Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Attacchi israeliani nell’est Libano, un morto e 20 feriti. Media Usa: “Colloqui per cessate il fuoco al collasso”. Hamas invita i musulmani a una protesta di massa. Iran: “Attaccheremo Israele per cielo e per terra” | DIRETTA
Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, mercoledì 21 agosto
Mentre il premier Benyamin Netanyahu ha comunicato la morte di sei ostaggi rapiti da Hamas, l’esercito di Tel Aviv ha bombardato un’ex scuola provocando la morte di almeno 10 persone. Secondo il governo israeliano sarebbero 73 gli ostaggi ancora vivi in mano ad Hamas. Proprio i parenti degli ostaggi hanno accusato il primo ministro Netanyahu di aver abbandonato gli ostaggi al loro destino. Netanyahu, infatti, ha detto di non essere sicuro che ci sarà un accordo sul cessate il fuoco aggiungendo che “Israele non lascerà il corridoio di Filadelfia e il corridoio di Netzarim in nessuna circostanza”. Di seguito le ultime notizie di oggi, mercoledì 21 agosto 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, con Hezbollah in Libano e la crisi in corso in Medio Oriente.
Ore 18,00 – Media: condizioni accordo prevedono l’Idf nel corridoio Filadelfia – Il canale saudita al Sharq ha riferito che le condizioni finali per il rilascio degli ostaggi presentate dal segretario di Stato americano Antony Blinken includono la presenza israeliana nell’asse Filadelfia, tra Gaza e l’Egitto, e la supervisione dell’Idf sul corridoio Netzarim che taglia la striscia da nord a sud. Secondo i termini proposti, Israele manderà 150 prigionieri palestinesi all’estero e nella prima fase dell’accordo avrà diritto di veto su 65 prigionieri. Inoltre, la proposta americana prevede l’introduzione di aiuti umanitari all’approvazione dell’accordo.
Ore 17,00 – Blinken sente il ministro degli Esteri della Giordania su negoziati e tregua a Gaza – Colloquio telefonico tra il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, e il ministro degli Esteri della Giordania, Ayman Safadi. Al centro della conversazione, riferisce l’agenzia Petra, il difficile lavoro diplomatico per arrivare a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Safadi ha confermato il sostegno di Amman ai negoziati per un accordo, sottolineando che “fermare gli attacchi israeliani a Gaza deve essere la priorità per la de-escalation della crisi che minaccia sicurezza e pace nella regione”. Safadi e Blinken hanno parlato anche del “peggioramento pericoloso” della situazione in Cisgiordania e a Gerusalemme Est. La Petra sottolinea la necessità di “adottare misure efficaci e concrete” per fermare questa evoluzione. Il ministro ha aggiunto che “la Giordania adotterà tutte le misure” ritenute “necessarie” a tutela dei luoghi sacri.
Ore 16,00 – Borrell sente il ministro degli Esteri saudita: “Al lavoro per la pace a Gaza” – L’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione europea (Ue) Josep Borrell ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan, sugli ultimi ”sviluppi in Medioriente e gli sforzi per affrontarli”. È quanto si legge in una nota diffusa dall’ufficio di bin Farhan. Su ‘X’, Borrell ha scritto che con il ministro saudita ha parlato della ”strada da seguire per porre fine alla guerra a Gaza e raggiungere soluzioni sostenibili. Continueremo a lavorare per la de-escalation, sia nel Levante che nel Mar Rosso, in stretta collaborazione con i partner arabi e tutti coloro che sono interessati alla pace”.
Ore 15,00 – Il ministro degli esteri Katz: “Hezbollah porta il Libano verso l’oscurità” – “Hezbollah, alleato dell’Iran, sta trascinando il Libano nell’oscurità, sia letteralmente che metaforicamente”. Lo ha scritto il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz su X. “Mentre i cittadini libanesi soffrono a causa di continue interruzioni di corrente e per infrastrutture fatiscenti, Hezbollah destina le sue risorse per incendiare la regione con violenza e terrorismo. Il popolo libanese merita un futuro di pace, dignità e un Paese libero dalla morsa del terrorismo”, ha concluso il ministro israeliano Katz.
Ore 13,00 – Blinken lascia Doha: “Proposta di tregua presentata venerdì colma le lacune precedenti” – Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha avuto un colloquio a Doha con il suo omologo del Qatar, Mohamed bin Abdulrahman Al Thani. I due hanno sottolineato che la proposta di tregua presentata venerdì scorso a Doha “colma le lacune esistenti”. Il che potrebbe permettere che accordo “venga rapidamente attuato. I due “hanno discusso sugli sforzi compiuti per negoziare un accordo di cessate il fuoco che allevierà le sofferenze del popolo palestinese e assicurerà il rilascio degli ostaggi”, ha detto in un comunicato il vice portavoce del Dipartimento di Stato americano. I mediatori hanno anche detto che continueranno a lavorare insieme per “far capire che nessuna delle parti dovrebbe intraprendere passi che possano compromettere gli sforzi per raggiungere un accordo”.
Ore 12,00 – Hamas invita i musulmani che vivono a Gerusalemme e Cisgiordania a proteste di massa, per venerdì – “Una giornata per difendere Gaza, Gerusalemme e al-Aqsa”. Con questo appello Hamas ha chiesto ai musulmani che vivono in Cisgiordania, a Gerusalemme e nel resto di Israele di recarsi venerdì in massa alla moschea di Al-Aqsa e a barricarsi al suo interno per “sventare i tentativi degli estremisti di profanarla”. Nel 55esimo anniversario di un incendio doloso ad al-Aqsa, compiuto da un cristiano australiano il 21 agosto 1969, Hamas accusa Israele di “complicità” e lo accusa di aver tentato di imporre la propria sovranità sull’intero complesso della moschea.
Ore 11,00 – Ucciso in un raid in Libano il fratello di un alto funzionario di Fatah – In Libano, una persona è stata dichiarata morta in un attacco israeliano che ha colpito un’auto nella città di Sidone, nel sud del Libano. Fonti hanno riferito, al canale televisivo saudita Al-Hadth, che l’uomo morto è un palestinese di nome Khalil al-Maqdah, ed era il fratello di un alto funzionario di Fatah nel Paese. Ovvero, Munir al-Maqdah. Israele aveva precedentemente accusato Munir di contrabbando di armi in Giudea e Samaria. Il quotidiano libanese an-Nahar ha riferito inoltre che diverse persone sono rimaste ferite nell’attacco.
Ore 10,00 – Iran: “Attaccheremo Israele per cielo e per terra” – L’Iran potrebbe lanciare un attacco coordinato terra-aria contro Israele, in risposta all’uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran. Lo ha detto la missione permanente dell’Iran presso le Nazioni Unite fornendo i dettagli sui tempi e i modi della rappresaglia. Due gli obiettivi della risposta iraniana, come spiega l’agenzia di stampa Mehr: “Punire l’aggressore per terrorismo e violazione della sovranità nazionale dell’Iran” e “rafforzare il potere di deterrenza dell’Iran per prevenire qualsiasi aggressione futura”. Inoltre, affermano i diplomatici iraniani, “la risposta dell’Iran dovrebbe evitare un possibile impatto negativo su un eventuale cessate il fuoco” nella Striscia di Gaza”. L’Iran, ha aggiunto, potrebbe colpire Israele in un momento e in un modo inaspettato. “Forse quando i loro occhi sono puntati al cielo e sullo schermo radar, vengono sorpresi da terra, o forse una combinazione delle due cose”, ha detto la missione all’Onu.
Ore 9,00 – Il quotidiano Politico: “I colloqui tra Israele-Hamas sono sull’orlo del collasso” – I colloqui per giungere a un cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi sono “sull’orlo del collasso”, riferisce il quotidiano americano Politico, citando due funzionari statunitensi e un funzionario israeliano che sono rimasti anonimi. Mentre gli Stati uniti hanno continuato a ostentare ottimismo, i funzionari avrebbero affermato che gli sforzi per portare Hamas a bordo dell’ultima proposta, pubblicamente sostenuta da Israele, sono stati finora infruttuosi, con i funzionari della casa bianca frustrati dalla dura retorica del gruppo estremista palestinese. Il quotidiano afferma che tutto ciò “ha reso i funzionari americani sempre più preoccupati, continuando a vedere Hamas e Israele in disaccordo e senza un percorso chiaro per porre fine ai combattimenti o riportare a casa gli ostaggi”.
Ore 8,00 – Raid Israele in valle Bekaa in Libano, 1 morto e 20 feriti – Il ministero della Salute libanese ha affermato che almeno una persona è stata uccisa e altre 20 sono rimaste ferite in un attacco israeliano nella valle della Bekaa, nel Libano orientale, avvenuto intorno a mezzanotte. Il ministero ha affermato che una persona è in condizioni critiche mentre “otto bambini e una donna incinta sono rimasti moderatamente feriti”. Lo riporta Al Jazeera.
Ore 7,00 – Medio Oriente: media, negoziati Israele-Hamas sull’orlo del collasso – I colloqui per giungere a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e al rilascio degli ostaggi sono “sull’orlo del collasso”. Lo riporta Politico che cita due funzionari statunitensi e un funzionario israeliano anonimi. Sebbene Washington abbia pubblicamente insistito nell’esprimere ottimismo, i funzionari avrebbero affermato che gli sforzi per coinvolgere Hamas nell’ultima proposta, pubblicamente sostenuta da Israele, non hanno avuto finora successo, e i funzionari della Casa Bianca si sono dichiarati frustrati dalla retorica intransigente del gruppo palestinese. L’agenzia di stampa statunitense aggiunge che questo “ha reso i funzionari statunitensi sempre più preoccupati che questa proposta possa vacillare proprio come è successo con le precedenti, con Hamas e Israele in disaccordo e senza un percorso chiaro per porre fine ai combattimenti o riportare a casa gli ostaggi”.