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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Boato a Tel Aviv. Hamas: “Lanciato razzo sulla città”. Idf: “Caduto in mare”. Meloni sente Netanyahu: “Serve de-escalation e cessate il fuoco”. L’Iran respinge gli appelli di Francia, Germania e Gb sulle minacce a Israele. Pressione di Blinken affinché Hamas partecipi ai colloqui | DIRETTA

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Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, martedì 13 agosto

Mentre sarebbe imminente l’attacco dell’Iran a Israele come rappresaglia per l’uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh, sono fissato per il 15 agosto i negoziati per tentare di arrivare a un cessate il fuoco mediati da Stati Uniti, Egitto e Qatar. Hamas, tuttavia, ha già fatto sapere che non parteciperà ai negoziati pur ribadendo di essere pronta a ripartire dal piano di pace presentato il 31 maggio scorso dal presidente Usa Biden. Di seguito le ultime notizie di oggi, martedì 13 agosto 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, con Hezbollah in Libano e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 18,00 – Oltre mille coloni sulla Spianata delle Moschee, alta tensione – Circa 1.400 coloni ebrei hanno fatto irruzione sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme, dove si trova la Moschea di Al Aqsa, il terzo luogo sacro dell’Islam. Lo riferisce Waqf, la fondazione religiosa a gestione giordana che amministra il sito ad alto rischio tensione. Alcuni coloni hanno innalzato bandiere israeliane e pregato in loco, nonostante il divieto di farlo. Secondo lo status quo dal 1967, quando Israele occupò la parte orientale di Gerusalemme, il sito è riservato esclusivamente al culto musulmano, mentre gli ebrei possono entrare solo come visitatori. Approfittando della festività religiosa di Tisha Bav, tra canti e grida di provocazione, centinaia di coloni – per lo più giovani, ma anche adulti e donne – sono avanzati sulla Spianata, nota tra gli ebrei come Monte del Tempio, dove sarebbe stato eretto il Secondo Tempio, il luogo più sacro dell’ebraismo. Sono entrati sul sito scortati dalla polizia e in modo organizzato, in gruppi da 100, ma le tensioni hanno portato gli agenti a ridurli a 50. La visita alla Spianata delle Moschee, nel settembre 2000, da parte dell’allora leader del partito Likud al governo, Ariel Sharon, è stata la causa scatenante della Seconda Intifada.

Ore 16,00 – Hamas: “Razzi su Tel Aviv come rappresaglia per massacri” – Le Brigate Qassam, l’ala armata di Hamas, ha rivendicato l’attacco su Tel Aviv e i suoi “dintorni” con due razzi M-90, dalla gittata di 90 km. In una dichiarazione sul loro canale Telegram ufficiale, le Brigate hanno affermato che “si trattava di una rappresaglia per i massacri e gli sfollamenti forzati perpetrati da Israele”. Lo riporta Al Jazeera.

Ore 15,00 – Razzo lanciato da Gaza verso Tel Aviv caduto in mare – L’Idf ha reso noto che il boato sentito a Tel Aviv e in diverse località’ del centro di Israele è stato provocato da un razzo lanciato da Gaza, caduto in mare, motivo per cui non sono state attivate le sirene.

Ore 14,00 – Sinwar: “Hamas a colloqui se Israele ferma raid” – I mediatori dei colloqui che si terranno giovedì hanno riferito che il leader di Hamas, Yahya Sinwar, sta chiedendo a Israele di interrompere le sue operazioni militari nella Striscia come precondizione per la sua partecipazione alle mediazioni. Mediazioni alle quali i fondamentalisti di Gaza hanno dichiarato pubblicamente che non parteciperà tre giorni fa. Lo scrivono i media israeliani, rilanciando il Wall Street Journal. Il report ammette che è difficile che lo Stato ebraico accetti questa condizione.

Ore 13,00 – Fonti Iran: “Non attacchiamo se da colloqui scaturisce tregua a Gaza” – Soltanto un accordo di cessate il fuoco a Gaza, scaturito dai colloqui di ferragosto, impedirà all’Iran di intraprendere una rappresaglia diretta contro Israele per l’assassinio del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh sul suo territorio: lo affermano tre alti funzionari iraniani, che sembrano ridimensionare l’intenzione che i raid vengano lanciati prima dei colloqui di giovedì. Lo riporta il Times of Israel.

Ore 12,00 – Meloni sente Netanyahu: “Serve de-escalation e cessate il fuoco” – Giorgia Meloni, nell’ambito dei continui contatti che sta intrattenendo sulla crisi in Medioriente, ha avuto una nuova conversazione telefonica con il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu durante la quale ha reiterato il forte auspicio che si possa trovare un accordo per un cessate il fuoco sostenibile a Gaza e il rilascio degli ostaggi, in linea con la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, in occasione del prossimo round negoziale del 15 agosto. Il premier ha ribadito il convinto sostegno alla mediazione guidata da Stati Uniti, Egitto e Qatar. Nel riconoscere il diritto all’autodifesa di Israele, ha infine sottolineato l’importanza di una de-escalation a livello regionale, incluso lungo il confine israelo-libanese dove è presente la forza di interposizione delle Nazioni Unite, Unifil, in cui l’Italia gioca un ruolo di primo piano.

Ore 9,00 – Blinken spinge affinché Hamas partecipi ai colloqui – In una telefonata con il suo omologo turco Hakan Fidan di questa mattina, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha discusso dell’importanza che Hamas prenda parte al vertice di giovedì per un accordo di cessate il fuoco, afferma il Dipartimento di Stato. Lo riferisce Times of Israel. Hamas due giorni fa ha annunciato che non avrebbe partecipato, chiedendo ai mediatori di convincere Israele ad accettare la proposta aggiornata presentata a luglio. Un’offerta che ha visto Hamas cedere sulla sua richiesta che Israele si impegni per un cessate il fuoco permanente. I funzionari di Hamas risiedono regolarmente in Turchia.

Ore 8,00 – Israele: “Se l’Iran ci attacca rispondiamo sul suo territorio” – La radio dell’esercito riferisce che Israele ha inviato nei giorni scorsi un messaggio agli Stati Uniti e a diversi Paesi europei affermando che a qualsiasi attacco diretto da parte dell’Iran rispondera’ con un attacco sul territorio iraniano. Fonti non ufficiali riportano che Gerusalemme ha chiarito di essere determinata ad attaccare l’Iran anche se i raid iraniani non causeranno vittime nel Paese. Il messaggio avrebbe lo scopo di fermare le pressioni della comunita’ internazionale affinche’ eviti di rispondere con la forza a un attacco iraniano.

Ore 7,00 – L’Iran respinge l’appello alla de-escalation – Il ministero degli Esteri iraniano ha dichiarato che gli appelli a evitare un’escalation arrivati da Francia, Germania e Regno unito “mancano di logica politica e contraddicono i principi del diritto internazionale”. Lo riferisce l’agenzia di stampa Reuters. I tre Paesi europei hanno diffuso ieri una dichiarazione in cui chiedono all’Iran e ai suoi alleati di astenersi da attacchi contro Israele dopo l’uccisione di Ismail Haniyeh, capo politico del gruppo islamista palestinese Hamas, avvenuta a Teheran il mese scorso, che Teheran e il gruppo sciita libanese Hezbollah attribuiscono allo Stato ebraico. “Senza alcuna obiezione ai crimini del regime sionista (Israele, ndr.), la dichiarazione dei tre Paesi europei richiede impudentemente all’Iran di non rispondere a una violazione della sua sovranità e integrità territoriale”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani.

 

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