Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Un leader di Hezbollah ucciso al funerale di al-Tawil. Israele consentirà all’Onu di visitare il Nord di Gaza | DIRETTA
Israele, il presidente Herzog riceve Blinken: “Assurda la causa all'Aja”. Forze israeliane uccidono 3 palestinesi in Cisgiordania, Al Jazeera: “Video shock”. Gaza, il bilancio sale a 23.210 vittime
Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, lunedì 8 gennaio
Continuano i bombardamenti sulla striscia di Gaza, nonostante l’annuncio dell’avvio di una terza fase, meno intensa, dell’offensiva israeliana. Nelle ultime ore i raid hanno colpito il sud e il centro di Gaza e anche i dintorni dell’ospedale di al-Aqsa di Deir al-Balah. Nel sud del Libano ieri è stato ucciso uno dei leader militari di Hezbollah. Inoltre, le forze armate dello Stato ebraico hanno reso noto di aver eliminato il responsabile di Hamas per il lancio di razzi dalla Siria. Il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato in Israele, dove intende chiedere la protezione dei civili e la consegna di aiuti a Gaza. Dal 7 ottobre almeno 23.210 persone sono morte nei bombardamenti israeliani nella striscia di Gaza, tra cui circa 9.600 bambini. Nell’attacco iniziale lanciato da Hamas sono morti circa 1.139 israeliani. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, martedì 9 gennaio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas.
Ore 18.30 – Israele consentirà all’Onu di visitare il Nord di Gaza – Israele, in risposta ad una richiesta del segretario di stato Usa Antony Blinken, consentirà ad una delegazione dell’Onu di visitare il Nord della Striscia di Gaza in modo che possa vedere da vicino lo stato delle infrastrutture e stabilire i bisogni nell’area. Lo ha deciso, citato dai media, il gabinetto di guerra israeliano al quale ha partecipato lo stesso Blinken. L’Onu – hanno ricordato i media – ha più volte espresso preoccupazione riguardo alla fame nella Striscia e per il difficile accesso al cibo di molte persone nell’enclave palestinese.
Ore 16.30 – Libano, premier Mikati: “Pronti a negoziare per stabilizzare il confine meridionale” – Il Libano è “disponibile ad avviare negoziati per raggiungere un processo di stabilità a lungo termine” del confine meridionale con Israele. A rivelarlo in una nota è il premier Najib Mikati, che oggi ha ricevuto a Beirut il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per le operazioni di pace Jean-Pierre Lacroix.
Ore 16.10 – Libano, ministero della Sanità: “Almeno 135 morti negli scontri Israele-Hezbollah” – Almeno 135 persone sono state uccise e oltre 470 sono rimaste ferite durante gli scontri di artiglieria in corso nel Sud del Libano tra Israele e Hezbollah. A riferirlo è una nota pubblicata oggi dal ministero della Sanità libanese, secondo cui i dati si riferiscono a un periodo compreso tra l’inizio delle ostilità a Gaza lo scorso 7 ottobre e il 9 gennaio 2024. Sul totale delle vittime elencate (compresi decessi e feriti), il 92% sono uomini mentre il 96% sono cittadini libanesi, di cui il 62% di età compresa tra i 22 e i 44 anni.
Ore 16.00 – Air France riprenderà i voli per Israele dal 24 gennaio – A partire dal 24 gennaio, la compagnia di bandiera francese Air France riprenderà i voli settimanali per Israele. Ad annunciarlo è un portavoce del vettore transalpino, secondo cui a partire da quella data la compagnia opererà tre voli settimanali da Parigi a Tel Aviv utilizzando un velivolo Airbus A350. Molti vettori aerei hanno interrotto i collegamenti dal 7 ottobre scorso ma questa settimana alcune compagnie come Lufthansa, Swiss Air e Austrian Airlines hanno ripreso i voli per lo Stato ebraico.
Ore 15.50 – Arabia Saudita, amb. in Gb: “Interessati alla normalizzazione con Israele” – L’Arabia Saudita è ancora interessata a un accordo di normalizzazione con Israele, nonostante la “deplorevole” guerra in corso a Gaza. Ad annunciarlo è l’ambasciatore di Riad nel Regno Unito, Khalid bin Bandar, in un’intervista alla Bbc. Secondo il diplomatico, nonostante il “deplorevole” numero di vittime a Gaza, il regno arabo è ancora interessato a stabilire legami con Israele ma “non a scapito del popolo palestinese”.
Ore 15.30 – Libano, media: “Ucciso un altro comandante militare di Hezbollah” – Un “ufficiale di alto rango” della forza Radwan, unità militare d’élite di Hezbollah, è stato ucciso in un attacco missilistico attribuito a Israele mentre viaggiava sulla propria auto. A riferirlo è l’emittente saudita Al-Arabiya, secondo cui l’attacco è avvenuto nel sud del Libano. Non è stata rivelata l’identità della vittima né è chiaro se si tratti di uno dei morti uccisi negli attacchi delle scorse ore.
Ore 13.20 – Libano, missile di Israele sul funerale del dirigente di Hezbollah: diversi feriti – Almeno una persona è morta in seguito a un missile lanciato da un drone israeliano nel sud del Libano nei pressi del corteo funebre per Wissam al-Tawil, uno dei leader militari di Hezbollah ucciso ieri a Kherbet Selem. Lo riferiscono media libanesi, secondo i quali ci sarebbero 4 feriti. Per ora non si conosce l’identità della vittima.
Ore 13.10 – Khamenei: “La vittoria palestinese si materializzerà” – “La vittoria della resistenza palestinese e la sconfitta del dannato e maligno regime sionista nella guerra a Gaza si stanno materializzando e non sono troppo lontane”. Lo ha detto la guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei. “Il regime sionista non ha raggiunto alcuno dei suoi obiettivi, che erano smantellare Hamas, rimuovere il popolo di Gaza e combattere contro la resistenza”, ha aggiunto Khamenei.
Ore 12.00 – Idf: uccisi 9 soldati – L’esercito israeliano ha detto che altri nove soldati sono stati uccisi ieri a Gaza. Nelle scorse ore, l’esercito aveva parlato di quattro soldati morti. Il bilancio ufficiale dall’inizio dell’operazione è di 187 soldati uccisi.
Ore 11.30 – Haniyeh: “I paesi musulmani sostengano Hamas con armi” – Un appello ai paesi musulmani affinché sostengano Hamas con “le armi” è stato lanciato dal capo dell’Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, durante un intervento alla conferenza dell’Unione internazionale degli studiosi musulmani in corso a Doha. “Il ruolo della nazione musulmana è importante” ed “è arrivato il momento di sostenere la resistenza con le armi, perché questa è la battaglia di Al-Aqsa e non solo la battaglia del popolo palestinese”, ha dichiarato Haniyeh, riferendosi alla moschea che si trova a Gerusalemme e che è il terzo luogo più sacro dell’Islam.
Ore 11.00 – Idf: “Raid nel sud del Libano. Danni lievi alla base di Safed” – L’esercito israeliano ha pubblicato un video che mostra aerei da combattimento attaccare “infrastrutture terroristiche nel villaggio di Kila, nel sud del Libano” questa mattina. L’Idf ha anche confermato l’attacco del di Hezbollah al quartier generale del Comando Nord a Safed, colpito dai droni suicidi, sostenendo che ha subito danni lievi.
Ore 10.50 – Gaza, il bilancio delle vittime sale a 23.210 – Secondo le autorità sanitarie della striscia di Gaza, dal 7 ottobre 23.210 palestinesi hanno perso la vita nei bombardamenti israeliani, mentre 59.167 sono rimasti feriti.
Ore 10.45 – Libano, “tre membri di Hezbollah uccisi in un bombardamento” – Tre membri di Hezbollah sono stati uccisi durante in un bombardamento israeliano nel sud del Libano. Lo riferiscono media libanesi vicini al gruppo alleato di Hamas e Iran. Il raid è avvenuto a Ghanduriye, località nella profondità territoriale libanese, nel distretto di Bint Jbeil. Le identità delle vittime non sono state ancora rese note.
Ore 10.40 – Hezbollah: “Attaccato Comando Nord Idf” – Hezbollah ha dichiarato di aver attaccato il quartier generale del Comando settentrionale dell’Idf a Safed con diversi droni come rappresaglia per l’assassinio del dirigente di Hamas Saleh Al-Arouri e di uno dei leader militari del gruppo sciita.
Ore 10.00 – Haniyeh: “No al rilascio degli ostaggi senza la scarcerazione di tutti i prigionieri” – Israele “non sarà mai in grado di recuperare tutti i suoi ostaggi “tenuti a Gaza “a meno che non rilasci tutti i nostri prigionieri nelle sue carceri”. Lo ha ribadito il capo dell’Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, durante un intervento alla conferenza dell’Unione internazionale degli studiosi musulmani in corso a Doha. Haniyeh ha sostenuto che l’attacco del 7 ottobre scorso è stato una conseguenza dei “tentativi di emarginare la questione palestinese”. Secondo il capo dell’ufficio politico di Hamas, “nonostante il prezzo elevato, i massacri e la guerra di sterminio, il nemico non è riuscito a raggiungere nessuno dei suoi obiettivi nella guerra”, che sono “l’eliminazione delle fazioni di resistenza, il recupero degli ostaggi e lo sfollamento dei palestinesi di Gaza verso il territorio egiziano”.
Ore 9.50 – Herzog a Blinken: “Assurda la causa contro Israele all’Aja” – “Non c’è niente di più atroce e assurdo” della causa intentata dal Sud Africa presso la Corte penale dell’Aja che accusa Israele di azioni genocide contro i palestinesi nella guerra contro Hamas. Lo ha detto il presidente Isaac Herzog incontrando a Tel Aviv il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in visita in Israele. Herzog ha poi ringraziato Blinken per il sostegno Usa a Israele.
Ore 9.10 – L’esercito israeliano allarga le operazioni a Khan Yunis a Gaza Sud – L’esercito israeliano sta allargando le operazioni a Khan Yunis, una roccaforte di Hamas nel Sud della Striscia. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui negli attacchi “sono stati uccisi circa 40 terroristi” e scoperti “importanti imbocchi di tunnel così come quantità di armi”.
A Maghazi, le truppe i soldati hanno identificato “operativi della Brigata di Hamas nell’area che sono stati uccisi”. La Marina israeliana ha poi colpito “postazioni militari, magazzini di rifornimento e battelli usati dalla forza navale di Hamas”.
Ore 8.20 – Qatar, media: delegazione di Israele al Cairo per la ripresa dei colloqui sugli ostaggi – Una delegazione di funzionari della sicurezza israeliana è arrivata al Cairo per riprendere i negoziati sul rilascio degli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza. Lo ha reso noto il giornale qatarino con sede a Londra, al Araby al Jadeed, citato da Haaretz.
Ore 8.00 – Usa e Onu: “Aiuti umanitari a Gaza per il ritorno degli sfollati” – Il Dipartimento di Stato americano e il coordinamento dell’Onu per gli aiuti umanitari a Gaza sono per “rafforzare il meccanismo per fornire assistenza umanitaria ai civili a Gaza e facilitare l’assistenza alla parte settentrionale della Striscia per consentire il ritorno degli sfollati”. Ne hanno parlato il capo della diplomazia Usa Antony Blinken, in visita nella regione, e il nuovo coordinatore per gli aiuti umanitari e la ricostruzione nella Striscia di Gaza, Sigrid Kaag.
Ore 7.30 – Forze israeliane uccidono 3 palestinesi in Cisgiordania, Al Jazeera: “Video shock” – Pesanti scontri a Tulkarem, in Cisgiordania, dopo che tre palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane. Secondo quanto riporta Al Jazeera, un video mostra un mezzo militare israeliano mentre passa sopra il corpo di uno dei palestinesi uccisi. Dal 7 ottobre, almeno 340 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania dall’esercito israeliano e dai coloni israeliani, di cui 60 nella sola Tulkarem.
Ore 7.00 – Israele: quattro soldati uccisi a Gaza – Le forze armate israeliane hanno reso noto che quattro soldati sono morti in combattimento a Gaza. Dall’inizio del conflitto sono stati uccisi 182 militari dello Stato ebraico.
Ore 6.30 – Israele: progressi sugli ostaggi o i palestinesi non torneranno nel nord di Gaza – Israele non consentirà ai palestinesi di tornare nel nord di Gaza se Hamas non accorderà il rilascio di ulteriori ostaggi. È il messaggio che Israele recapiterà al segretario di stato americano Antony Blinken, secondo quanto riportato da Axios. Anche se Israele non si oppone in via di principio a consentire ai palestinesi di tornare nel nord della Striscia, a Blinken verrà detto che questo deve avvenire nell’ambito di un nuovo accordo per il rilascio di ostaggi. “Non consentiremo ai palestinesi di tornare nelle loro case nel nord di Gaza se non ci sono progressi con il rilascio degli ostaggi”, ha messo in evidenza una fonte con Axios.
Ore 06.00 – Blinken: “Usa lavorano per sicurezza di Israele e uno Stato per i palestinesi” – “Pur se concentrati sugli obiettivi immediati, dobbiamo anche lavorare per una pace durevole e per la sicurezza. Gli Stati Uniti hanno una visione per un approccio regionale che porti una sicurezza duratura per Israele e un Stato per la popolazione palestinese”. Lo afferma su X il segretario di Stato americano Antony Blinken dopo il suo arrivo in Israele.