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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza: almeno 37.765 morti dal 7 ottobre. Idf: “Colpita una scuola a Khan Younis usata come centro di comando di Hamas”. Cisgiordania: ucciso un militare israeliano a Jenin, altri 16 feriti. Gaza: “7 morti e decine di feriti in un raid dell’Idf a Gaza City”. Libano: “Un morto in un attacco attribuito a Israele”. Netanyahu riunisce in serata il gabinetto di sicurezza | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, giovedì 27 giugno

A quasi nove mesi dagli attentati di Hamas e della Jihad Islamica in Israele, prosegue la guerra scatenata da Tel Aviv nella Striscia di Gaza. Le prospettive di tregua sono attualmente in fase di stallo mentre nel territorio costiero palestinese si continua a morire: secondo il ministero della Salute controllato da Hamas le vittime dall’inizio del conflitto sono oltre 37.700 e più di 86.300 i feriti mentre l’Idf ha fatto sapere di aver compiuto oltre 100 raid aerei soltanto nell’ultima settimana. La situazione si complica sempre di più anche al confine nord con il Libano, dove aumentano i rischi di una guerra aperta tra lo Stato ebraico e il gruppo armato sciita Hezbollah. Tel Aviv continua a bombardare obiettivi del gruppo oltre confine mentre Hezbollah non smette di rispondere a suon di razzi. Svizzera, Canada e Kuwait hanno consigliato ai propri cittadini di lasciare il Paese dei Cedri mentre il ministro degli Esteri libanese Abdallah Rashid Bouhabib è impegnato in un tour diplomatico in Europa e Usa per evitare il conflitto. Anche il segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin si è recato in visita a Beirut per promuovere la pace. Intanto però il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha assistito alle manovre dell’Idf al confine con il Libano e ha promesso un’altra “vittoria” anche contro Hezbollah. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si è schierato con il Paese arabo e ha accusato: “L’Occidente appoggia dietro le quinte lo Stato ebraico”. Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz gli ha risposto su X: “Criminale di guerra, vergogna!”. Di seguito le ultime notizie di oggi, giovedì 27 giugno 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 18,00 – Usa, l’ambasciatrice della Giordania: “Israele sta mettendo a rischio le relazioni con i Paese arabi moderati” – L’ambasciatrice della Giordania negli Stati Uniti, Dina Kawar, ha avvisato oggi Israele che “rischia di perdere le sue relazioni con la Giordania e con altri Paesi arabi moderati”. Intervenendo all’Aspen Ideas Festival organizzato dall’Aspen Institute in Colorado, Kawar ha dichiarato che con le operazioni in corso a Gaza lo Stato ebraico “sta perdendo tutti i Paesi arabi”. “Hanno un accordo con la Giordania e l’Egitto e avrebbero dovuto firmarne un altro con l’Arabia Saudita”, ha ricordato l’ambasciatrice giordana negli Usa. “Ma in questo momento la popolazione e l’opinione pubblica araba sono così sconvolte vedendo le immagini che arrivano da Gaza che rischiamo un grave danno per l’intero futuro della regione”. In questa fase, ha rimarcato la diplomatica, Amman non si ritirerà dall’accordo di pace con Israele. “Ma una simile mossa non è fuori discussione”, ha aggiunto. “La gente è molto nervosa per l’accordo e per ciò che sta accadendo a Gaza e come governo siamo responsabili”, ha detto Kawar. “Riteniamo che mantenere l’accordo in questo momento costituisca una speranza per vedere giorni migliori, ma fino a che punto possiamo continuare a seguire questa strada è ancora tutto da vedere”. L’ambasciatrice del regno arabo ha poi criticato il governo Netanyahu per non aver elaborato un piano per il dopoguerra nella Striscia e per aver vessato l’Autorità nazionale palestinese (Anp).

Ore 17,45 – Libano, arriva anche la conferma dell’Idf: “Ucciso un miliziano di Hezbollah, preparava attacchi contro Israele” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno confermato l’uccisione di un miliziano del gruppo armato sciita Hezbollah in un raid condotto questa mattina dall’Aeronautica militare nella città di Sohmor, nel sud del Libano. La conferma arriva dall’Unità portavoce dell’Idf, che ha anche pubblicato sui social il filmato del raid compiuto con un drone armato. Secondo i militari israeliani, la vittima – identificata da Hezbollah come Ali al-Din – era “responsabile di aver lanciato attacchi in territorio israeliano”. L’Idf ha poi confermato anche una serie di raid compiuti oggi contro alcune strutture militari del gruppo armato sciita libanese nelle zone di Hula e Aitaroun, nel sud del Paese arabo. I militari hanno anche confermato il lancio di due droni esplosivi da parte di Hezbollah contro la località settentrionale israeliana di Rosh Hanikra, che non ha provocato vittime né feriti.

Ore 17,30 – Gaza, media: “21 pazienti oncologici palestinesi trasferiti fuori dalla Striscia” – Ventuno pazienti oncologici palestinesi hanno attraversato oggi il valico di Kerem Shalom tra la Striscia di Gaza e Israele per raggiungere l’Egitto. Lo ha reso noto all’agenzia di stampa Afp una fonte del servizio sanitario egiziano della città di al-Arish, in Egitto, secondo cui una volta arrivate nel Paese arabo queste persone saranno “saranno trasferite negli Emirati Arabi Uniti per essere curate”. Si tratta della prima evacuazione medica dalla Striscia di Gaza da quando Israele ha chiuso il valico di frontiera di Rafah all’inizio di maggio per dare il via a un’offensiva di terra nella città più meridionale del territorio costiero palestinese.

Ore 17,00 – Libano, Hezbollah conferma: “Ucciso un nostro miliziano in un attacco di Israele” – Un miliziano di Hezbollah è rimasto ucciso oggi in un raid aereo attribuito a Israele nella città di Sohmor, nel sud del Libano. Lo ha confermato in una nota il gruppo armato sciita libanese, secondo cui la vittima si chiamava Ali al-Din. L’uomo è stato ucciso in un raid condotto da un drone armato che ha colpito una motocicletta nella città di Sohmor, nel distretto occidentale di Al-Beqaa, nel sud del Libano, a circa 20 chilometri dal confine con lo Stato ebraico. Per tutta risposta Hezbollah ha lanciato una serie di droni esplosivi contro una base della Marina dell’Idf a Rosh Hanikra, nel nord di Israele. L’uccisione di Ali al-Din porta ad almeno 350 il bilancio delle vittime di Hezbollah dal 7 ottobre.

Ore 16,30 – Yemen: Houthi svelano nuovo missile ipersonico – I ribelli sciiti filo-iraniani Houthi hanno aggiunto un missile ipersonico al proprio arsenale. Lo ha rivelato ieri sera all’agenzia di stampa ufficiale yemenita Saba il portavoce militare del gruppo armato Yahya Sarea, secondo cui il missile Hatem 2 possiede un sistema di controllo e manovrabilità intelligente ed è alimentato da combustibile solido. Il razzo sarebbe già stato impiegato in un attacco, “condotto in collaborazione con gli alleati iracheni” (le milizie filo-iraniane schierate nel Paese arabo, ndr), per colpire la nave MSC Sarah V, che sostengono essere di proprietà di una società israeliana, nel porto di Haifa.

Ore 16,15 – Israele: Hezbollah attacca una base della Marina dell’Idf nel nord – Il gruppo armato sciita libanese ha rivendicato un attacco a colpi di droni esplosivi contro una base della Marina militare israeliana vicino a Rosh Hanikra, nel nord dello Stato ebraico a pochi chilometri dal confine. La notizia è stata confermata dalle forze armate di Israele (Idf), secondo cui un drone ha colpito l’area di Rosh Hanikra. Al momento non si segnalano feriti.

Ore 16,00 – Gaza, media: “7 morti e decine di feriti a Gaza City” – Almeno 7 persone sono morte e decine sono rimaste ferite oggi nel quartiere di Shujaiyya, a Gaza City, dove da questa mattina è in corso un’operazione militare delle forze armate israeliane (Idf). Lo riporta il quotidiano israeliano Haaretz, che cita fonti palestinesi. Secondo l’emittente al-Jazeera, i civili starebbero fuggendo in massa dalla zona.

Ore 15,45 – Libano, media: “Un morto in un raid attribuito all’Idf” – Una persona è rimasta uccisa oggi in un attacco aereo attribuito alle forze armate di Israele (Idf) che ha colpito una motocicletta nella città di Sohmor, nel distretto occidentale di Al-Beqaa, nel sud del Libano, a circa 20 chilometri dal confine con lo Stato ebraico. Lo riporta l’emittente televisiva saudita Al Hadath, secondo cui il raid è stato compiuto con un drone armato. Al momento le Idf non hanno confermato la notizia.

Ore 15,30 – Israele, media: “Netanyahu riunirà in serata il gabinetto di sicurezza” – Il gabinetto di sicurezza di Israele si riunirà stasera per discutere gli sviluppi al confine con il Libano. Lo ha rivelato al quotidiano online The Times of Israel un funzionario dell’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu.

Ore 15,00 – Israele, Idf: “Truppe completano esercitazioni che simulano combattimenti in Libano” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno completato una serie di esercitazioni militari che simulano combattimenti in Libano. Lo hanno comunicato oggi in una nota le Idf, secondo cui la 12esima unità della Brigata Golani, operativa nelle aree del Monte Dov e del Monte Hermon, al confine settentrionale con il Paese arabo, ha condotto una serie di manovre simulando combattimenti in un terreno complesso. Un’altra esercitazione, condotta dalla 55esima Brigata paracadutisti della Riserva, ha messo in pratica vari scenari di combattimento, tra cui il movimento lungo un “percorso di montagna”.

Ore 14,00 – Libano: l’ambasciata Usa sconsiglia viaggi nel Paese dei Cedri – L’ambasciata statunitense in Libano consiglia ai cittadini Usa di riconsiderare qualsiasi piano di viaggio nel Paese dei Cedri, descrivendone il contesto come “insicuro”. Il governo libanese, si legge in una nota diramata dalla rappresentanza diplomatica Usa a Beirut, non può garantire la sicurezza dei cittadini statunitensi in caso scoppiasse una guerra aperta tra Israele e Hezbollah. L’ambasciata ha anche sconsigliato agli americani che si trovano attualmente in Libano di recarsi ai confini con Israele, con la Siria o nei campi profughi del Paese.

Ore 13,30 – Yemen, media: “Arabia Saudita cerca l’aiuto della Cina per risolvere il problema degli Houthi” – L’Arabia Saudita vuole chiedere la mediazione della Cina per risolvere la crisi in corso in Yemen e nel Mar Rosso, dove i ribelli sciiti filo-iraniani Houthi continuano a bersagliare le le navi commerciali in transito nel Golfo di Aden e nello Stretto di Bab el-Mandeb per fare pressioni dell’Occidente affinché convinca Israele a fermare le operazioni militari nella Striscia di Gaza. Lo riporta il quotidiano libanese Al-Akhbar, che cita fonti degli Houthi, secondo cui durante la sua visita del 25 giugno in Cina il ministro della Difesa saudita Khaled bin Salman avrebbe detto ai diplomatici presenti che Riad è pronta a fare alcune concessioni al gruppo armato yemenita in cambio della sospensione degli attacchi contro le navi dirette a e in partenza dai porti sauditi. L’indiscrezione segue l’annuncio, arrivato la scorsa settimana da parte del Pentagono, del ritiro dal Mar Rosso della portaerei USS Dwight D. Eisenhower, che sarà sostituita dalla USS Theodore Roosevelt, salpata dal Pacifico. Sempre la scorsa settimana, la Grecia ha inviato la sua fregata Psara per unirsi all’operazione Aspides, la missione dell’Ue a guida italiana che dovrebbe difendere le navi in transito nel Mar Rosso. Secondo una fonte militare degli Houthi citata da Al-Akhbar, quest’ultima mossa costituisce una “provocazione” per lo Yemen e una conferma dell’intenzione dell’Occidente di militarizzare l’area.

Ore 13,15 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 37.765 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 37.765 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 86.429, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 47 persone. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 15mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto, mentre sono oltre 300 i soldati di Tel Aviv caduti nella Striscia. Per le Nazioni Unite invece, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e minori.

Ore 13,00 – Libano, media: un rappresentante del Qatar incontrerà i leader di Hezbollah a Beirut per mediare una de-escalation con Israele – Un funzionario del Qatar si recherà in visita a Beirut per incontrare i leader di Hezbollah nel tentativo di prevenire una guerra aperta con Israele nel sud del Libano. Lo riferisce il quotidiano libanese Al-Akhbar, considerato vicino al gruppo armato sciita, secondo cui l’incontro si inserisce negli sforzi coordinati dagli Stati Uniti, che hanno cercato l’aiuto di Doha, per evitare un’ulteriore escalation. Le autorità e i media ufficiali del Qatar non hanno confermato la notizia.

Ore 12,45 – Iran: anche il sindaco di Teheran si ritira dalle presidenziali – Un altro candidato conservatore, il sindaco di Teheran Alireza Zakani, si è ritirato dalla elezioni presidenziali previste domani in Iran. Lo ha comunicato oggi sui social dopo un annuncio simile dell’ex vicepresidente Amir Hossein Ghazizadeh Hashemi, che aveva invitato gli altri candidati conservatori a “convergere” su una figura unica. Sulla piattaforma X (ex Twitter), Zakani ha esortato i due candidati conservatori più avanti nei sondaggi, il presidente del Parlamento Mohammad-Bagher Ghalibaf e l’ex negoziatore dell’accordo internazionale sul nucleare iraniano Said Jalili, a “unirsi” per rappresentare “le forze rivoluzionarie” della Repubblica Islamica contro il deputato riformista Massoud Pezeshkian. In corsa resta ancora un altro candidato conservatore, il religioso Mostafa Pourmohammadi.

Ore 12,30 – Cisgiordania, ong: altri 28 palestinesi arrestati nella notte – Almeno 28 palestinesi sono stati arrestati nella notte dalle forze di sicurezza israeliane nei Territori occupati della Cisgiordania. Lo riporta la Palestinian Prisoners’ Society, che monitora i detenuti nelle carceri israeliane, secondo cui gli arresti sono avvenuti nei governatorati nei governatorati di Hebron, Betlemme, Ramallah ed el-Bireh e nelle località di Nablus e Gerusalemme. “Tra gli arrestati figurano una studentessa e numerosi ex detenuti”, denuncia l’ong. “Durante i raid, le forze israeliane hanno inflitto gravi percosse e minacciato le famiglie degli arrestati”. Secondo l’ong, dal 7 ottobre scorso, giorno degli attentati di Hamas e della Jihad Islamica in Israele, circa 9.430 palestinesi sono stati arrestati nei Territori occupati della Cisgiordania, mentre secondo le forze di sicurezza israeliane i fermati sono 4.150, compresi 1.750 membri di Hamas. Nel corso delle violenze, secondo la Palestinian Prisoners’ Society, sono rimaste uccise almeno 553 persone, tra cui 137 minorenni, e altre 5.300 sono state ferite.

Ore 12,15 – Libano: il ministro degli Esteri incontra a Bruxelles i rappresentanti dell’Ue per evitare un’escalation – lI ministro degli Esteri libanese, Abdallah Rashid Bou Habib, ha incontrato oggi a Bruxelles alcuni funzionari e rappresentanti dell’Unione europea per discutere come evitare un’escalation nel Libano meridionale tra Israele e Hezbollah ed evitare una guerra aperta su scala regionale. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui in primis, Bou Habib ha incontrato gli ambasciatori degli Stati membri dell’Ue presso il comitato politico e di sicurezza per discutere della situazione attuale in Libano e nella regione, delle modalità di sostegno a Beirut e delle iniziative diplomatiche esistenti per arrivare a una soluzione politica che eviti un’ulteriore escalation. Poi il ministro è stato ricevuto da Geert-Jan Koopmann, direttore generale per la Politica di vicinato e i negoziati di allargamento presso la Commissione europea, che la prossima settimana si recherà in visita diplomatica in Libano per discutere di sviluppo e di altre questioni economiche. Ieri, Bou Habib aveva partecipato a un pranzo di lavoro con l’Alto rappresentante uscente per la Politica estera dell’Ue, Josep Borrell. Nelle prossime ore il ministro si recherà anche in Canada e negli Stati Uniti, dove incontrerà i rappresentanti dell’Onu a New York e della Casa bianca a Washington, per incoraggiare una mediazione che eviti una guerra aperta tra Hezbollah e Israele nel sud del Paese.

Ore 12,00 – Gaza, media: “5 morti in un raid dell’Idf a Gaza City, civili in fuga” – Almeno 5 persone sono rimaste uccise in un raid condotto dalle forze armate di Israele (Idf) nel quartiere di Shujaiyya, a Gaza City, dove stanno avanzando alcuni carri armati dello Stato ebraico provocando una fuga di massa della popolazione civile locale. Lo riporta l’emittente al-Jazeera. Al momento, le Idf non hanno commentato la notizia. Era dall’aprile scorso che le truppe israeliane non operavano nell’area.

Ore 11,30 – Mar Rosso: un razzo colpisce una nave mercantile al largo dello Yemen – Una nave mercantile è stata colpita oggi da un razzo mentre incrociava a circa 84 miglia nautiche (circa 155 chilometri) dal porto di Hodeidah, nella zona occidentale dello Yemen controllata dai ribelli sciiti filo-iraniani Houthi. Lo riporta la società britannica di sicurezza marittima Ambrey a cui è stata segnalata la richiesta di soccorso. L’imbarcazione, diretta nel porto di Dammam, in Arabia Saudita, non avrebbe riportato danni gravi né si segnalano feriti tra l’equipaggio di bordo. Al momento non si hanno ulteriori dettagli in merito all’incidente.

Ore 11,00 – Iran: candidato ultraconservatore Hashemi si ritira dalle presidenziali – Il candidato ultraconservatore Amir Hossein Ghazizadeh Hashemi, uno dei vice del defunto capo dello stato Ebrahim Raissi morto in un incidente in elicottero il 19 maggio scorso, si è ritirato dalla elezioni presidenziali previste domani in Iran. Lo ha comunicato oggi in una nota il ministero dell’Interno di Teheran, secondo cui il candidato ha comunicato ieri la propria decisione alle autorità preposte. Hashemi, che si ritira senza appoggiare nessun altro candidato presidente, ha giustificato la propria scelta sui social con il desiderio di “preservare l’unità delle forze della rivoluzione”. Il medico ha però invitato gli altri candidati conservatori e ultraconservatori a “convergere” su una figura unica. Alle consultazioni del 2021, il direttore della Fondazione dei Martiri aveva ottenuto solo il 3,5% dei voti. Gli altri candidati conservatori rimasti in corsa sono il presidente del Parlamento Mohammad-Bagher Ghalibaf, l’ex negoziatore dell’accordo internazionale sul nucleare iraniano Said Jalili, il sindaco di Teheran Alireza Zakani e il religioso Mostafa Pourmohammadi. L’unico candidato riformista è invece il deputato Massoud Pezeshkian.

Ore 10,30 – Russia, media di stato: “Abu Mazen in visita ad agosto” – Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) potrebbe recarsi in visita in Russia nel mese di agosto. Lo ha riferito oggi l’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti, citando fonti palestinesi. L’agenzia non ha fornito una data esatta per la visita prevista.

Ore 10,00 – Israele, Idf conferma: “Ucciso un soldato a Jenin, altri 16 feriti” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno confermato la morte di un soldato durante un raid condotto nella notte nella città palestinese di Jenin, nella Cisgiordania occupata, dove altri 16 militari sono rimasti feriti. Secondo una nota diramata dall’Idf, la vittima è il “capitano Alon Sacgiu, 22 anni originario di Hadera, comandante della squadra di cecchini dell’unità di ricognizione Haruv della Brigata Kfir”. L’uomo è rimasto ucciso a seguito dello scoppio di una mina piazzata sul ciglio di una strada vicino al campo profughi in cui era in corso l’operazione. Secondo le indagini preliminari, intorno alla mezzanotte una prima detonazione ha investito un veicolo corazzato da trasporto truppe Panther, ferendo lievemente i soldati all’interno. Mentre però accorrevano i rinforzi per evacuare i feriti, un’altra bomba è esplosa provocando la morte di Sacgiu e il ferimento di altri militari. L’attacco è stato rivendicato dalla Jihad islamica. Tra i feriti, uno versa in gravi condizioni.

Ore 9,30 – Cisgiordania, al-Jazeera: “Ucciso un militare israeliano a Jenin, 17 feriti” – Un militare israeliano è morto e altri 17 sono rimasti feriti durante un raid condotto nella notte dalle forze di sicurezza dello Stato ebraico nella città palestinese di Jenin, nella Cisgiordania occupata. Lo riporta l’emittente al-Jazeera, citando alcune fonti palestinesi locali. Al raid, secondo il portale israeliano Ynet avrebbero partecipato truppe dell’esercito, della polizia di frontiera e agenti dei servizi interni dello Shin Bet. Le forze armate israeliane (Idf) non hanno confermato il bilancio delle vittime.

Ore 9,00 – Gaza, Wafa: “9 morti nei raid notturni di Israle”. Idf: “Colpita una scuola usata come centro di comando da Hamas” – Almeno nove persone sono rimaste uccise e un numero imprecisato di altre sono state ferite nei raid aerei compiuti nella notte dalle forze armate di Israele (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa, che cita diversi attacchi avvenuti a Jabalia, Beit Lahiya, Gaza City, Rafah e Khan Younis, l’unico confermato dalle Idf. Almeno sei persone sono state uccise e diverse sono rimaste ferite in un raid compiuto nella zona di Jabalia, nel nord di Gaza. Un’altra è morta in un attacco aereo che ha colpito la casa della famiglia Wadi nella zona di Beit Lahiya, sempre nel nord del territorio costiero palestinese. A Gaza City invece altre due persone sono rimaste uccise e diverse sono state ferite in un raid condotto nel quartiere di Sabra, dove diverse persone risultano ancora disperse e si teme possano essere rimaste sotto le macerie. Un altro attacco aereo, riporta l’agenzia, è stato segnalato nello stesso quartiere contro l’abitazione della famiglia Al-Wahidi ma non si conosce il numero di vittime né quello dei feriti. Altri attacchi compiuti dall’artiglieria israeliana sono poi stati segnalati nelle aree di Zeitoun, Hawa e Sheikh Ijlin di Gaza City. Un raid condotto a Khan Younis, nel sud della Striscia, avrebbe invece colpito una scuola che ospitava alcuni sfollati, ferendo un numero imprecisato di donne e bambini. Le forze di terra israeliane avrebbero infine demolito sistematicamente una serie di edifici residenziali nella parte occidentale di Rafah, all’estremo sud del territorio costiero palestinese. Al momento, le Idf hanno confermato sui social soltanto il raid condotto a Khan Younis contro la scuola di al-Hasna. Secondo i militari, il complesso era utilizzato da Hamas come centro di comando dove i miliziani “pianificavano, dirigevano ed effettuavano numerosi attacchi” contro le forze israeliane nella Striscia. L’attacco, fanno sapere le Idf, è stato “accuratamente pianificato ed eseguito” con munizioni di precisione per contenere i danni ai civili.

Ore 8,30 – Siria, media di regime: “2 morti e un ferito nel raid attribuito a Israele” – Due persone sono rimaste uccise e una è stata ferita in un attacco aereo attribuito a Israele condotto nella notte nei sobborghi di Damasco, nel sud della Siria. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale Sana, citando fonti militari del regime di Bashar al-Assad. In precedenza, l’Osservatorio siriano per i diritti umani aveva diramato un bollettino di vittime che contava tre morti e diversi feriti. Il raid è avvenuto nei pressi di Sayyida Zeinab, una località nei sobborghi della capitale che ospita un importante santuario sciita dove sono di stanza diverse milizie filo-iraniane alleate del regime. L’attacco ha preso di mira il centro servizi di una fondazione affiliata a diverse milizie filo-iraniane, tra cui il gruppo armato sciita libanese Hezbollah. “Intorno alle 23:40 (ora locale di ieri, ndr), il nemico israeliano ha effettuato un attacco aereo dal Golan siriano occupato, prendendo di mira diverse postazioni nella regione meridionale, uccidendo due persone e ferendo un soldato”, si legge nel lancio d’agenzia di Sana, secondo cui la contraerea siriana avrebbe anche abbattuto alcuni missili. In merito a quest’ultima affermazione però l’agenzia non fornisce ulteriori dettagli. Le forze armate di Israele (Idf) non hanno confermato l’attacco.

Ore 8,00 – Usa, media: “Washington ha inviato 6,5 mld dlr di aiuti militari a Israele dal 7 ottobre” – Gli Stati Uniti hanno inviato a Israele circa 6,5 ​​miliardi di dollari di aiuti militari dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza. Lo riferisce il quotidiano statunitense The Washington Post, citando un funzionario dell’amministrazione di Washington, secondo cui quasi la metà di questi aiuti è stata fornita il mese scorso.

Ore 7,30 – Libano, media: “7 feriti in un raid attribuito a Israele” – Almeno sette persone sono state ferite e altre 14 sono rimaste intossicate nella notte in Libano a seguito di un raid aereo attribuito a Israele condotto nel sud del Libano. Lo riferisce il quotidiano locale L’Orient-Le Jour, secondo cui l’attacco ha colpito un edificio di due piani situato nella parte nord-occidentale della città di Nabatiyé conosciuta come Hay el-Bayad. La palazzina, secondo il quotidiano locale, è stata completamente distrutta e sette persone sono rimaste ferite mentre altre 14 risultano intossicate dal fumo provocato dall’incendio scoppiato a seguito del raid.

Ore 7,00 – Siria, ong: “3 morti in un raid attribuito a Israele” – Almeno tre persone sono rimaste uccise in un attacco aereo attribuito a Israele che nella notte ha colpito la zona a sud di Damasco, in Siria. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo cui altre 11 persone sono rimaste ferite nel raid che ha colpito il centro di comando di una milizia filo-iraniana affiliata al gruppo armato libanese Hezbollah. Le forze armate di Israele (Idf) non hanno confermato l’attacco.

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