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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza: 41.272 vittime dal 7 ottobre. Blinken: “Accordo su 15 dei 18 capitoli della proposta di tregua”. Libano: salgono a 12 i morti nell’attacco contro Hezbollah attribuito a Israele. Altri 3 morti in nuove esplosioni. Hezbollah minaccia vendetta. Assemblea Onu vota per la fine dell’occupazione israeliana. L’Italia si astiene | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, mercoledì 18 settembre

A oltre 11 mesi dagli attentati dello scorso 7 ottobre, la guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza non accenna a fermarsi mentre i morti hanno raggiunto ormai i 41.252 e i feriti sono quasi 95.500. I negoziati invece sono in stallo con Hamas che ha fatto sapere di non essere interessato a raggiungere un accordo di tregua “a ogni costo”. Intanto si scalda il fronte con il Libano dove gli scambi di colpi tra Tel Aviv e Hezbollah si fanno sempre più intensi: almeno 11 persone sono morte e circa 4.000 sono rimaste ferite a seguito dell’esplosione di alcuni dispositivi cercapersone in uso al gruppo armato sciita, che accusa Israele dell’attacco. Di seguito le ultime notizie di oggi, mercoledì 18 settembre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, con Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 18,00 – Libano: Hezbollah minaccia “vendetta unica e sanguinosa” contro Israele – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha promesso “una vendetta unica e sanguinosa” contro Israele a seguito degli attacchi che ieri e oggi hanno provocato almeno 15 morti e quasi 3.000 feriti a seguito dell’esplosione di migliaia di dispositivi di comunicazione wireless in Libano e Siria. Lo ha dichiarato oggi il capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah, Hashem Safieddine, cugino e stretto collaboratore del segretario generale del gruppo armato Hassan Nasrallah. “Questi attacchi saranno sicuramente puniti in modo unico; ci sarà una vendetta sanguinosa e unica”, ha detto oggi Safieddine, secondo cui “domani, il leader di Hezbollah parlerà e tutto sarà rivelato”. “Saremo in una nuova situazione e in un nuovo confronto con questo nemico”, ha aggiunto riferendosi a Israele, che “dovrebbe sapere che non siamo sconfitti, che non ci piegheremo, che non ci ritireremo e che non saremo influenzati da ciò che sta facendo questo nemico”.

Ore 17,40 – L’Assemblea generale Onu vota per la fine dell’occupazione israeliana dei Territori palestinesi. L’Italia si astiene – L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato oggi una risoluzione, su cui l’Italia si è astenuta, che chiede a Israele di porre fine “alla sua presenza illegale nei Territori palestinesi occupati” entro 12 mesi. La proposta ha registrato 124 voti a favore e 43 astensioni (tra cui quella dell’Italia), mentre Israele, Stati Uniti e altri 12 Stati hanno votato contro.

La risoluzione accoglie con favore il parere consultivo espresso a luglio dalla Corte internazionale di giustizia de L’Aja, secondo cui l’occupazione israeliana dei Territori palestinesi è illegale e dovrebbe terminare “il più rapidamente possibile”. L’Assemblea generale ha inoltre invitato gli Stati membri ad “adottare una serie di misure per cessare l’importazione di qualsiasi prodotto proveniente dagli insediamenti illegali israeliani, nonché la fornitura o il trasferimento di armi, munizioni e attrezzature correlate a Israele (…) laddove vi siano ragionevoli motivi per sospettare che possano essere utilizzati nel Territorio palestinese occupato”.

Ore 17,30 – Libano, il segretario dell’Onu Guterres: “Serio rischio di una drammatica escalation” – Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha avvertito che l’attacco attribuito a Israele, che in Libano e Siria ha provocato l’esplosione di migliaia di cercapersone in uso al gruppo armato sciita Hezbollah e ai suoi fiancheggiatori provocando tra ieri e oggi almeno 15 morti e migliaia di feriti, indicano “un serio rischio di una drammatica escalation in Libano”. “Bisogna fare tutto il possibile per evitarla”, ha detto oggi Guterres in conferenza stampa. “Ovviamente la logica di far esplodere tutti questi dispositivi è quella di farlo come un attacco preventivo prima di una grande operazione militare”. “Penso che sia molto importante che ci sia un controllo efficace degli obiettivi civili, non che si trasformino in armi: questa dovrebbe essere una regola che… i governi dovrebbero essere in grado di rispettare”, ha aggiunto il segretario generale delle Nazioni Unite.

Ore 17,20 – Israele: raffica di 20 razzi sparati dal Libano contro Qiryat Shmona. Idf: “Nessun ferito” – Una raffica di una ventina di razzi è stata sparata nel tardo pomeriggio dal Libano verso la città di Qiryat Shmona, nord di Israele, senza causare feriti. Lo hanno confermato oggi in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui alcuni missili sono stati intercettati dalla contraerea.

Ore 17,00 – Libano, media: “3 morti e centinaia di feriti per l’esplosione di alcuni dispositivi di comunicazione wireless” – Diversi dispositivi di comunicazione wireless sono esplosi anche oggi in varie località del Libano, provocando altri 3 morti nella Valle della Beqaa e centinaia di feriti in tutto il Paese. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, che cita i propri corrispondenti in tutto il Paese. Le tre vittime segnalate sono morte nella città di Sohmor a seguito dell’esplosione di altrettanti “dispositivi di comunicazione senza fili”. Alcune “radio Icom sono esplose nelle mani dei loro proprietari e all’interno di alcune case a Tiro”, nel sud del Libano, “provocando una serie di incendi in cui è rimasta coinvolta anche una motocicletta”. Un altro dispositivo è esploso all’interno di un’auto nella località di Jdeidet Marjeeyoun, nel governatorato meridionale di Nabatiye. Altre esplosioni simili sono state segnalate alla periferia sud di Beirut, dove sono accorse diverse ambulanze e dove un numero imprecisato di feriti si sta recando nei vicini ospedali.

Ore 16,25 – Libano, media: “Udite nuove esplosioni a Beirut e Tiro. Esplosi walkie talkie nella roccaforte di Hezbollah” – Diverse esplosioni sono state segnalate anche oggi a Beirut, in particolare nella roccaforte storica di Hezbollah del quartiere di Dahieh, e a Tiro, dopo l’attacco attribuito a Israele, che ieri in Libano e Siria ha provocato l’esplosione di migliaia di cercapersone in uso al gruppo armato sciita e ai suoi fiancheggiatori provocando almeno 12 morti e 2.750 feriti. Lo riportano le emittenti al-Jazeera, al-Hadath e Sky News Arabia, secondo cui alcune delle detonazioni, che potrebbero essere collegate a dispositivi di comunicazione come i walkie talkie, sono state udite durante i funerali del figlio del deputato di Hezbollah, Ali Ammar. Alcuni testimoni citati da al-Jazeera parlano di ambulanze accorse sulla scena a Beirut. Un corrispondente del canale qatarinota riferisce invece di un’autobomba esplosa a Tiro, nel sud del Libano, dove è stata segnalata anche un’altra esplosione.

Ore 16,15 – Libano, Onu: “L’attacco ai cercapersone viola il diritto internazionale umanitario. I responsabili devono pagare” – I responsabili dell’attacco attribuito a Israele, che ieri in Libano e Siria ha provocato l’esplosione di migliaia di cercapersone in uso al gruppo armato sciita Hezbollah e ai suoi fiancheggiatori provocando almeno 12 morti e 2.750 feriti, “devono pagare”. Parola dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk. “L’attacco simultaneo a migliaia di individui, siano essi civili o membri di gruppi armati, senza sapere chi fosse in possesso dei dispositivi presi di mira, la loro posizione e l’ambiente circostante al momento dell’attacco, viola il diritto internazionale umanitario”, ha affermato l’avvocato e diplomatico austriaco in una nota diramata oggi.

Ore 15,45 – Iran: nessun Pasdaran è rimasto ucciso nell’attacco contro Hezbollah in Libano – Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell’Iran ha smentito che qualcuno dei suoi membri sia rimasto ucciso nell’attacco attribuito a Israele, che ieri in Libano e Siria ha provocato l’esplosione di migliaia di cercapersone in uso al gruppo armato sciita Hezbollah e ai suoi fiancheggiatori, provocando almeno 12 morti e 2.750 feriti. “Alcune testate hanno riferito che alcuni membri delle Guardie rivoluzionarie sarebbero stati martirizzati nell’attacco terroristico con i cercapersone in Libano, ma è falso”, ha dichiarato il portavoce del Corpo delle guardie rivoluzionarie, Sardar Ali Mohammad Naini, all’agenzia di stampa affiliata alla magistratura iraniana Mizan. Le dichiarazioni del portavoce iraniano smentiscono la notizia pubblicata dall’emittente saudita al-Hadath secondo cui 19 membri dei Pasdaran erano morti e altri 150 erano rimasti feriti dall’attacco nella regione di Deir ez-Zor, in Siria orientale.

Ore 15,10 – Raffica di 10 razzi sparati dal Libano contro Israele, Idf: “Nessun ferito” – Una raffica di una decina di razzi è stata sparata nel pomeriggio dal Libano verso il nord di Israele, senza causare feriti. Lo hanno confermato oggi in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui i missili sono tutti precipitati in aree all’aperto.

Ore 15,00 – Israele, Idf: “Determinati a cambiare la situazione al confine con il Libano” – Le forze armate israeliane (Idf) sono determinate a cambiare la situazione al confine con il Libano “il prima possibile”. Lo ha detto oggi il capo del comando settentrionale delle Idf, il generale Ori Gordin, durante un’ispezione alla 179esima Brigata della Riserva, impegnata in un’esercitazione nel nord dello Stato ebraico. “La missione è chiara: siamo determinati a cambiare la realtà della sicurezza il prima possibile”, ha detto Gordin in una nota diramata dall’Idf. “L’impegno dei comandanti e delle truppe qui è completo, con la massima prontezza per qualsiasi compito che sarà richiesto”. Secondo l’Idf, in settimana, un’altra esercitazione era stata condotta dalla 769esima Brigata Regionale “Hiram”. Secondo l’esercito, entrambe le manovre simulavano operazioni di combattimento in Libano.

Ore 14,30 – Blinken: “Accordo tra Israele e Hamas su 15 dei 18 capitoli della proposta di tregua”. L’Egitto: “Nessun cambiamento lungo il corridoio Philadelphi” – Israele e Hamas hanno raggiunto un accorso su 15 dei 18 capitoli contenuti nella proposta statunitense per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, ma restano ancora alcune questioni da risolvere, mentre l’Egitto non accetterà alcun cambiamento lungo il cosiddetto “corridoio Philadelphi” al confine tra il Paese arabo e la Striscia. È quanto emerso dalla conferenza stampa congiunta tenuta oggi al Cairo dal segretario di Stato statunitense Antony Blinken e dal ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty.. “Sappiamo tutti che un cessate il fuoco è la migliore possibilità per affrontare la crisi umanitaria a Gaza e per contenere i rischi per la stabilità regionale”, ha sottolineato Blinken, secondo cui nell’ultimo mese e mezzo sono stati registrati una serie di progressi durante i colloqui. Da parte sua, il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty ha confermato che il Cairo non accetterà alcuna modifica alle norme in vigore prima del 7 ottobre per la sicurezza al confine con Gaza, incluso il cosiddetto “corridoio Philadelphi”, e per il funzionamento del valico di Rafah. “Porre fine all’aggressione di Israele a Gaza attraverso un cessate il fuoco è fondamentale per allentare le tensioni nella regione”, ha aggiunto il ministro.

Ore 14,00 – Gaza, Wafa: “10 morti e decine di feriti in due raid a Gaza City e Rafah” – Almeno 10 persone sono rimaste uccise oggi a Gaza City e a Rafah, nella Striscia di Gaza, a seguito di alcuni bombardamenti condotti dalle forze armate israeliane (Idf). Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, che cita in proposito diverse fonti locali, secondo cui tra le vittime figura anche un imprecisato numero di donne e bambini, mentre i raid avrebbero provocato “decine di feriti”. Almeno otto persone sono rimaste uccise quando l’Idf ha colpito “con un missile” l’ex scuola Ibn Al-Haytham, nel quartiere Shujayea, a est di Gaza City. Le forze armate israeliane hanno confermato il raid, asserendo che “Hamas si serviva” del plesso “per pianificare e realizzare attacchi contro Israele”, mentre secondo l’agenzia di stampa ufficiale palestinese l’istituto ospita solo rifugiati. Altre due persone sono state uccise e almeno 10 sono rimaste ferite in un raid condotto da un drone israeliano contro un veicolo in transito nella zona di al-Mawasi, di fronte all’ospedale da campo della Croce Rossa a Rafah, nel sud del territorio costiero palestinese. Questo attacco non è stato ancora confermato dall’Idf.

Ore 13,15 – Israele: il presidente Herzog riceve il premier Netanyahu – Il presidente israeliano Isaac Herzog ha ricevuto questa mattina il primo ministro Benjamin Netanyahu, che lo ha aggiornato sulla situazione della sicurezza nello Stato ebraico. Lo ha comunicato in una nota l’ufficio di Herzog. L’incontro segue l’attacco attribuito a Israele che ieri in Libano e Siria ha provocato l’esplosione di migliaia di cercapersone in uso al gruppo armato sciita Hezbollah e ai suoi fiancheggiatori, provocando almeno 12 morti e 2.750 feriti.

Ore 13,00 – Libano: sale a 12 morti il bilancio delle vittime dell’attacco attribuito a Israele – È salito a 12 morti, compresi due minori, il bilancio dell’attacco attribuito a Israele che ieri in Libano e Siria ha provocato l’esplosione di migliaia di cercapersone in uso al gruppo armato sciita Hezbollah e ai suoi fiancheggiatori. Lo ha annunciato oggi in conferenza stampa il ministro della Salute di Beirut, Firas Abiad, secondo cui tra le vittime figurano anche due dipendenti del sistema sanitario. Tra i feriti, ha rivelato il ministro, 300 versano in gravi condizioni. Almeno 750 persone sono rimaste ferite nel sud del Libano, 150 nella Bekaa e 1.850 a Beirut.

Ore 12,45 – Gaza, Idf: “Raid su un’ex scuola di Gaza City: colpiti miliziani di Hamas” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno bombardato un’ex scuola a Gaza City dove sostengono che si nascondess un gruppo di miliziani di Hamas. Lo hanno reso noto le Idf in un comunicato, secondo cui il gruppo “Hamas si serviva della scuola Ibn Al-Haytham per pianificare e realizzare attacchi contro Israele”. Secondo i media palestinesi invece, la scuola funge da rifugio per gli sfollati della città. Non è chiaro se e quante vittime abbia provocato il raid aereo.

Ore 12,30 – Egitto, al-Sisi riceve Blinken: “Intensificare gli sforzi per la tregua a Gaza” – Il presidente egiziano Abdel-Fatah al-Sisi si è impegnato oggi a intensificare gli sforzi per garantire un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas. È quanto emerge da un comunicato diramato dalla presidenza egiziana a margine del colloquio avvenuto oggi al Cario con il segretario di Stato statunitense Antony Blinken, impegnato nel suo decimo tour diplomatico in Medio Oriente dagli attentati dello scorso 7 ottobre nello Stato ebraico. Durante l’incontro, si legge nella dichiarazione rilasciata dal suo ufficio, al-Sisi ha discusso con Blinken di “come intensificare gli sforzi congiunti tra Egitto, Stati Uniti e Qatar per far avanzare i negoziati per il cessate il fuoco e lo scambio tra gli ostaggi e i detenuti palestinesi”.

Ore 12,00 – Israele schiera un’altra divisione dell’esercito al confine con il Libano – Le forze armate di Israele (Idf) hanno schierato la 98esima divisione dell’esercito nel nord dello Stato ebraico dove continuano ad aumentare le tensioni con Hezbollah dopo l’attacco attribuito ieri a Tel Aviv, che ha provocato l’esplosione di migliaia di cercapersone in uso al gruppo armato sciita libanese provocando almeno 11 morti (compresa una bambina) e circa 4.000 feriti. La notizia è stata confermata in una nota dalle Idf, secondo cui, dopo mesi di operazioni nella Striscia di Gaza, i paracadutisti e i commando della 98esima si uniranno alla 36esima divisione. La 98esima Divisione, composta da almeno 10mila militari, si era ritirata da Khan Younis, nella zona meridionale di Gaza, alla fine di agosto.

Ore 10,45 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 41.272 – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 41.272 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 95.551, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 20 persone e altre 54 sarebbero rimaste ferite.

Ore 9,30 – Libano, Reuters: “Il Mossad ha piazzato esplosivi in 5.000 cercapersone importati da Hezbollah” – Alcuni mesi fa, il Mossad, i servizi segreti israeliani, ha piazzato cariche esplosive all’interno di almeno cinquemila cercapersone importati dal gruppo armato sciita libanese Hezbollah. Lo riporta l’agenzia di stampa britannica Reuters, che cita in proposito una fonte di alto livello delle forze di sicurezza in Libano e un’altra fonte a conoscenza dell’operazione. Almeno 11 persone sono state uccise e circa 4.000 sono rimaste ferite, di cui 400 in modo grave, quando ieri pomeriggio sono esplosi una serie di dispositivi cercapersone in uso al gruppo armato sciita in tutto il Libano e in Siria, in un attacco coordinato attribuito a Israele. Tra i feriti figura anche l’ambasciatore dell’Iran a Beirut, Mojtaba Amani, che ha perso un occhio nell’attacco.

Ore 9,00 – Libano: il leader di Hezbollah terrà un discorso domani pomeriggio – Il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, terrà un discorso domani pomeriggio, rivolgendosi per la prima volta al pubblico dopo l’attacco attribuito ieri a Israele in cui l’esplosione di una serie di dispositivi cercapersone in uso al gruppo armato sciita libanese ha provocato almeno 11 morti e circa 4.000 feriti in Siria e Libano. Lo ha annunciato oggi il gruppo in una nota diramata su Telegram, citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui alle 18,00 di domani (ora di Beirut, le 17,00 in Italia) Nasrallah parlerà degli “ultimi sviluppi” nella regione.

Ore 8,30 – Libano: Israele bombarda obiettivi di Hezbollah – Le forze armate israeliane (Idf) hanno bombardato nella notte diversi obiettivi legati al gruppo armato sciita Hezbollah nelle località di Majdal Selm, Odaisseh, Markaba, Blida, Maroun al-Ras e Chihine, nel Libano meridionale. La conferma dei raid è contenuta in una nota diramata oggi sui social  dalle forze armate israeliane (Idf), che hanno anche pubblicato i filmati degli attacchi aerei. A Majdal Selm in particolare, si legge nel breve comunicato, i caccia israeliani hanno preso di mira un edificio in cui era stata confermata la presenza di diversi esponenti di Hezbollah.

Ore 8,00 – Gaza, Idf: “4 soldati uccisi e 6 feriti, di cui 3 in modo grave” – Almeno quattro soldati israeliani sono stati uccisi e altri sei sono rimasti feriti ieri in combattimento nel sud della Striscia di Gaza. Lo hanno annunciato oggi in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui tre dei militari coinvolti versano in gravi condizioni. I quattro soldati, tutti di età compresa tra i 20 e i 23 anni, “sono caduti” durante “i combattimenti nel sud della Striscia di Gaza”, si legge nel comunicato dell’Idf, che non fornisce ulteriori dettagli in merito.

Ore 7,30 – Libano: ambasciatore iraniano perde un occhio per l’esplosione del cercapersone – L’ambasciatore dell’Iran in Libano, Mojtaba Amani, ha perso ieri un occhio a seguito dell’esplosione del proprio cercapersone. Lo riporta il quotidiano statunitense The New York Times, che cita diverse fonti interne al Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, secondo cui il diplomatico iraniano è rimasto gravemente ferito all’altro occhio. Le ferite di Amani, hanno dichiarato le fonti citate, sono più gravi di quanto inizialmente riportato, tanto che l’ambasciatore verrà trasferito a Teheran per ricevere le cure necessarie. Secondo il quotidiano statunitense, un video in circolazione sui social media mostra Amani subito dopo l’attacco attribuito a Israele, in cui si vede l’uomo con del sangue sulla parte anteriore della camicia. Ieri l’emittente saudita al-Hadath, citando fonti dell’ambasciata di Teheran a Beirut, aveva riportato la notizia che Amani era in “buone condizioni” e che le sue ferite erano solo superficiali. Almeno 11 persone sono state uccise e circa 4.000 sono rimaste ferite, di cui 400 in modo grave, quando ieri pomeriggio sono esplosi una serie di dispositivi cercapersone in uso al gruppo armato sciita Hezbollah in tutto il Libano e in Siria, in un attacco coordinato attribuito a Israele.

Ore 7,00 – Gaza: Blinken arriva in Egitto per promuovere i colloqui per una tregua – Il segretario di Stato degli Stati Uniti Antony Blinken è arrivato nella notte al Cairo per il suo decimo tour in Medio Oriente dagli attentati dello scorso 7 ottobre in Israele per discutere di un possibile accordo di tregua nella Striscia di Gaza tra Tel Aviv e Hamas. Secondo una nota diramata dal dipartimento di Stato Usa, al Cairo Blinken incontrerà anche il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi.

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