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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Attacco a distanza a Hezbollah esplodono i cercapersone in Libano e Siria: “8 morti e 2.800 feriti”. Tra questi anche l’ambasciatore iraniano a Beirut. Media: “Governo libanese ritiene Israele responsabile” | DIRETTA

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Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, martedì 17 settembre

Di seguito le ultime notizie di oggi, martedì 17 settembre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, con Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 18,00 – Media, Beirut ritiene Israele responsabile degli attacchi – Il portavoce del governo libanese ha affermato che il governo ritiene Israele responsabile dell’esplosione dei cercapersone e lo considera una violazione della sovranità libanese. Lo riferisce Axios.

Ore 17,50 – Bilancio esplosioni cercapersone: “8 morti e 2.800 feriti” – E’ di otto morti e circa 2.800 feriti, di cui 200 in condizioni critiche, il bilancio delle esplosioni in Libano di cercapersone in dotazione a presunti militanti di Hezbollah. Lo ha reso noto il ministero della Sanità libanese, precisando che la maggior parte delle esplosioni hanno causato ferite alle mani e al volto.

Ore 17,40 – Netanyahu e Gallant riuniti nel bunker dopo esplosioni in Libano – Il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant sono riuniti nella ‘fossa’ della Kyria, il bunker del ministero della Difesa a Tele Aviv, dopo le esplosioni simultanee in Libano e a Damasco dei cercapersone di membri di Hezbollah. Lo riferisce Ynet. Finora non ci sono state dichiarazioni ufficiali da Israele sull’attacco.

Ore 17,30 – Wsj: Hezbollah aveva ricevuto nuova fornitura di cercapersone – I cercapersone in dotazione a numerosi presunti militanti di Hezbollah esplosi in diverse zone del Libano e della Siria facevano parte di una nuova fornitura che l’organizzazione sciita libanese aveva appena ricevuto. Lo ha riferito il Wall Street Journal, citando persone a conoscenza della questione. Un esponente di Hezbollah ha precisato che questi dispositivi erano in dotazione a centinaia di operativi del gruppo, ipotizzando che un malware potrebbe aver causato il surriscaldamento e la loro esplosione. La stessa fonte di Hezbollah ha affermato che alcune persone hanno sentito i cercapersone riscaldarsi e se ne sono liberati prima che esplodessero.

Ore 16,30 – Media: “Ferito l’ambasciatore iraniano in Libano durante l’attacco” – Anche l’ambasciatore iraniano in Libano Mojtaba Amani è rimasto ferito in una delle esplosioni dei cercapersone. Lo riporta Haartez.

Ore 16,00 – Libano, il ministro della Salute: “Centinaia di feriti” – Sono centinaia i feriti in Libano a causa dell’esplosione dei cercapersone utilizzati dai miliziani di Hezbollah per comunicare. Lo ha affermato il ministro della Salute libanese.

Ore 15,50 – Al Jazeera: “Centinaia di feriti nell’attacco ai cercapersone” – È di “centinaia di feriti” il bilancio delle esplosioni simultanee di pager, dispositivi cercapersone, in varie zone del Libano. Lo ha indicato una fonte della sicurezza libanese ad Al Jazeera dopo che diversi media hanno parlato di una violazione da parte di Israele dei sistemi di comunicazione di Hezbollah.

Ore 15,30 – Hezbollah: “Oggi la più grave violazione della nostra sicurezza” – Un funzionario di Hezbollah, che ha voluto mantenere l’anonimato, ha affermato che l’esplosione dei cercapersone è stata “la più grande violazione della sicurezza” a cui il gruppo abbia mai assistito in quasi un anno di guerra con Israele. Lo riporta Haaretz.

Ore 15,15 – Libano, media: “Decine di miliziani di Hezbollah feriti dall’esplosione dei loro cercapersone”. Beirut accusa Israele – Decine di membri del gruppo armato sciita libanese Hezbollah sono rimasti feriti oggi alla periferia di Beirut e nel sud del Libano quando i cercapersone che di solito usano per comunicare sono esplosi. Lo riferisce l’agenzia di stampa Reuters, che cita varie fonti delle forze di sicurezza libanesi. Un corrispondente dell’agenzia britannica ha visto personalmente 10 miliziani di Hezbollah feriti nel quartiere di Dahieh, la roccaforte di Hezbollah a sud di Beirut. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, si tratta di un attacco condotto da Israele che avrebbe “violato i dispositivi”, poi “fatti esplodere utilizzando l’alta tecnologia”.

Ore 15,00 – Israele, raffica di droni dal Libano: nessun ferito – Una raffica di droni carichi di esplosivo sono stati lanciati oggi dal Libano verso il nord di Israele, dove non hanno provocato feriti. Lo riferiscono in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui alcuni droni sono stati intercettati e altri sono precipitati nei pressi della località evacuata di Ramot Naftali, vicino al confine con il Libano.

Ore 14,30 – Gaza: Hamas non concluderà un accordo di tregua “a ogni costo” – Hamas “non rinuncerà ai suoi principi” e non intende raggiungere un accordo “a qualsiasi costo” per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato in un’intervista al quotidiano statunitense The New York Times l’ex leader e membro dell’ufficio politico del gruppo terroristico, Khaled Meshal, secondo cui i palestinesi devono continuare a “combattere fino alla liberazione”. La distruzione a Gaza, ha aggiunto Meshal, è un “prezzo” che i palestinesi devono pagare per ottenere la libertà. “Prima del 7 ottobre, Gaza stava morendo lentamente. Eravamo in una grande prigione e volevamo liberarci di questa situazione”, ha sottolineato l’ex capo politico di Hamas.

Ore 14,00 – Israele, Haaretz: “Il licenziamento di Gallant potrebbe slittare in caso di guerra con Hezbollah” – Il licenziamento del ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, nell’ambito dell’accordo politico tra il premier Benjamin Netanyahu e il leader del partito New Hope Gideon Sa’ar prossimo a entrare nella maggioranza al potere nello Stato ebraico, potrebbe essere rinviato “a causa delle crescenti tensioni al confine settentrionale” con il Libano. Lo riporta il quotidiano Haaretz, citando fonti vicine ai negoziati politici in corso in Israele, secondo cui Netanyahu non licenzierà Galant finché non sarà chiaro se Tel Aviv si impegnerà in una campagna militare su vasta scala contro il gruppo armato sciita libanese Hezbollah. “Siamo nel mezzo di un difficile contesto di sicurezza e non è certo che il ministro della Difesa possa essere sostituito in questo momento”, ha detto una delle fonti citate dal quotidiano israeliano. Un’altra fonte, definita “autorevole” da Haaretz ha paragonato la situazione attuale a quanto accaduto l’11 ottobre scorso, quando il gabinetto di sicurezza del governo israeliano si riunì per decidere se scatenare una guerra su vasta scala anche nel sud del Libano, oltre che nella Striscia di Gaza. Ad ogni modo, secondo la testata israeliana, tutto sarà rimandato al ritorno del premier Netanyahu da New York, dove la prossima settimana il capo del governo dello Stato ebraico parteciperà all’Assemblea delle Nazioni Unite. I negoziati con Sa’ar, secondo le fonti citate, non proseguiranno durante i giorni di assenza del primo ministro. L’accordo tra Netanyahu e Sa’ar, secondo Haaretz e il portale Ynet, prevederebbe anche la sostituzione del capo di Stato maggiore delle forze armate israeliane (Idf), il generale Herzi Halevi. Secondo il portale Walla invece, l’intesa concederebbe anche a New Hope “diritto di veto” sulla contestata riforma della giustizia portata avanti dall’attuale maggioranza, che negli ultimi due anni ha scatenato diverse proteste in tutto lo Stato ebraico.

Ore 13,15 – Libano, raid dell’Idf: “Uccisi tre miliziani di Hezbollah” – Almeno tre miliziani del gruppo armato sciita libanese Hezbollah sono rimasti uccisi in un attacco aereo condotto oggi dalle forze armate israeliane (Idf) nella città di Blida, nel distretto di Marjeyoun del Libano meridionale. Lo riferiscono le Idf in una nota diramata sui social a cui è allegato anche il filmato del raid. Un gruppo di membri di Hezbollah, si legge nel comunicato, è stato identificato in un edificio noto per essere utilizzato dal gruppo terroristico a Blida e, poco dopo, un aereo da caccia ha colpito il sito. Il ministero della Salute libanese, in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, ha confermato il bilancio delle vittime diramato dall’Idf, aggiungendo che il raid ha provocato anche due feriti.

Ore 13,00 – Israele: Shin Bet sventa un attentato di Hezbollah contro un ex funzionario delle forze di sicurezza – I servizi segreti interni israeliani dello Shin Bet hanno annunciato oggi di aver sventato un attentato contro un ex alto funzionario delle forze di sicurezza dello Stato ebraico, orchestrato da parte di alcuni affiliati al gruppo armato sciita libanese Hezbollah. Lo rivela la stessa agenzia israeliana in una nota citata dai portali online Ynet e The Times of Israel, secondo cui l’attacco, che sarebbe stato eseguito con una mina di tipo Claymore attivata a distanza, avrebbe dovuto avere luogo nei prossimi giorni. Non sono stati rivelati ulteriori dettagli né sul piano di assassinio, né sui suoi presunti autori né sul destinatario della minaccia. Secondo lo Shin Bet però, i fiancheggiatori di Hezbollah coinvolti nel piano sarebbero stati anche responsabili di un altro attentato dinamitardo, avvenuto lo scorso anno al parco Yarkon di Tel Aviv, dove il 15 settembre 2023 esplose un’altra mina di tipo Claymore attivata a distanza, che non provocò feriti. Anche allora, secondo i servizi segreti interni israeliani, la bomba avrebbe dovuto colpire un altro importante funzionario israeliano, di cui non sono stati divulgati né le generalità né l’incarico.

Ore 12,45 – Gaza, al-Jazeera: “Sale a 7 il bilancio dei morti nel raid dell’Idf a Bureij. 50 persone sotto le macerie” – È salito ad almeno sette persone il bilancio dei morti provocati dal raid aereo condotto nella notte dalle forze armate israeliane (Idf) nel campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza. Lo riferisce un corrispondente sul campo dell’emittente qatariota al-Jazeera, secondo cui le vittime fanno tutte parte della stessa famiglia di sfollati che nelle ultime settimane aveva fatto ritorno a casa dopo che la situazione a Deir el-Balah e in altre zone in cui si erano rifugiati era diventata “invivibile”. I morti, secondo l’emittente qatariota, sono stati attaccati dall’esercito israeliano mentre tornavano nel campo profughi di Bureij. “Almeno 50 persone sono ancora intrappolate sotto le macerie”, ha dichiarato il corrispondente di al-Jazeera. Da più di cinque ore le squadre di soccorso attendono il permesso di raggiungere il luogo dell’attacco.

Ore 12,00 – Libano, media: Israele bombarda altri obiettivi di Hezbollah – Le forze armate israeliane (Idf) hanno condotto un raid aereo sulla città di Blida, nel distretto di Marjeyoun, nel Libano meridionale. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui non si segnalano al momento feriti né vittime.

Ore 11,30 – Anp: “Uccisi oltre 11mila studenti a Gaza e in Cisgiordania dal 7 ottobre” – Almeno 11.001 studenti sono stati uccisi e 17.772 sono rimasti feriti negli scontri con le forze militari e di sicurezza israeliane nella Striscia di Gaza e nella Cisgiordania occupata dallo scorso 7 ottobre. La denuncia arriva dal ministero dell’Istruzione dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) che, in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale Wafa, riporta 10.888 vittime e 17.224 feriti a Gaza e 113 morti, 548 feriti e 429 arresti in Cisgiordania.

Ore 11,00 – Gaza, Idf: “Ucciso un comandante dell’unità missilistica della Jihad Islamica” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno ucciso un comandante della Jihad Islamica palestinese durante un raid aereo condotto ieri nel sud della Striscia di Gaza. Lo hanno comunicato oggi in una nota le Idf, secondo cui Ahmed Ayesh Salama al-Hashash, che comandava l’unità missilistica del gruppo a Rafah, è stato ucciso in un attacco compiuto all’interno della zona umanitaria designata da Israele nell’area di Khan Younis. Al-Hashash, si legge nella nota, rappresentava “una significativa fonte di conoscenze” balistiche per la Jihad Islamica. Durante la guerra, prosegue il comunicato, ha diretto gli attacchi contro Israele dalla zona umanitaria.

Ore 10,45 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 41.252 – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 41.252 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 95.497, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 26 persone.

Ore 10,00 – Cisgiordania, ong: 30 palestinesi arrestati nella notte – Almeno 30 palestinesi, compreso un minorenne e diversi ex detenuti rilasciati dalle carceri israeliane, sono stati arrestati nella notte dalle forze di sicurezza dello Stato ebraico nei Territori occupati della Cisgiordania. Lo riporta la Palestinian Prisoners’ Society, secondo cui tra i fermati figurano anche l’attivista Abla Saadat, moglie del segretario generale del Fronte Popolare Ahmed Saadat, attualmente in carcere, e il giornalista Qutaiba Hamdan. Secondo l’ong, dal 7 ottobre scorso, giorno degli attentati di Hamas e della Jihad Islamica in Israele, almeno 10.700 palestinesi sono stati arrestati nei Territori occupati della Cisgiordania.

Ore 9,30 – Libano, media: Israele bombarda obiettivi di Hezbollah – Le forze armate israeliane (Idf) hanno bombardato, a colpi di mortaio, la periferia delle città di Alma ash-Shaab e Yarine, nel Libano meridionale. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui non si segnalano al momento feriti né vittime.

Ore 9,00 – Gaza, al-Jazeera: “4 morti in un raid dell’Idf a Bureij” – Almeno quattro persone sono rimaste uccise nella notte nel campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza, a seguito di un raid aereo condotto dalle forze armate israeliane (Idf). Lo riferisce la Protezione civile della Striscia in una nota citata dall’emittente qatariota al-Jazeera, secondo cui “decine di persone sono ancora intrappolate sotto le macerie”.

Ore 8,45 – Israele, Hezbollah rivendica due attacchi sul nord – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha rivendicato oggi un attacco condotto contro la base militare israeliana di Abbad, nel nord di Israele. In una nota diramata su Telegram, citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna e dall’emittente al-Jazeera, Hezbollah sostiene di aver colpito il sito e di aver lanciato un altro attacco contro un “sistema tecnico” presso la località di al-Malikiyah, vicino al confine con il Libano. Le forze armate israeliane (Idf) non hanno confermato la notizia ma, secondo il portale Ynet,  un razzo lanciato da oltre il confine è esploso in un’area all’aperto vicino alla località di Manara, nel nord dello Stato ebraico, senza provocare vittime né feriti.

Ore 8,30 – Israele, media: “Vicino l’accordo tra Netanyahu e il partito New Hope: Gideon Sa’ar sarà il nuovo ministro della Difesa” – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente del partito New Hope, Gideon Sa’ar, sono vicini a un accordo che porti il movimento dell’ex ministro della Giustizia nella coalizione al potere a Tel Aviv, un’intesa che prevederebbe la nomina del leader attualmente all’opposizione come nuovo ministro della Difesa al posto dell’attuale capo del dicastero, Yoav Gallant. Lo riportano sia il quotidiano Haaretz che il portale Ynet, secondo cui l’accordo prevede anche la nomina di un nuovo capo di Stato maggiore delle forze armate israeliane (Idf), in sostituzione del generale Herzi Halevi. Secondo il portale Walla, l’intesa concede anche a Sa’ar “diritto di veto” sulla contestata riforma della giustizia portata avanti dall’attuale maggioranza, che negli ultimi due anni ha scatenato diverse proteste in tutto lo Stato ebraico.

Ore 8,00 – Gaza, Idf: “Gravemente ferito un riservista nel sud della Striscia” – Un riservista delle forze armate israeliane (Idf) è rimasto gravemente ferito durante un’operazione di combattimento condotta nella notte nel sud della Striscia di Gaza. Lo hanno comunicato questa mattina in una nota le Idf, secondo cui il soldato milita nell’846esimo battaglione della Brigata Givati. Il militare, hanno fatto sapere le Idf, è stato trasferito in ospedale per ricevere le cure mediche necessarie. “La famiglia è già stata avvisata”, si legge nella nota.

Ore 7,30 – Cisgiordania: imam arrestato a Gerusalemme est per istigazione e raccolta fondi per il terrorismo – La polizia israeliana ha arrestato un imam del campo profughi di Shuafat, a Gerusalemme est, con l’accusa di istigazione e sostegno al terrorismo e raccolta di fondi per gruppi terroristici. Lo riferisce la polizia in una nota citata dal portale Ynet, secondo cui l’uomo è un cittadino arabo-israeliano di 60 anni. Perquisendo la sua abitazione, prosegue la nota, gli agenti hanno trovato un volantino che incoraggiava la donazione di fondi per sostenere il terrorismo, su cui si legge: “Dobbiamo fornire loro il denaro necessario per acquistare le armi richieste. Affinché possano continuare a resistere contro di loro. Sono loro che hanno cominciato, umiliando la nostra dignità. Per Dio pagheremo il prezzo e mostreremo loro chi siamo noi davanti a Dio”.

Ore 7,00 – Israele: il gabinetto di sicurezza aggiorna gli obiettivi di guerra contro Hezbollah – Il gabinetto di sicurezza del governo israeliano ha aggiornato ieri sera gli obiettivi bellici, includendo nella lista il rientro alle proprie case dei cittadini evacuati dal nord dello Stato ebraico minacciati dagli attacchi del gruppo armato sciita libanese Hezbollah. Lo ha reso noto nella notte l’ufficio del premier Benjamin Netanyahu, secondo cui “Israele continuerà ad agire (…) per realizzare questo obiettivo”. Tale provvedimento rappresenta un ulteriore passo avanti nell’escalation tra Tel Aviv e Hezbollah al confine tra Israele e Libano.

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