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Home » Esteri

Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Israele pronto a operazione di terra in Libano, Biden: “Possibile una guerra totale”. Usa e alleati chiedono un cessate il fuoco di 21 giorni, Netanyahu dice no: “Avanti con i combattimenti”. L’Onu: “Siamo sull’orlo del baratro” | DIRETTA

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Diretta live della guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah oggi, giovedì 26 settembre

Mentre continuano i raid israeliani sia sulla Striscia di Gaza che nel sud del Libano, il capo dell’esercito israeliano ha detto ai soldati di prepararsi a un possibile “ingresso in Libano”. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, nel frattempo ha invitato tutti i connazionali che lavorano in Libano a lasciare il Paese. L’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, invece, ha invitato l’Iran a “usare la sua influenza per evitare un’ulteriore escalation”. Di seguito le ultime notizie di oggi, giovedì 26 settembre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, contro Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 18,00 – Ue: “Deploriamo l’alto numero di vittime civili in Libano” – “L’Unione Europea è estremamente preoccupata per il confronto militare tra Israele e Hezbollah, iniziato l’8 ottobre e aggravatosi con i recenti attacchi in aree densamente popolate: deploriamo il pesante prezzo pagato dai civili, compresi i bambini e il personale delle Nazioni Unite, e chiediamo il rispetto del diritto internazionale umanitario in ogni circostanza”. Lo si legge in una nota dell’alto rappresentante a nome dell’Unione Europea.

Ore 17,00 – Ong a Beirut: oltre 100 mila sfollati, è crisi umanitaria – Il gran numero di attacchi aerei israeliani sul sud del Libano stanno creando una nuova crisi umanitaria: gli sfollati sono oltre 100 mila e, come spiega da Beirut il direttore della Ong Relief International in Libano, Giacomo Lapo Baldini, “i civili sono costretti a fuggire a Beirut, Chouf, Aley e nel nord del paese nella speranza di sfuggire alla violenza in corso nel sud e a Dahyie. Le famiglie – continua Baldini – arrivano nei rifugi collettivi con molto poco e hanno un disperato bisogno di beni di prima necessità come materassi su cui dormire e sapone per lavarsi. Le persone sono angosciate e hanno bisogno di supporto per la salute mentale. Hanno paura della violenza, della situazione in escalation e dell’incertezza su cosa accadra’ in futuro”. “Stiamo lavorando a stretto contatto con il Ministero della Salute e il resto della comunita’ umanitaria per rispondere a questa crisi”.

Ore 16,00 – Abu Mazen (ANP) all’Onu: “Smettete di mandare armi a Israele, tutto il mondo è responsabile” – È duro e diretto l’intervento di Abu Mazen, leader dell’Autorità Nazionale Palestinese: “Non sono qui per rispondere alle bugie di Netanyahu al Congresso Usa, quando ha affermato che il suo esercito non uccide civili. Allora chi ha ucciso più di 50mila bambini? Io continuo a chiedere allora: fermatelo, fermatevi adesso, basta mandare armi a Israele. Il mondo intero è responsabile di quello che sta succedendo a Gaza”.

Ore 14,00 – Idf: “Condotto attacco mirato su Beirut” – Le Forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver condotto un attacco mirato nella periferia meridionale di Beirut, in Libano, roccaforte di Hezbollah. L’Idf ha riferito su Telegram di aver condotto delle “incursioni aeree di precisione”. Secondo quanto riferito ai media israeliani da fonti della difesa, l’obiettivo dell’attacco aereo israeliano a Beirut è il capo delle forze aeree di Hezbollah. Lo riferisce il Times of Israel. Il ministero dell’informazione libanese afferma che tre missili sparati da un jet israeliano hanno centrato e distrutto una palazzina nella periferia sud di Beirut, nel quartiere di Jamus, poco lontano dalla moschea al Qaem: nella stessa zona colpita venerdì scorso.

Ore 13,00 – Netanyahu, nessun cessate il fuoco, avanti i combattimenti – “La notizia riguardante un cessate il fuoco è errata, il primo ministro Benyamin Netanyahu non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito all’annuncio”. Lo ha dichiarato l’ufficio del premier. Netanyahu ha dato ordini all’esercito a continuare i combattimenti con tutta la forza.

Ore 11,00 – Media, “da diplomazia ottimismo su tregua, non riguarda Gaza” – Funzionari statunitensi hanno affermato nelle scorse ore a Sky News c’è ottimismo su una tregua “nelle prossime ore” lungo il confine tra Israele e Libano parlando di febbrili negoziati dietro le quinte. Il cessate il fuoco, secondo fonti di Sky News, durerà 21 giorni lungo la linea blu, la linea di demarcazione che divide il Libano da Israele e dalle alture del Golan. “Durante quei 21 giorni, le parti negozieranno per una possibile risoluzione del conflitto in corso da quando Hezbollah ha lanciato l’attacco l’8 ottobre e per raggiungere un accordo globale lungo la linea blu che consenta ai residenti di tornare alle loro case sia in Libano che in Israele”. Il funzionario ha sottolineato che questa proposta di cessate il fuoco riguarda solo il confine settentrionale e non si estende a Gaza.

Ore 9,00 – Lapid, “sì al cessate il fuoco ma solo per sette giorni” – “Israele dovrebbe accettare la proposta di cessate il fuoco di Biden e Macron, ma solo per sette giorni, per non permettere a Hezbollah di ricostruire i suoi sistemi di comando e controllo”: lo ha detto il leader dell’opposizione israeliana, Yair Lapid, commentando la proposta avanzata da Stati Uniti e Francia. Lo riferisce Ynet. “Non accetteremo alcuna proposta che non includa l’allontanamento di Hezbollah dal nostro confine settentrionale”, ha aggiunto.

Ore 8,00 – Fonte Usa, decisione sul cessate il fuoco “entro poche ore” – L’appello degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e di diversi stati arabi per un cessate il fuoco in Libano è una “svolta importante”, e si prevede che le parti decideranno “entro poche ore” se accettare. È quanto dichiarato da un non meglio identificato funzionario Usa in un briefing con la stampa sull’iniziativa diplomatica congiunta. A riportare le sue parole è il quotidiano Times of Israel. “Abbiamo avuto questa conversazione con le parti e abbiamo ritenuto che questo fosse il momento giusto”, ha aggiunto la stessa fonte statunitense, commentando la proposta di cessate il fuoco di 21 giorni per evitare un conflitto totale in Medio Oriente con l’intensificarsi dei combattimenti tra Israele e Hezbollah.

Ore 7,30 – Netanyahu è partito per New York – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha lasciato Israele all’alba di oggi per la riunione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York: lo ha reso noto il governo, come riporta la Cnn. La partenza di Netanyahu era prevista in un primo tempo per mercoledì e il suo intervento all’Onu era atteso oggi, ma il viaggio è stato ritardato a causa dei combattimenti in corso tra Israele ed Hezbollah. L’intervento di Netanyahu all’Assemblea generale delle Nazioni Unite è previsto per domani.

Ore 7,00 – Francia e Stati Uniti propongono una tregua di 21 giorni – Il ministro degli Esteri francese fa sapere che il suo Paese e gli Stati Uniti stanno lavorando a una proposta per un cessate il fuoco di 21 giorni “per consentire i negoziati” nel conflitto tra Israele e Hezbollah in Libano. Mercoledì Jean-Noël Barrot ha detto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che la proposta sarebbe stata pubblicata a breve. Ha affermato: “Contiamo sul fatto che entrambe le parti la accettino senza indugio”. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto in precedenza che l’amministrazione era “intensamente impegnata” con i partner per allentare le tensioni e lavorare per ottenere un accordo di cessate il fuoco. Gli attacchi aerei israeliani hanno ucciso più di 600 persone in Libano negli ultimi giorni.

Ore 7,00 – Guterres al Consiglio di Sicurezza: “Evitate la guerra totale” – Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha detto di fronte al Consiglio di Sicurezza che il Libano non può diventare un’altra Gaza e ha chiesto la fine delle ostilità tra Israele e l’Hezbollah libanese. “Diciamo con una sola voce chiara: fermate le uccisioni e la distruzione. Abbassate la retorica e le minacce. Fate un passo indietro dall’orlo del baratro. Una guerra totale deve essere evitata a tutti i costi”, ha detto Guterres ai 15 membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

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