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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza: 39.623 morti dal 7 ottobre. Idf: “Feriti 7 soldati in azione, 4 sono gravi”. Raid in sul Libano: muore un miliziano di Hezbollah. Raffica di razzi su Israele dal Libano e dalla Striscia: 3 feriti. Iran, il capo dei Pasdaran: Tel Aviv “si sta scavando la fossa”. Gallant: “Dobbiamo essere pronti a passare all’offensiva”. Teheran avvisa le compagnie aree: “Possibili interruzioni del segnale Gps” | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, lunedì 5 agosto

A quasi 10 mesi dagli attentati del 7 ottobre in Israele, la guerra tra lo Stato ebraico e Hamas nella Striscia di Gaza non si ferma: i morti sono ormai circa 39.500 e i feriti hanno già superato i 91mila. Ma si scalda anche il fronte con Hezbollah in Libano, con gli Houthi in Yemen e con l’Iran. Di seguito le ultime notizie di oggi, lunedì 5 agosto 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, con Hezbollah in Libano e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 18,00 – Gaza, Idf: “Feriti 7 soldati in azione, 4 sono gravi” – Sette riservisti israeliani del 9215esimo Battaglione della 205esima Brigata dell’esercito sono rimasti feriti dall’esplosione di una granata durante i combattimenti in corso nel sud della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito oggi in una nota le forze armate di Israele (Idf), secondo cui quattro feriti versano in gravi condizioni, due hanno riportato ferite moderate e un altro solo ferite lievi.

Ore 17,30 – La Turchia si unisce al Sudafrica nel processo per genocidio contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia – La  Turchia si è unita al Sudafrica nel processo per genocidio contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia de L’Aja. Lo ha annunciato oggi il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, secondo cui l’8 agosto Ankara presenterà una richiesta per unirsi alla denuncia del Sudafrica contro Israele.

Ore 17,00 – Lufthansa eviterà lo spazio aereo iracheno e iraniano fino al 7 agosto – I voli della compagnia aerea tedesca Lufthansa eviteranno lo spazio aereo dell’Iraq e dell’Iran almeno fino al 7 agosto a causa delle crescenti tensioni nella regione. Lo ha annunciato oggi in una nota il colosso tedesco dell’aviazione, che ha anche sospeso – sempre fino al 7 agosto – tutti i voli del gruppo per Amman, in Giordania, ed Erbil, in Iraq. I collegamenti di Lufthansa da e per Tel Aviv, in Israele, Teheran, in Iran, e Beirut, in Libano, saranno invece sospesi fino al 12 agosto.

Ore 16,30 – Iran avvisa le compagnie aree: “Possibili interruzioni del segnale Gps” – L’Iran ha emesso un avviso alle compagnie aeree, conosciuto come NOTAM, per avvisarle delle possibili interruzioni del segnale GPS nel Paese. La notizia giunge mentre il Medio Oriente si prepara a una rappresagli di Teheran contro Israele, a seguito dell’uccisione del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh, avvenuta la scorsa settimana a Teheran e attribuita allo Stato ebraico.

Ore 15,15 – Iran: l’ex ministro della Difesa russo Sergei Shoigu in visita a Teheran – Il segretario del Consiglio di sicurezza russo nonché ex ministro della Difesa, Sergei Shoigu, è arrivato oggi in visita a Teheran per una serie di colloqui con i vertici della Repubblica Islamica dell’Iran, compreso il presidente Masoud Pezeshkian. Lo riferisce l’agenzia di stampa russa Interfax, secondo cui Shoigu e Pezeshkian discuteranno di sicurezza regionale e globale oltre a varie questioni bilaterali.

Ore 14,30 – Israele, Gallant: “Dobbiamo essere pronti a passare all’offensiva” – Israele deve essere pronto “a passare all’offensiva”. Lo ha detto oggi il ministro della Difesa Yoav Gallant durante una visita al Centro di comando sotterraneo dell’Aeronautica militare presso il quartier generale delle forze armate (Idf) a Tel Aviv. “I nostri nemici stanno valutando attentamente i loro passi grazie alle capacità che avete dimostrato nell’ultimo anno”, ha detto Gallant secondo una nota diramata dal suo ufficio. “Tuttavia, dobbiamo prepararci a tutte le possibilità, inclusa una rapida transizione all’offensiva”.

Ore 12,15 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 39.623 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 39.623 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 91.469 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 40 persone e altre 71 sarebbero rimaste ferite. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 15mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto, mentre sono oltre 330 i soldati di Tel Aviv caduti nella Striscia dall’inizio dell’offensiva terrestre nel territorio costiero palestinese. Per le Nazioni Unite invece, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e minori.

Ore 12,00 – Israele, Idf: “Raffica di razzi da Gaza: un ferito lieve” – Un cittadino israeliano è rimasto lievemente ferito oggi a a causa dell’impatto di un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza contro il Kibbutz Re’im, situato nel sud di Israele, a circa quattro chilometri dal confine con il territorio costiero palestinese. Lo hanno riferito in una nota le forze armate dello Stato ebraico (Idf), secondo cui una raffica di circa 15 razzi è stata lanciata oggi da Khan Younis, nel sud della Striscia, verso le comunità israeliane di confine. Diversi missili, secondo i militari, sono stati intercettati dal sistema di difesa aerea Iron Dome ma altri hanno colpito le zone di Re’im e Gama Junction. Secondo il servizio di emergenza medica Magen David Adom, un uomo di 37 anni, di professione camionista, è rimasto ferito dall’impatto di un razzo ma versa in buone condizioni.

Ore 11,45 – Cisgiordania: Anp annuncia sussidi per oltre 3.500 lavoratori di Gaza bloccati in Israele – Il ministero del Lavoro dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha annunciato oggi l’erogazione di sussidi in denaro per 3.576 lavoratori della Striscia di Gaza rimasti bloccati in Israele dal 7 ottobre e attualmente residenti in Cisgiordania. Secondo una nota del ministero, citata dall’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, l’importo del sussidio ammonta a 140 dinari giordani (meno di 181 euro), che corrisponde alla “sesta tranche di pagamenti effettuati dall’Anp ai lavoratori di Gaza dal 7 ottobre”, l’unica finora annunciata. “Gli abitanti di Gaza vivono attualmente in centri abitativi offerti dal governo dell’Autorità nazionale palestinese in tutta la Cisgiordania”, si legge nella nota. I fondi per finanziare l’operazione sono garantiti dall’Arab Fund for Economic & Social Development, un istituto finanziario con sede in Kuwait.

Ore 11,30 – Israele, Idf: “Raffica di razzi dal Libano su Kiryat Shmona, nessun ferito” – Una razzi è stata lanciata oggi dal Libano contro la città di Kiryat Shmona, nel nord di Israele, senza provocare feriti. Lo hanno riferito in una nota le forze armate di Israele (Idf), secondo cui alcuni razzi sono stati intercettati dalla contraerea.

Ore 10,45 – Iran, il capo dei Pasdaran: “Israele si sta scavando la fossa da solo” – L’Iran non sta cercando di aumentare le tensioni in Medio Oriente ma per prevenire ulteriore instabilità nella regione ritiene di “dover punire” Israele, che si sta “scavando la fossa” da solo. Le nuove minacce contro lo Stato ebraico sono arrivate questa mattina dal portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, e dal comandante delle Guardie Rivoluzionarie iraniana, Hossein Salami. “Quando riceveranno un colpo, si accorgeranno di aver commesso un errore”, ha detto oggi Salami intervenendo a un evento organizzato a Teheran per la stampa. “Commettono errori in continuazione. Vedranno il risultato del loro errore. Vedranno quando, come e dove otterranno la loro risposta”. “Israele è la culla del terrorismo ed è stato creato da uccisioni e omicidi”, ha aggiunto, ricordando la campagna di omicidi mirati compiuta da Tel Aviv in Iran. “Pensano di poter uccidere gli scienziati nucleari di un altro Paese e impedire il percorso di quel Paese verso la tecnologia nucleare pacifica. Pensano che uccidendo il leader di un gruppo di resistenza (il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ucciso il 31 luglio a Teheran in un attacco attribuito a Israele, ndr) in un altro Paese daranno loro più tempo per vivere. Ma si stanno solo scavando la fossa”.

Ore 10,30 – Libano, Hezbollah: “Ucciso un nostro miliziano in un raid dell’Idf” – Un miliziano di Hezbollah è rimasto ucciso oggi in un attacco aereo compiuto dalle forze armate di Israele (Idf) nel sud del Libano. Lo ha comunicato in una nota diramata su Telegram lo stesso gruppo armato sciita libanese, secondo cui la vittima si chiamava Ali Ralab Shakir ed era originaria della città di Meiss El Jabal, nel sud del Paese, dove oggi l’Idf ha compiuto un raid in cui, secondo l’agenzia di stampa ufficiale libanese National News Agency (Nna), sono decedute almeno due persone, tra cui un paramedico. Con la morte di Ali Ralab Shakir salgono a 392 le vittime di Hezbollah dalla ripresa delle ostilità con Israele ricominciate il 7 ottobre scorso.

Ore 10,00 – Gaza, Idf: “Ucciso il ‘ministro dell’Economia’ di Hamas” – Abd al-Fattah al-Zari’i, considerato il “ministro dell’Economia” di Hamas nella Striscia di Gaza, è rimasto ucciso in un raid aereo condotto ieri dalle forze armate di Israele (Idf) nel territorio costiero palestinese. Lo ha annunciato oggi in conferenza stampa il portavoce dell’Idf, Daniel Hagari, secondo cui la vittima svolgeva anche un ruolo all’interno del dipartimento per la produzione delle Brigate Izz al-Din al-Qassam, l’ala militare di Hamas, per “aumentare la capacità” del gruppo “di produrre armi, anche attraverso lo scambio di informazioni con altre organizzazioni terroristiche in Medio Oriente”. Secondo l’Idf, Al-Zari’i ha svolto un “ruolo significativo nel dirigere gli sforzi di Hamas per prendere il controllo degli aiuti umanitari in arrivo nella Striscia di Gaza” e nella gestione dei mercati controllati dal gruppo nel territorio costiero palestinese. L’uomo inoltre, secondo i militari israeliani, era anche responsabile della distribuzione di carburante, gas e fondi per “attività terroristiche”.

Ore 9,30 – Israele, media: “In caso di attacco dall’Iran, potrebbe riformarsi la coalizione regionale che ad aprile intervenne in aiuto di Tel Aviv” – La coalizione internazionale che ad aprile contribuì a respingere l’attacco condotto contro Israele dall’Iran e dalle milizie alleate di Teheran in Medio Oriente potrebbe nuovamente intervenire per sventare un altro potenziale raid contro lo Stato ebraico. Lo riporta l’emittente pubblica israeliana Kan, che cita fonti diplomatiche di diversi “Paesi occidentali”, che starebbero svolgendo un “intenso lavoro” in questo senso. Secondo le fonti citate, “ci sono buone probabilità” che si riformi la coalizione composta da Israele, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Qatar, Egitto, Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Bahrein,  poiché “tutti hanno interesse a che l’incidente non si trasformi in una guerra regionale”. Tuttavia, secondo il quotidiano qatariota Al-Araby Al-Jadeed, almeno l’Egitto si sarebbe già chiamato fuori.

Ore 9,00 – Israele, Idf: “Due militari feriti in un attacco di Hezbollah” – Due militari israeliani sono rimasti feriti oggi a seguito di un attacco aereo condotto con un drone da parte del gruppo armato sciita libanese Hezbollah. Lo comunicano in una nota le forze armate di Israele (Idf), secondo cui tra i feriti si contano un ufficiale e un soldato semplice. Hezbollah ha rivendicato un attacco aereo contro una base militare vicino all’insediamento di Malkia, nel nord di Israele.

Ore 8,30 – I ministri degli Esteri del G7 lanciano un appello alla “de-escalation” – Il G7 ha sollecitato moderazione e promosso la de-escalation in Medio Oriente, affermando che gli eventi recenti “minacciano di innescare un conflitto più ampio nella regione”. In una nota diramata oggi, i ministeri degli Esteri del G7 hanno esortato “ancora una volta tutte le parti coinvolte ad astenersi dal perpetuare l’attuale ciclo distruttivo di violenza e ritorsione, a ridurre le tensioni e a impegnarsi in modo costruttivo verso la de-escalation”.

Ore 8,15 – Libano, media: “2 morti in un raid dell’Idf” – Almeno due persone sono rimaste uccise in un attacco aereo condotto dalle forze armate di Israele (Idf), nei pressi della città di Meiss el-Jabal, nel Libano meridionale. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale libanese National News Agency (Nna), che cita il servizio di emergenza nazionale, secondo cui una delle due vittime era un paramedico.

Ore 8,00 – Usa: Biden convoca i suoi esperti per la sicurezza nazionale – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden convocherà oggi un incontro con il suo team di esperti di sicurezza nazionale per discutere della situazione in Medio Oriente. Lo riporta l’agenzia di stampa Reuters, secondo cui prima dell’incontro Biden terrà un colloquio con il re di Giordania, Abdullah II.

Ore 7,30 – Egitto, media: “Il Cairo ha informato Israele e Iran che non prenderà parte all’escalation” – L’Egitto ha già informato Israele e Iran che non prenderà parte al recente “processo di escalation” in Medio Oriente ma continuerà invece a impegnarsi per ridurre le tensioni nella regione. Lo riporta il quotidiano qatariota Al-Araby Al-Jadeed, secondo cui il Cairo ha assicurato a Teheran che chiuderà il suo spazio aereo di fronte a qualsiasi “azione militare” che minacci di precipitare la situazione in Medio Oriente, sottolineando che tale provvedimento non va interpretato come un atto ostile nei confronti dell’Iran, ma è inteso a proteggere gli interessi e la sovranità egiziani. Tuttavia, secondo il quotidiano qatariota, l’Egitto ha anche informato la delegazione israeliana in visita nel fine settimana al Cairo che “non parteciperà a una coalizione militare per respingere un possibile attacco contro Israele”.

Ore 7,00 – Israele, media: “Usa assicurano Tel Aviv che potrà riprendere la guerra dopo la liberazione degli ostaggi” – Gli Stati Uniti sono disposti a garantire a Israele che potrà riprendere i combattimenti contro Hamas nella Striscia di Gaza dopo la prima fase di un potenziale accordo di cessate il fuoco che consenta la liberazione degli ostaggi, se non si dovessero registrare progressi nella fase successiva. Lo riportano oggi diversi media dello Stato ebraico, tra cui i quotidiani Yedioth Ahronoth e Haaretz, secondo cui la minaccia di una ripresa delle ostilità – richiesta dal governo di Tel Aviv all’amministrazione di Washington – sarebbe intesa come mezzo per fare pressione su Hamas affinché rilasci tutti gli ostaggi durante la prima fase dell’accordo. Secondo il portale israeliano Ynet, durante la riunione del gabinetto di sicurezza dello scorso 31 luglio, il premier Benjamin Netanyahu avrebbe rivelato ai presenti che stava aspettando un impegno in questo senso da parte degli Stati Uniti. Un funzionario che ha partecipato all’incontro ha rivelato alla testata israeliana che la Casa bianca ha già accettato in linea di principio di inviare una lettera di impegno in questo senso ma solo dopo la firma dell’accordo per un cessate il fuoco nella Striscia. Secondo Yedioth Ahronoth e Haaretz però, Washington non ha ancora fornito questa garanzia scritta.

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