Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. I media: Hamas è pronto a riprendere i colloqui per il rilascio degli ostaggi | DIRETTA
Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, sabato 30 dicembre
Continua a salire il bilancio delle vittime dei bombardamenti israeliani su Gaza. Dall’inizio della risposta agli attacchi di Hamas del 7 ottobre, in cui hanno perso la vita 1.150 israeliani, i morti palestinesi sono più di 21.500. Nelle ultime ore almeno 35 persone sono state uccise nei campi profughi di Nuseirat e Maghazi a seguito dei bombardamenti nella parte centrale della striscia di Gaza. Nel sud, un attacco israeliano ha colpito un edificio residenziale vicino all’ospedale kuwaitiano, uccidendo almeno 20 persone. Secondo Thomas White, direttore a Gaza dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), alcuni “soldati israeliani hanno aperto il fuoco contro un convoglio umanitario che tornava dalla parte settentrionale della striscia “lungo un percorso designato dall’esercito israeliano”. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, sabato 30 dicembre 2023, sulla guerra tra Israele e Hamas.
Ore 15 – Idf: “Irruzione nella base dell’intelligence di Hamas” – L’esercito israeliano ha reso noto di aver fatto irruzione nella base del quartier generale militare della divisione di intelligence di Hamas a Khan Yunis, dopo essere avanzato ulteriormente nel Sud di Gaza. Il quartier generale dell’intelligence è responsabile di tutte le attività sensibili del gruppo terroristico – ha detto l’Idf – aggiungendo di aver localizzato nello stesso complesso anche un centro di comando della Jihad islamica palestinese. L’esercito ha riferito di aver trovato materiale di intelligence “molto prezioso” e ha fatto irruzione in diversi altri siti di Hamas.
Ore 14.30 – Hamas: “Il bilancio dei morti a Gaza sale a 21.672” – Sale a 21.672 il bilancio delle vittime a Gaza da quando Israele ha iniziato a colpire la Striscia in risposta agli attacchi del 7 ottobre compiuti dai miliziani di Hamas. Lo riferisce il ministero della Sanità di Hamas, senza chiarire quante sono le vittime civili e quanti sono morti nei combattimenti. In un comunicato, il ministero afferma che 165 persone sono rimaste uccise nelle ultime 24 ore, mentre un totale di 56.165 altre sono rimaste ferite nei combattimenti.
Ore 13 – Putin chiama Erdogan, focus su Gaza e Ucraina – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ricevuto una telefonata da parte del presidente russo Vladimir Putin. Al centro del dialogo la crisi umanitaria in corso nella Striscia di Gaza, ma anche gli ultimi sviluppi del conflitto in Ucraina, dopo i violenti bombardamenti russi ripresi negli ultimi giorni. In base a quanto reso noto dalla presidenza turca, i due leader hanno parlato anche della prossima visita di a Putin in Turchia, che lo stesso presidente russo aveva annunciato sarebbe avvenuta a inizio 2024. Erdogan ha ribadito a Putin la disponibilità della Turchia a mediare per trovare una soluzione al conflitto tra Mosca e Kiev.
Ore 10 – Idf: “Ieri uccise decine di terroristi a Gaza City” – Le truppe di terra israeliane, appoggiate dalle forze aeree, hanno ucciso ieri “decine di terroristi” a Gaza City, inclusi 15 colpiti dall’Aeronautica militare: lo hanno reso noto questa mattina su Telegram le Forze di difesa israeliane (Idf). Le truppe di terra hanno eliminato anche una cellula terroristica nel rione di Shejaiya di Gaza City, insieme ad un “terrorista armato di lanciagranate”. Inoltre, nel Nord della Striscia – a Beit Lahia – sono stati smantellati due complessi militari di Hamas dove le truppe israeliane avevano localizzato numerose armi, ordigni esplosivi, equipaggiamenti militari e dispositivi di comunicazione. Sempre nella zona di Beit Lahia, conclude il comunicato, sono stati uccisi altri due “terroristi”.
Ore 8 – Hamas: “Non vogliamo un’altra tregua temporanea” – Non ci sono stati colloqui relativi a un accordo sugli ostaggi in cambio di un’altra tregua temporanea. A dichiararlo, parlando con Al Jazeera, è stato Osama Hamdan, esponente di Hamas in Libano, secondo il quale Hamas avrebbe informato i mediatori che la priorità del gruppo riguarda un cessate il fuoco permanente e che al momento non si parla di rilasciare ostaggi prima che i combattimenti cessino. Secondo Hamdan Israele avrebbe fatto trapelare false informazioni al fine di respingere le crescenti pressioni interne sul governo per un accordo sugli ostaggi. A riferirne è il Times of Israel.
Ore 5 – Media: Hamas è pronto a riprendere colloqui per rilascio ostaggi – I mediatori del Qatar hanno riferito a Israele che Hamas ha “accettato in linea di principio” di riprendere i colloqui sul rilascio di circa 40 ostaggi detenuti a Gaza in cambio di una settimana, o due, di pausa nei combattimenti. Lo sostiene, citando tre funzionari israeliani, il quotidiano israeliano Walla, ripreso dal Guardian. L’accordo comporterebbe il rilascio di circa 40 ostaggi ancora detenuti da Hamas in cambio qualche settimana di cessate il fuoco. Al centro dei colloqui ci sarebbe una proposta avanzata qualche settimana fa dal capo dell’agenzia di spionaggio israeliana Mossad, David Barnea, durante un incontro con il capo della Cia americana, Bill Burns, e il primo ministro del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abd. al-Rahman al-Thani. La proposta prevedeva il rilascio di circa 40 ostaggi, tra cui donne, uomini di età superiore ai 60 anni e persone che necessitano di cure mediche urgenti. In cambio, Israele fermerebbe le operazioni militari a Gaza per una settimana o due e rilascerebbe un certo numero di palestinesi che sono stati detenuti nelle carceri israeliane.
Ore 1 – Casa Bianca approva vendita “urgente” di munizioni a Israele – Il governo americano ha annunciato di aver approvato “con urgenza”, cioè senza passare per il vaglio del Congresso, la vendita a Israele di munizioni di artiglieria per un importo di 147,5 milioni di dollari. Si tratta di proiettili da 155 mm e di vario equipaggiamento militare prelevati dalle scorte dell’esercito degli Stati Uniti, secondo un comunicato stampa della US Defense Security Cooperazione Agency, un’agenzia federale responsabile in particolare delle vendite di materiale militare americano a nazioni straniere.
Il segretario di Stato, Antony Blinken, è giunto alla conclusione “che esiste un’emergenza che richiede questa vendita immediata al governo israeliano”, si spiega nel comunicato. Il 9 dicembre scorso Washington aveva inoltre dato il via libera alla vendita a Israele di quasi 14.000 proiettili per carri armati utilizzati nella guerra contro Hamas a Gaza.