Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Telefonata Biden-Netanyahu: Washington chiede “passi concreti per evitare danni ai civili”. Hamas: “Negoziati a un punto morto”. Raid israeliano colpisce soccorritori: 4 morti tra cui un paramedico | DIRETTA
Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, giovedì 4 aprile 2024
Dopo quasi sei mesi di guerra, il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza ha quasi raggiunto i 33mila morti e i 75.500 feriti. Ma la violenza nel territorio costiero palestinese continua. Dopo il raid israeliano che ha ucciso sette operatori umanitari della no-profit statunitense World Central Kitchen, il premier Benjamin Netanyahu e le forze armate di Tel Aviv hanno parlato di “tragica fatalità” e promesso un’inchiesta sull’accaduto. Ma dagli Stati Uniti il presidente Joe Biden si è detto “indignato” e ha accusato Israele di non fare abbastanza per proteggere i civili. Intanto, nello Stato ebraico monta il malessere contro Netanyahu. Ieri a sorpresa Benny Gantz, leader centrista e ministro del Gabinetto di Guerra, ha chiesto elezioni anticipate, richiesta subito sostenuta anche dal capo dell’opposizione Yair Lapid. Ma dal partito Likud di Netanyahu non arriva nessuna apertura: “Il Governo andrà avanti fino a che non raggiungerà tutti gli obiettivi della guerra”.
Di seguito le ultime notizie di oggi, giovedì 4 aprile 2024, sulla guerra Israele-Hamas.
Ore 20,35 – Telefonata Biden-Netanyahu: Washington chiede “passi concreti per evitare danni ai civili” – Joe Biden ha avuto poco fa una telefonata di 30 minuti con Benjamin Netanyahu. Lo rende noto la Casa Bianca, che descrive il presidente Usa come indignato e affranto per il raid israeliano dell’altro giorno in cui sono rimasti uccisi sette operatori umanitari. Biden ha chiesto a Netanyahu “passi specifici, concreti e misurabili per affrontare i danni civili, le sofferenze umanitarie e la sicurezza degli operatori umanitari” e ha detto che “la politica degli Stati Uniti rispetto a Gaza sarà determinata dalla valutazione dell’azione immediata di Israele su questi passi”. Biden ha comunque promesso il sostegno americano a Israele per le “minacce pubbliche iraniane contro Israele e il popolo israeliano”, riferendosi alla reazione promessa da Teheran dopo gli attacchi al suo consolato a Damasco.
Ore 19,55 – Israele non si fida del Qatar come mediatore – Nir Barkat, ministro dell’Economia di Israele, ha dichiarato oggi a Bloomberg che non si fida del Qatar come mediatore con Hamas nei colloqui in corso per raggiungere una tregua a Gaza e garantire il rilascio dei prigionieri israeliani. “Sono un lupo travestito da agnello”, ha detto Barkat. “Dobbiamo svegliarci”. Barkat ha anche accusato il Qatar di “finanziare il terrorismo in tutto il mondo”.
Ore 19,00 – Raid israeliano colpisce soccorritori: 4 morti tra cui un paramedico – Almeno quattro persone, tra cui un paramedico, sono rimaste uccise in un attacco aereo israeliano che ha colpito una squadra di soccorso a Beit Hanoon, nel nord di Gaza. Lo riferisce Al Jazeera. Fares Afaneh, direttore dell’emergenza dell’ospedale Kamal Adwan, ha detto all’emittente araba che l’attacco ha preso di mira un’équipe medica che stava soccorrendo i feriti: “Il nostro equipaggio si è mosso per salvare (persone) ferite dai bombardamenti israeliani e, al suo arrivo, è stato sottoposto a un altro bombardamento. Il nostro equipaggio è stato bombardato mentre lavorava”, ha detto Afaneh.
Ore 18,00 – Biden: “Mia moglie Jill mi chiede di fermare subito la guerra a Gaza” – “Ferma la guerra a Gaza, fermala subito”. E’ questa l’esortazione che Jill Biden ha rivolto al marito, secondo quanto raccontato dallo stesso Joe Biden durante l’evento per il Ramadan che si è svolto martedì alla Casa Bianca, rivela oggi il New York Times. Il giornale racconta, citando uno dei partecipanti all’incontro a porte chiuse, che uno degli esponenti della comunità islamica che hanno accettato l’invito di Biden – e non l’hanno declinato come hanno fatto altri per protesta per la guerra a Gaza – ha detto che sua moglie non voleva che lui andasse alla Casa Bianca a causa del sostegno dell’amministrazione Biden ad Israele. A questo punto, il presidente ha detto di comprendere spiegando che anche sua moglie, in privato, continua a chiedergli di fare di tutto per fermare la guerra a Gaza. Interpellata dal Times sulle parole del presidente, la Casa Bianca ha precisato che la first lady non ha chiesto che Israele metta fine alla sua offensiva militare contro Hamas. “Così come il presidente, la first lady è devastata dall’attacco contro gli operatori umanitari e la perdita di vite innocenti in corso a Gaza. Entrambi vogliono che Israele faccia di più per proteggere i civili”, ha dichiarato Elizabeth Alexander, direttore della comunicazione della first lady.
Ore 17,00 – Media: Israele rilascia 101 detenuti palestinesi, molti feriti – Le autorità israeliane hanno rilasciato 101 prigionieri palestinesi provenienti da Gaza e li hanno riportati nella Striscia. Lo riferisce l’amministrazione generale dei valichi e delle frontiere di Gaza, citata da Al Jazeera. Secondo una fonte medica citata dalla stessa emittente, molti dei rilasciati sono stati portati nelle strutture mediche di Rafah, dove sono stati curati per fratture o altre ferite riportate a causa delle percosse subite durante la detenzione.
Ore 16,00 – Hamas: “I negoziati con Israele sono a un punto morto” – Il rappresentante di Hamas a Beirut ha affermato che i “negoziati con Israele sono a un punto morto”. Lo ha detto Osama Hamdan durante una conferenza stampa nella capitale libanese. “Confermiamo che finora non ci sono stati progressi nei negoziati e che sono a un punto morto nonostante l’elevata flessibilità positiva mostrata (da Hamas) per facilitare il raggiungimento di un accordo”, ha detto Hamdan in una dichiarazione stampa trasmessa in diretta tv.
Ore 14,00 – Intelligence Israele, ‘ci attendono giorni complessi’ – “Non è detto che il peggio sia dietro di noi, giorni complessi ci aspettano”. Lo ha detto, citato dai media, il comandante dell’intelligence militare israeliana Aharon Haliva.
Ore 13,00 – Oxfam, carestia a Gaza nord, meno di 100 grammi di pane al giorno – Dallo scorso gennaio 300mila persone intrappolate nel nord di Gaza sono costrette a sopravvivere potendo consumare cibo per circa 245 calorie al giorno a testa, l’equivalente di 100 grammi di pane, meno del 12% del fabbisogno calorico necessario di 2.100 calorie a persona, calcolato sulla base di dati demografici che tengono conto delle variazioni per età e sesso. È quanto denuncia oggi Oxfam, traendo i dati da un recente rapporto sulla classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare (Ipc). “Nel quadro di una crisi umanitaria indicibile, il governo israeliano pochi giorni fa ha inoltre annunciato che nessun camion di aiuti dell’UNRWA – la principale agenzia umanitaria nella Striscia – potrà più entrare nel nord di Gaza”, scrive l’ong in una nota.
Ore 12,00 – Shin Bet: “Sventati attentati, nel mirino anche Ben Gvir” – L’agenzia di sicurezza Shin Bet afferma di aver sventato i piani di una cellula di palestinesi e arabi israeliani che volevano compiere attentati in Israele e in Cisgiordania, nel mirino anche il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir. Sono stati fermati sette arabi israeliani e quattro palestinesi della Cisgiordania. Secondo lo Shin Bet, la cellula ha pianificato attacchi contro le basi dell’Idf e altri siti sensibili, tra cui l’aeroporto Ben Gurion e il complesso governativo a Gerusalemme. Lo scrive la stampa israeliana.
Ore 11,00 – Haaretz,’Israele in massima allerta, rischio attacco Iran’ – La difesa israeliana “è in alto livello di allerta per il rischio di un attacco” dell’Iran per “vendicarsi” del raid su Damasco. Lo scrive Haaretz secondo cui Teheran, “in base a tutti i segnali e gli avvisi che giungono da lì è determinata” a rispondere all’uccisione del comandante delle Guardie Rivoluzionarie. Il media avanza alcuni scenari possibili: “Un attacco di droni o di missili da crociera direttamente dall’Iran diretti verso infrastrutture israeliane”, oppure “intensi attacchi di missili dal Libano o dalla Siria attraverso gli Hezbollah o milizie scite” o, ancora, “attentati alle ambasciate israeliane all’estero”.
Ore 10,00 – Idf sospende i congedi per tutte le truppe dopo le minacce dell’Iran – L’esercito israeliano ha sospeso il congedo a casa per tutte le truppe combattenti a seguito della minaccia di attacchi da parte dell’Iran. Lo ha comunicato l’Idf. La decisione rientra nel contesto di una maggiore allerta in Israele per una potenziale risposta iraniana al presunto assassinio da parte di Israele del massimo comandante Corpo delle guardie della rivoluzione islamica in Siria, ucciso insieme ad altri cinque ufficiali. Ieri sera, l’Idf ha affermato che stava rafforzando le difese aeree e richiamando i riservisti.
Ore 9.30 – Gaza;: più di 33mila le vittime dall’inizio della guerra – Sono almeno 33.037 i palestinesi che sono stati uccisi e 75.668 quelli rimasti feriti nei raid condotti da Israele sulla Striscia di Gaza dallo scorso 7 ottobre. Lo rende noto il ministero della Sanità di Gaza City spiegando che, sono nelle ultime 24 ore, 62 palestinesi sono stati uccisi e 91 feriti.
Ore 9,00 – World Central Kitchen chiede “indagine indipendente” – World Central Kitchen, l’ong che ha perso sette operatori umanitari lunedì in un attacco israeliano su Gaza, ha chiesto un’indagine indipendente sull’accaduto. In una dichiarazione, l’organizzazione umanitaria internazionale ha detto di aver chiesto ad Australia, Canada, Polonia, Stati Uniti e Regno Unito, da dove provenivano i cooperanti, di unirsi anche loro nel chiedere “un’indagine indipendente e di terze parti su questi attacchi”. “Abbiamo chiesto al governo israeliano di conservare immediatamente tutti i documenti, le comunicazioni, le registrazioni video e/o audio e qualsiasi altro materiale potenzialmente rilevante per gli attacchi del 1 aprile”, si legge nella nota.
Ore 8,30 – Israele: “Idf richiama riservisti nella difesa aerea” – Dopo le minacce arrivate dall’Iran dopo l’uccisione a Damasco di due alti comandanti della Forza alQuds delle Guardie rivoluzionarie iraniane, Hassan Mahdavi, il portavoce dell’Idf, l’esercito israeliano, ha annunciato che “è stato deciso di rinforzare e reclutare riservisti per il sistema di difesa aerea”. Lo riporta il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth.
Ore 8,00 – Usa: la nascita dello stato palestinese non va discussa all’Onu – Gli Stati Uniti hanno affermato che la creazione di uno Stato palestinese indipendente dovrebbe avvenire attraverso negoziati diretti tra le parti e non presso le Nazioni Unite. Martedì l’Autorità Palestinese ha chiesto di rinnovare l’esame della richiesta del 2011 di diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite. Attualmente ha il riconoscimento de facto dello Stato sovrano di Palestina dopo che le Nazioni Unite gli hanno concesso lo status di Stato osservatore non membro nel 2012. La posizione degli Stati Uniti, il più importante alleato di Israele, rispecchia la posizione israeliana sulla questione.