Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Nuovi raid israeliani sul Libano. Hezbollah: “Lanciato missile balistico verso la base del Mossad a Tel Aviv”. Suonano le sirene, il razzo è stato intercettato. Il capo dell’esercito ai soldati israeliani: “Preparatevi a un possibile ingresso in Libano” | DIRETTA
Diretta live della guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah oggi, mercoledì 25 settembre
Sono oltre 600 le vittime, tra cui più di 50 bambini, dei raid israeliani sul Libano. Secondo i media proprio durante uno di questi bombardamenti sarebbe stato ucciso un membro di spicco di Hezbollah. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nel frattempo, ha dichiarato che Israele continuerà ad attaccare il Libano sottolinenando, rivolgendosi direttamente ai libanesi, che “la nostra guerra non è contro di voi, la nostra guerra è contro Hezbollah”. Di seguito le ultime notizie di oggi, mercoledì 25 settembre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, contro Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.
Ore 17,00 – Il capo dell’esercito ai soldati israeliani: “Preparatevi a un possibile ingresso in Libano” – Il capo dell’esercito israeliano ha detto ai soldati di prepararsi per un “possibile ingresso” in Libano.
Ore 16,00 – Unifil: “Situazione imprevedibile, serve soluzione politica” – La missione Onu in Libano (Unifil) è impegnata a “cercare di allentare la tensione, ma la situazione è decisamente molto imprevedibile, molto difficile”. Lo ha detto alla Bbc il portavoce di Unifil, Andrea Tenenti.”Siamo ancora dispiegati, pienamente dispiegati nel sud del Libano. Ma ora c’è reale bisogno di una soluzione politica e diplomatica”, ha aggiunto.Sono circa 10.000 i caschi blu impegnati in Libano, tra cui circa 1.200 militari italiani.
Ore 15,00 – Tajani: “A chi lavora in Libano, consigliamo lasciare Paese” – “Agli italiani che lavorano in Libano abbiamo sempre consigliato di lasciare il Paese il prima possibile”. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo a una domanda a margine dell’assemblea dei Parlamentari del Ppe. “Ci sono ancora voli da Beirut verso l’Occidente. Quindi consigliamo loro di lasciare il Paese in questo momento”, ha aggiunto il ministro specificando che non sarebbero più di 300gli italiani che si trovano in Libano per lavoro. Diversa la situazione per i circa 3mila italiani che hanno doppio passaporto e che non hanno interesse a lasciare il Paese.
Ore 13,00 – Alto rappresentante Ue Borrell al ministro dell’Iran: “Usi la sua influenza contro l’escalation” – L’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, ha avuto un incontro bilaterale con il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu a New York. Sulla situazione in Medio Oriente, Borrell ha sottolineato che “il rischio di una completa escalation militare, con conseguenze devastanti per l’intera regione, deve essere affrontato con urgenza”. L’Alto rappresentante ha invitato l’Iran “a usare la sua influenza per evitare un’ulteriore escalation. Un cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi dovrebbero essere la vera priorità per migliorare la situazione dei civili a Gaza e allentare le tensioni”.
Ore 12,00 – Onu, migliaia in fuga attraverso confine tra Libano e Siria – Migliaia di persone sono fuggite dal Libano attraversando il confine con la Siria a seguito delle continue ondate di bombardamenti da parte delle forze israeliane. Lo ha riferito Rula Amin, portavoce per il Medioriente e il Nord Africa dell’Unhcr. Le famiglie, ha spiegato, “arrivano in autobus e in auto, ma viaggiano anche a piedi”. “Folle di persone – molte delle quali sono donne, bambini piccoli e persino neonati – ha aggiunto – continuano ad attendere di poter entrare. Molti dovranno passare la notte all’aperto aspettando il loro turno”. L’Unhcr, insieme alla Mezzaluna rossa siriana, sta fornendo acqua, materassi, coperte e cibo. Molte persone “compresi bambini”, ha osservato, risultano feriti nei “recenti attacchi al Libano”.
Ore 10,00 – Colpito villaggio a maggioranza cristiana a nord di Beirut – Un attacco israeliano ha preso di mira un villaggio di montagna a nord di Beirut oggi per la prima volta, secondo l’agenzia di stampa ufficiale nazionale (ANI) e i residenti locali, mentre Israele porta avanti un’intensa campagna di raid sul Libano. I residenti del villaggio sciita di Maaysara, situato nella regione montuosa di Kesrouan, a maggioranza cristiana, hanno confermato all’AFP di aver sentito due forti esplosioni nel loro villaggio, a circa trenta chilometri da Beirut.
Ore 9,00 – Hezbollah, sparato missile balistico contro base Mossad – Hezbollah ha affermato di aver sparato un missile balistico diretto contro il quartier generale del Mossad nel centro di Israele, vicino Tel Aviv, come ritorsione per gli omicidi e le esplosioni dei cercapersone che la settimana scorsa hanno fatto in Libano una quarantina di morti e circa 3 mila feriti. Il missile terra-terra è stato intercettato mentre sono risuonate le sirene a Tel Aviv e nella regione centrale di Sharon.
Ore 8,00 – Hezbollah ha confermato l’uccisione di Ibrahim Qubaisi – Hezbollah ha confermato l’uccisione di Ibrahim Qubaisi, comandante della divisione missilistica del gruppo, in un raid aereo israeliano a Beirut. Per Israele era un obiettivo chiave. Secondo le Idf, Qubaisi era responsabile della pianificazione e dell’esecuzione di numerosi attacchi contro civili e soldati israeliani.
Ore 7,00 – Nuovi raid di Israele sul Libano – L’esercito israeliano ha condotto nuovi raid aerei in Libano, nel sud e nell’est del Paese, per il terzo giorno consecutivo. Lo riferisce l’agenzia di stampa libanese Nna spiegando che ”dalle 5 del mattino gli aerei da guerra nemici hanno lanciato attacchi” su diverse aree del Libano meridionale. “L’aggressione aerea è continuata durante la notte” su altre parti del sud, ha aggiunto l’agenzia segnalando che ci sono vittime. Inoltre “aerei da guerra e droni nemici” hanno preso di mira diverse località nella zona di Baalbek, nella valle della Bekaa, nel Libano orientale, dopo mezzanotte, segnalando anche lì vittime.