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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Pressing dei mediatori ma Hamas e Israele prendono tempo. Regno Unito, Francia e Germania all’Iran: “Non attacchi Israele” | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, lunedì 12 agosto

A più di dieci mesi dagli attentati del 7 ottobre in Israele, la guerra tra lo Stato ebraico e Hamas nella Striscia di Gaza non si ferma: i morti sfiorano quasi i 40mila mentre i feriti sono ormai praticamente a quota 92mila. Si attende il 15 agosto per la ripresa dei negoziati per un cessate il fuoco mediati da Stati Uniti, Egitto e Qatar. I mediatori pressano per arrivare a un accordo di cessate il fuoco, ma Israele e Hamas prendono tempo con Hamas che ha fatto sapere di non avere intenzione di partecipare. Di seguito le ultime notizie di oggi, lunedì 12 agosto 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, con Hezbollah in Libano e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 17,00 – Libano, premier convoca riunione governo in vista di una possibile escalation – Il premier ad interim libanese, Nayib Miqati, ha convocato per mercoledì una riunione del governo in vista di una possibile escalation degli scontri tra Israele e gli Hezbollah nel sud del Paese. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa locale Nna, il governo discuterà l’attuazione di misure destinate a far fronte a un possibile deterioramento della situazione, mentre Miqati oggi ha ribadito che il Libano sta portando avanti importanti sforzi diplomatici su più fronti per evitare l’escalation nella regione e contribuire al cessate il fuoco a Gaza.

Ore 15,00 – Il ministro degli esteri cinese Wang Yi: “Pechino sostiene l’Iran in difesa della sua sicurezza e dignità” –“La Cina sostiene l’Iran nella difesa della sua sovranità, sicurezza e dignità nazionale, nel rispetto della legge, e sostiene l’Iran nei suoi sforzi per mantenere la pace e la stabilità nella regione”: lo ha detto il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, nel corso del colloquio avuto ieri con l’omologo iraniano ad interim Ali Bagheri Kani. Stando alla nota riportata oggi dai media cinesi, Bagheri ha “illustrato la posizione dell’Iran sull’assassinio del leader di Hamas e le sue prospettive sulla situazione regionale, sottolineando che l’Iran è determinato a difendere la sua sovranità nazionale, la sicurezza e l’integrità territoriale, impegnandosi al contempo a mantenere la sicurezza e la stabilità nella regione”. “La Cina si oppone fermamente e condanna con forza l’assassinio, ritenendo che violi in modo grave le norme fondamentali che regolano le relazioni internazionali, che violi seriamente la sovranità, la sicurezza e la dignità dell’Iran, che comprometta direttamente il processo negoziale per il cessate il fuoco di Gaza e sconvolga la pace e la stabilità regionale”, ha aggiunto Wang. Il ministro degli Esteri cinese ha quindi concluso definendo “fondamentale” l’impegno della comunità internazionale “per invitare tutte le parti in conflitto ad attuare le risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu e a creare le condizioni per un cessate il fuoco completo e permanente a Gaza il prima possibile”.

Ore 14,00 – Iran a Cina: “Abbiamo diritto a risposta adeguata e deterrente” – In una conversazione telefonica fra i ministri degli Esteri di Iran e Cina, il capo ad interim della diplomazia della Repubblica islamica Ali Bagheri Kani ha rivendicato per il suo Paese il diritto a una “risposta adeguata e deterrente” contro lo Stato ebraico che ha ucciso a Teheran il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh lo scorso 31 luglio. In un post su X, Bagheri ha detto che con il collega cinese Wang Yi ha discusso degli ultimi sviluppi nella regione e in particolare “le azioni del regime sionista che uccide i bambini per espandere la portata della tensione oltre Gaza attraverso i recenti movimenti pericolosi in Libano, Yemen e l’assassinio del Martire Haniyeh a Teheran”. Secondo il ministro iraniano, “il ministro degli Esteri cinese ha sostenuto gli sforzi legali dell’Iran per difendere la sua sovranità, sicurezza e onore nazionale e ha espresso il desiderio di strette relazioni con l’Iran per mantenere la pace e la stabilità nella regione”.

Ore 11,00 – Ministero Sanità Gaza: almeno 39.897 morti da inizio guerra – Sono almeno 39.897 i palestinesi uccisi e 92.152 quelli rimasti feriti nella Striscia di Gaza dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas, lo scorso 7 ottobre. Lo ha riferito oggi il ministero della Sanità dell’enclave palestinese controllata da Hamas.

Ore 10,00 – Hamas: “Favorevoli a ripartire dal piano del presidente Biden” – Hamas è pronto a tornare al piano di pace in tre fasi presentato il 31 maggio scorso dal presidente Joe Biden: è quanto si legge in una nota rilanciata dall’emittente Al Jazeera, in cui si ricorda che il movimento si è sempre detto favorevole a quella road map. La settimana scorsa Stati Uniti, Egitto e Qatar hanno convinto Israele a tornare a un tavolo negoziale col movimento palestinese il 15 agosto prossimo. A tal riguardo, stamani Francia, Germania e Regno Unito hanno diramato un appello congiunto per dire no a “ulteriori rinvii” al cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Nella dichiarazione – firmata dal presidente francese Emmanuel Macron, dal cancelliere tedesco Olaf Scholz e dal primo ministro britannico Keir Starmer – si esortano in particolare Stati Uniti, Egitto e Qatar alla “spinta finale”. Quindi si legge ancora: “I combattimenti devono finire ora e tutti gli ostaggi ancora detenuti da Hamas devono essere rilasciati. La popolazione di Gaza ha bisogno di consegne e distribuzioni urgenti e senza restrizioni degli aiuti”. I leader dei tre paesi europei invitano inoltre l’Iran alla moderazione, rinunciando a qualsiasi attacco all’indirizzo di Israele, così come è stato annunciato in questi giorni a più riprese da Teheran dopo l’uccisione da parte di Israele di vari leader di Hamas ed Hezbollah, suoi alleati.

Ore 9.00 – Gb, Francia, Germania a Iran: “Non attacchi Israele” – Regno Unito, Francia e Germania avvertono l’Iran che se attaccherà Israele “si assumerà la responsabilità” dell’escalation nella regione. In una dichiarazione congiunta citata dal Times of Israel, i tre Paesi fanno appello a Teheran invitando la Repubblica islamica a evitare di contribuire alla spirale verso la guerra totale. “Siamo profondamente preoccupati per l’acuirsi delle tensioni nella regione e siamo uniti nel nostro impegno per la riduzione della tensione e la stabilità regionale – scrivono i tre Paesi – In questo contesto, chiediamo all’Iran e ai suoi alleati di astenersi da attacchi che potrebbero ulteriormente intensificare le tensioni regionali e mettere a repentaglio la possibilità di concordare un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi”, continua la dichiarazione, riferendosi ai negoziati per un accordo tra Israele e Hamas, che dovrebbero riprendere nei prossimi giorni. Se l’Iran attaccherà, “si assumerà la responsabilità di azioni che mettono a repentaglio questa opportunità di pace e stabilità. Nessun Paese trarrà vantaggio da un’ulteriore escalation in Medio Oriente”, conclude la dichiarazione.

Ore 8,00 – Medio Oriente, Hamas non partecipa ai colloqui del 15 agosto: “Attuare il piano Biden” – Hamas ha annunciato di aver respinto l’invito di Stati Uniti, Qatar ed Egitto per un ultimo round di negoziati previsto per il 15 agosto. L’annuncio di Hamas rappresenta una battuta d’arresto significativa per gli sforzi dell’amministrazione Biden volti a raggiungere un accordo sulla presa degli ostaggi e un cessate il fuoco e impedire che il conflitto di Gaza si trasformi in una guerra regionale. I funzionari israeliani hanno affermato che i prossimi colloqui rappresentano un momento di svolta: “Adesso o mai più”. “Alla luce di ciò, e per preoccupazione e responsabilità nei confronti del nostro popolo e dei suoi interessi, il movimento invita i mediatori a presentare un piano per attuare quanto presentato al movimento e approvato il 2 luglio, basato sulla visione di Biden e sulla risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu”, ha affermato Hamas nella sua dichiarazione spiegando le ragioni della sua decisione. Il gruppo ha affermato che ulteriori cicli di negoziati o la discussione di nuove proposte “forniscono copertura all’aggressione dell’occupazione”. Un alto funzionario israeliano coinvolto nei negoziati ha affermato che la dichiarazione di Hamas è “una mossa tattica in vista di un possibile attacco da parte dell’Iran e di Hezbollah e nel tentativo di ottenere condizioni migliori per l’accordo”. Il funzionario ha aggiunto: “Se Hamas non si siede al tavolo delle trattative, continueremo a decimare le sue forze a Gaza”.

Ore 7,00 – “L’Iran potrebbe attaccare Israele prima dei negoziati di giovedì” – L’indiscrezione pubblicata da un reporter di Axios Israele si aspetta un attacco su vasta scala di Iran e Hezbollah prima del vertice (previsto per giovedì) chiesto da Stati Uniti, Egitto e Qatar per arrivare a un cessate il fuoco a Gaza. Secondo Haaretz, le autorità di sicurezza sono in stato di massima allerta per un possibile attacco da parte dell’Iran o di Hezbollah, poiché in Israele si stima che, nonostante gli sforzi americani per un vertice volto a proseguire i negoziati per un accordo, la risposta di Teheran potrebbe arrivare prima. La notizia viene confermata da una indiscrezione pubblicata da un reporter di Axios, secondo cui durante un colloquio telefonico tra il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant e il segretario alla Difesa statunitense, lo stesso Gallant ha fatto sapere al suo omologo Usa che i preparativi militari dell’Iran suggeriscono che Teheran si sta preparando per un attacco su larga scala contro Israele. Austin, annuncia il Pentagono, ha ordinato lo spiegamento di un sottomarino lanciamissili in Medio Oriente, nel contesto delle crescenti tensioni nella regione e ha anche ordinato al gruppo d’attacco della portaerei Abraham Lincoln di accelerare il suo spiegamento nella regione.

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