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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. A Gaza è il 300esimo giorno di guerra: 39.480 morti dal 7 ottobre. L’Idf conferma l’uccisione del capo militare di Hamas Muhammad Deif. Il gruppo non conferma e invoca una “giornata della rabbia” per domani. Iran: migliaia di persone ai funerali di Haniyeh. Nyt: “Ucciso da una bomba piazzata nella sua stanza”. Libano, il leader di Hezbollah: “Israele si aspetti rabbia e vendetta”. Netanyahu: “Preparati a ogni scenario” | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, giovedì 1 agosto

A oltre nove mesi dagli attentati del 7 ottobre in Israele, la guerra tra lo Stato ebraico e Hamas nella Striscia di Gaza non si ferma: i morti sfiorano ormai i 39.500 e i feriti hanno già superato i 91mila. Ma il fronte più caldo è con Hezbollah in Libano e con l’Iran, dopo i raid a Beirut e Teheran in cui sono rimasti uccisi il principale consigliere militare del gruppo armato sciita, Fuad Shukr, e il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Il gruppo terroristico palestinese, Hezbollah e la Repubblica Islamica hanno promesso una “dura risposta” contro Tel Aviv, mentre i negoziati per una tregua nella Striscia sembrano sempre più in stallo. Di seguito le ultime notizie di oggi, giovedì 1 agosto 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, con Hezbollah in Libano e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 18,00 – Israele: il Consiglio per la sicurezza nazionale sconsiglia viaggi all’estero – Il Consiglio per la sicurezza nazionale di Israele ha ribadito la raccomandazione rivolta a tutti i cittadini dello Stato ebraico di riconsiderare i viaggi all’estero citando le minacce rivolte a Tel Aviv dall’Iran, da Hamas e da Hezbollah dopo l’uccisione del principale consigliere militare del gruppo armato sciita libanese, Fuad Shukr, e del capo politico dell’organizzazione terroristica palestinese, Ismail Haniyeh. In una nota diramata oggi, il Consiglio ha anche invitato coloro che hanno bisogno di recarsi in altri Paesi a evitare di mostrare pubblicamente la propria identità ebraica e israeliana. L’Iran e i suoi alleati nella regione, si legge nel comunicato, potrebbero prendere di mira obiettivi israeliani e/o ebraici all’estero, tra cui ambasciate e sinagoghe. L’avvertimento non si applica al transito per i collegamenti aerei, si legge nella nota, eccetto per i “Paesi nemici”, come Siria, Libano, Iraq, Iran e Yemen, oltre a quelli in cui il livello della minaccia risulta più elevato, come Libia, Algeria, Pakistan, Afghanistan e Somalia. “Gli israeliani dovrebbero inoltre evitare di viaggiare su voli che sorvolano i Paesi sopra elencati”, conclude il comunicato.

Ore 17,30 – Libano: Beirut chiede all’Onu di condannare le interferenze di Israele sul segnale gps nel Paese – Il ministero degli Esteri libanese ha presentato un reclamo al Consiglio di sicurezza e al Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, chiedendo alle Nazioni Unite di condannare “gli attacchi informatici di Israele contro il Libano”. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale Nna, secondo cui la denuncia si basa su un rapporto elaborato dal ministero delle Telecomunicazioni di Beirut, che ha scoperto una serie di interferenze di segnale provenienti dal nord di Israele, che ha portato a un calo nella precisione dei sistemi di navigazione in Libano, con ripercussioni su una serie di applicazioni. Le interruzioni del sistema di posizionamento globale (GPS) in Libano, si legge nella denuncia, “mettono a repentaglio i servizi di aviazione civile e i sistemi di telecomunicazione del Paese presso strutture vitali”.

Ore 17,00 – Hamas invoca una “giornata della rabbia” per domani, giorno della sepoltura di Haniyeh – Hamas ha invocato una “giornata di rabbia furiosa” per domani, in concomitanza con la sepoltura a Doha, in Qatar, del suo capo politico Ismail Haniyeh assassinato ieri a Teheran, in Iran, in un attacco attribuito a Israele. In un comunicato diramato su Telegram, il gruppo terroristico palestinese ha incoraggiato un’ondata di rabbia pubblica: “Che le marce della rabbia ruggente partano da ogni moschea” dopo le preghiere del venerdì, si legge nella nota.

Ore 16,45 – Usa, media: “Biden sentirà oggi Netanyahu per discutere delle tensioni in M.O.” – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden terranno oggi un colloquio telefonico per discutere dell’escalation delle tensioni in Medio Oriente. Lo riferisce il portale statunitense Axios, citando un funzionario dell’ufficio di Netanyahu.

Ore 16,25 – Israele, Netanyahu: “Siamo preparati a ogni scenario” – Israele è in stato di massima allerta ed è pronto a qualsiasi scenario, sia in termini di difesa che di attacco. Lo ha dichiarato oggi il primo ministro dello Stato ebraico Benjamin Netanyahu a margine di un incontro con il ministro degli Interni Moshe Arbel, il responsabile del Comando del Fronte Interno, generale Rafi Milo, e il direttore della National Emergency Management Agency, generale Yoram Laredo. “Pretenderemo un prezzo molto alto per qualsiasi atto di aggressione contro di noi da qualsiasi fronte”, ha detto Netanyahu, secondo quanto riportato in un comunicato diramato dal suo ufficio

Ore 16,15 – Libano, il leader di Hezbollah: “Israele ha oltrepassato una linea rossa, si aspetti rabbia e vendetta” – Israele ha “oltrepassato una linea rossa” e ora deve aspettarsi “rabbia e vendetta su tutti i fronti, a sostegno di Gaza”. Parola di Hassan Nasrallah, il segretario generale di Hezbollah, intervenuto oggi al funerale del principale consigliere militare del gruppo armato sciita libanese, Fuad Shukr, ucciso il 30 luglio a Beirut in un raid aereo dello Stato ebraico. Sebbene “gli israeliani ora siano felici”, hanno “oltrepassato una linea rossa” e devono aspettarsi “rabbia e vendetta su tutti i fronti a sostegno di Gaza”, ha detto Nasrallah, secondo cui l’assassinio di Shukr non è stato una risposta all’attacco missilistico del 27 luglio, costato la vita a 12 minori nel villaggio a maggioranza drusa di Majdal Shams, sulle alture del Golan occupate da Israele, ma piuttosto “un atto di guerra”. Hezbollah sta “pagando il prezzo del suo sostegno a Gaza e al popolo palestinese”, ha aggiunto Nasrallah. Il gruppo armato libanese, ha proseguito, è ormai oltre la fase di sostegno ma è impegnato in una “battaglia aperta su tutti i fronti”.

Ore 15,45 – Nyt: Haniyeh è stato ucciso da una bomba – Il capo politico di Hamas Ismail Haniyeh, ucciso ieri a Teheran, non sarebbe morto a causa di un raid aereo ma per un ordigno esplosivo introdotto di nascosto e piazzato alcune settimane prima nel complesso in cui alloggiava in Iran. Questa ricostruzione, pubblicata oggi dal New York Times, si basa sulle dichiarazioni di otto diverse fonti delle agenzie di intelligence iraniane, statunitensi e mediorientali. Secondo l’articolo, firmato anche dal giornalista del quotidiano israeliano Yediot Ahronoth Ronen Bergman, l’esplosivo è stato fatto detonare a distanza non appena saputo che Haniyeh era entrato nella stanza. Secondo il New York Times, i funzionari iraniani citati nell’articolo non sanno né come né quando la carica sia stata piazzata.

Ore 15,00 – Hamas non conferma la morte di Muhammad Deif – Hamas non ha confermato la morte di Muhammad Deif, comandante dell’ala militare di Hamas a Gaza, che secondo le forze armate di Israele (Idf) sarebbe rimasto ucciso il 13 luglio in un attacco aereo a Khan Younis, nel sud della Striscia. “Confermare o negare il martirio di uno qualsiasi dei leader delle Brigate al-Qassam è una questione che riguarda la leadership delle Brigate e del movimento”, ha scritto oggi su Telegram l’esponente di Hamas, Izzat al-Rashq, secondo cui non c’è alcuna conferma della morte di Deif. “A meno che uno dei due non lo annunci, nessuna delle notizie pubblicate sui media o da qualsiasi altra parte potrà essere confermata”.

Ore 14,00 – Media: “Lufthansa cancella i voli da e per Israele” – Il gruppo Lufthansa Group, che comprende le compagnie Lufthansa Airlines, Swiss Air, Austrian Airlines, Brussels Airlines ed Eurowings, ha cancellato tutti i voli da e per Israele. Lo riporta il portale israeliano Ynet, in base al programma di volo della compagnia, che deve ancora annunciare le cancellazioni.

Ore 13,30 – Iran, media: “Funzionari di Teheran incontreranno i rappresentanti delle milizie alleate in Libano, Iraq e Yemen” – Alcuni funzionari iraniani incontreranno i rappresentanti delle milizie filo-Teheran in Libano, Iraq e Yemen. Lo hanno confermato cinque diverse fonti all’agenzia di stampa Reuters, secondo cui nel corso degli incontri si discuterà delle possibili ritorsioni contro Israele dopo l’uccisione del principale consigliere militare di Hezbollah, Fuad Shukr, e del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh.

Ore 12,45 – Israele: i ministri Gallant e Smotrich celebrano la morte di Deif: “Il crollo di Hamas si avvicina” – L’uccisione di Muhammad Deif, comandante dell’ala militare di Hamas a Gaza, è un “grande passo” verso lo sradicamento del gruppo terroristico palestinese, il cui crollo è “più vicino che mai”. Parole dei ministri della Difesa e delle Finanze israeliani, Yoav Gallant e Bezalel Smotrich, che hanno celebrato su X (ex Twitter) la conferma da parte delle forze armate dello Stato ebraico (Idf), che l’esponente di Hamas è rimasto ucciso in un raid aereo condotto il 13 luglio a Khan Younis, nel sud della Striscia, una notizia non ancora commentata dal gruppo terroristico. “L’uccisione del maestro assassino Muhammad Deif, il ‘Bin Laden di Gaza’, il 13 luglio 2024, è un grande passo verso lo sradicamento di Hamas come organizzazione militare e governativa e verso il raggiungimento degli obiettivi della guerra che ci siamo prefissati”, ha scritto oggi il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant su X, pubblicando anche una foto in cui sembra cancellare il nome di Deif da una lista appesa al muro in cui si delinea la struttura di Hamas. “L’operazione di alta qualità e precisione che è stata condotta è stata resa possibile dalla migliore cooperazione tra Idf e Shin Bet (i servizi interni, ndr), e chi li guida”, ha aggiunto Gallant. “I risultati dell’operazione chiariscono che Hamas è un’organizzazione in disintegrazione e che i terroristi devono scegliere tra la resa e la morte. Il sistema di sicurezza perseguiterà i terroristi di Hamas – dai pianificatori agli esecutori del massacro (del 7 ottobre, ndr) – e non si fermerà finché la missione non sarà completata”. “Il capo operativo di Hamas Muhammad Deif è stato eliminato, il capo operativo di Hezbollah Fuad Shukar è stato eliminato, molte migliaia di terroristi, compresi quelli di grado molto alto, sono stati eliminati e continueremo così finché non li avremo distrutti tutti, non avremo ripristinato la sicurezza e riportato a casa gli ostaggi”, ha scritto invece sempre su X il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, che ha commentato la notizia citando un versetto biblico: “Inseguirò i miei nemici e li raggiungerò e non tornerò finché non se ne saranno andati”.

Ore 12,00 – Libano: i ministri degli Esteri e della Difesa britannici in visita per evitare l’escalation – I ministri degli Esteri e della Difesa del Regno Unito, David Lammy e John Healey, si sono recati oggi in visita in Libano, dove hanno incontrato alcuni funzionari locali per allentare le tensioni nella regione. Lo riporta il quotidiano qatariota The New Arab, secondo cui la visita di Lammy e Healey sono parte di un’iniziativa più ampia per promuovere la stabilità in Medio Oriente. Secondo una nota diramata ieri dal Foreign Office del governo britannico, i due ministri sono impegnati in un tour nella regione, cominciato ieri dal Qatar,per contribuire a promuovere gli sforzi volti a porre fine al conflitto nella Striscia di Gaza e per una de-escalation in Medio Oriente.

Ore 11,30 – Libano: sale a 5 il bilancio delle vittime civili provocate dal raid dell’Idf su Beirut – È salito a cinque morti il bilancio delle vittime civili dell’attacco israeliano condotto il 30 luglio a Beirut, in cui è rimasto ucciso un importante comandante di Hezbollah, Fuad Shukr, e il consigliere militare iraniano in Libano, Milad Bidi. Lo riferisce in una nota il ministero della Salute libanese, secondo cui una delle persone estratte vive dalle macerie è deceduta a seguito delle ferite riportate. In totale, secondo il ministero di Beirut, tra le vittime civili figurano tre donne e due minori.

Ore 11,00 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 39.480 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 39.480 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 91.128 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 35 persone e altre 55 sarebbero rimaste ferite. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 15mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto, mentre sono oltre 330 i soldati di Tel Aviv caduti nella Striscia dall’inizio dell’offensiva terrestre nel territorio costiero palestinese. Per le Nazioni Unite invece, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e minori.

Ore 10,30 – Gaza: l’Idf conferma la morte del comandante militare di Hamas, Muhammad Deif – Muhammad Deif, comandante dell’ala militare di Hamas a Gaza, è rimasto ucciso il 13 luglio in un attacco aereo israeliano nel sud della Striscia. Lo hanno confermato oggi in una nota le forze armate di Israele (Idf), secondo cui la conferma dell’esercito si basa su una serie di nuove informazioni di intelligence raccolte nelle ultime ore. Secondo i militari, Deif sarebbe morto il 13 luglio in un raid compiuto contro un complesso di proprietà di Rafa’a Salameh, un altro comandante di Hamas, nella zona di Khan Younis. Le Idf hanno pubblicato sui social il video dell’attacco. Hamas non ha commentato la notizia.

Ore 10,00 – Libano: il leader di Hezbollah parlerà oggi pomeriggio ai funerali di Fuad Shukr – I funerali del principale consigliere militare di Hezbollah Fuad Shukr, ucciso il 30 luglio in un raid aereo di Israele, si terranno oggi pomeriggio a Beirut intorno alle 16,30 ora locale (le 15,30 in Italia), ma prima dell’inizio della cerimonia terrà un discorso il segretario generale del gruppo armato sciita libanese, Hassan Nasrallah. Lo riferisce l’emittente locale Al-Manar, considerata vicina a Hezbollah, secondo cui le esequie si terranno presso il complesso Sayyed Shuhada, alla periferia sud di Beirut. Si attendono le parole di Nasrallah per capire come Hezbollah intenda rispondere all’attacco israeliano.

Ore 9,45 – Usa: Blinken invita “tutte le parti” in M.O. a fermare l’escalation – Il Segretario di Stato degli Stati Uniti Antony Blinken ha invitato “tutte le parti” in Medio Oriente a fermare le “azioni di escalation” e a raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, dopo i raid aerei attribuiti a Israele a Beirut e Teheran in cui sono rimasti uccisi il principale consigliere militare di Hezbollah, Fuad Shukr, e il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Durante una conferenza stampa tenuta nella capitale mongola Ulan Baator, Blinken ha avvertito che il Medio Oriente è sulla strada “verso nuovi conflitti, maggiore violenza, più sofferenze e più insicurezza”. “È fondamentale che interrompiamo questo ciclo”, ha detto il capo della diplomazia Usa. “Tutto inizia con un cessate il fuoco, su cui stiamo lavorando”, ha aggiunto. “E per arrivarci, bisogna innanzitutto che tutte le parti si parlino, che smettano di intraprendere azioni di escalation e che trovino le ragioni per giungere a un accordo”.

Ore 9,30 – Gaza, Msf: “Salviamo l’ospedale Nasser, l’ultimo dove si possono sterilizzare gli strumenti medici” – Medici Senza Frontiere (Msf) ha chiesto di proteggere l’ospedale Nasser a Gaza. In un video pubblicato oggi su X, lo staff di Msf afferma che l’ospedale è l’ultimo luogo a Gaza in cui le attrezzature mediche possono essere sterilizzate e in cui viene prodotto ossigeno. “Non c’è più nulla dopo il Nasser”, denunciano gli attivisti. Dal 7 ottobre, gli attacchi israeliani hanno costretto alla chiusura numerosi ospedali della Striscia di Gaza, alcuni sono riusciti a riaprire, anche se con una capacità ridotta.

Ore 9,00 – Israele: il ministero della Difesa firma un accordo militare con Elbit Systems da 365 mln euro – Il ministero della Difesa israeliano ha firmato un accordo da 1,5 miliardi di shekel (circa 365 milioni di euro) con l’azienda israeliana Elbit Systems per una fornitura di munizioni e altri equipaggiamenti destinati all’esercito. Come parte dell’accordo, secondo una nota diramata dal ministero, Elbit dovrà costruire una nuova fabbrica per la produzione di armamenti. Tale approvvigionamento, si legge nel comunicato, si inserisce nel quadro dell “strategia per garantire una fornitura costante di materiali essenziali per la forza e la longevità delle Idf (forze armate, ndr) durante le operazioni in corso e quelle future”.

Ore 8,30 – Gaza, Idf: “35 raid nell’ultime 24 ore. Eliminate diverse cellule terroristiche armate” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno colpito circa 35 obiettivi nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore, mentre le truppe di terra continuano le proprie operazioni militari a Rafah, nel sud del territorio costiero palestinese, dove hanno “eliminato” un imprecisato numero di “cellule terroristiche armate”. Lo hanno reso noto oggi in un comunicato le Idf, secondo cui l’Aeronautica militare, in coordinamento con il centro antincendio del Comando meridionale, ha preso di mira e distrutto un imprecisato numero di lanciarazzi carichi puntati sul territorio israeliano a Khan Younis, nel sud della Striscia. Intanto, secondo i militari, le truppe della Brigata Nahal della 162esima Divisione sono impegnate in una serie di operazioni mirate nel quartiere di Tel al-Sultan a Rafah, sempre a sud di Gaza, dove hanno distrutto un edificio dotato di trappole esplosive utilizzato da Hamas. Tra gli obiettivi colpiti, secondo l’Idf, figurano “cellule terroristiche armate, strutture militari e altre infrastrutture terroristiche”. Al contempo, i riservisti della 252esima Divisione operano nel cosiddetto “Corridoio di Netzarim”, al centro della Striscia, dove nei giorni scorsi hanno diretto una serie di attacchi con droni contro un imprecisato numero di uomini armati.

Ore 8,00 – Iran: migliaia di persone ai funerali del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh – Migliaia di persone hanno partecipato oggi al funerale del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh all’Università di Teheran, in Iran, dove ieri è rimasto ucciso in un raid aereo attribuito a Israele. A guidare la preghiera è stata la Guida Suprema della Rivoluzione, l’ayatollah Ali Khamenei, come avvenuto due mesi fa in occasione dei funerali di stato per il defunto presidente iraniano Ebrahim Raisi. La folla intervenuta ai funerali, che precedono la sepoltura della salma prevista domani a Doha, in Qatar, portavano foto di Haniyeh e bandiere palestinesi. Alcuni urlavano: “Morte a Israele” e mostravano cartelli contro lo Stato ebraico. La tv di stato iraniana ha mostrato le bare di contenenti le spoglie di Haniyeh e della sua guardia del corpo rimasta uccisa nel raid mentre venivano caricate su un camion e trasportate lungo la strada verso piazza Azadi a Teheran, mentre la folla lanciava loro fiori. Le autorità iraniane hanno chiuso lo spazio aereo nell’area del corteo funebre, a cui sono intervenute le principali personalità della Repubblica Islamica. “Tutti gli assassinii compiuti da Israele derivano dalla loro incapacità di affrontare la resistenza sul campo. Israele commette un errore strategico se pensa che colpire i leader della resistenza cambierà le cose”, ha affermato in questa occasione il presidente del Majlis, il parlamento iraniano, Mohammad Baqer Qalibaf. “Israele ha sbagliato a uccidere Haniyeh. L’era dell’ignoranza è finita. Israele pagherà un prezzo elevato per la sua aggressione contro l’Iran”. Ai funerali era presente anche il vice leader di Hamas a Gaza, Khalil al-Hayya, che si è scagliato contro Israele. “Se il nemico sionista pensa che uccidere i nostri leader indebolirà la nostra determinazione, si sbaglia”, ha detto al-Hayya. “Con questo nuovo crimine, ha ancora una volta dimostrato al mondo che l’entità sionista è la fonte del male. Il sangue di Haniyeh indicherà la strada all’unità del popolo e alla resistenza per la liberazione della Palestina e di Gerusalemme. Ci impegniamo con la nostra nazione a continuare a resistere all’occupazione sionista fino alla sua fine, a riportare il nostro popolo nella sua terra, a stabilire il nostro Stato e a determinare il nostro destino”.

Ore 7,30 – Ft: “Diplomatici Usa e Ue in Arabia Saudita e Iran per evitare una guerra regionale” – Diplomatici provenienti dagli Stati Uniti e dai Paesi membri dell’Unione Europea sono impegnati in una serie di colloqui in Medio Oriente per prevenire una guerra regionale a seguito degli assassinii del comandante di Hezbollah Fuad Shukr a Beirut e del capo dell’ufficio politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran. Lo riporta il quotidiano economico britannico Financial Times, secondo cui Enrique Mora, un diplomatico di alto rango dell’Ue, ha tenuto alcuni colloqui con alcuni diplomatici iraniani a Teheran. Al contempo, l’inviato del presidente degli Stati Uniti Joe Biden in Medio Oriente, Brett McGurk, ha tenuto una serie di incontri con vari funzionari in Arabia Saudita. Secondo il quotidiano economico britannico, le discussioni sono incentrate sul convincere l’Iran a rispondere soltanto con un’azione “simbolica” all’assassinio di Haniyeh avvenuto ieri sul suo territorio.

Ore 7,00 – Israele: manifestanti bloccano l’autostrada Ayalon a Tel Aviv nel 300esimo giorno di guerra  – Nel 300esimo giorno della guerra a Gaza, centinaia di manifestanti hanno bloccato l’autostrada Ayalon a Tel Aviv, in Israele, chiedendo al governo Netanyahu di raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi ancora trattenuti contro la loro volontà nella Striscia. Secondo riporta l’emittente locale Channel 12, tra i dimostranti figurano anche alcuni parenti dei rapiti. Almeno 111 dei 251 ostaggi rapiti da Hamas e dalla Jihad Islamica il 7 ottobre scorso si trovano ancora a Gaza, compresi 39 già dichiarati morti. Egitto e Qatar hanno avvertito che i raid aerei attribuiti a Israele a Beirut e Teheran in cui sono rimasti uccisi il principale consigliere militare di Hezbollah, Fuad Shukr, e il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, rischiano di compromettere gli sforzi diplomatici per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia e per liberare i rapiti.

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