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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza: 41.455 morti dal 7 ottobre. Raid dell’Idf in Libano: 274 morti e 1.024 feriti. Hezbollah lancia razzi su Israele: 1 ferito. Tel Aviv non esclude un’incursione via terra. Sale a 55 morti il bilancio delle vittime dell’attacco a Beirut | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, lunedì 23 settembre

A quasi un anno dagli attentati dello scorso 7 ottobre, la guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza non accenna a fermarsi mentre i morti si attestano ad almeno 41.431 e i feriti a 95.818. Per il premier Benjamin Netanyahu, almeno “una cinquantina” dei 97 ostaggi tuttora in mano a Hamas sono ancora vivi, mentre lo Stato ebraico non è riuscito a confermare la morte del leader del gruppo terroristico palestinese, Yahya Sinwar, in un attacco aereo condotto nella Striscia. Ma il fronte più caldo resta quello con Hezbollah in Libano, dove il bilancio delle vittime del raid aereo condotto il 20 settembre scorso a Beirut, in cui sono morti due comandanti di alto livello del gruppo armato sciita, ha raggiunto le 45 vittime. Intanto proseguono gli scambi di colpi tra i due lati del confine, con i missili lanciati dal Libano che arrivano anche alla periferia di Haifa mentre l’aviazione israeliana continua a martellare il sud del Paese arabo. Di seguito le ultime notizie di oggi, lunedì 23 settembre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, con Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 18,00 – Libano, raid dell’Idf a Beirut: “Preso di mira il comandante di Hezbollah nel sud” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno condotto un altro raid “di precisione” su Beirut, prendendo di mira un comandante di alto rango di Hezbollah. Lo riferiscono in una nota le Idf, secondo cui l’attacco ha preso di mira la periferia sud di Beirut. Secondo fonti delle forze di sicurezza citate dal quotidiano israeliano Haaretz, l’obiettivo del raid era Ali Karaki, comandante del fronte meridionale del gruppo armato sciita libanese. Karaki è il responsabile delle attività militari di Hezbollah nel Libano meridionale e membro del Consiglio della Jihad, il massimo organo militare del gruppo armato sciita. Non è chiaro se Karaki sia rimasto ferito o ucciso nell’attacco aereo.

Ore 17,45 – Libano: sale a 55 morti il bilancio delle vittime del raid di Israele a Beirut – È salito a 55 il bilancio dei morti del raid aereo condotto lo scorso 20 settembre dalle forze armate di Israele (Idf) a Beirut nella roccaforte del gruppo armato sciita libanese Hezbollah, che nell’azione ha perso almeno 14 dirigenti, compresi due comandanti di alto livello. Lo riferisce in una nota la Protezione civile libanese, citato dall’agenzia di stampa ufficiale Nna, secondo cui 4 persone risultano ancora disperse.

Ore 17,15 – Israele, Idf: “165 razzi lanciati dal Libano” – Almeno 165 razzi sono stati lanciati oggi dal Libano verso Israele e la Cisgiordania, di cui circa 80 solo nel pomeriggio, senza provocare vittime né feriti. Lo riferiscono in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui nel pomeriggio circa 25 razzi sono stati sparati contro le alture del Golan, altri 15 nella zona della baia di Haifa, 10 contro diversi insediamenti vicino ad Ariel, a est di Tel Aviv, in Cisgiordania, e altri 30 verso il nord dello Stato ebraico. Molti missili, si legge nel comunicato, sono stati abbattuti dalla contraerea, mentre altri hanno colpito il territorio israeliano. I razzi lanciati contro gli insediamenti in Cisgiordania, hanno precisato i militari, sono precipitati in aree all’aperto. Non si segnalano feriti negli attacchi attribuiti al gruppo armato sciita libanese Hezbollah.

Ore 17,00 – Libano, Idf: “Colpiti 800 obiettivi di Hezbollah” – Da questa mattina, l’Aeronautica militare israeliana ha colpito circa 800 obiettivi di Hezbollah nella Valle della Beqaa e nel sud del Libano. Lo hanno reso noto in un comunicato le forze armate israeliane (Idf), secondo cui obiettivo dei raid erano missili, lanciarazzi, droni e depositi di armi.

Ore 16,45 – Libano: 274 morti e 1.024 feriti nei raid odierni di Israele – Almeno 274 persone sono state uccise e altre 1.024 sono rimaste ferite oggi in Libano a seguito dei raid aerei condotti dalle forze armate di Israele (Idf) nel sud del Paese arabo e nella Valle della Beqaa. Lo ha riferito oggi nel corso di una conferenza stampa a Beirut il ministro della Sanità Firas Al-Abyad, che ha chiesto agli ospedali libanesi, in particolare nel sud e nella Valle della Beqaa, di non ricevere più casi non urgenti e di dare la priorità ai feriti in caso di allargamento del conflitto. “Per quanto riguarda gli sfollati è stato attivato il piano di emergenza, con il numero verde 1474”, ha detto il ministro, secondo cui “squadre mobili del Ministero” saranno impegnate a “monitorare la situazione degli sfollati in tutto il Libano”. In totale, ha osservato Al-Abyad contando anche le esplosioni dei dispositivi di comunicazione avvenute il 17 e 18 settembre, gli attacchi israeliani in Libano hanno provocato quasi 5mila feriti “in meno di una settimana”.

Ore 16,30 – Cisgiordania: missili a lungo raggio lanciati dal Libano fanno scattare le sirene d’allarme in diversi insediamenti illegali israeliani a est di Tel Aviv – Per la prima volta dal rinfocolarsi degli scontri tra Israele e Hezbollah dallo scorso 8 ottobre, sono stati lanciati razzi a lungo raggio dal Libano verso Israele. La conferma arriva dal sistema di allerta israeliano Cumta Red Alert, secondo cui sono scattate le sirene di allarme in diversi insediamenti della Cisgiordania centrale, tra cui Karnei Shomron e Ariel, a est di Tel Aviv. La notizia è stata confermata dalle forze armate israeliane (Idf).

Ore 16,00 – Libano: Hezbollah rivendica contrattacco contro il Comando della contraerea dell’Idf e una base militare nel nord dello Stato ebraico – Il gruppo armato sciita Hezbollah ha rivendicato un attacco contro il quartier generale del Comando missilistico antiaereo delle forze armate di Israele (Idf) e contro una base nel nord dello Stato ebraico in risposta agli attacchi aerei di Tel Aviv che oggi hanno provocato almeno 182 morti e 727 nel sud del Libano nella Valle della Beqaa. Lo ha comunicato il gruppo armato in una nota diramata su Telegram e citata dall’agenzia di stampa ufficiale Nna, secondo cui “decine di razzi” sono stati lanciati contro la cosiddetta “caserma Yoav” del Comando missilistico antiaereo dell’Idf e contro la base Nimra, una delle principali installazioni militari nel nord di Israele. Secondo l’Idf, nel pomeriggio sono stati lanciati almeno 35 razzi dal Libano verso il nord di Israele, senza provocare feriti.

Ore 15,50 – Libano: il governo dispone la chiusura di tutti gli asili e apre le scuole agli sfollati – Il governo del Libano ha disposto per domani, martedì 24 settembre, la chiusura di tutti gli asili mentre ha indicato sette scuole dove accogliere gli sfollati fuggiti dai raid aerei delle forze armate di Israele (Idf). La chiusura degli asili è stata disposta dal ministro della Sanità Firas Al-Abyad e annunciata nel corso dell’odierna conferenza stampa a Beirut. Intanto in una nota il ministro degli Interni uscente Bassam Maoulaoui ha indicato tre scuole nel governatorato di Zahle e Bekaa, due nei dintorni della capitale e una ciascuna nelle province di Baalbeck-Hermel, Tiro e Tripoli, dove accogliere le persone fuggite dai raid dell’Idf.

Ore 15,45 – Libano: convocato per domani un Consiglio dei ministri straordinario – Il Consiglio dei ministri del governo uscente del Libano si riunirà domani alle 11,00 ora locale (le 10,00 in Italia) al Grand Serail di Beirut per esaminare gli “sviluppi attuali” dell’escalation con Israele. Lo ha annunciato oggi il segretariato generale dell’esecutivo libanese in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale Nna, secondo cui la convocazione invita “tutti i ministri a partecipare” all’incontro “per rispondere all’appello della nazione nelle attuali delicate circostanze”. L’ultima notazione, rivolta a “tutti i ministri”, si riferisce ai componenti dell’esecutivo vicini al Movimento Patriottico Libero (CPL) dell’ex presidente Michel Aoun, che hanno boicottato tutte le riunioni del governo a partire dal 31 ottobre 2022, da quando la sede presidenziale risulta vacante.

Ore 15,30 – Libano, media: “Francia, Turchia e Qatar premono su Hezbollah per una soluzione diplomatica” – Una delegazione militare francese ha consegnato al governo di Beirut un messaggio da parte di Israele, secondo cui Tel Aviv non desidera una guerra in Libano, e ha provato a “fare pressione su Hezbollah affinché si ritirasse e accettasse una soluzione diplomatica” con lo Stato ebraico, mentre un gruppo di dirigenti delle agenzie di intelligence di Turchia e Qatar si recherà domani nel Paese arabo per convincere il gruppo armato sciita a trovare un accordo che eviti un conflitto aperto. Lo riporta la versione in lingua araba dell’emittente Sky News.

Ore 15,15 – Gaza, media: “Le analisi del DNA compiute dall’Idf smentiscono la morte di Sinwar” – Le forze armate di Israele (Idf) non sono finora riuscite a confermare la morte del leader di Hamas, Yahya Sinwar, che dunque non sarebbe rimasto vittima di un attacco aereo condotto nella Striscia. Lo riferisce l’emittente israeliana Channel 12, secondo cui le Idf hanno trasferito fuori dal territorio costiero palestinese diversi cadaveri, analizzandone il DNA per verificare se corrispondesse con quello del capo politico del gruppo terroristico. “Tutti i test sono risultati negativi”, sostiene l’emittente israeliana. Nel weekend avevano cominciato a circolare in Israele una serie di indiscrezioni circa la morte di Sinwar in un raid condotto dall’Idf  nelle scorse settimane. Al momento l’unico indizio a sostegno di questa tesi è la mancanza di comunicati e messaggi firmati dal leader di Hamas per un periodo insolitamente lungo.

Ore 15,00 – Libano: 182 morti e 727 feriti nei raid odierni di Israele – Almeno 182 persone sono state uccise e altre 727 sono rimaste ferite oggi in Libano a seguito dei raid aerei condotti dalle forze armate di Israele (Idf) soltanto nel sud del Paese arabo. Lo riferisce in una nota diramata sui social il ministero della Salute di Beirut, secondo cui tra le vittime figurano anche minori, donne e operatori sanitari. Il bilancio resta ancora provvisorio. Il ministro della Sanità Firas Al-Abyad, si legge nel comunicato, terrà una conferenza stampa questo pomeriggio alle 17,30 (le 16,30 in Italia) in cui parlerà delle ripercussioni sanitarie dell’aggressione israeliana contro il Libano e fornirà eventuali aggiornamenti sull’esito di tale aggressione.

Ore 14,30 – Libano, l’Idf avvisa gli abitanti della valle della Beqaa: “Avete due ore per lasciare le aree vicine ai depositi di armi di Hezbollah” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno lanciato un avvertimento ai civili residenti nella valle della Beqaa, nell’est del Libano, invitandoli ad abbandonare le case utilizzate da Hezbollah come depositi di armi e le strutture circostanti entro due ore. “Ci stiamo preparando a colpire obiettivi terroristici nella valle della Beqaa nel prossimo futuro. Hezbollah immagazzina lì armi strategiche, in edifici civili, e usa la popolazione come scudo umano e la mette consapevolmente in pericolo”, ha detto oggi in conferenza stampa il portavoce dell’Idf, Daniel Hagari. “Sto avvisando i residenti libanesi nei villaggi della valle della Beqaa. Questo è un avvertimento specifico per i residenti della valle della Beqaa. Residenti che si trovano vicino a edifici o all’interno di case dove sono immagazzinati missili e armi, allontanatevi immediatamente!”. “Hezbollah intende lanciare queste armi verso il territorio israeliano, e noi non lo permetteremo”, ha aggiunto il portavoce militare. “Quello che si vede ora nel Libano meridionale sono le armi di Hezbollah che esplodono dentro le case. Ogni casa che abbiamo colpito, ospitva razzi, droni, missili, che erano destinati a uccidere civili israeliani”, ha proseguito Hagari. In un messaggio inviato in arabo ai residenti della valle della Beqaa, il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell’Idf, ha avvisato i civili hanno due ore per lasciare le aree obiettivo dei raid israeliani, prima che l’esercito lanci i suoi attacchi aerei. “Se vi trovate dentro o vicino a una casa contenente armi di Hezbollah, dovete andartene entro due ore”, ha scritto Adraee su X. “Allontanatevi a una distanza non inferiore a 1.000 metri dal villaggio, oppure recatevi alla scuola centrale più vicina e non tornate fino a nuovo avviso”.

Ore 14,00 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 41.455 – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 41.455 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 95.878, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 24 persone e altre 60 sarebbero rimaste ferite.

Ore 13,45 – Libano: cinque persone ancora disperse per il raid del 20 settembre dell’Idf a Beirut – Cinque persone risultano ancora disperse in Libano a seguito del raid aereo condotto lo scorso 20 settembre dalle forze armate di Israele (Idf) a Beirut, che ha provocato 54 morti e 66 feriti nella roccaforte del gruppo armato sciita libanese Hezbollah, che nell’azione ha perso almeno 14 dirigenti, compresi due comandanti di alto livello. Lo riferisce il ministero della Salute di Beirut in un nuovo bollettino citato dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui una delle persone date in precedenza per disperse non si trovava nell’edificio colpito dai caccia israeliani al momento dell’attacco aereo ed è stata ritrovata.

Ore 13,30 – Libano: 100 morti e 400 feriti nei raid odierni di Israele – Almeno 100 persone sono state uccise e altre 400 sono rimaste ferite oggi in Libano a seguito dei raid aerei condotti dalle forze armate di Israele (Idf) soltanto nel sud del Paese arabo. Lo riferisce il ministero della Salute di Beirut in un nuovo bollettino citato dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui tra le vittime figurano anche minori, donne e operatori sanitari. Il bilancio resta ancora provvisorio.

Ore 13,15 – Libano: 80mila telefonate e messaggi inviati a cittadini libanesi con l’avviso di evacuare le aree in cui risiedono – I cittadini libanesi hanno ricevuto oggi almeno 80mila tra telefonate e messaggi, presumibilmente provenienti dalle forze armate israeliane (Idf), che li avvisavano di evacuare le aree in cui risiedono. Lo ha confermato oggi all’agenzia di stampa Reuters il il presidente della compagnia telefonica Ogero, Imad Kreidiyél, secondo cui tali appelli “rientrano nell’ordine della guerra psicologica e mirano a seminare il caos” nel Paese arabo

Ore 13,00 – Libano: 50 morti e 300 feriti nei raid odierni di Israele – Almeno 50 persone sono state uccise e altre 300 sono rimaste ferite oggi in Libano a seguito dei raid aerei condotti dalle forze armate di Israele (Idf) soltanto nel sud del Paese arabo. Lo riferisce il ministero della Salute di Beirut in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui tra le vittime figurano anche minori, donne e operatori sanitari. Il bilancio resta ancora provvisorio.

Ore 12,4o – Hezbollah rivendica l’attacco contro Israele. L’Idf: “Sparati 35 razzi da Libano” – Il gruppo armato sciita Hezbollah ha rivendicato un attacco condotto oggi a colpi di razzi contro il nord-est di Israele, dove secondo le forze armate dello Stato ebraico (Idf) sono stati sparati almeno 35 missili da oltre il confine con il Libano. In una nota diramata su Telegram, citata anche dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, Hezbollah ha ammesso di aver lanciato decine di razzi contro una serie di basi militari nei pressi di Safed, nel nord di Israele, nonché contro un impianto della Rafael, un’azienda del settore difesa, nei pressi di Haifa. Secondo le Idf, durante questi attacchi sono stati lanciati almeno 35 razzi. Un civile, secondo il servizio di emergenza israeliano Magen David Adom, è rimasto lievemente ferito da alcune schegge vicino al lago di Tiberiade.

Ore 12,35 – Raffica di razzi sul nordest di Israele: un civile lievemente ferito da alcune schegge – Un civile israeliano è rimasto lievemente ferito dalle schegge di un razzo lanciato da Hezbollah contro il nord-est dello Stato ebraico. Lo riferisce in una nota citata da diversi media israeliani il servizio di emergenza Magen David Adom, secondo cui il ferito, un uomo sulla cinquantina, è stato colpito agli arti inferiori. La vittima, pienamente cosciente e in buone condizioni di salute, è stata trasportata al centro medico di Poriya, vicino a Tiberiade, per ricevere le cure necessarie.

Ore 12,20 – Libano: il premier Mikati definisce gli attacchi di Israele una “guerra di sterminio” – Il primo ministro libanese Najib Mikati ha denunciato gli intensi attacchi condotto oggi dalle forze armate di Israele (Idf) contro obiettivi di Hezbollah nelle zone orientali e meridionali del Paese arabo come una “guerra di sterminio” e un “piano distruttivo”. “La continua aggressione israeliana al Libano è una guerra di sterminio in ogni senso della parola e un piano distruttivo che mira a distruggere i villaggi e le città libanesi”, ha detto Mikati durante una riunione del governo, secondo il quotidiano locale L’Orient-Le Jour. Il premier ha invitato poi “le Nazioni Unite, l’Assemblea generale e i Paesi che hanno influenza (a Tel Aviv, ndr) a scoraggiare l’aggressione (israeliana al Libano, ndr)”.

Ore 12,15 – Israele, Idf: “Raffica di 25 razzi dal Libano contro il nord-est” – Una raffica di almeno 25 razzi sparati dal Libano ha raggiunto la città di Safed e la zona del lago Tiberiade. La conferma arriva dalle forze armate di Israele (Idf), che in una nota sostengono di aver abbattuto diversi missili lanciati da oltre confine, mentre alcuni razzi sono precipitati in aree all’aperto e vicine alla comunità di Ami’ad. Un altro missile sparato dal Libano, secondo l’Idf, è precipitato in un’area all’aperto nella zona di Elkosh. Al momento non segnalano vittime né feriti.

Ore 12,00 – Libano: sale a 54 morti il bilancio delle vittime del raid di Israele a Beirut – È salito a 54 morti, 6 dispersi e 66 feriti il bilancio delle vittime del raid aereo condotto lo scorso 20 settembre dalle forze armate di Israele (Idf) a Beirut nella roccaforte del gruppo armato sciita libanese Hezbollah, che nell’azione ha perso almeno 14 dirigenti, compresi due comandanti di alto livello. Lo riferisce in una nota il ministero della Sanità libanese, citato dall’agenzia di stampa ufficiale Nna, secondo cui altri due cadaveri sono stati recuperati oggi dalle macerie delle due palazzine crollate nella zona residenziale di Jamous Street, nel sobborgo di Dahieh, nota roccaforte del gruppo armato sciita, non lontano dalla moschea al-Qaem.

Ore 11,50 – Libano: sospesi tutti gli interventi chirurgici non urgenti nel sud del Paese – Il ministero della Sanità del Libano ha chiesto a tutti gli ospedali dei governatorati di Nabatieh e Baalbek-Hermel, nel sud del Paese arabo, di sospendere tutti gli interventi chirurgici non urgenti per concentrarsi sui feriti provocati dalla “continua escalation dell’aggressione israeliana”. È quanto emerge da una nota diramata oggi dal ministero di Beirut e citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui da stamattina l’esercito israeliano ha già lanciato due ondate di intensi attacchi nel sud del Libano e nella Valle della Bekaa, provocando almeno un morto e 17 feriti.

Ore 11,45 – Libano, Idf: “Colpiti oltre 300 obiettivi di Hezbollah” – Da questa mattina, l’Aeronautica militare israeliana ha colpito più di 300 obiettivi di Hezbollah in Libano. Lo hanno reso noto in un comunicato le forze armate israeliane (Idf), secondo cui i raid sono stati approvati dal capo di stato maggiore delle Idf, il generale Herzi Halevi, dalla sala di comando sotterranea dell’esercito presso il quartier generale militare a Tel Aviv.

Ore 11,30 – Israele, media: “Raffica di 10 razzi dal Libano sul nord-est” – Una raffica di una decina di razzi sparati dal Libano ha raggiunto la città di Safed e la zona del lago Tiberiade, facendo scattare le sirene di allerta nel nord est di Israele. Lo riporta l’emittente israeliana Channel 12, che al momento non segnala vittime né feriti.

Ore 11,15 – Israele, la madre di un ostaggio smentisce Netanyahu: “Non è vero che la metà è ancora in vita: almeno 60 su 97 sono morti” – Einav Zangauker, madre di Matan Zangauker tenuto in ostaggio da Hamas a Gaza dallo scorso 7 ottobre, ha smentito oggi il premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo cui “una cinquantina” dei 97 rapiti ancora trattenuti nella Striscia sono ancora vivi, dichiarando invece che non più di 30-35 sequestrati restano tuttora in vita. “Il primo ministro sta mentendo”, ha detto oggi Zangauker alla radio dell’esercito Galatz. “Noi famiglie sappiamo che il numero è molto inferiore rispetto a quello citato dal premier”. Tutte le famiglie, ha aggiunto, ricevono informazioni sullo stato dei loro cari, compresi i segnali di vita. Sulla base di queste informazioni, ha proseguitoZangauker , “secondo me, non ci sono più di 30 o 35 ostaggi” ancora vivi. Ciò che c’è in gioco, ha sottolineato, “non è riscattare gli ostaggi: è salvare delle vite”. Secondo Zangauker però, l’escalation in Libano e le imminenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti non permetteranno di raggiungere un accordo per la liberazione degli ostaggi e un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza prima dei prossimi tre o quattro mesi. “Non ci sono contatti tra il team israeliano e i mediatori”, ha detto, e al momento “Hamas non è coinvolta in nessuna fase” delle trattive. “Questa è la realtà”, ha proseguito Zangauker, secondo cui i mediatori statunitensi, che hanno cercato di concludere un accordo di tregua, hanno ormai “rinunciato” a ulteriori sforzi.

Ore 10,45 – Libano: cittadini di Beirut ricevono messaggi che esortano all’evacuazione – I cittadini residenti nella capitale del Libano, Beirut, stanno ricevendo alcuni messaggi da un numero libanese, presumibilmente provenienti dalle forze armate israeliane (Idf), che chiedono loro di abbandonare gli edifici in cui si trovano. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui il ministro dell’Informazione Ziad Makary ha ricevuto un messaggio vocale sul suo telefono, in cui gli si chiedeva di evacuare l’edificio dove si trova il suo ufficio. Di conseguenza, il ministero ha pubblicato un comunicato stampa in cui definisce questo appello come “una consueta guerra psicologica delle forze nemiche”, assicurando che “il lavoro del ministero continua normalmente in tutti i dipartimenti” e invitando la popolazione “non prestare a questi appelli un’attenzione che non meritano”. Anche il Ministero della Cultura a Beirut, secondo Nna, avrebbe ricevuto una telefonata da “una persona che parla arabo con accento occidentale” e che ordinava di evacuare gli uffici il più rapidamente possibile “perché presi di mira” dai raid israealini. Secondo quanto riportato in precedenza dall’agenzia di stampa Reuters, gli abitanti del Libano meridionale stanno ricevendo migliaia di telefonate da un numero libanese che intima loro di allontanarsi immediatamente da qualsiasi postazione utilizzata da Hezbollah, portandosi ad almeno un chilometro da queste strutture.

Ore 10,30 – Libano: sale a un morto e 17 feriti il bilancio delle vittime dei raid odierni di Israele – Almeno una persona è morta e altre 17 sono rimaste ferite oggi in Libano a seguito dei raid aerei che le forze armate di Israele (Idf) continuano a effettuare in tutto il Paese arabo. Lo riferisce il ministero della Salute di Beirut in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui un pastore è stato ucciso e altre sei persone sono rimaste ferite, tra cui due suoi familiari, in un attacco aereo dell’Idf a Bodai, nel Libano orientale. Altre 11 persone invece sono rimaste ferite in un altro raid condotto ad Aitaroun, nel Libano meridionale. Intanto un missile israeliano è precipitato in un’area all’aperto su una montagna non lontana dalla città portuale di Byblos, nel centro-nord del Paese arabo. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters poi, gli abitanti del Libano meridionale stanno ricevendo migliaia di telefonate da un numero libanese che intima loro di allontanarsi immediatamente da qualsiasi postazione utilizzata da Hezbollah, portandosi ad almeno un chilometro da queste strutture. L’Idf ha quindi confermato una serie di nuovi raid sul Paese poco dopo che il portavoce in arabo dei militari israeliani, Avichay Adraee, aveva annunciato sui social una serie di “imminenti” attacchi ai depositi di armi del gruppo armato sciita. “Hezbollah vi sta mentendo e vi sta sacrificando”, ha detto il militare in un messaggio rivolto ai civili libanesi. “I loro missili e droni sono più preziosi e importanti per il gruppo di quanto non lo siate voi”.

Ore 10,00 – Libano: Hezbollah annuncia la morte di un altro miliziano – Un altro miliziano di Hezbollah è rimasto ucciso in Libano negli scontri in corso con Israele. Lo ha reso noto il gruppo armato sciita in una nota diramata su Telegram, citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, che non fornisce dettagli sulle circostanze del decesso. Il comunicato si limita a identificare la vittima come Hussein Assad Amkhaz e sottolineare che è deceduta nel sud del Libano come “martire sulla strada per Gerusalemme”, una formula utilizzata generalmente per indicare i morti negli scontri con lo Stato ebraico. Dall’8 ottobre, quando si è riacceso il conflitto al confine tra Libano e Israele, il gruppo armato sciita ha perso almeno 504 miliziani.

Ore 9,45 – Libano: sale a 52 morti il bilancio delle vittime del raid di Israele a Beirut – È salito a 52 morti, 9 dispersi e 66 feriti il bilancio delle vittime del raid aereo condotto lo scorso 20 settembre dalle forze armate di Israele (Idf) a Beirut nella roccaforte del gruppo armato sciita libanese Hezbollah, che nell’azione ha perso almeno 14 dirigenti, compresi due comandanti di alto livello. Lo riferisce in una nota il ministero della Sanità libanese, citato dall’agenzia di stampa ufficiale Nna, secondo cui un altro cadavere è stato recuperato oggi dalle macerie delle due palazzine crollate nella zona residenziale di Jamous Street, nel sobborgo di Dahieh, nota roccaforte del gruppo armato sciita, non lontano dalla moschea al-Qaem. Il raid, condotto dai caccia israeliani che hanno sparato almeno quattro missili contro il sito, ha ucciso il membro del Consiglio della Jihad, il massimo organismo dell’ala militare di Hezbollah, comandante de facto della forza d’élite Radwan del gruppo, Ibrahim Aqil, che in quel momento si stava incontrando nel parcheggio sotterraneo dell’edificio con una ventina di alti ufficiali dell’unità di combattimento. Tra le vittime figurano anche un altro comandante di Hezbollah, Ahmad Wehbé, responsabile dell’addestramento della forza Radwan ed ex capo dell’unità, altri 14 dirigenti di “alto rango”, oltre a decine di civili.

Ore 9,30 – Israele, attacco a una base militare vicino alla Cisgiordania: ferito un sospetto – Un uomo, sospettato di voler attaccare alcuni soldati in una base militare nei pressi del kibbutz Beit Guvrin, a est della città meridionale israeliana di Kiryat Gat, al confine con la Cisgiordania, è stato fermato a colpi di arma da fuoco. Lo riferiscono in una nota le forze armate israeliane (Idf), che descrivono l’incidente come un “sospetto attacco” terroristico. La prima ricostruzione dell’incidente parla di un lavoratore della base di addestramento di Lachish, nei pressi di Beit Guvrin, che ha tentato di accoltellare un soldato. Secondo quanto riportato dall’esercito, un sottufficiale ha sparato all’aggressore. Nessun militare è rimasto ferito mentre non si conoscono le condizioni del sospetto colpito.

Ore 9,00 – Israele: colloquio telefonico tra il ministro della Difesa Gallant e il segretario alla Difesa Usa Austin – Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha tenuto nella notta un colloquio telefonico con il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin in merito all’attività militare dello Stato ebraico contro Hezbollah. Lo riferisce oggi lo stesso Gallant sul suo profilo X. “Ho parlato con il segretario della Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin, in seguito alla mia visita al Comando settentrionale dell’Idf (le forze armate israeliane, ndr)”, si legge nel post del ministro della Difesa israeliano. “Ho fornito al segretario una valutazione della situazione delle minacce di Hezbollah e l’ho informato sulle operazioni dell’Idf per ridurre la capacità di Hezbollah di lanciare attacchi contro i civili israeliani. Abbiamo anche discusso della più ampia situazione regionale e delle minacce poste dall’Iran e dai suoi alleati”.

Ore 8,30 – Israele: l’Idf non esclude un’incursione via terra in Libano – Le forze armate israeliane (Idf) non escludono la possibilità di un’incursione via terra in Libano. Lo ha detto oggi in conferenza stampa il ​​portavoce militare israeliano Daniel Hagari rispondendo a una domanda di un giornalista. “Faremo tutto il necessario” per garantire il ritorno in sicurezza alle loro case dei residenti evacuati dal nord di Israele, ha detto il militare.

Ore 8,00 – Libano, 150 raid di Israele contro Hezbollah: un morto e 4 feriti – Almeno un civile è stato ucciso e altri quattro sono rimasti feriti oggi in Libano a seguito degli almeno 150 attacchi aerei condotti in tutto il Paese arabo dalle forze armate israeliane (Idf) contro Hezbollah. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui questa mattina “gli aerei da guerra nemici hanno lanciato più di 80 attacchi aerei in mezz’ora” nel solo distretto di Nabatiieh, in Libano meridionale. Altri bombardamenti sono stati segnalati nell’area di Tiro, oltre a una serie di “intensi raid nella valle della Beqaa, vicino al confine siriano, nelle vicinanze di Baalbek e alla periferia di Hermel. Proprio gli attacchi segnalati nell’est del Paese arabo, secondo Nna, hanno ucciso “un pastore e ferito due membri della sua famiglia” e altrettante persone. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale libanese, i caccia israeliani hanno preso di mira in particolare le località di al-Tayri, Bint Jbeil, Hanine, Zawtar e la regione di Nabatieh nel Libano meridionale, nonché le aree circostanti le zone di Shaara, Harbata e Hermel e le città di Shamstar, Taria e Bouday. Intanto, l’Idf ha chiesto alla popolazione libanese di allontanarsi da quelli che ha definito “obiettivi di Hezbollah”, annunciando altri attacchi. “Consigliamo ai civili dei villaggi libanesi situati all’interno e in prossimità di edifici e aree utilizzati da Hezbollah per scopi militari, come quelli utilizzati per immagazzinare armi, di allontanarsi immediatamente dal pericolo per la loro stessa sicurezza”, ha detto oggi in conferenza stampa il ​​portavoce militare israeliano Daniel Hagari. In una nota le Idf hanno fatto sapere di aver attaccato oltre “150 obiettivi di Hezbollah” in Libano, “utilizzando decine di jet da combattimento di tutti gli squadroni dell’Aeronautica militare”.

Ore 7,30 – Israele: la Cina chiede ai propri cittadini di lasciare lo Stato ebraico “il prima possibile” – La Cina ha invitato i propri cittadini a lasciare Israele “il prima possibile”. L’avviso è stato emesso dall’ambasciata di Pechino nello Stato ebraico, che ha invitato i cittadini cinesi a “tornare a casa o a trasferirsi in aree più sicure il prima possibile”. “Attualmente, la situazione lungo il confine tra Israele e Libano è estremamente tesa, con frequenti scontri militari”, si legge in una nota della rappresentanza diplomatica cinese. “La situazione della sicurezza in Israele rimane grave, complessa e imprevedibile”.

Ore 7,00 – Gaza, al-Jazeera: “8 morti nei raid dell’Idf” – Almeno 8 persone sono rimaste uccise nella Striscia di Gaza a seguito di due attacchi aerei condotti dalle forze armate israeliane (Idf) a Deir el-Balah e nel campo profughi di Nuseirat, nel centro del territorio costiero palestinese. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita i propri corrispondenti sul campo, secondo cui il primo raid ha colpito un’abitazione nel centro di Deir el-Balah, uccidendo una madre e i suoi quattro figli. Il secondo attacco invece ha centrato la scuola Khalid bin al-Walid, bombardata per la terza volta in due giorni e in cui si erano rifugiati decine di sfollati, uccidendo oggi almeno tre palestinesi: un uomo, sua moglie e il loro figlio. Il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, ha fatto sapere oggi in conferenza stampa  che l’obiettivo dell’attacco era un centro di comando e controllo di Hamas, senza però fornire alcuna prova della presenza di miliziani armati nell’ex complesso scolastico. Il bilancio delle vittime è stato confermato anche da fonti della Protezione civile di Gaza all’agenzia di stampa turca Anadolu.

Ore 6,00 – Israele: intercettato un drone lanciato dall’Iraq. Milizia filo-iraniana rivendica l’attacco – Le forze armate israeliane (Idf) hanno intercettato un drone lanciato dall’Iraq, avvicinatosi al territorio dello Stato ebraico dalla vicina Siria, sulle alture occupate del Golan. L’attacco, condotto questa mattina intorno alle 4,50 ora locale (le 3,50 in Italia) è stato rivendicato dalla “Resistenza islamica in Iraq”, una milizia filo-iraniana, che ha annunciato di aver preso di mira con dei droni la base di osservazione israeliana della Brigata Golani dell’Idf nei “territori palestinesi occupati”. “Non sono stati segnalati feriti”, si legge in una nota diramata in mattinata dall’Idf.

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