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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Biden contro Netanyahu: “Non fa abbastanza per il cessate il fuoco”. Il primo ministro israeliano: “Lo sciopero? Una vergogna” | DIRETTA

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Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, lunedì 2 settembre

Dopo l’imponente manifestazione che si è tenuta nella giornata di ieri, domenica 1 settembre, nelle strade di Tel Aviv, oggi è stata la volta di uno sciopero generale indetto contro il governo e il primo ministro Netanyahu accusato di non voler fare nulla per riportare a casa gli ostaggi ancora in mano ad Hamas. Lo stesso premier israeliano ha definito lo sciopero “una vergogna”. Nel frattempo, continuano le vaccinazioni anti-polio a Gaza: finora sono circa 87mila i bambini che hanno ricevuto il vaccino secondo i dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Di seguito le ultime notizie di oggi, lunedì 2 settembre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, con Hezbollah in Libano e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 17,00 – L’Oms: nel primo giorno di campagna anti-polio a Gaza vaccinati 87 mila bambini – Nel primo giorno di campagna di vaccinazione contro la poliomielite nella Striscia di Gaza, “le squadre e i partner dell’agenzia Unrwa hanno raggiunto circa 87.000 bambini, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms)”. Lo ha riferito l’agenzia Onu Unrwa, annunciando su X il via alla seconda giornata di vaccinazione nelle aree centrali della Striscia.

Ore 16,30 – Biden: l’accordo finale per il rilascio degli ostaggi è molto vicino, ma Netanyahu non fa abbastanza – Joe Biden ha detto ai reporter che un accordo finale per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza è molto vicino, ma che non ritiene che il premier israeliano Benjamin Netanyahu stia facendo abbastanza per garantire tale accordo.

Ore 16,00 – I sindacati rispondono a Netanyahu: lo sciopero pro Hamas? E’ lui che ha dato loro miliardi – I sindacati hanno risposto duramente al premier israeliano che ha definito lo sciopero nazionale convocato oggi e poi fatto accorciare dal Tribunale del Lavoro “un favore a Sinwar, una vergogna”: “E’ stato Netanyahu a dare ad Hamas miliardi”.

Ore 15,00 – Biden valuta proposta definitiva su Gaza in settimana – Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan ha detto domenica alle famiglie degli ostaggi americani a Gaza che Joe Biden sta valutando la possibilità di presentare a Israele e Hamas una proposta definitiva per un accordo sul rilascio degli ostaggi e sul cessate il fuoco a Gaza entro la fine della settimana: lo riferisce Axios citando due fonti a conoscenza diretta dell’incontro. Sullivan e l’inviato Usa per il Medio Oriente Brett McGurk, hanno inoltre detto ai familiari che non sanno se l’accordo verrà concluso ma che c’è una chance e che sperano possa concretizzarsi entro due settimane.

Ore 14,00 – Netanyahu: “Lo sciopero generale è un segnale pro-Sinwar, vergogna!” – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha duramente attaccato l’iniziativa dei sindacati di promuovere uno sciopero generale come arma di pressione per spingere il governo a trattatare per il rilascio degli ostaggi. “E’ un segnale pro-Sinwar, è una vergogna”, ha detto.

Ore 13,00 – Il tribunale del lavoro stabilisce che lo sciopero deve finire entro le 14.30 perché “è motivato politicamente” – Il tribunale del lavoro israeliano di Bat Yam ha stabilito che lo sciopero generale in corso nel Paese per chiedere un accordo per il rilascio degli ostaggi a Gaza deve terminare entro le 14.30 (le 13.30 in Italia), ovvero tre ore e mezza prima di quanto previsto. Il tribunale si è schierato con il governo di Benjamin Netanyahu, affermando che lo sciopero è stato motivato politicamente.

Ore 10,00 – Anche 100 manifestanti pro-governo in piazza: “Non fermarsi” – I Circa 100 persone del Gvura e del Tikva Forum hanno marciato stamattina, in una manifestazione a sostegno del governo, dalla Corte Suprema di Gerusalemme verso la Knesset, gridando slogan come “non ci fermeremo finché non avremo la vittoria”. In testa al gruppo, Yehoshua Shani, il padre del defunto capitano Uri Shani, ucciso in battaglia a Kissufim il 7 ottobre. I dimostranti si sono fermati di fronte all’ufficio del Primo Ministro per mostrare il loro sostegno alla operazione contro Hamas a Gaza.

Ore 9,00 – Iniziato lo sciopero contro Netanyahu. Cominciano i blocchi stradali – Il giorno dopo la grande manifestazione di protesta in Israele contro il premier Netanyahu sulla liberazione degli ostaggi tenuti da Hamas nella Striscia di Gaza, decine di manifestanti hanno iniziato a bloccare la via Ibn Gvirol a Tel Aviv, chiedendo al governo di raggiungere un accordo sul rilascio dei prigionieri. I manifestanti si sono radunati anche allo svincolo di Shilat, vicino a Modi’in, e hanno bloccato una strada nella città settentrionale di Rosh Pina. Le manifestazioni danno il via allo sciopero generale di oggi, annunciato ieri dalla Federazione del lavoro dell’Histadrut, per fare pressione sul governo affinché faccia di più per raggiungere un accordo dopo il recupero dei corpi di sei ostaggi assassinati in un tunnel a Rafah.

Ore 8,00 – Attacco aereo israeliano su una scuola che ospitava sfollati a Gaza, morte 11 persone – Almeno 11 persone sono rimaste uccise in un attacco aereo israeliano contro una scuola che ospitava sfollati palestinesi a Gaza. Lo riferiscono i funzionari sanitari, scrive il Guardian. L’attacco ha preso di mira “una stanza usata dalla polizia”. L’esercito israeliano afferma di aver preso di mira “terroristi di Hamas che operavano da un centro di controllo in un’area che era la scuola di Safad”.

Ore 7,00 – Media israeliani: Netanyahu vuole pesante risposta contro Hamas – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu chiede di rispondere in modo “rapido, netto e pesante” all’uccisione da parte di Hamas di sei ostaggi. Lo riportano i media dello Stato ebraico. “Dobbiamo dire chiaramente che risponderemo con estrema forza”, avrebbe detto Netanyahu nella riunione del gabinetto di sicurezza di ieri sera. “La prima cosa che deve essere fatta – secondo il premier israeliano – è portare entro 24-48 ore delle raccomandazioni per esigere un prezzo pesante, netto e molto rapido da Hamas: se non lo facciamo, vedremo altri omicidi di questo tipo”.

Ore 6,00 – Tel Aviv, 30 arresti e alcuni feriti per le manifestazioni in piazza – È di 30 arresti a Tel Aviv, cinque a Gerusalemme e diversi feriti l’ultimo bilancio della grande manifestazione in Israele, indetta dalle famiglie delle persone rapite da Hamas. Lo riportano i media locali. L’autostrada Ayalon di Tel Aviv è stata sgomberata dai dimostranti dopo essere stata bloccata per circa tre ore. Alcuni manifestanti hanno lanciato oggetti in strada, acceso falò e sparato fuochi d’artificio in aria. La polizia in risposta avrebbe lanciato almeno quattro granate stordenti, ferendo leggermente alcune persone tra cui la parlamentare democratica Naama Lazimi.

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