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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. L’appello dell’Unrwa: “Palestinesi non meritano ulteriore punizione collettiva”. Cnn, tre soldati Usa uccisi in Giordania. Biden: “Uccisi da milizie filo-iraniane” | DIRETTA

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Unrwa, l'appello di Guterres: “Garantire continuità alle attività dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi". Israele: "Non è interessato alla sicurezza degli israeliani". New York Times: “Accordo vicino per il rilascio degli ostaggi a Gaza”

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, domenica 28 gennaio

Dopo il no della Corte dell’Aia alla richiesta di archiviare le accuse di genocidio, Israele punta a rimuovere l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi da Gaza. Secondo il ministro degli Esteri Israel Katz, Israele cercherà di impedire all’Unrwa di operare nella Striscia dopo la guerra, alla luce delle accuse di coinvolgimento nell’attacco di Hamas del 7 ottobre rivolte dallo Stato ebraico nei confronti di 12 dipendenti dell’agenzia. Intanto continuano i bombardamenti nell’enclave palestinese e in particolare al sud, nella zona di Khan Yunis. Secondo Medici senza frontiere l’ospedale Nasser, diventato il principale della Striscia, è al collasso, rischiando di lasciare i palestinesi senza alternative per le cure. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, domenica 28 gennaio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas.

DIRETTA

Ore 18.20 – Biden: Uccisi patrioti Usa, chiederemo conto ai responsabili – I tre soldati Usa uccisi in Giordania “erano patrioti nel senso più alto del termine. E il loro ultimo sacrificio non sarà mai dimenticato dalla nostra nazione”, “porteremo avanti il loro impegno nella lotta al terrorismo. E non abbiate dubbi, chiederemo conto a tutti i responsabili nel momento e nel modo da noi scelti”. Lo scrive il presidente Usa, Joe Biden in una nota. “Jill e io”, ha scritto Biden riferendosi alla first lady, “ci uniamo alle famiglie e agli amici dei nostri caduti e agli americani in tutto il paese nel piangere la perdita di questi guerrieri in questo attacco spregevole e del tutto ingiusto”. “Questi membri del servizio incarnavano il meglio della nostra nazione: incrollabili nel loro coraggio. Inflessibili nel loro dovere. Inflessibili nel loro impegno nei confronti del nostro paese, mettendo a rischio la propria sicurezza per quella dei loro connazionali e dei nostri alleati e partner con i quali combattiamo il terrorismo. È una lotta che non cesseremo”.

Ore 17.40 – Biden: “Soldati uccisi da milizie filo-iraniane attive in Iraq e Siria” – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato che l’uccisione dei tre soldati Usa in Giordania al confine con la Siria è stata opera “di gruppi militari radicali sostenuti dall’Iran che operano in Siria e in Iraq”.

Ore 17.30 – Cnn, tre soldati Usa uccisi in Giordania, decine i feriti – Tre soldati dell’esercito americano sono stati uccisi e almeno due dozzine sono rimasti feriti in un attacco di droni durante la notte contro un piccolo avamposto Usa in Giordania. Lo hanno detto funzionari statunitensi alla Cnn. Si tratta delle prime vittime americane in Medio Oriente dall’inizio della guerra di Gaza.

Ore 17.10 – Casa bianca smentisce Nbc: “Nessun cambio su armi a Israele” – La Casa bianca ha smentito la notizia di Nbc News secondo cui l’amministrazione Biden sta valutando di sospendere o rallentare la fornitura di alcune armi offensive a Israele per convincerla a ridurre l’offensiva a Gaza. “Israele ha il diritto e l’obbligo di difendersi dalla minaccia di Hamas, rispettando il diritto umanitario internazionale e proteggendo le vite dei civili, e restiamo impegnati a sostenere Israele nella sua lotta contro Hamas. Lo facciamo dal 7 ottobre e continueremo a farlo. Non c’è stato alcun cambiamento nella nostra politica”, ha detto un portavoce del consiglio di sicurezza nazionale della Casa bianca.

Ore 16.00 – Nbc: Biden valuta lo stop alla fornitura di alcune armi ad Israele – L’amministrazione Biden sta valutando di rallentare o sospendere la fornitura di alcune armi offensive a Israele come leva per convincere il governo Netanyahu a ridurre l’offensiva militare a Gaza. Lo riporta Nbc News citando tre dirigenti americani e un ex, e precisando che non è stata presa alcuna decisione. Il Pentagono, su ordine della Casa Bianca, ha però già esaminato quali armi richieste da Israele potrebbero essere utilizzate come leva.

Ore 12.00 – Israele attacca Guterres per l’appello sull’Unrwa – L’ambasciatore israeliano presso l’ONU, Gilad Erdan, ha criticato il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, per il suo appello agli stati donatori di “garantire la continuità” dell’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. È avvenuto dopo che Regno Unito, Germania, Paesi Bassi, Svizzera, Finlandia e anche l’Italia si sono uniti a Stati Uniti, Australia e Canada nel sospendere i finanziamenti dopo che l’Unrwa ha rivelato che era stata avviata un’indagine su 12 membri del personale che avrebbero preso parte agli attacchi lanciati da Hamas il 7 ottobre.  Erdan ha affermato che il capo delle Nazioni Unite ha ripetutamente ignorato le “prove” presentategli riguardo al coinvolgimento dell’Unrwa nell’”incitamento al terrorismo”. “Ogni paese che continua a finanziare l’UNRWA prima di un’indagine approfondita sull’organizzazione dovrebbe sapere che il suo denaro potrebbe essere utilizzato per il terrorismo, e che gli aiuti che verranno trasferiti all’Unrwa potrebbero raggiungere i terroristi di Hamas invece che la popolazione di Gaza”, ha scritto su X.

Ore 11.50 – Il governo israeliano smentisce il NYT su accordo sugli ostaggi – Fonti del governo israeliano hanno smentito la notizia data dal New York Times secondo cui sono stati compiuti progressi significativi su un accordo sugli ostaggi. Secondo le fonti, la notizia “potrebbe riflettere un pio desiderio da parte degli americani, o il tentativo di creare l’apparenza di un accordo. Vorrei che fosse vero, ma purtroppo non lo e'”, ha aggiunto la fonte, rilanciata dalla stampa israeliana.Israele, scrive il quotidiano Yedioth Ahronoth, non è a conoscenza di alcuna ammorbidimento nella posizione di Hamas, che continua a insistere su una cessazione delle ostilità come condizione per un accordo.

Ore 11.30 – Idf: “Battaglie intense a Khan Yunis” – L’esercito israeliano ha affermato che le forze speciali continuano a impegnarsi in “battaglie intense” nella principale città del sud della Striscia di Gaza, Khan Yunis, dove ha affermato che le truppe hanno eliminato “terroristi e localizzato grandi quantità di armi”. L’Idf ha aggiunto che sono stati effettuati attacchi anche nella zona centrale e settentrionale della Striscia.

Ore 9.00 – Wall Street Journal: “In 114 giorni di guerra, 80% dei tunnel a Gaza è intatto” – Dopo 114 giorni di combattimenti, l’80% del sistema di tunnel di Hamas sotto Gaza sarebbe intatto: lo riferisce il Wall Street Journal citando funzionari israeliani e statunitensi, secondo cui è difficile valutare quanta parte del labirinto sotterraneo sia stata distrutta finora dalle truppe israeliane. Funzionari israeliani hanno affermato che il leader di Hamas Yahya Sinwar e altri comandanti del gruppo terrorista si nascondano sottoterra, in particolare Sinwar si troverebbe in un centro di comando in un tunnel sotto Khan Younis, insieme ad alcuni degli ostaggi.

Ore 8.30 – Israele protesta per appello Onu a dare fondi all’Unrwa – L’ambasciatore israeliano all’Onu Gilad Erdan ha attaccato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che ha rivolto un appello ai donatori dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, a continuare a erogare i fondi che sono stati congelati a causa dell’accusa di coinvolgimento di alcuni suoi dipendenti nel massacro del 7 ottobre: “Il segretario generale dell’Onu dimostra ancora una volta che la vita e la sicurezza dei cittadini israeliani non sono davvero importanti per lui. Dopo anni in cui ha ignorato le prove che gli sono state presentate personalmente per il sostegno e il coinvolgimento dell’Unrwa nell’incitamento e nel terrorismo, e prima di condurre un’indagine completa per individuare tutti i terroristi e gli assassini di Hamas nell’organizzazione, si sta concentrando sulla raccolta di fondi a favore di un’organizzazione omicida e terroristica”. Lo scrive il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth.

Ore 8.00 – Guterres: “Garantire continuità operazioni Unrwa” – Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto agli stati donatori di “garantire la continuità” dell’agenzia palestinese per i rifugiati dopo che diversi fondi sono stati sospesi per accuse di coinvolgimento del personale nell’attacco di Hamas del 7 ottobre contro Israele. “Pur comprendendo le loro preoccupazioni – io stesso sono rimasto inorridito da queste accuse – mi rivolgo fortemente ai governi che hanno sospeso i loro contributi, almeno, per garantire la continuità delle operazioni dell’Unrwa”, ha affermato Guterres.

Ore 7.30 – New York Times: “Accordo vicino per il rilascio degli ostaggi a Gaza” – Gli sforzi di mediazione, guidati dagli Stati Uniti, stanno portando a un accordo in base al quale Israele sospenderebbe la guerra a Gaza per circa due mesi in cambio del rilascio di oltre 100 ostaggi ancora detenuti da Hamas. Lo scrive il New York Times riferendo che l’ accordo potrebbe essere siglato nelle prossime due settimane. I negoziatori hanno sviluppato una bozza scritta che unisce le proposte avanzate da Israele e Hamas negli ultimi 10 giorni e sarà oggetto di colloqui domenica a Parigi. Anche se ci sono ancora importanti disaccordi da risolvere, i negoziatori sono cautamente ottimisti sul fatto che un accordo finale sia a portata di mano, secondo i funzionari americani contattati dal Nyt.

Ore 7.00 – Capo Unrwa: “Scioccato da stop finanziamenti, i palestinesi non meritano ulteriore punizione collettiva” – Il capo dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha dichiarato ieri che la decisione di nove paesi di sospendere i finanziamenti a causa delle accuse di coinvolgimento del personale negli attacchi del 7 ottobre contro Israele è “scioccante” e li ha esortati a invertire la rotta. “L’attività dell’Unrwa per salvare vite sta per terminare in seguito alla decisione dei paesi di tagliare i finanziamenti all’Agenzia. La nostra operazione umanitaria, dalla quale 2 milioni di persone dipendono come ancora di salvezza a Gaza, è al collasso. Sono scioccato che tali decisioni siano prese sulla base del presunto comportamento di alcuni individui e mentre la guerra continua, i bisogni si aggravano e la carestia incombe. I palestinesi di Gaza non avevano bisogno di questa ulteriore punizione collettiva. Questo macchia tutti noi”, ha scritto su X.

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