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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza: 39.677 morti in 10 mesi di guerra. Israele ordina l’evacuazione di Beit Hanoun. Cisgiordania, ong: 10mila palestinesi arrestati dal 7 ottobre. Libano, Idf: “Ucciso un comandante di Hezbollah”. Turchia si unisce al Sudafrica nel processo per genocidio contro Tel Aviv a L’Aja. Netanyahu agli israeliani: “State calmi: andiamo verso la vittoria” | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, mercoledì 7 agosto

A esattamente 10 mesi dagli attentati del 7 ottobre in Israele, la guerra tra lo Stato ebraico e Hamas nella Striscia di Gaza non si ferma: i morti sono oltre 39.650 e i feriti pù di 91.500. Mentre tutti attendono la risposta dell’Iran e dei suoi alleati Hezbollah in Libano e Houthi in Yemen agli attacchi aerei che hanno ucciso il principale consigliere militare del gruppo armato sciita libanese e il capo politico di Hamas, il fronte più caldo resta quello di Beirut. Di seguito le ultime notizie di oggi, mercoledì 7 agosto 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, con Hezbollah in Libano e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 17,15 – Libano, Unifil: “Missione ancora operativa” – “I familiari del personale dell’Unifil hanno lasciato il Libano a maggio. Ma la Forza di pace Onu continua ad essere operativa”. Lo ha assicurato oggi il portavoce della missione Onu, Andrea Tenenti, al quotidiano libanese L’Orient Le Jour, dopo le voci sull’evacuazione delle famiglie del personale rilanciate dalla testata israeliana Haaretz e attribuite al giornale locale Al-Akhbar, vicino a Hezbollah.

Ore 16,45 – Israele, Netanyahu: “State calmi: andiamo verso la vittoria” – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto ai cittadini dello Stato ebraico di restare “calmi” perché Tel Aviv sta andando “verso la vittoria”. Le dichiarazioni del premier, contenute in una nota diramata oggi dal suo ufficio, sono state pronunciate durante una visita di Netanyahu alla base di reclutamento dell’esercito di Tel Hashomer, dove ha incontrato i soldati del Corpo corazzato e del Corpo di ingegneria militare delle forze armate (Idf). “Stiamo continuando ad andare avanti verso la vittoria”, ha detto il primo ministro alle truppe. “So che i cittadini israeliani sono in allerta e vi chiedo una cosa: restate calmi e composti. Siamo preparati sia per la difesa che per l’offesa, stiamo colpendo i nostri nemici e siamo anche determinati a difenderci”.

Ore 16,00 – Libano, Idf: “Ucciso un comandante di Hezbollah” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno ucciso un importante comandante di Hezbollah in un raid aereo condotto oggi a Jouaya, nel sud del Libano. Lo rivelano in una nota le Idf, secondo cui Hassan Fares Jeshi è stato ucciso questa mattina in un attacco aereo che colpito una motocicletta in transito nella località meridionale libanese. L’uomo, secondo i militari israeliani, era accusato di essere il responsabile del lancio dei missili anticarro contro il nord di Israele. Secondo il quotidiano libanese L’Orient Le Jour, almeno due persone sono morte e sei sono rimaste ferite nell’attacco israeliano di questa mattina.

Ore 15,00 – Israele, media: “Stop alla cooperazione con la Norvegia per trasferire le entrate fiscali all’Anp” – Israele ha annunciato che porrà fine a un accordo con la Norvegia per l’assistenza al trasferimento delle entrate fiscali raccolte da Tel Aviv e destinate all’Autorità nazionale palestinese (Anp), recentemente congelate dallo Stato ebraico. Lo ha reso noto il portale israeliano Ynet, secondo cui la decisione è stata presa dal ministero degli Esteri di Tel Aviv. La Norvegia era stata scelta come per assistere al trasferimento dei fondi dopo che il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich aveva acconsentito alla consegna di queste risorse per pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici palestinesi della Striscia di Gaza. “La decisione del ministero è una risposta al riconoscimento da parte della Norvegia di uno Stato Palestinese e alle sue critiche a Israele e alla sua guerra a Gaza”, riporta Ynet.

Ore 12,45 – Lufthansa eviterà lo spazio aereo dell’Iran e dell’Iraq e proroga al 13 agosto lo stop ai voli da e per Israele – La compagnia aerea tedescha Lufthansa eviterà lo spazio aereo dell’Iran e dell’Iraq fino al 13 agosto, prorogando fino al 13 agosto la sospensione dei collegamenti da e per Tel Aviv, in Israele, Teheran, in Iran, Beirut, in Libano, Amman, in Giordani, ed Erbil, in Iraq. Lo annuncia il gruppo in una nota diramata oggi.

Ore 12,15 Gaza: il bilancio dei morti sale a 39.677 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 39.677 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 91.645 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 24 persone e altre 110 sarebbero rimaste ferite. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 15mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto, mentre sono oltre 330 i soldati di Tel Aviv caduti nella Striscia dall’inizio dell’offensiva terrestre nel territorio costiero palestinese. Per le Nazioni Unite invece, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e minori.

Ore 11,30 – Cisgiordania, ong: 10mila palestinesi arrestati dal 7 ottobre – Almeno 10mila palestinesi sono stati arrestati dalle forze di sicurezza israeliane in Cisgiordania dal 7 ottobre. Lo riporta la Palestinian Prisoners’ Society, che monitora i detenuti nelle carceri israeliane, secondo cui soltanto la scorsa notte sono state arrestate altre 26 persone nei Territori occupati.

Ore 10,30 – Gaza, Idf: “Distrutto un deposito di armi nella zona umanitaria” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno bombardato ieri un impianto di produzione di armi di Hamas e della Jihad islamica, situato nella zona umanitaria designata dallo Stato ebraico nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono oggi in una nota le Idf, secondo cui i militari hanno adottato “molte misure” per mitigare i danni ai civili, tra cui l’uso di sorveglianza aerea, munizioni “adattate a questo tipo di attacco” e informazioni di intelligence. Secondo l’esercito di Tel Aviv, negli ultimi giorni sono stati effettuati “decine di altri attacchi aerei a Gaza, che hanno preso di mira edifici utilizzati da gruppi terroristici e cellule operative”. Intanto, le truppe della 162esima Divisione hanno ucciso “diversi uomini armati e distrutto siti appartenenti a gruppi terroristici” durante le operazioni condotte ieri a Rafah, nel sud della Striscia. Nel cosiddetto “Corridoio di Netzarim” invece, nella parte centrale della Striscia, i riservisti della 252sima divisione hanno ucciso “diversi altri uomini armati” e richiesto una serie di attacchi aerei.

Ore 10,00 – Libano, media: “Evacuate le famiglie del personale dell’Unifil” – Le famiglie del personale in servizio presso la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite (Unifil), a cui l’Italia partecipa con un contingente di oltre 1.250 militari, sono state evacuate all’estero. Lo riporta oggi il quotidiano libanese al-Akhbar, considerato vicino al gruppo armato sciita Hezbollah, secondo cui “finora sono stati evacuati solo i familiari” del personale della missione.

Ore 9,25 – Gaza, Wafa: “Tre morti in un raid dell’Idf su una casa a Gaza City” – Almeno tre persone sono rimaste uccise all’alba di oggi a Gaza City a seguito di un raid aereo condotto dalle forze armate di Israele (Idf) contro un appartamento nella zona orientale della città. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, secondo cui l’attacco aereo ha colpito un’abitazione nel quartiere di Al-Tuffah, uccidendo un uomo, sua moglie e il figlio. Il raid non è stato confermato dalle Idf.

Ore 9,00 – Gaza: Israele ordina l’evacuazione di Beit Hanoun – Le forze armate di Israele (Idf) hanno ordinato alla popolazione di Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza, di evacuare la zona e di dirigersi verso i “rifugi nel centro di Gaza City”. L’annuncio è arrivato oggi dal colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba delle Idf, secondo cui il provvedimento segue una serie di lanci di razzi avvenuti ieri dal nord del territorio costiero palestinese verso le città israeliane di Sderot e Ashkelon. All’ordine di evacuazione dei militari israeliani è stato allegato anche un elenco delle zone che devono essere sgomberate, dove le truppe “opereranno con forza e immediatamente”. Nella zona settentrionale di Gaza, secondo recenti valutazioni dell’esercito israeliano, vivono non meno di 200mila persone.

Ore 8,30 – La Turchia si unisce al Sudafrica nel processo per genocidio contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia – La Turchia unirà oggi al Sudafrica nel processo per genocidio contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia de L’Aja. Lo riporta l’agenzia di stampa Reuters, citando una fonte diplomatica di Ankara, secondo cui il governo turco presenterà al Tribunale dell’Onu “una dichiarazione di intervento” alle 13,30 di oggi. Il 5 agosto era stato lo stesso ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ad annunciare questa mossa. “L’intervento della Turchia spinge la comunità internazionale a riconoscere e affrontare la crisi umanitaria a Gaza”, ha dichiarato la fonte citata da Reuters. Israele ha ripetutamente respinto ogni accusa di genocidio come “infondata”.

Ore 8,00 – Yemen: forze Usa e Gb bombardano obiettivi Houthi – Le forze armate statunitensi e britanniche hanno colpito una serie di obiettivi legati ai ribelli sciiti filo-iraniani Houthi in Yemen. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale locale Saba, controllata dal gruppo armato yemenita, secondo cui due raid hanno colpito altrettante località del governatorato di Taiz, nel centro sud del Paese. Secondo l’emittente Sky News Arabic, le forze angloamericane hanno attaccato alcune postazioni utilizzate dagli Houthi per lanciare missili nel Mar Rosso. Nella notte, il Comando centrale delle forze armate Usa (Centcom) aveva fatto sapere di aver distrutto con successo un drone aereo e due missili balistici antinave lanciati proprio in questo tratto di mare dalle zone dello Yemen controllate dai ribelli.

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