Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Egitto: “Hamas ha accettato la proposta degli Usa”. Netanyahu: “Sì alla tregua a tempo per gli ostaggi e poi discuteremo”. Ventidue morti nella notte in diversi raid israeliani su Gaza. Blinken: “Israele accetti la proposta di Biden” | DIRETTA
Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, lunedì 3 giugno
Non si fermano gli scontri tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza malgrado quasi otto mesi di conflitto e oltre 36mila morti. Le speranze di una tregua sono alimentate dalla nuova proposta di accordo elaborata da Israele e presentata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden: il piano è stato giudicato positivamente da Hamas e ha ottenuto l’appoggio di Emirati Arabi e Qatar, oltreché del presidente di Israele Isaac Herzog, ma per il premier dello Stato ebraico Benjamin Netanyahu l’obiettivo resta la “distruzione” dell’organizzazione politica combattente palestinese. Di seguito le ultime notizie di oggi, lunedì 3 giugno 2024, sulla guerra a Gaza tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.
Ore 18,00 – Kirby (Casa Bianca): “Hamas accetti l’accordo, è il migliore per mettere fine al conflitto” – “Hamas deve accettare l’accordo proposto da Israele: è buono per la popolazione a Gaza, è buono per gli israeliani”. Così il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, in un briefing con alcuni giornalisti. “È un accordo molto serio, il migliore per mettere fine a questo conflitto”, ha sottolineato Kirby. Lo riporta Ansa.
Ore 17,30 – Biden oggi parlerà con l’emiro del Qatar – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden parlerà in giornata al telefono con l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani per discutere degli sforzi in corso per far accettare a Israele e Hamas la proposta di pace presentata venerdì.
Ore 17,00 – Haaretz: “Hamas vuole dagli Usa la garanzia ufficiale che Israele rispetterà tutti i termini dell’accordo” – Il quotidiano israeliano Haaretz, citando fonti di Hamas, riporta che il gruppo avrebbe chiesto agli Stati Uniti la garanzia ufficiale che Israele rispetterà tutti i termini dell’accordo. I vertici di Hamas avrebbero già informato i mediatori qatarini ed egiziani della loro richiesta, aggiunge Haaretz.
Ore 16,00 – Netanyahu: “La guerra non finirà prima della distruzione di Hamas” – “La guerra nella Striscia di Gaza non finirà se prima non sarà distrutto Hamas, non saranno rilasciati gli ostaggi e non sarà garantita la sicurezza nazionale”: così il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu secondo fonti del quotidiano The times of Israel. Netanyahu ha tenuto un discorso di fronte alla Commissione affari esteri e difesa della Knesset.
Ore 15,00 – Ben Gvir accusa Netanyahu di tenere nascosti i veri termini dell’accordo – Il partner di estrema destra della coalizione israeliana Ben Gvir ha accusato lunedì il primo ministro Benjamin Netanyahu di tentare di nascondere i veri termini dell’accordo per porre fine alla guerra di Gaza portato avanti dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, e ha ripetuto la minaccia di lasciare il governo. Alla sua fazione parlamentare ha detto che Netanyahu lo aveva invitato a leggere la proposta, ma gli assistenti del premier per due volte non sono riusciti a produrre il documento. Qualsiasi piano deve comportare il rovesciamento di Hamas, ha detto Ben-Gvir.
Ore 14,30 – Netanyahu: “Tregua a tempo per gli ostaggi e poi discuteremo” – “La guerra finirà (il tempo) per riportare indietro gli ostaggi e poi discuteremo. Ci sono altri dettagli che il presidente degli Stati Uniti non ha presentato al pubblico”. Lo ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, sostenendo che ci sono “lacune” tra la versione israeliana e la proposta presentata da Biden che è “incompleta”.
Ore 13,00 – Una indagine dell’Onu: a Gaza distrutto o danneggiato il 55% degli edifici – Secondo un’analisi satellitare preliminare delle Nazioni Unite, circa il 55% di tutte le strutture nella Striscia di Gaza sono state distrutte, danneggiate o forse danneggiate dallo scoppio della guerra in ottobre. Lo riporta il Guardian. L’analisi ha mostrato che più di 137.000 edifici sono stati colpiti, ha scritto Unosat, l’agenzia di analisi satellitare delle Nazioni Unite, in un post su X. La stima si basa su un’immagine satellitare scattata il 3 maggio e confrontata con le immagini scattate a maggio di un anno prima, lo scorso settembre e il 15 ottobre, poco più di una settimana dopo l’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre .
Ore 12,00 – Media: Netanyahu vuole vedere Ben Gvir su accordo con Hamas – Il premier Netanyahu avrebbe convocato il ministro della sicurezza nazionale – e leader di destra radicale – Itamar Ben Gvir per spiegargli il possibile accordo con Hamas. Lo ha riferito Israele Ha-Yom (considerato vicino a Netanyahu) che cita fonti dell’ufficio del premier secondo cui l’incontro dovrebbe avvenire nelle prossime ore. Le stesse fonti hanno fatto sapere che intanto è stato spiegato a Ben Gvir – decisamente contrario all’intesa – che nell’eventuale accordo “non c’è la fine della guerra”. Sia Ben Gvir sia l’altro ministro di destra radicale Bezalel Smotrich hanno minacciato una possibile uscita dalla maggioranza di governo.
Ore 11,00 – Israele: “Circa 50 gli obiettivi colpiti a Gaza” – Sono circa 50 gli obiettivi militari colpiti dall’esercito di Israele nelle ultime 24 ore in raid sulle Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce secondo cui gli obiettivi hanno incluso “infrastrutture terroristiche dei gruppi armati e depositi di armi”. L’esercito – ha proseguito la stessa fonte – sta continuando ad operare nella zona di Rafah, nel sud dell’enclave palestinese e anche al centro della Striscia.
Ore 10,00 – Egitto: “Hamas ha accettato la proposta degli Usa” – “Hamas ha accolto positivamente la proposta di cessate il fuoco a Gaza e ora aspettiamo la risposta di Israele”. Lo ha detto il ministro egiziano degli Esteri Sameh Shoukry, oggi in visita a Madrid. “La proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e di scambio di prigionieri e detenuti deve essere accettata. Le prime dichiarazioni di Hamas indicano che ha accolto positivamente la proposta di accordo e ora aspettiamo la risposta israeliana”, ha detto Shoukry durante una conferenza stampa con il suo omologo spagnolo. “La guerra nella Striscia di Gaza espone la regione al caos e le pratiche di Israele violano il diritto internazionale”. Il ministro egiziano ha apprezzato “la posizione della Spagna a favore della causa palestinese, soprattutto dopo il riconoscimento dello Stato di Palestina”. “Dobbiamo rispettare le regole del diritto internazionale, rispettare le decisioni della Corte internazionale di giustizia e preservare il sistema di azione multilaterale internazionale”, ha aggiunto, nella consapevolezza che “la guerra nella Striscia di Gaza ha avuto ripercussioni catastrofiche sul popolo palestinese” fino a rendere il territorio “invivibile”. “Speriamo di risolvere la causa palestinese sulla base della soluzione dei due Stati e della creazione di uno Stato palestinese ai confini del 1967 con Gerusalemme-Est come capitale”. “La posizione egiziana è chiara nel respingere la presenza israeliana sul lato palestinese del valico di Rafah”, ha proseguito, precisando che “il trattato di pace con Israele è importante e va rispettato” e che “è difficile ripristinare il valico di Rafah senza un’amministrazione palestinese dall’altra parte”.
Ore 9,00 – Netanyahu a Ben Gvir: “Accordo di pace non è irresponsabile” – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha invitato il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir a un incontro a seguito della sua minaccia di far cadere il governo sulla nuova proposta di accordo sul rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco. Netanyahu – secondo il quotidiano Israel Hayom, che cita fonti dell’ufficio del premier – intende mostrargli la bozza della proposta che è stata resa pubblica dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden venerdì. Secondo questa fonte, la bozza non contiene una clausola che obblighi Israele a porre fine ai combattimenti. Netanyahu intende dimostrare al ministro che non si tratta di un “accordo irresponsabile”. Ben Gvir e il collega ministro Bezalel Smotrich hanno dichiarato che lasceranno la coalizione se si procederà con l’accordo. Lo riporta il Times of Israel.
Ore 8,00 – Ventidue morti nella notte in diversi raid israeliani su Gaza – Il bilancio delle vittime degli attacchi notturni su abitazioni e campi profughi nella Striscia di Gaza è salito a 22 morti, secondo quanto riporta Al Jazeera, citando i media locali. Almeno 12 persone sono state uccise, tra cui donne e bambini, negli attacchi notturni delle forze israeliane sulle città di Khan Younis e Rafah, nel Sud di Gaza, riporta l’agenzia di stampa Wafa. Due attacchi israeliani sui campi profughi di Bureij e Nuseirat, nel centro di Gaza, invece, hanno ucciso altre 10 persone, sempre secondo l’agenzia Wafa.
Ore 7,00 – Blinken, Israele accetti proposta Biden per stop guerra – Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato Israele ad accettare la proposta di cessate il fuoco presentata venerdì dal presidente Joe Biden. Secondo una dichiarazione del portavoce del dipartimento Matthew Miller, Blinken ha parlato ieri con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant della proposta di raggiungere un cessate il fuoco totale e completo a Gaza come parte di un accordo sugli ostaggi che consentirebbe anche di aumentare l’assistenza umanitaria in tutta Gaza. “Il segretario ha elogiato la volontà di Israele di concludere un accordo e ha affermato che la responsabilità della sua accettazione ricade su Hamas”, si legge nella nota. Blinken ha inoltre sottolineato che la proposta “promuoverebbe gli interessi di sicurezza a lungo termine di Israele” e aprirebbe la possibilità “per una maggiore integrazione nella regione”, riaffermando al contempo il forte impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele. Venerdì scorso il presidente Biden ha reso pubblica una proposta di tregua consensuale con Israele nella quale, in tre fasi, entrambe le parti raggiungerebbero il cessate il fuoco permanente voluto da Hamas e la liberazione degli ostaggi chiesta dall’esecutivo di Benjamin Netanyahu. Hamas chiede l’impegno di Israele a “raggiungere un accordo che porti a un cessate il fuoco globale, a un ritiro completo da Gaza, (e) all’ingresso illimitato di aiuti per dare rifugio e assistere gli sfollati”.