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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Raid su Beirut: “Ucciso un comandante di Hezbollah”. Al-Jazeera: “10 uccisi in un raid a Nuseirat”. Israele bombarda in Libano: ucciso un miliziano di Hezbollah. Il gruppo lanci razzi nel nord dello Stato ebraico: un morto. Meloni esorta Tel Aviv a non cadere nella “trappola” della rappresaglia | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, martedì 30 luglio

A più di nove mesi dagli attentati del 7 ottobre in Israele, la guerra tra lo Stato ebraico e Hamas nella Striscia di Gaza non si ferma: i morti hanno ormai superato i 39mila e i feriti sono quasi 91mila. Ma malgrado i raid aerei e le operazioni militari delle forze armate israeliane (Idf) ancora in corso nel territorio costiero palestinese, il fronte più caldo si trova in Libano dove ad aspettare la rappresaglia di Tel Aviv è il gruppo armato sciita Hezbollah, accusato da Israele e dagli Usa di aver compiuto la strage del 27 luglio in cui sono morti 12 minori in un villaggio a maggioranza drusa sulle alture del Golan occupate dallo Stato ebraico. Il premier Benjamin Netanyahu ha promesso una “dura risposta” all’attacco, a cui il Partito di Dio sostiene di essere estraneo, accusando invece la contraerea israeliana di aver colpito per sbaglio il campo da calcio di Majdal Shams. Intanto, diverse compagnie aeree continuano a cancellare o a rinviare i voli da e per l’aeroporto internazionale Rafik Hariri di Beirut, l’unico del Paese arabo, mentre molti governi chiedono ai propri cittadini di lasciare il Libano. La diplomazia però è già al lavoro, anche in Italia: il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avuto colloqui telefonici separati con i suoi omologhi di Israele, Israel Katz, e Libano, Abdallah Bou Habib, “per evitare una nuova guerra”. Ma il nuovo presidente dell’Iran ha già avvisato lo Stato ebraico: “Un attacco al Libano avrà gravi conseguenze”. Continuano infine le polemiche tra Israele e la Turchia dopo che il presidente Recep Tayyip Erdogan ha paventato un intervento militare contro Tel Aviv come già fatto da Ankara in Libia e in Nagorno Karabakh, infiammando ancor di più il clima. Di seguito le ultime notizie di oggi, martedì 30 luglio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 20 – Israele rivendica l’attacco a Beirut – L’esercito israeliano ha effettuato «un attacco mirato» a Beirut contro il comandante di Hezbollah, ritenuto responsabile dell’attentato al villaggio druso di Majdal Shams, sulle Alture del Golan, che ha causato la morte di 12 bambini e adolescenti lo scorso weekend. Lo hanno annunciato le Forze di Difesa israeliane. Secondo l’agenzia di stampa nazionale libanese, l’esercito ha preso di mira l’area intorno al Consiglio della Shura di Hezbollah nel quartiere di Haret Hreik della capitale. Da giorni si attendeva la risposta israeliana all’attacco di domenica.

Ore 19.40 – Raid israeliano su Beirut, colpito Shukr, consigliere militare del capo di Hezbollah Nasrallah – L’attacco israeliano a Beirut ha preso di mira Fouad Shukr, consigliere militare del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah e nella lista dei sanzionati Usa. Lo riportano i media regionali. Secondo i media arabi, l’esercito israeliano ha usato un drone per l’attacco a una roccaforte di Hezbollah a Beirut, nel sobborgo di Da’aheh.

Ore 18,00 – Cisgiordania, scontri con le forze israeliane: 2 feriti – Due palestinesi sono rimasti feriti in due diverse località della Cisgiordania a seguito di alcuni scontri con le forze di sicurezza di Israele. Lo riporta la Mezzaluna Rossa Palestinese, in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, secondo cui un 19enne è stato colpito da alcuni colpi d’arma da fuoco nel campo profughi di Shu’fat, a Gerusalemme Est. Un altro uomo, di 24 anni, è stato invece colpito da alcuni proiettili di gomma nel villaggio di Hibla, a sud di Qalqilya, in Cisgiordania.

Ore 17,00 – Usa impongono sanzioni contro una rete internazionale sfruttata dall’Iran per sviluppare il suo programma balistico – Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a cinque individui e sette organizzazioni che, secondo il Dipartimento del Tesoro americano, agevolano il programma di sviluppo dei missili e dei droni dell’Iran. Secondo una nota diramata oggi dal Dipartimento del Tesoro di Washington, i soggetti presi di mira dalle sanzioni risiedono “in Iran, Cina e a Hong Kong e hanno contribuito all’acquisto da parte di Teheran di vari componenti, tra cui accelerometri e giroscopi, per il programma iraniano di missili balistici e velivoli aerei senza pilota”.

Ore 16,00 – Iran: Masoud Pezeshkian giura come nuovo presidente – Masoud Pezeshkian ha prestato giuramento in parlamento come nono presidente della Repubblica islamica dell’Iran durante una cerimonia a cui hanno partecipato diverse personalità straniere. “Io, in qualità di presidente, di fronte al Sacro Corano e al popolo iraniano, giuro su Dio Onnipotente di essere il custode della religione ufficiale, del sistema della Repubblica Islamica e della Costituzione del Paese”, ha detto Pezeshkian durante la cerimonia trasmessa in diretta dalla tv di stato.

Ore 15,30 – Israele: Hezbollah rivendica l’attacco in cui è morto un civile – Il gruppo armato sciita Hezbollah ha rivendicato l’attacco contro il nord di Israele, che nel pomeriggio ha provocato la morte di un civile nel kibbutz di Hagoshrim. In una nota diramata su Telegram, citata dall’emittente al-Jazeera, Hezbollah afferma di aver attaccato, con “una salva” di razzi Katyusha, il Battaglione al-Sahl schierato nell’insediamento di Beit Hillel, situato a poco più di cinque chilometri a sud-ovest del kibbutz in cui un trentenne è morto per le ferite riportate dall’esplosione di un razzo. “Il raid”, si legge nel comunicato, “è stato effettuato a sostegno della popolazione di Gaza e in risposta all’attacco israeliano al villaggio di Jebchit, nel Libano meridionale, che ha causato vittime tra i civili”. Il gruppo sostiene che l’attacco “ha colpito con precisione il bersaglio, uccidendo e ferendo i soldati” schierati nella zona. Dall’8 ottobre, gli attacchi guidati da Hezbollah hanno provocato 25 morti tra i civili e 18 tra i soldati e i riservisti israeliani. Nello stesso periodo, almeno 386 miliziani del gruppo armato sciita libanese sono deceduti a causa della ripresa degli scontri con Israele.

Ore 15,00 – Israele, un razzo colpisce un kibbutz nel nord: “Un morto” – Un uomo di di 30 anni è morto oggi nel nord di Israele a causa delle ferite riportate dopo che un razzo ha colpito il kibbutz di HaGoshrim, vicino al confine con la Giordania e alle alture del Golan occupate dallo Stato ebraico. Lo ha riferito con una nota diramata su Telegram il servizio di emergenza israeliano Magen David Adom, secondo cui “i medici e i paramedici hanno soccorso un uomo di 30 anni con ferite da schegge potenzialmente letali e dopo la rianimazione cardiopolmonare ne hanno constatato il decesso”.

Ore 14,00 – Gaza, al-Jazeera: “Almeno 10 persone uccise in un raid dell’Idf contro il campo profughi di Nuseirat” – Almeno 10 persone sono rimaste uccise in un attacco aereo delle forze armate israeliane (Idf) contro il campo profughi di Nuseirat, nella zona centrale della Striscia di Gaza. Lo riporta l’emittente al-Jazeera, che cita alcuni corrispondenti sul posto, secondo cui il raid che ha preso di mira l’ingresso del campo profughi ha provocato un imprecisato numero di feriti. Ieri l’esercito israeliano aveva ordinato l’evacuazione di quasi 29mila residenti dei campi profughi di Nuseirat e Bureij.

Ore 13,30 – Gaza, il governo locale: “255 morti a Khan Younis nell’offensiva dell’Idf” – L’esercito israeliano ha ucciso 255 persone durante gli otto giorni di operazioni militari delle forze armate di Israele (Idf) a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. La denuncia arriva direttamente dall’ufficio stampa del governo di Gaza controllato da Hamas, che in un comunicato diramato su Telegram riporta anche circa 300 feriti e 31 dispersi durante l’operazione durata otto giorni nella zona orientale della città.

Ore 13,15 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 39.400 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 39.400 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 90.996 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 37 persone e altre 73 sarebbero rimaste ferite. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 15mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto, mentre sono oltre 330 i soldati di Tel Aviv caduti nella Striscia dall’inizio dell’offensiva terrestre nel territorio costiero palestinese. Per le Nazioni Unite invece, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e minori.

Ore 13,00 – Iran: Khamenei riceve i leader di Hamas e della Jihad Islamica – La Guida Suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha ricevuto oggi a Teheran il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, e il segretario generale della Jihad islamica Ziyad Al-Nakhaleh. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale Irna, secondo cui i leader dei due gruppi terroristici palestinesi guidano le rispettive delegazioni invitate alla cerimonia di insediamento del neopresidente iraniano Masoud Pezeshkian, che ha incontrato Haniyeh e Nakhaleh, oltre al vicesegretario generale di Hezbollah, Naim Kassem, e al caponegoziatore nonché portavoce degli Houthi, Mohammad Abdulsalam.

Ore 12,30 – Gaza, Idf: “Completate le operazioni a Khan Younis. Uccisi oltre 150 uomini armati” – L’esercito israeliano considera “completate” le operazioni militari lanciate il 22 luglio scorso a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Nel loro ultimo bollettino, le forze armate di Israele (Idf) sostengono che le truppe hanno ucciso più di 150 uomini armati, smantellato diversi tunnel e distrutto anche dei depositi di armi durante le operazioni, in cui hanno anche ha recuperato i corpi senza vita di cinque ostaggi sequestrati il ​​7 ottobre. Secondo i dati delle Nazioni Unite, in una settimana l’operazione ha provocato almeno 190mila sfollati. Secondo la Protezione civile locale, decine di civili sono stati uccisi nei raid condotti dalle Idf nei quartieri orientali della città e almeno altre 200 persone risultano ancora disperse.

Ore 11,00 – Libano, il segretario alla Difesa Usa: “Una guerra tra Israele e Hezbollah non è inevitabile” – Una guerra su vasta scala tra Israele e Hezbollah in Libano “non è inevitabile”. Lo ha detto oggi il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin durante una conferenza stampa congiunta a Manila, nelle Filippine, con il segretario di Stato Usa Antony Blinken e i rispettivi omologhi, Gilberto Teodoro ed Enrique Manalo. Washington, ha spiegato Austin, vorrebbe che la situazione si risolvesse per via diplomatica. Israele ha promesso una dura risposta contro Hezbollah dopo la strage di 12 bambini, uccisi il 27 luglio scorso in un villaggio a maggioranza drusa sulle alture del Golan occupate dallo Stato ebraico.

Ore 10,45 – Libano: ucciso un miliziano di Hezbollah in un raid dell’Idf – Un miliziano di Hezbollah è rimasto ucciso nella notte in un attacco aereo delle forze armate di Israele (Idf). La notizia del raid è stata pubblicata inizialmente dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna e in seguito confermata dalle Idf, che hanno pubblicato sui social il filmato dell’attacco compiuto nella zona di Beit Lif, dove sono rimasti distrutti anche un presunto deposito di armi, una serie di basi, siti di lancio di razzi e altre infrastrutture utilizzate da Hezbollah. In seguito anche il gruppo armato sciita libanese ha confermato la notizia, rivelando in una nota che la vittima si chiamava Hassan Hussein Malek, portando ad almeno 386 le vittime di Hezbollah dalla ripresa degli scontri con Israele cominciata il 7 ottobre scorso.

Ore 10,00 – Iran: il neopresidente Pezeshkian ha ricevuto il leader di Hamas, il vicecapo di Hezbollah e il portavoce Houthi – Il neopresidente dell’Iran, Masoud Pezeshkian, ha ricevuto ieri a Teheran il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, il vicesegretario generale di Hezbollah, Naim Kassem, e il caponegoziatore nonché portavoce degli Houthi, Mohammad Abdulsalam, tutti arrivati nella capitale per presenziare alla cerimonia di insediamento. Lo riferisce oggi il portale libanese El Nashra, che ha pubblicato le foto degli incontri. “Sostenere il fronte della resistenza è un dovere religioso e una delle politiche fondamentali dell’Iran”, ha affermato Pezeshkian.

Ore 9,30 – Libano: il ministro degli Esteri Abdallah Bou Habib incontra una delegazione di Hezbollah – Il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib ha incontrato una delegazione del gruppo armato sciita Hezbollah. Lo riporta l’emittente al-Jazeera, secondo cui a margine dell’incontro non è stata pubblicata alcuna dichiarazione ufficiale. Fonti informate sulla riunione però, citate dal canale qatarino, hanno definito l’incontro “positivo”. Dopo la strage di 12 bambini in un villaggio a maggioranza drusa sulle alture del Golan occupate da Israele, che accusa Hezbollah di essere responsabile dell’attacco, si teme che la rappresaglia promessa da Tel Aviv contro il gruppo armato sciita libanese possa provocare una guerra regionale. Negli scorsi giorni, i ministri degli Esteri di diversi Paesi, Italia compresa, hanno contattato il governo di Beirut per tentare una mediazione ed evitare un nuovo conflitto ma, secondo le fonti citate da al-Jazeera alla fine sarà soltanto Hezbollah a decidere quale sarà la reazione se Israele dovesse colpire il Libano.

Ore 9,00 – Israele: i 9 soldati arrestati ieri a Sde Teiman compariranno oggi in un tribunale militare – I nove soldati israeliani arrestati ieri dalla polizia militare perché accusati di gravi abusi sui detenuti palestinesi in custodia presso la base di Sde Teiman compariranno oggi pomeriggio davanti al tribunale militare di Camp Gur. Lo ha reso noto l’organizzazione di estrema destra Honenu, che rappresenta legalmente alcuni dei militari fermati. Secondo Honenu, i sospettati sono stati interrogati a lungo dagli investigatori militari e sono rimasti in custodia per tutta la notte.

Ore 8,30 – Libano: Meloni esorta Israele a non cadere nella “trappola” della rappresaglia contro Hezbollah – La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha invitato oggi Israele a non cadere nella “trappola” della ritorsione contro Hezbollah, dicendosi “molto, molto preoccupata” dalla situazione in Libano e dal rischio di un’escalation in Medio Oriente.

Le dichiarazioni alla stampa della premier sono arrivate oggi a margine della sua visita ufficiale in Cina, dove Meloni ha esortato la comunità internazionale a continuare a inviare messaggi di moderazione, sottolineando il contributo che potrebbe dare Pechino grazie ai “solidi legami” con l’Iran e l’Arabia Saudita.

Ore 8,00 – Israele: 16 minori feriti il 27 luglio sono ancora ricoverati, 7 versano in gravi condizioni – Risultano ancora ricoverati in ospedale i 16 minori rimasti feriti il 27 luglio nell’attacco che ha provocato la morte di 12 persone nel villaggio a maggioranza drusa di Majdal Shams, sulle alture del Golan occupate da Israele. Lo riferiscono in diverse note, citate dai media israeliani, i tre ospedali in cui sono ricoverati i giovani, sette dei quali versano in gravi condizioni. Otto feriti, di cui tre in gravi condizioni, sono ricoverati presso lo Ziv Medical Center di Safed, nel nord di Israele, secondo cui due giovani sono ancora sedati e hanno bisogno della ventilazione polmonare. Tutti e tre i feriti gravi, secondo l’ospedale, presentano ferite addominali, al torace e fratture agli arti. Altri cinque minori, di cui tre in gravi condizioni, sono invece ricoverati al Rambam Medical Center di Haifa, dove i feriti gravi sono ancora sedati e sottoposti a ventilazione polmonare nel reparto di terapia intensiva pediatrica. Tutti presentano ferite da schegge. Altri tre bambini, tra cui uno in gravi condizioni, sono ricoverati poi allo Tzafon Medical Center, vicino Tiberiade, dove uno dei feriti dovrebbe essere presto dimesso.

Ore 7,30 – Gaza, Onu: 188 morti e 520 in una settimana nei raid di Israele – Almeno 188 persone sono morte e altre 520 sono rimaste ferite la scorsa settimana nella Striscia di Gaza a seguito degli attacchi israeliani nel territorio costiero palestinese. Lo riporta l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Unocha), secondo cui dal 24 al 28 luglio scorso circa 56mila palestinesi sono stati colpiti dai recenti ordini di evacuazione imposti da Israele nelle aree meridionali e centrali della Striscia, tra cui Rafah, Khan Younis e Deir el-Balah.

Ore 7,00 – Israele, media: “Cinque razzi lanciati nella notte dal Libano” – Almeno cinque proiettili sono stati lanciati nella notte dal Libano contro Israele, senza riuscire a penetrare nel territorio israeliano. Lo riporta il portale israeliano Walla, che non cita alcuna fonte in merito. Durante la notte, le sirene di allarme hanno risuonato nel kibbutz Hanita, vicino al confine con il Libano, nel nord di Israele. Al momento, l’esercito israeliano non ha commentato l’indiscrezione né il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha rivendicato alcuna azione notturna contro Israele.

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