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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Bozza di risoluzione Usa all’Onu per sostenere piano di pace, Biden: “Netanyahu prolunga la guerra per motivi politici”. Ben Gvir: “Marceremo per dire che Gerusalemme è nostra” | DIRETTA

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Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, martedì 4 giugno

Il ministro degli Esteri Sameh Shoukry ha fatto sapere che Hamas ha “accolto positivamente la proposta di cessate il fuoco a Gaza. Ora aspettiamo la risposta di Israele”. Il premier israeliano Netanyahu, dal canto suo, ha detto di essere favorevole a una tregua temporanea volta alla liberazione degli ostaggi e che Israele è pronta a “intraprendere la Fase 1 del piano, per la Fase 2 presenterà delle condizioni”. Il governo israeliano, tuttavia, è diviso sulla proposta Usa. Intanto non si fermano i raid su Gaza: almeno 22 persone sono morte in diversi bombardamenti sulla striscia effettuati nella notte tra domenica e lunedì. Di seguito le ultime notizie di oggi, martedì 4 giugno 2024, sulla guerra a Gaza tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 17,00 – Biden a Time: “Netanyahu è pronto a fare di tutto pur di riportare a casa gli ostaggi” – Nell’intervista concessa a Time, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden dice che il primo ministro israeliano Bibi Nentanyahu “è pronto a fare di tutto per riportare a casa gli ostaggi”. Dalla trascrizione dell’intervista emerge anche la risposta completa alla domanda sulla possibilità che il premier israeliano prolunghi la guerra per motivi di sopravvivenza politica: “Non commento. Certo è ragionevole arrivare a quella conclusione”.

Ore 16,00 – Macron chiede ad Hamas di accettare il cessate il fuoco – Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto ad Hamas di accettare la proposta di cessate il fuoco con Israele presentata venerdì dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

Ore 15,00 – Biden: credibile che Netanyahu allunghi la guerra per motivi politici – “Ci sono tutte le ragioni” per credere che il premier israeliano Benjamin Netanyahu stia prolungando la guerra a Gaza, rifiutando accordi per un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, per le proprie ragioni politiche. A dirlo è stato il presidente americano Joe Biden in un’intervista al magazine Time.

Ore 14,00 – Israele: “43 dei 120 ostaggi sono morti” – Un terzo degli ostaggi israeliani ancora in mano di Hamas a Gaza è morto, ovvero 43 su 120. La stima è contenuta in un conteggio effettuato dal governo israeliano che è stato riferito da media internazionali ripresi dal Jerusalem Post. Il dato – è stato spiegato – si basa su varie fonti, tra cui informazioni di intelligence, telecamere a circuito chiuso o video e analisi forensi. La liberazione dei 120 ostaggi, compresi i corpi dei 43 stimati morti fa parte dello schema di intesa fra Hamas e Israele, rilanciato dal presidente Biden. Il 7 ottobre furono rapiti nei kibbutz circa 250 persone, una parte è stata rilasciata a novembre.

Ore 13,00 – L’Unrwa: “A Gaza non c’è acqua sufficiente” – A Gaza non c’è sufficiente acqua. Lo ha scritto Unrwa su X, aggiungendo che Israele dovrebbe garantire l’accesso nella Striscia del carburante, in modo che gli impianti di desalinizzazione possano funzionare e fornire acqua alle persone. “La sopravvivenza è una lotta. Famiglie e bambini camminano per lunghe distanze al caldo per cercare l’acqua. Le persone hanno bisogno dell’acqua per vivere. Le autorità israeliane devono garantirne l’accesso adesso”, ha affermato l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi.

Ore 12,00 – Hamas: “Dall’inizio della guerra 36.550 morti e 82.959 feriti” – Dall’inizio della guerra sono morti a Gaza almeno in 36.550 e 82.959 sono rimasti feriti. Lo ha riferito il ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas, precisando che nelle ultime 24 ore almeno in 71 hanno perso la vita.

Ore 11,00 – La Sanità di Gaza: “11 persone morte nel corso di un raid israeliano a Deir al-Balah” – Almeno undici persone sono morte nei raid condotti la scorsa notte dalle forze israeliane nel centro della Striscia di Gaza. Lo riferiscono i funzionari sanitari dell’enclave palestinese. In un attacco contro il campo profughi di Bureij è stata colpita una casa provocando la morte di due genitori e della loro giovane figlia. Un secondo raid ha distrutto un veicolo della polizia di Hamas a Deir al-Balah: otto le vittime. Un giornalista dell’Associated Press ha contato i corpi arrivati martedì all’ospedale Al-Aqsa Martyrs di Deir al-Balah e ha confermato i dettagli con i registri dell’ospedale.

Ore 10,00 – Ben Gvir: “Domani a Monte Tempio per ribadire che è nostro” – In vista della controversa Marcia delle Bandiere nella Giornata di Gerusalemme domani, il ministro israeliano per la Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha alzato i toni, sostenendo che i manifestanti marceranno fino al Monte del Tempio, la Spianata delle Moschee per i fedeli islamici, in contrasto con quanto stabilito dalla polizia. “Ogni anno dicono che non è il momento, non è opportuno. Al contrario, quando ci si piega a loro, si ottiene il 7 ottobre. Domani marceremo verso la Porta di Damasco e andremo al Monte del Tempio, nonostante loro”, ha affermato il leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit, in un’intervista alla radio dell’esercito. “Dobbiamo colpirli dove è più importante per loro, e andare a dire che il Monte del Tempio e Gerusalemme sono nostri. Se pensiamo a noi stessi come i padroni di casa, i nostri nemici ci rispetteranno”.

Ore 9,00 – Ben Gvir: “Marceremo per dire che Gerusalemme è nostra” – “Il Monte del Tempio (Spianta delle Moschee, ndr) e Gerusalemme sono nostri. Dobbiamo colpirli dove è più importante per loro”. Lo ha detto il leader della destra radicale – e ministro della sicurezza nazionale – Itamar Ben Gvir alla vigilia del ‘Jerusalem Day’, la festa con cui Israele celebra la riunificazione della città nella Guerra dei 6 giorni del 1967. In questa occasione si svolgerà una ‘Marcia delle Bandiere’ dalla Porta di Damasco della Città Vecchia dove comincia il quartiere arabo. “Marceremo verso la Porta di Damasco e – ha detto alla Radio militare – andremo al Monte del Tempio nonostante loro”.

Ore 8,00 – L’ufficio di Netanyahu: “Il 13 giugno non potrà essere al Congresso Usa” – L’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu ha negato di poter essere presente il 13 giugno a Washington per tenere un discorso davanti al Congresso Usa, come riportato dai media americani. Lo si apprende dai media israeliani. L’ufficio di Netanyahu ha detto a questi media israeliani che la data del suo discorso al Congresso non è stata “decisa” ma non sarebbe il 13 giugno perchè interferisce con le feste ebraiche.

Ore 7,00 – Usa chiedono sostegno a Consiglio Sicurezza Onu per piano su Gaza – Gli Stati Uniti cercano il sostegno del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per il piano in tre fasi per Gaza, annunciato dal presidente Joe Biden, che inizierà con un cessate il fuoco di sei settimane e il rilascio di alcuni ostaggi. L’ambasciatrice statunitense Linda Thomas-Greenfield ha affermato che gli Stati Uniti hanno distribuito una bozza di risoluzione agli altri 14 membri del Consiglio che sosterrebbero la proposta. “Numerosi leader e governi, anche nella regione, hanno approvato questo piano e chiediamo al Consiglio di Sicurezza di unirsi a loro nel chiedere l’attuazione di questo accordo senza indugio e senza ulteriori condizioni”, ha affermato in una nota. La breve bozza di risoluzione, ottenuta dall’Associated Press, accoglierebbe favorevolmente l’accordo del 31 maggio annunciato da Biden e inviterebbe Hamas “ad accettarlo pienamente e ad attuarne i termini senza indugi e senza condizioni”. Hamas ha affermato di considerare la proposta “positivamente”. La risoluzione proposta non fa menzione dell’accettazione dell’accordo da parte di Israele.

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