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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Onu: “Siamo al punto di non ritorno”. L’Iran: “C’è il rischio di un’esplosione regionale” | DIRETTA

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Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, sabato 9 dicembre

In una telefonata con il primo ministro israeliano Netanyahu Joe Biden ha ribadito la necessità di proteggere la popolazione a Gaza sostenendo che è “fondamentale proteggere i civili” e che “devono essere consentiti più aiuti”. Ha chiesto inoltre la creazione di corridoi umanitari per “separare la popolazione civile da Hamas” che consentano “alle persone di spostarsi in sicurezza da aree di ostilità”guerra israele hamas. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, sabato 9 dicembre 2023, sulla guerra tra Israele e Hamas.

DIRETTA

Ore 17,30 – Gaza, il ministero della Sanità di Hamas: 17.700 i palestinesi uccisi nei raid israeliani – Il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato che i bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza hanno provocato 17.700 morti e 48.780 feriti in due mesi di guerra tra il movimento islamico palestinese e Israele. Il governo di Hamas, che controlla Gaza dal 2007, stima che il numero reale di morti e feriti sia molto più alto, con i servizi di soccorso palestinesi e le Ong straniere impossibilitate ad accedere a tutte le aree bombardate per liberare le vittime dalle macerie.

Ore 16,05 – Media, Paesi arabi presenteranno una nuova risoluzione all’Onu – I Paesi arabi stanno preparando un nuovo progetto di risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza, dopo il veto posto dagli Stati Uniti a quella precedente in Consiglio di Sicurezza. Lo scrive Sky News Arabia. Citando una fonte diplomatica, Sky Arabia afferma che la nuova bozza di risoluzione sarà presto presentata al Consiglio di Sicurezza dagli Emirati Arabi Uniti, responsabile del primo progetto bloccato ieri dal veto statunitense. La fonte, che ha preferito rimanere anonima, ha aggiunto che il nuovo documento chiede il cessate il fuoco e l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza in modo programmato e sotto la supervisione dell’Onu. A margine della riunione del Consiglio, l’ambasciatore palestinese presso le Nazioni Unite, Riyad Mansour, ha sottolineato l’importanza di attuare la proposta del delegato degli Emirati Arabi Uniti di invitare i membri del Consiglio di Sicurezza a visitare il valico di Rafah. Ha poi aggiunto, in una conferenza stampa, che il gruppo dei Paesi arabi “andrà avanti per la sua strada”, e che è possibile che anche l’Egitto presenti nei prossimi giorni un nuovo progetto di risoluzione.

Ore 13,25 – Esercito israeliano: “Hamas lancia razzi dalla ‘zona umanitaria’” – Lanci di razzi verso Israele sono partiti ieri dalla “zona umanitaria” approntata nell’estremità sud della Striscia di Gaza per le masse di palestinesi sfollati da altre aree. Lo afferma il portavoce militare. Nel pomeriggio dall’area di Muwasi, presso Rafah, sono stati lanciati verso Israele quattro razzi che sono risultati difettosi e sono poi caduti ed esplosi nella Striscia. Due ore dopo dalla stessa zona sono sono stati lanciati altri razzi verso il territorio israeliano. “Tutto ciò dimostra – conclude il portavoce militare – che Hamas utilizza la ‘zona umanitaria’ messa a punto da Israele per attività terroristica”.

Ore 12,20 – Abu Mazen, Usa “responsabili bagno di sangue” a Gaza – Gli Stati Uniti sono “responsabili del bagno di sangue” nella Striscia di Gaza. Lo ha denunciato, in una nota, il presidente dell’Autorità palestinese (Anp), Abu Mazen, dopo il veto americano alla risoluzione per un cessate il fuoco immediato, votata ieri al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa. “La decisione costituirà una vergogna che perseguiterà gli Stati Uniti per molti anni”, ha aggiunto Abu Mazen. Descrivendo la posizione americana come “immorale”, il presidente dell’Anp ha affermato di ritenere Washington “responsabile dello spargimento di sangue di bambini, donne e anziani palestinesi nella Striscia di Gaza per mano delle forze di occupazione israeliane”.

Ore 11,37 – Sirene di allarme al Sud e al Nord di Israele – Le sirene di allarme stanno risuonando nel Sud e del Nord di Israele. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che ad essere interessato, a sud, è il kibbutz Kfar Aza (uno dei più colpiti dall’attacco di Hamas il 7 ottobre) a ridosso della Striscia. A Nord, le sirene sono scattate – secondo la stessa fonte – nel kibbutz Misgav Am, al confine con il Libano.

Ore 11,15 – Papa Francesco: “Davanti al presepe pensiamo al dramma dei bambini di Gaza” – “Mentre contempliamo Gesù, Dio fatto uomo, piccolo, povero, inerme, non possiamo non pensare al dramma che stanno vivendo gli abitanti della Terra Santa, manifestando a questi nostri fratelli e sorelle, specialmente ai bambini e ai loro genitori, la nostra vicinanza e il nostro sostegno spirituale”. Lo ha affermato Papa Francesco ricevendo oggi le comunità che hanno donato il presepe e l’albero di Natale al Vaticano.

Ore 11,00 – Il ministero della Sanità di Hamas: “A Gaza nelle ultime 24 ore 133 morti” – È di 133 morti il bilancio degli attacchi israeliani nelle ultime 24 ore su Gaza: lo ha riferito il ministero della Sanità gestito da Hamas. La maggior parte delle vittime sono state registrate nella parte centrale e meridionale della Striscia. Ieri, nell’ultimo aggiornamento, il ministero aveva parlato di 17.490 morti dal 7 ottobre

Ore 8,53 – Iran, con il veto Usa all’Onu c’è il rischio di un’”esplosione regionale” – Le conseguenze del veto Usa alla risoluzione dell’Onu su Gaza potrebbero essere quelle di “un’esplosione incontrollabile” in Medio Oriente. L’avvertimento è arrivato oggi dall’Iran. “Finché l’America sostiene i crimini del regime sionista e la continuazione della guerra c’è la possibilità di un’esplosione incontrollabile della situazione nella regione”, ha detto il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian in una conversazione telefonica con l’Onu di cui ha riferito il ministero degli esteri iraniano. Per il ministro iraniano, l'”affermazione” di Israele secondo cui è stato Hamas a violare la tregua “è completamente falsa”.

Ore 7,30 – Per Hamas il veto Usa all’Onu è una “decisione immorale e disumana” – Dura condanna di Hamas al veto degli Stati Uniti che hanno bloccato la risoluzione dlel’Onu per un cessate il fuoco immediato a Gaza. Secondo l’organizzazione islamista, ha dichiarato in una nota Izzat al-Risheq, membro dell’ufficio politico, la decisione americana è “immorale e disumana”.

Ore 5,00 – Onu: “Siamo al punto di non ritorno” – A Gaza “stiamo raggiungendo il punto di non ritorno” è la denuncia dell’Unrwa, agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, che parla di “palese disprezzo per il diritto umanitario internazionale”.

Ore 1,00 – Gaza, ucciso uno degli ostaggi – Hamas ha annunciato la morte di un ostaggio, Sahar Baruch di 24 anni, al termine di una giornata segnata dalle ricostruzioni diverse a proposito di un blitz fallito delle forze speciali israeliane. Il gruppo palestinese sostiene che alle due e mezza del mattino di venerdì una squadra israeliana che si era infiltrata in un’area di Gaza – non specificata – a bordo di un ambulanza ha tentato di assaltare un nascondiglio mentre gli aerei da guerra bombardavano con intensità, ma i carcerieri erano già stati avvertiti e l’hanno respinta.

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