nel raid condotto sulla scuola di al-Zahraa e altre cinque nell’attacco compiuto sul plesso intitolato ad Abdel Fattah Hamoud. L’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, citando la Mezzaluna Rossa, parla di almeno 15 morti. Il raid è stato confermato in una nota diramata dall’Idf, secondo cui “i terroristi e i comandanti di Hamas hanno utilizzato i complessi scolastici come centri di comando e controllo, da cui hanno pianificato e portato a termine attacchi contro le truppe e lo Stato di Israele”.

Ore 14,45 – Libano, Hezbollah rivendica un attacco contro una postazione israeliana a Marj: “Feriti diversi soldati”. L’Idf non conferma – Hezbollah ha rivendicato un attacco postazione militare israeliana a Marj, vicino al confine tra Libano e Israele, che avrebbe ferito un numero imprecisato di soldati di Tel Aviv, una notizia non confermata dalle forze armate dello Stato ebraico (Idf). In una nota diramata su Telegram, citata anche dall’emittente al-Jazeera, il gruppo armato sciita libanese afferma di aver lanciato un drone che ha poi attaccato i soldati israeliani intorno alle 13,20 ora locale (le 12,20 in Italia), ferendo un numero imprecisato di militari. Le Idf non hanno commentato la rivendicazione.

Ore 14,30 – Iran, il ministro degli Esteri Bagheri: l’assassinio di Haniyeh “costerà caro a Israele” – Il ministro degli Esteri iraniano ad interim, Ali Bagheri, ha accusato Israele di aver commesso un “errore strategico” assassinando il capo politico di Hamas Ismail Haniyeh, ucciso il 31 luglio a Teheran in un raid attribuito allo Stato ebraico, promettendo che quest’affronto “costerà caro” a Tel Aviv. In un’intervista all’agenzia di stampa Afp, Bagheri ha accusato Israele di aver compiuto l’omicidio di Haniyeh per alimentare “tensioni, guerra e conflitto” in altri Paesi.

Ore 14,15 – Netanyahu a Time: “Profondamente dispiaciuto per il 7 ottobre. Resterò in carica finché crederò di poter aiutare a guidare Israele verso un futuro di sicurezza duratura e prosperità” – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è detto “profondamente” dispiaciuto per gli attentati del 7 ottobre ma non si è formalmente assunto la responsabilità degli errori che hanno permesso a Hamas e alla Jihad Islamica di attaccare lo Stato ebraico, promettendo di restare in carica finché riterrà “di poter aiutare a guidare Israele verso un futuro di sicurezza duratura e prosperità”. In un’intervista concessa alla rivista Time, Netanyahu ha risposto così alla domanda se intendesse scusarsi per quanto accaduto il 7 ottobre: “Scusarsi? Certo. Mi dispiace, profondamente, che sia successo qualcosa del genere. E ti guardi sempre indietro e dici: Avremmo potuto fare qualcosa che avrebbe potuto impedirlo?”. Tuttavia il premier non si è formalmente assunto la responsabilità degli errori che hanno portato all’attacco, tentando invece in questi mesi di addossare la colpa ai responsabili delle forze di sicurezza israeliane. Intanto ha promesso: “Resterò in carica finché crederò di poter aiutare a guidare Israele verso un futuro di sicurezza duratura e prosperità”. Alla domanda su cosa direbbe, se fosse all’opposizione, della permanenza al potere di un leader che è rimasto al comando malgrado i peggiori fallimenti in materia di sicurezza nella storia dello Stato ebraico, ha risposto: “Dipende da cosa fa. È in grado di guidare il Paese in guerra? Può condurlo alla vittoria? Può assicurare pace e sicurezza nel dopoguerra? Se la risposta è sì, dovrebbe restare al potere”. “In ogni caso”, ha concluso, “questa è una decisione del popolo”.

Ore 13,30 – Gaza: Israele ordina nuove evacuazioni da Khan Younis – Le forze armate di Israele (Idf) hanno ordinato nuove evacuazioni della popolazione dalla zona di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza verso la zona umanitaria designata dallo Stato ebraico. In una nota firmata dal colonnello Avichay Adraee, il portavoce in lingua araba delle Idf, e diramata sui social, i militari israeliani hanno pubblicato un elenco delle aree da evacuare, in cui figurano i sobborghi di al-Qarara e Bani Suheila, i quartieri di Abasan e la zona urbana di Khuza’a, tutte a est di Khan Younis, dove le truppe “opereranno con la forza” contro i gruppi terroristici attivi nell’area. Circa 1,9 dei 2,3 milioni di abitanti della Striscia si sono rifugiati nella zona umanitaria, situata nell’area di al-Mawasi, sulla costa mediterranea, nei quartieri occidentali di Khan Younis e a Deir al-Balah, nella parte centrale di Gaza.

Ore 13,10 – Norvegia, il governo critica la decisione di Israele: “Misura estrema, avrà conseguenze” – Il governo della Norvegia ha definito una “misura estrema” la decisione di Israele di revocare lo status diplomatico a otto inviati di Oslo presso l’Autorità nazionale palestinese (Anp), annunciando che tale mossa “avrà conseguenze”. “La decisione odierna avrà conseguenze per i nostri rapporti con il governo Netanyahu”, ha dichiarato oggi in una nota il ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide. “Stiamo valutando quali misure la Norvegia adotterà per rispondere alla situazione che il governo Netanyahu ha creato”.

Ore 12,50 – Libano, raid attribuito a Israele a Yarin: 3 feriti – Almeno tre persone sono rimaste ferite oggi nei pressi del villaggio di Yarine, nel distretto di Tiro, nel sud del Libano, a seguito di un raid aereo attribuito alle forze armate di Israele (Idf). Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, che cita una nota diramata dal Centro operativo per le emergenze sanitarie del ministero della Salute di Beirut. Le Idf non hanno ancora confermato il raid, che avrebbe colpito un’auto.

Ore 12,30 – Libano: Air France proroga all’11 agosto la sospensione dei voli da e per Beirut – Air France ha prorogato la sospensione dei voli tra Parigi e Beirut fino all’11 agosto. Lo ha annunciato oggi la compagnia aerea francese, che aveva cancellato tutti i voli per il Libano dal 29 luglio fino ad oggi, 8 agosto.

Ore 12,00 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 39.699 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 39.699 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 91.722 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 22 persone e altre 7 sarebbero rimaste ferite.

Ore 11,30 – Gaza, Wafa: “9 morti in un raid dell’Idf nel campo profughi di Bureji” – Almeno 9 persone sono morte e un numero imprecisato sono rimaste ferite in un raid aereo condotto oggi dalle forze armate di Israele sul campo profughi di al-Bureij, nel centro della Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, che cita fonti locali, secondo cui l’attacco aereo israeliano ha preso di mira un’abitazione del campo. In precedenza, un corrispondente di al-Jazeera Arabic aveva riportato un bilancio di vittime pari a tre morti e diversi feriti.

Ore 11,00 – Israele revoca l’accredito diplomatico ai funzionari della Norvegia presso l’Anp – Israele ha revocato l’accredito diplomatico a otto funzionari norvegesi di stanza a Tel Aviv che intrattenevano rapporti con l’Autorità nazionale palestinese (Anp). Lo rivela in una nota il ministero degli Esteri israeliano, secondo cui tale provvedimento costituisce una risposta a “una raffica di recenti misure anti-israeliane e unilaterali adottate dal governo norvegese”, tra cui il riconoscimento dello Stato palestinese e alcuni recenti e presunti “gravi commenti da parte di alti funzionari” di Oslo. Intanto l’ambasciatore norvegese è stato convocato al ministero degli Esteri israeliano e informato che entro sette giorni sarebbe stato revocato l’accredito ai diplomatici, che entro tre mesi saranno anche privati del visto d’ingresso nello Stato ebraico. Israele perl ha dato loro la possibilità di richiedere un nuovo accredito presso l’ambasciata. “C’è un prezzo (da pagare, ndr) per la condotta anti-israeliana”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Israel Katz. “Invece di combattere il terrorismo palestinese dopo il 7 ottobre e sostenere la lotta di Israele contro l’asse del male iraniano, la Norvegia ha scelto di premiare gli assassini e gli stupratori di Hamas riconoscendo lo Stato palestinese”. Oslo, ha poi ricordato Katz, “si è unita alla causa infondata aperta contro di noi presso la Corte penale internazionale”. “La Norvegia conduce una politica unilaterale sulla questione palestinese, quindi ho ordinato la cessazione di qualsiasi rappresentanza verso l’Autorità nazionale palestinese per conto dell’ambasciata norvegese in Israele. Coloro che ci attaccano e conducono una politica unilaterale contro di noi pagheranno un prezzo”, ha concluso il ministro degli Esteri israeliano.

Ore 10,30 – Gaza, Idf: “Colpiti decine di obiettivi nella Striscia” – L’Aeronautica militare israeliana ha colpito ieri “decine di obiettivi” in tutta la Striscia di Gaza, distruggendo un sito utilizzato per il lancio di razzi contro lo Stato ebraico nell’area settentrionale del territorio costiero palestinese, mentre le truppe di Tel Aviv continuano le operazioni militari a Rafah e nel centro della Striscia. Lo riferiscono le forze armate di Israele (Idf) in una nota diramata oggi, secondo cui le squadre di combattimento delle brigate Givati ​​e Nahal della 162esima Divisione dell’esercito, hanno condotto una serie di incursioni militari nell’area di Rafah, nel sud della Striscia, dove hanno “eliminato” un numero imprecisato di “terroristi” e “distrutto” diverse “infrastrutture” usate dai gruppi armati, “tra cui un edificio dotato di trappole esplosive nell’area di Tel al-Sultan”. Al contempo, prosegue il comunicato, le forze della 16esima, 10ma e 454esima brigata della 252esima Divisione continuano le operazione nel centro della Striscia, richiedendo e guidando un attacco aereo contro una “postazione di osservazione utilizzata da terroristi”.

Ore 9,45 – Gaza, Wafa: “Sono 5 i morti nel raid dell’Idf su una casa a Gaza City” – Almeno 5 persone sono morte e un numero imprecisato sono rimaste ferite nel raid aereo condotto oggi dalle forze armate di Israele su un’abitazione a Gaza City. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, che cita un proprio corrispondente sul posto, secondo cui l’attacco aereo israeliano ha preso di mira un’abitazione situata in via Al-Sahaba, nel centro della città palestinese. In precedenza, un corrispondente di al-Jazeera Arabic aveva riportato un bilancio di vittime pari a un morto e diversi feriti e dispersi.

Ore 9,30 – Gaza: Idf smentiscono ogni coinvolgimento nella morte di un attivista dell’ong statunitense Wck – Le forze armate di Israele (Idf) hanno smentito ogni coinvolgimento nella morte di un membro del personale dell’ong statunitense World Central Kitchen (Wck), rimasto ucciso ieri nella Striscia di Gaza a quattro mesi dalla strage di sette attivisti dell’organizzazione, morti in una serie di raid aerei israeliani. “Secondo un esame preliminare e le informazioni emerse dai colloqui con l’organizzazione Wck”, si legge in una nota diramata oggi dalle Idf in risposta alle segnalazioni circa la morte dell’attivista Nadi Sallout, ucciso ieri nella zona di Deir el-Balah mentre era fuori servizio, “non è noto alcun incidente a danno di un dipendente dell’organizzazione negli ultimi giorni”. “Le Idf esaminano ogni incidente insolito individualmente”, prosegue il comunicato. L’ong aveva denunciato sui social l’uccisione di Sallout, senza però fornire dettagli sulle circostanze del decesso e senza attribuire ad alcuno la responsabilità della sua morte.

Ore 9,15 – Libano, Idf: “Colpiti diversi obiettivi di Hezbollah” – L’Aeronautica militare israeliana ha colpito e smantellato diversi siti di Hezbollah nel sud del Libano. Lo riferiscono oggi in una nota le forze armate di Israele (Idf), secondo cui nella notte diversi raid aerei hanno colpito le zone di Bint Jbeil, Majdal Zoun e Doueir, nel Libano meridionale.

Ore 9,00 – Gaza, al-Jazeera: “Un morto diversi feriti e dispersi in un raid dell’Idf su una casa a Gaza City” – È di almeno un morto e un numero imprecisato di feriti e dispersi rimasti intrappolati sotto le macerie il bilancio delle vittime di un raid aereo condotto oggi dalle forze armate di Israele su un’abitazione a Gaza City. Lo riporta l’emittente al-Jazeera Arabic, che cita un proprio corrispondente sul posto, secondo cui l’attacco aereo israeliano ha preso di mira una casa nella zona del mercato di Yarmouk, nel centro della città palestinese. Le Idf non hanno ancora confermato il raid.

Ore 8,00 – Gaza, Idf: “Ucciso un comandante di Hamas in Cisgiordania” – Un comandante di Hamas, accusato di essere coinvolto in una serie di attentati in Cisgiordania, è rimasto ucciso in un raid condotto il 24 luglio scorso dalle forze armate di Israele (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono in una nota le Idf, secondo cui la vittima si chiamava Nael Sakhl ed era un esponente di alto rango del gruppo terroristico palestinese. “Diversi giorni dopo l’attacco”, si legge nella nota, “è arrivata la conferma che era stato eliminato da nuove informazioni di intelligence”. Per oltre un decennio, accusano i militari israeliani, Sakhl aveva operato nel “quartier generale in Cisgiordania” di Hamas, rendendosi responsabile della direzione delle attività terroristiche nei Territori occupati. Al contempo, secondo le Idf, era coinvolto nelle attività di finanziamento e fornitura di armi alle cellule terroristiche che promuovevano attacchi contro civili e soldati israeliani in Cisgiordania.

Ore 7,00 – Gaza, Wck: “Ucciso un nostro attivista a Deir el-Balah” – Un altro membro del personale dell’ong statunitense World Central Kitchen (Wck) è rimasto ucciso ieri nella Striscia di Gaza quattro mesi dopo la strage di sette attivisti dell’organizzazione morti in una serie di raid aerei israeliani. Lo riferisce l’ong statunitense su X (ex Twitter), secondo cui la vittima si chiamava Nadi Sallout, che “fin dai primi giorni del nostro intervento a Rafah” è stato “parte integrante del nostro team per la gestione delle scorte”, un “vero umanitario”. Non sono ancora chiare le dinamiche della morte dell’attivista, ucciso vicino a Deir el-Balah, nel centro della Striscia, mentre era fuori servizio.

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