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Guerra Israele-Hamas, colloqui in corso per rilascio ostaggi in cambio di una pausa umanitaria. Netanyahu, nessun cessate il fuoco senza rilascio ostaggi | DIRETTA

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Più di 10.500 i morti palestinesi. Israele: “Hamas ha perso il controllo a Nord di Gaza”. Guterres (Onu): "A Gaza più bambini morti che in qualsiasi altra guerra"

La diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, mercoledì 8 novembre

Mentre l’esercito israeliano continua ad avanzare dentro Gaza, il premier di Israele Benjamin Netanyahu ha ribadito il suo no a un “cessate il fuoco generalizzato” senza la liberazione degli ostaggi, ma ha aperto a “piccole pause tattiche”. Il primo ministro, poi, ha chiarito che, una volta finita la guerra, Israele assumerà “la responsabilità totale della sicurezza” nella Striscia. Nel frattempo, Hamas ha fatto sapere di essere disponibile a rilasciare gli ostaggi a patto che vengano fermati i combattimenti. Quel che è certo, però, è che nella Striscia di Gaza si continua a combattere con le vittime palestinesi che avrebbero superato già le 10mila unità. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, mercoledì 8 novembre 2023, sulla guerra tra Israele e Hamas.

DIRETTA

Ore 20.30 – Netanyahu, nessun cessate il fuoco senza rilascio ostaggi – “Senza la liberazione degli ostaggi non ci sarà nessun cessate il fuoco”. Lo ha ribadito stasera il premier israeliano Benyamin Netanyahu mentre si moltiplicano le voci su una trattativa per una possibile tregua in cambio della liberazione di alcuni prigionieri. “Voglio mettere da parte tutte le voci inutili che sentiamo da tutte le direzioni e ripetere una cosa chiara: non ci sarà cessate il fuoco senza il rilascio dei nostri ostaggi”, ha detto Netanyahu.

Ore 20.00 – Esercito Israele: “Hamas ha perso il controllo a Nord di Gaza” – Hamas ha perso il controllo del nord di Gaza mentre migliaia di abitanti dell’enclave si sono spostati verso sud. Lo ha annunciato il portavoce dell’esercito israeliano, il contrammiraglio Daniel Hagari, in una dichiarazione televisiva. “Abbiamo visto 50mila abitanti di Gaza spostarsi dal nord della Striscia di Gaza al sud. Si stanno muovendo perché capiscono che Hamas ha perso il controllo nel nord – ha affermato – Hamas ha perso il controllo e continua a perdere il controllo nel nord”.

Ore 18.30 – Casa Bianca, a Gaza “né Hamas né Israele” – “Sappiamo cosa non vogliamo vedere a Gaza dopo il conflitto. Non vogliamo vedere Hamas al comando. Non vogliamo vedere una rioccupazione da parte di Israele. Ma quello che vedremo, quello che vogliamo vedere, penso che lo stiamo ancora scoprendo. Dovremo avere conversazioni diplomatiche con la gente della regione per risolvere questo problema”. Lo ha detto alla Cnn il portavoce del Consiglio di Sicurezza nazionale, John Kirby.

Ore 18.10 – Portavoce Hamas: “Sola via per ostaggi è scambio prigionieri” – Abu Obeida, il portavoce delle Brigate al Qassam, ala militare di Hamas a Gaza, ha detto che “la strada unica ed evidente per la liberazione degli ostaggi è un accordo che preveda lo scambio di prigionieri totale o parziale”. Lo ha riferito la tv pubblica israeliana Kan.

Ore 18.00 – Colloqui in corso per rilascio ostaggi in cambio di una pausa umanitaria – Sono in corso discussioni che potrebbero portare al rilascio di 12 ostaggi nelle mani di Hamas, la metà dei quali americani, in cambio di una pausa umanitaria di tre giorni. Lo ha riferito una fonte al corrente con i colloqui citata da Reuters. La pausa, evidenzia la fonte, consentirebbe a Hamas di rilasciare gli ostaggi e all’Egitto di fornire aiuti umanitari sia al sud che al nord di Gaza. Il nodo riguarda la durata della pausa e la situazione nel nord, dove si registrano intensi combattimenti.

Ore 17.40 – Guterres: “A Gaza il numero di bambini morti supera qualunque guerra” – Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha paragonato il numero di bambini uccisi a Gaza con il bilancio dei conflitti nel mondo di cui dà conto ogni anno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. “Ogni anno, il numero più alto di uccisioni di bambini da parte di qualsiasi attore in tutti i conflitti a cui assistiamo è al massimo di centinaia”, ha detto Guterres a Reuters Next. “In pochi giorni a Gaza abbiamo migliaia e migliaia di bambini uccisi, il che significa che c’è anche qualcosa di chiaramente sbagliato nel modo in cui vengono condotte le operazioni militari”, ha sottolineato. “È anche importante far capire a Israele – ha aggiunto – che è contro i suoi interessi vedere ogni giorno la terribile immagine dei drammatici bisogni umanitari del popolo palestinese. Ciò non aiuta Israele in relazione all’opinione pubblica globale”.

Ore 17.20 – Israele: “Corte suprema conferma divieto di manifestare contro guerra a Gaza” – La Corte suprema israeliana oggi ha rigettato un ricorso presentato contro il divieto di manifestare contro il conflitto nella Striscia di Gaza, confermando la misura adottata dalla polizia contro le dimostrazioni convocate in località con forti comunità arabo-israeliane. Il ricorso era stato presentato dal partito di sinistra Hadash e dall’organizzazione per i diritti umani Adalah che puntavano a ottenere l’autorizzazione alle dimostrazioni a Sakhin e Umm al Fahm.

Ore 16,00 – Hamas al Nyt: “Abbiamo agito così per rilanciare la questione della Palestina” – Era necessario “cambiare l’intera equazione e non solo avere uno scontro. Siamo riusciti a rimettere sul tavolo la questione palestinese, e ora nessuno nella regione è più tranquillo”. Lo ha detto Khalil al-Hayya, alto dirigente di Hamas, in una intervista al New York Times a cui ha spiegato, da Doha, lo scopo dell’attacco senza precedenti in Israele. “Spero che lo stato di guerra con Israele diventi permanente su tutti i confini e che il mondo arabo sia al nostro fianco”, gli ha fatto eco Taher El-Nounou, consigliere per i media di Hamas.

Ore 15,00 – Autorità Gaza: oltre 10.500 morti palestinesi, 4.300 bambini – Sale ancora il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza a causa dell’operazione militare israeliana nell’enclave palestinese. Secondo il locale ministero della Sanità sinora sono morte 10mila e 569 persone, tra cui 4mila e 324 bambini. Lo riporta Al Jazeera.

Ore 8,00 – Ucciso capo della produzione delle armi di Hamas – L’esercito israeliano ha ucciso nella notte, in un attacco aereo mirato, Mohsen Abu Zina, capo della produzione di armi di Hamas. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui Abu Zina è stato “uno dei principali sviluppatori di armi di Hamas ed era un esperto nello sviluppo di armi strategiche e razzi utilizzati dai terroristi”. Il portavoce ha poi aggiunto che la notte scorsa è stata eliminata “una cellula terroristica che progettava di lanciare missili anti tank contro i soldati”.

Ore 7,00 – Biden chiede a Netanyahu una pausa di tre giorni nei combattimenti – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiesto premier Benyamin Netanyahu tre giorni di pausa nei combattimenti per consentire di fare progressi nel rilascio di alcuni degli ostaggi nelle mani di Hamas. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali la richiesta è stata avanzata nella telefonata di ieri. Secondo la proposta che si sta discutendo in quest ore fra Stati Uniti, Israele e Qatar, Hamas rilascerebbe 10-15 ostaggi e userebbe i tre giorni per verificare l’identità di tutti gli ostaggi e consegnare un elenco con i nomi.

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