Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Israele bombarda la roccaforte di Hezbollah a Beirut: 9 morti e 59 feriti. Ucciso il comandante militare del gruppo. Raffica di 170 razzi sul nord dello Stato ebraico. Gaza, al-Jazeera: “17 morti nei raid dell’Idf” | DIRETTA
Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, venerdì 20 settembre
A quasi un anno dagli attentati dello scorso 7 ottobre, la guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza non accenna a fermarsi mentre i morti hanno ormai superato i 41mila e i feriti sono più di 95mila. I negoziati invece sono ancora in stallo. Intanto si scalda il fronte con il Libano dove, dopo gli attacchi attribuiti a Tel Aviv del 17 e 18 settembre che hanno provocato almeno 37 morti e 2.931 feriti a seguito dell’esplosione di migliaia di dispositivi di comunicazione in tutto il Paese e in Siria, il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e il comandante dei Pasdaran iraniani, Hossein Salami, hanno promesso di “punire” Israele, che ieri ha anche registrato due soldati morti negli attacchi del gruppo armato sciita. Nella notte, le forze armate dello Stato ebraico (Idf) hanno colpito diversi obiettivi nel sud del Libano, distruggendo “almeno un centinaio di lanciarazzi e più di mille missili”. Di seguito le ultime notizie di oggi, venerdì 20 settembre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, con Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.
DIRETTA
Ore 18,00 – Libano, Idf confermano: “Ucciso il comandante militare di Hezbollah, Ibrahim Aqil, nel raid a Beirut e decapitato il vertice della Forza Radwan” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno confermato in una nota diramata sul loro sito-web di aver ucciso Ibrahim Aqil, il principale comandante dell’ala militare di Hezbollah, nel raid aereo condotto oggi nella roccaforte del gruppo armato sciita libanese alla periferia di Beirut. La notizia è stata confermata sui social da Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell’esercito israeliano, secondo cui l’Idf “ha eliminato Ibrahim Aqil, responsabile delle operazioni di Hezbollah e leader effettivo della forza al-Radwan , nonché responsabile del piano di Hezbollah per l’occupazione del Golan”. Insieme ad Aqil, secondo i militari israeliani, nell’attacco sono morti anche i responsabili delle operazioni militari di Hezbollah e la leadership della Forza Radwan. “Aqil e i comandanti eliminati erano tra gli architetti del ‘Piano per l’occupazione della Galilea’, in cui Hezbollah pianificava di razziare il territorio israeliano, occupare le comunità della Galilea (il nord di Israele, ndr), assassinare e uccidere innocenti, in modo simile a quanto fatto dall’organizzazione terroristica Hamas nel massacro omicida del 7 ottobre”, si legge nella nota pubblicata sul sito-web dell’Idf.
Ore 17,45 – Gaza, Idf: “Soldato gravemente ferito in combattimento nel sud della Striscia” – Un soldato israeliano è rimasto gravemente ferito in combattimento durante gli scontri avvenuti questa mattina nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferiscono in una nota le forze armate di Israele (Idf), secondo cui il militare, che presta servizio nel 50esimo battaglione della Brigata Nahal, è stato già trasferito in ospedale per ricevere le cure necessarie.
Ore 17,30 – Libano: sale a 9 morti il bilancio delle vittime del raid di Israele a Beirut – È salito a 9 il bilancio dei morti del raid aereo condotto oggi dalle forze armate di Israele (Idf) nella roccaforte del gruppo armato sciita libanese Hezbollah a Beirut. Lo riferisce in una nota il ministero della Sanità libanese, citato dall’agenzia di stampa ufficiale Nna, secondo cui il numero dei feriti resta stabile a 59, comprese 8 persone che versano in gravi condizioni.
Ore 17,00 – Gaza, Wafa: “10 morti nei raid dell’Idf a Gaza City e Rafah” – Almeno 10 persone sono rimaste uccise nel pomeriggio nella Striscia di Gaza a seguito di una serie di attacchi aerei condotti dalle forze armate israeliane (Idf) a Gaza City e Rafah. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, che cita diverse fonti sul campo, secondo cui almeno 7 persone sono morte in un raid che ha colpito due abitazioni nella zona di Musabah, a nord della città di Rafah, nella zona meridionale della Striscia. Altre tre persone, secondo fonti dell’agenzia palestinese, sono rimaste uccise in attacco aereo che ha colpito un’auto a ovest di Gaza City.
Ore 16,45 – Libano: Hezbollah annuncia la morte di due miliziani al confine con Israele. Idf: “Uccisi mentre cercavano di piazzare una bomba” – Due miliziani di Hezbollah sono rimasti uccisi all’inizio di questa settimana al confine con Israele mentre, secondo le forze armate israeliane (Idf), cercavano di piazzare una bomba. Lo riferisce il gruppo armato sciita in una nota diramata su Telegram, citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna. Le vittime sono state identificate da Hezbollah come Hussein Faqih e Ali Mansour, i cui corpi sarebbero tuttora trattenuti dalle Idf. Dall’8 ottobre, quando sono ricominciati gli scontri al confine tra Libano e Israele, il gruppo armato sciita ha perso almeno 482 miliziani.
Ore 16,40 – Libano: 8 morti e 59 feriti nel raid di Israele a Beirut – Almeno 8 persone sono morte e 59 sono rimaste ferite nel raid aereo condotto oggi dalle forze armate di Israele (Idf) nella roccaforte del gruppo armato sciita libanese Hezbollah a Beirut. Lo riferisce in una nota il ministero della Sanità libanese, citato dal quotidiano locale L’Orient-Le Jour e dalle emittenti Sky News Arabic e al-Arabiya, secondo cui si tratta di un bilancio ancora provvisorio. Tra i feriti, secondo il ministero, almeno otto versano in gravi condizioni. Il raid ha provocato il crollo della facciata di due palazzine nella zona residenziale di Jamous Street, nel sobborgo di Dahieh, nota roccaforte del gruppo armato sciita, non lontano dalla moschea al-Qaem.
Ore 16,35 – Israele, Idf: “Altri 20 razzi sparati dal Libano” – Altri 20 razzi sono stati lanciati oggi dal Libano verso il nord di Israele, senza causare vittime né feriti, dopo l’attacco aereo israeliano che oggi ha preso di mira la roccaforte di Hezbollah nel sobborgo di Dahieh, a Beirut, in cui sarebbe rimasto ucciso il comandante militare del gruppo armato sciita, Ibrahim Aqil. Lo riferiscono in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui si tratta della quarta raffica sparata oggi dal gruppo armato contro lo Stato ebraico. In totale oggi il gruppo armato libanese ha lanciato almeno 170 missili contro Israele.
Ore 16,25 – Usa, la Casa bianca: “Non eravamo stati informati da Israele del raid a Beirut” – Gli Stati Uniti non erano stati informati in anticipo del piano di Israele di uccidere un comandante militare di spicco di Hezbollah a Beirut. Lo ha dichiarato oggi in conferenza stampa il portavoce per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby. “Non sono a conoscenza di alcuna notifica preventiva di questi raid”, ha affermato il funzionario statunitense. “Non è una cosa atipica”. Un caccia F-35 israeliano ha colpito oggi con due missili un edificio nella zona residenziale di Jamous Street, nel sobborgo di Dahieh, nota roccaforte del gruppo armato sciita. Il raid, secondo il ministero della Sanità libanese, ha provocato almeno 3 morti e 17 feriti. Una fonte vicina a Hezbollah ha confermato all’agenzia di stampa Afp che tra le vittime figura anche Ibrahim Aqil, membro del Consiglio della Jihad, il massimo organismo dell’ala militare del gruppo armato sciita. Dopo i raid, secondo l’agenzia di stampa Reuters, il premier libanese Najib Mikati ha affermato che gli attacchi israeliani dimostrano come lo Stato ebraico “non attribuisce alcuna importanza a considerazioni umanitarie, legali o morali”.
Ore 16,20 – Israele: il capo di Stato maggiore dell’Idf visita il quartier generale del Comando settentrionale prima del raid a Beirut – Il capo di Stato maggiore delle forze armate di Israele (Idf), il generale Herzi Halevi, ha visitato il quartier generale del Comando settentrionale insieme al comandante Ori Gordin. Lo riferiscono in una nota le Idf. Le tempistiche dell’incontro mostrano che ha avuto luogo prima dell’attacco aereo israeliano che oggi ha preso di mira la roccaforte di Hezbollah nel sobborgo di Dahieh, a Beirut, in cui sarebbe rimasto ucciso il comandante militare del gruppo armato sciita, Ibrahim Aqil.
Ore 16,10 – Libano: 3 morti e 17 feriti nel raid di Israele a Beirut – Almeno tre persone sono morte e 17 sono rimaste ferite nel raid aereo condotto oggi dalle forze armate di Israele (Idf) nella roccaforte del gruppo armato sciita libanese Hezbollah a Beirut. Lo riferisce in una nota il ministero della Sanità libanese, citato dal quotidiano locale L’Orient-Le Jour, secondo cui si tratta di un bilancio ancora provvisorio.
Ore 16,00 – Libano, Afp: “Il comandante militare di Hezbollah, Ibrahim Aqil, è rimasto ucciso nei raid dell’Idf a Beirut” – Ibrahim Aqil, membro del Consiglio della Jihad, il massimo organismo dell’ala militare di Hezbollah, è rimasto ucciso nel raid aereo condotto oggi dalle forze armate di Israele (Idf) nella roccaforte del gruppo armato sciita libanese a Beirut. Lo ha confermato all’agenzia di stampa Afp una fonte vicina a Hezbollah. Aqil è un comandante di alto rango dell’unità d’élite Radwan del gruppo armato sciita. “L’attacco aereo israeliano ha ucciso il comandante della Forza Radwan, Ibrahim Aqil, il secondo in comando delle forze armate dopo Fuad Shukr”, ucciso in un altro attacco israeliano a luglio, sempre nella roccaforte di Hezbollah a Beirut, ha dichiarato in via anonima la fonte citata da Afp. La presunta vittima, nome di battaglia Tahsin, è ricercata dagli Stati Uniti anche per il ruolo svolto nell’attentato del 1983 contro una caserma dei Marines a Beirut e per aver diretto la presa di alcuni ostaggi americani e tedeschi in Libano negli anni ’80. Gli Stati Uniti avevano messo una taglia da 7 milioni di dollari sulla testa del comandante di Hezbollah. Non è ancora chiaro il bilancio delle vittime del raid. Secondo l’emittente locale al-Manar, l’attacco aereo ha provocato un morto e 14 feriti mentre l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna parla di almeno 5 minori feriti.
Ore 15,45 – Libano, media: “Un morto e 14 feriti nei raid dell’Idf a Beirut” – Almeno una persona è stata uccisa e altre 14 sono rimaste ferite nei raid aerei condotti dalle forze armate di Israele (Idf) nella roccaforte di Hezbollah, nel sud di Beirut, in Libano. Lo riferisce l’emittente locale al-Manar, che non fornisce dettagli sull’identità della vittima. Una fonte vicina al gruppo armato sciita libanese ha confermato all’agenzia di stampa Afp che un leader di Hezbollah è rimasto ucciso nell’attacco alla periferia di Beirut. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, tra i feriti figurano almeno 5 minori. Al momento, in particolare sui media israeliani, circolano varie ipotesi sull’identità dell’obiettivo dell’attacco aereo confermato dalle forze armate israeliane (Idf): i nomi più gettonati sono il vice segretario generale Naim Kassem e Ibrahim Aqil, membro del Consiglio della Jihad, il massimo organismo dell’ala militare di Hezbollah.
Ore 15,40 – Libano, media: “5 minori feriti nei raid dell’Idf a Beirut” – Almeno 5 minori sono rimasti feriti nei raid aerei condotti dalle forze armate di Israele (Idf) nella roccaforte di Hezbollah, nel sud di Beirut, in Libano. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui un jet F35 dell’Idf ha colpito per ben due volte un edificio nella zona residenziale di Jamous Street, nel sobborgo di Dahieh, nota roccaforte del gruppo armato sciita.
Ore 15,30 – Israele: il premier Netanyahu rinvia di un giorno il viaggio negli Usa – Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha rinviato di un giorno il suo imminente viaggio negli Stati Uniti “alla luce dell’attuale situazione della sicurezza nel nord di Israele”. Lo ha annunciato oggi in una nota l’ufficio del premier, secondo cui il suo viaggio a New York durerà quattro giorni, anziché i cinque previsti, e comincerà mercoledì 25 (invece di martedì 24) e si concluderà venerdì 27 settembre, quando in mattinata Netanyahu pronuncerà un discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Ore 15,00 – Libano: Idf bombardano la roccaforte di Hezbollah a Beirut – Le forze armate israeliane (Idf) hanno effettuato un raid aereo a Beirut, in Libano. Lo hanno reso noto in un comunicato le Idf, secondo il raid è stato un “attacco mirato”. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, l’attacco è avvenuto nel sobborgo di Dahieh, nota roccaforte di Hezbollah. Altri media libanesi riferiscono di un attacco effettuato da un F-35 israeliano, con due missili, e di tre detonazioni udite nel sud della città, dove una colonna di fumo si è alzata vicino alla moschea al-Qaem ad Haret Hreik. Secondo due fonti delle forzi di sicurezza citate dall’agenzia di stampa Reuters, l’attacco ha preso di mira un alto esponente di Hezbollah. Non è chiaro chi sia né se questa persona sia rimasta ferita.
Ore 14,30 – Libano, raid dell’Idf nel sud: “Colpito un miliziano di Hezbollah” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno confermato di aver bombardato diverse strutture utilizzate di Hezbollah in sei località del sud del Libano, dove hanno anche colpito un miliziano del gruppo armato sciita. Lo riferiscono le Idf in una nota diramata sui social, a cui sono allegati i filmati dei raid. “Un operativo di Hezbollah è stato avvistato mentre entrava in un edificio a Kafr Kila, nel Libano meridionale, e questa mattina è stato preso di mira da un attacco con drone”, si legge nel comunicato, secondo cui i caccia israeliani hanno colpito diversi altri edifici utilizzati dal gruppo armato nelle località di Aitaroun, Kafr Kila, Mays al-Jabal, Taybeh, Odaisseh e Yaroun, sempre nel sud del Libano.
Ore 14,00 – Libano: Hezbollah rivendica il lancio di razzi contro Israele – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha rivendicato un attacco lanciato oggi contro una base militare nel nord di Israele. In una nota diramata su Telegram, citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, il gruppo ha fatto sapere di aver preso di mira il quartier generale della 188esimaa Brigata corazzata israeliana, che opera sotto il Comando Settentrionale delle forze armate dello Stato ebraico (Idf). L’attacco, si legge nella nota, è stato effettuato a sostegno della “resistenza coraggiosa e onorevole” del popolo palestinese, nonché come rappresaglia contro gli ultimi attacchi dell’esercito israeliano nel Libano meridionale.
Ore 13,40 – Israele, Idf: “Altri 20 razzi sparati dal Libano” – Altri 20 razzi sono stati lanciati oggi dal Libano verso il nord di Israele, senza causare vittime né feriti. Lo riferiscono in un’altra nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui si tratta della terza raffica sparata oggi dal gruppo armato sciita Hezbollah contro lo Stato ebraico. In totale oggi il gruppo armato libanese ha lanciato almeno 150 missili contro Israele.
Ore 13,30 – Libano, Reuters: “Le batterie dei walkie-talkie esplosi erano imbevute di un composto esplosivo” – Le batterie dei walkie-talkie utilizzati dai miliziani del gruppo armato sciita Hezbollah esplosi il 18 settembre in tutto il Libano erano imbevute di un composto altamente esplosivo noto come Petn. Lo ha riferito all’agenzia di stampa Reuters una fonte libanese a conoscenza dei componenti del dispositivo, secondo cui il metodo con cui il materiale esplosivo è stato integrato nelle batterie del dispositivo ne rendeva estremamente difficile il rilevamento.
Ore 13,10 – Israele, Idf: “Altri 70 razzi sparati dal Libano” – Altri 70 razzi sono stati lanciati oggi dal Libano verso il nord di Israele, senza causare feriti né vittime. Lo riferiscono in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui si tratta della seconda raffica sparata oggi dal gruppo armato sciita Hezbollah contro lo Stato ebraico. In entrambi i casi, riferiscono i militari, alcuni razzi sono stati intercettati dalla contraerea. In totale oggi il gruppo armato libanese ha lanciato almeno 130 missili contro Israele.
Ore 13,00 – Siria: le Brigate irachene Hezbollah confermano la morte di un loro miliziano in un raid di Israele – Le Brigate Hezbollah, un gruppo armato iracheno filo-iraniano, hanno confermato oggi la morte di uno dei suoi miliziani in un “attacco israeliano” vicino all’aeroporto di Damasco, in Siria. Un “raid di Israele” ha colpito “provocato la morte a Damasco di Abu Haidar al-Khafaji, membro attivo della resistenza”, ha confermato in via anonima all’agenzia di stampa Afp un esponente del gruppo armato, secondo cui un altro miliziano è rimasto ferito nel raid.
Ore 12,45 – Israele, raffica di 60 razzi dal Libano sul nord dello Stato ebraico: “Nessun ferito” – Una raffica di almeno 60 razzi sono stati lanciati oggi dal Libano verso il nord di Israele, facendo scattare le sirene di allerta nella città di Safed e in numerose altre comunità della regione, senza causare feriti. La conferma è arrivata in una nota diramata dalle forze armate israeliane (Idf), secondo cui alcuni razzi sono stati intercettati dalla contraerea.
Ore 12,20 – Libano, media: “Raid di Israele su sei località del sud” – L’aviazione di Israele ha bombardato almeno sei di località del Libano meridionale. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, citando i propri corrispondenti nella zona, secondo cui i caccia dello Stato ebraico avrebbero colpito diversi siti a Yaroun, Aitaroun, Mays al-Jabal, Taybeh, Kfar Kila e Ayta as-Shaab. Le forze armate israeliane (Idf) non hanno confermato i raid.
Ore 12,10 – Libano: Hezbollah annuncia la morte di altri 2 miliziani – Altri 2 miliziani di Hezbollah sono rimasti uccisi in Libano negli scontri in corso con Israele. Lo ha reso noto il gruppo armato sciita in due diverse note diramate su Telegram e citate dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, che non fornisce dettagli sulle circostanze del decesso. I comunicati si limitano a sottolineare che i due miliziani sono morti come “martiri sulla strada per Gerusalemme”, una formula utilizzata generalmente per indicare le vittime degli scontri con lo Stato ebraico. Dall’8 ottobre, quando sono ricominciati gli scontri al confine tra Libano e Israele, il gruppo armato sciita ha perso almeno 480 miliziani, di cui 37 solo tra il 17 e il 18 settembre nell’ondata di attacchi attribuiti a Tel Aviv, che hanno provocato l’esplosione di migliaia di dispositivi portatili in uso ai suoi miliziani e nei raid incrociati che ne sono seguiti.
Ore 11,40 – Gaza, al-Jazeera: “Salgono a 17 i morti nei raid dell’Idf nella Striscia” – Una persona, colpita oggi da un raid dell’artiglieria delle forze armate israeliane (Idf) nel campo profughi di Nuseirat, nel zona centrale della Striscia di Gaza, è morta in seguito alle ferite riportate, portando così a 9 il bilancio delle vittime di questo singolo attacco e a 17 il totale degli uccisi nelle ultime 24 ore nel territorio costiero palestinese. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, citando i propri corrispondenti sul campo, secondo cui il ferito, colpito in casa sua al momento del raid, è stato dichiarato morto presso l’al-Awda Hospital di Nuseirat.
Ore 11,o5 – Gaza, Wafa: “Un morto in un raid dell’Idf a Beit Hanoun” – Una persona è rimasta uccisa oggi in un raid aereo delle forze armate israeliane (Idf) a Beit Hanoon, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, secondo cui la zona settentrionale del territorio costiero continua a essere sottoposta ai raid dell’Idf. Ieri, sei membri della stessa famiglia erano rimasti uccisi in un attacco aereo israeliano che ha colpito un’abitazione nella località di Jabalia e che ha ferito anche tre minori.
Ore 10,50 – Gaza, al-Jazeera: “Altri 8 morti in tre raid dell’Idf a Gaza City” – Altre otto persone sono rimaste uccise oggi nella Striscia di Gaza a seguito di tre raid aerei compiuti dalle forze armate israeliane (Idf) a Gaza City. Lo riporta l’emittente qatariota al-Jazeera, citando i propri corrispondenti sul campo, secondo cui il primo attacco ha colpito il quartiere di Daraj uccidendo almeno sette persone, tra cui due donne, mentre il terzo ha provocato almeno una nella zona orientale della città. Secondo l’emittente qatariota, almeno altre otto persone sono rimaste uccise nella notte nel campo profughi di Nuseirat, nel centro del territorio costiero palestinese, a seguito di un attacco dell’artiglieria dell’Idf.
Ore 10,15 – Regno Unito, l’ambasciatore libanese a Londra: “Un’incursione terrestre israeliana in Libano sarebbe un apocalisse per il Medio Oriente” – Un’incursione militare israeliana via terra in Libano porterà a una guerra regionale che, secondo l’ambasciatore di Beirut nel Regno Unito Rami Mortada, si tradurrà in una “apocalisse” per il Medio Oriente. Le forze armate libanesi, ha dichiarato il diplomatico al Times, sono rimaste a guardare mentre Hezbollah attaccava Israele per 11 mesi ma non lo faranno se Tel Aviv dovesse lanciare un attacco su vasta scala via terra o per via aerea contro il Paese arabo. “Stiamo affrontando tutti i rischi di un conflitto regionale totale ed è ciò che abbiamo cercato instancabilmente di evitare”, ha aggiunto Mortada, definendo il gruppo armato sciita una “formidabile forza combattente” e avvertendo Tel Aviv di imparare dalle sconfitte “umilianti” del passato. Una guerra, ha detto l’ambasciatore, sarebbe “sicuramente un giorno del giudizio per il Libano” ma il Paese “non soffrirà da solo in questa guerra”. “Questo è ciò che la storia recente ci ha insegnato. Quindi tutti gli sforzi dovrebbero essere concentrati per evitare un simile esito”.
Ore 9,35 – Siria, media: “Ucciso membro della milizia irachena Hezbollah nel raid dell’Idf” – A bordo dell’auto colpita oggi da un raid aereo attribuito a Israele nei pressi dell’aeroporto di Damasco, in Siria, viaggiavano due membri della milizia irachena Hezbollah. Lo riferisce l’emittente saudita al-Hadath, secondo cui almeno uno dei passeggeri è rimasto ucciso sul colpo.
Ore 9,10 – Gaza, al-Jazeera: “8 morti in un raid dell’Idf nel campo profughi di Nuseirat” – Almeno 8 persone sono rimaste uccise nella notte nella Striscia di Gaza a seguito di un attacco delle forze armate israeliane (Idf) nel campo profughi di Nuseirat. Lo riporta l’emittente qatariota al-Jazeera, citando i propri corrispondenti sul campo, secondo cui tra le vittime, uccise dal fuoco dell’artiglieria dell’Idf, figura anche un imprecisato numero di minori.
Ore 9,00 – Cisgiordania, Wafa: “7 morti in un raid dell’Idf a Qabatiya” – Almeno tre persone sono rimaste uccise nell’operazione condotta ieri dalle forze armate di Israele (Idf) a Qabatiya, a sud di Jenin, in Cisgiordania. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, che cita in proposito fonti della Palestine Red Crescent Society (PRCS).
Ore 8,30 – Siria, media: “Un morto in un raid dell’Idf a Damasco” – Almeno una persona è morta oggi a Damasco, in Siria, a seguito di un attacco attribuito alle forze armate israeliane (Idf) che ha colpito un’auto in viaggio verso l’aeroporto della capitale. Lo riferiscono l’emittente saudita al-Arabiya e il portale Sabeereen vicino al regime, senza fornire le generalità della vittima. A bordo del veicolo colpito si trovava anche un’altra persona, che sarebbe rimasta ferita nel raid. Fonti citate dal canale saudita riferiscono che la vittima era una “figura di alto rango” delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell’Iran.
Ore 8,00 – Bulgaria: il governo smentisce la produzione e la commercializzazione dei cercapersone esplosi in Libano e Siria – La Bulgaria non ha importato, esportato né tantomeno prodotto “dispositivi di comunicazione compatibili con quelli fatti esplodere in Libano e Siria il 17 settembre” scorso. Lo hanno annunciato oggi in una nota congiunta citata dall’agenzia di stampa bulgara Bta i servizi segreti dell’Agenzia statale per la sicurezza nazionale (DANS), il ministero dell’Interno di Sofia e l’Agenzia nazionale delle dogane del Paese balcanico. La nota risponde alla notizia divulgata negli scorsi giorni dal portale ungherese Telex, secondo cui la vendita dei cercapersone a Hezbollah sarebbe stata “facilitata” dalla Norta Global Ltd., un’azienda con sede a Sofia. “I controlli dimostrano che Norta Global EOOD non ha effettuato alcuna operazione finanziaria rientrante nella legge sulle misure contro il finanziamento del terrorismo e non ha mantenuto relazioni commerciali con persone fisiche e giuridiche soggette all’attuazione di misure restrittive ai sensi dei regimi sanzionatori del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e del Consiglio dell’Ue”, si legge nel comunicato congiunto, secondo cui né l’azienda citata né il suo proprietario di nazionalità norvegese hanno effettuato alcuna transazione sotto la giurisdizione della Bulgaria avente come oggetto l’acquisto e la vendita di beni. In un altro comunicato pubblicato ieri, i servizi bulgari avevano precisato che “le spedizioni di apparecchiature di comunicazione (cercapersone) non avevano superato la dogana bulgara per il transito attraverso il Paese e che le società straniere menzionate da Telex non avevano preso parte ad alcuna procedura doganale bulgara”.
Ore 7,30 – Israele, due missili sparati dal Libano colpiscono il nord: nessun ferito – Una raffica di razzi sparati dal Libano sono precipitati oggi nei pressi di Metula, nel nord di Israele, senza causare vittime né feriti. Lo riferiscono diversi media israeliani, secondo cui due missili sono precipitati in aree all’aperto.
Ore 7,00 – Taiwan: 2 interrogati sul caso dei cercapersone esplosi in Libano. Il governo: “Non sono stati prodotti sull’isola – Le autorità di Taiwan hanno interrogato due persone nell’ambito di un’indagine sui cercapersone esplosi il 17 settembre scorso in Siria e Libano, precisando che i dispositivi non sono stati prodotti sull’isola. Lo riferisce l’agenzia di stampa Reuters, secondo cui le persone interrogate sono il presidente della Gold Apollo, Hsu Ching-kuang, che ha negato di aver prodotto i dispositivi puntando invece il dito contro l’ungherese BAC Consulting KFT, e Wu Yu-jen, un rappresentante collegato proprio alla società di Budapest, che aveva fondato una società con sede a Taipei chiamata “Apollo Systems”. “Il nostro Paese prende il caso molto seriamente”, afferma in una nota l’ufficio della Procurae del distretto di Shilin di Taipei. “Chiariremo i fatti il prima possibile, ad esempio se le aziende taiwanesi sono coinvolte o meno”. Intanto il ministero dell’economia di Taipei ha fatto sapere che i componenti utilizzati nelle migliaia di cercapersone esplosi non sono stati fabbricati a Taiwan, mentre la National Communications Commission ha precisato che la licenza commerciale di Gold Apollo per la produzione e la vendita di dispositivi a radiofrequenza (RF) è scaduta l’anno scorso.