Diretta live della guerra tra Israele e Hamas a Gaza, le ultime notizie. Gaza: oltre 45.400 morti dal 7 ottobre 2023. Idf irrompono nell’ospedale Kamal Adwan: evacuati pazienti e personale sanitario. Idf: “Era una roccaforte di Hamas”. Al-Jazeera: “Arrestato anche un giornalista nel raid”. La Casa bianca: “Nessun progresso sui negoziati per la tregua”. Attentato a Herzliya: ex informatore palestinese dello Shin Bet uccide una donna di 83 anni. Israele bombarda il confine tra Libano e Siria. Rimpatriati 30mila rifugiati siriani dalla Turchia | DIRETTA
Diretta live della guerra di Israele contro Hamas a Gaza oggi, venerdì 27 dicembre
Di seguito le ultime notizie di oggi, venerdì 27 dicembre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, contro Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente e in Siria, dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad.
Ore 18,00 – Gaza, la Casa bianca: “Nessun progresso sui negoziati per la tregua” – I mediatori internazionali impegnati nei negoziati per una tregua tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza non hanno fatto progressi. Lo ha rivelato oggi in conferenza stampa il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, insistendo che Hamas rimane il principale ostacolo a un accordo. “È a causa degli ostacoli che Hamas oppone o del rifiuto di muoversi dalle proprie posizioni su uno qualsiasi di questi dettagli che non siamo ancora giunti a una conclusione”, ha dichiarato Kirby. “Ma siamo molto, molto vicini”. Gli Stati Uniti, ha aggiunto il funzionario della Casa bianca, continueranno nei propri sforzi per raggiungere un accordo.
Ore 17,30 – Gaza, al-Jazeera: “Israele ha arrestato un giornalista durante il raid dell’Idf all’ospedale Kamal Adwan” – Il giornalista palestinese Mohammed al-Sharif è stato arrestato oggi dalle forze armate di Israele (Idf) durante il raid delle truppe di Tel Aviv nell’ospedale Kamal Adwan di Jabaliya, a Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera Arabic, che cita i propri corrispondenti sul campo.
Ore 17,15 – Yemen: trasferito in Giordania il dipendente Onu gravemente ferito in un raid di Israele a Sana’a – Il dipendente del Servizio Aereo Umanitario delle Nazioni Unite (Unhas), rimasto gravemente ferito durante un raid condotto ieri dalle forze armate di Israele (Idf) contro l’aeroporto internazionale di Sana’a, nello Yemen controllato dagli Houthi, è stato trasferito oggi in Giordania per ricevere ulteriori cure mediche. Lo ha annunciato oggi sui social il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Siamo ora in Giordania, dove riceverà ulteriori cure mediche. La più profonda gratitudine al team UNHAS (United Nations Humanitarian Air Service) per il loro servizio e la rapida evacuazione dallo Yemen, dove eravamo in missione ONU per negoziare il rilascio dei colleghi detenuti”, ha scritto Ghebreyesus su X. “Gli attacchi contro i civili e gli operatori umanitari devono cessare, ovunque”. La vittima faceva parte infatti dell’equipaggio di un volo in partenza dallo scalo yemenita su cui era atteso proprio il direttore generale dell’Oms.
Ore 16,30 – Israele, un razzo lanciato dal nord di Gaza colpisce un’area all’aperto vicino Sderot: nessun ferito – Un razzo lanciato dal nord della Striscia di Gaza ha colpito un’area all’aperto nei pressi della città di Sderot, nel sud di Israele, senza provocare vittime né danni gravi. Lo riferiscono in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui l’attacco ha fatto scattare le sirene di allerta nella comunità di confine di Nir Am.
Ore 16,00 – Siria, il ministro degli Interni turco: “Rimpatriati oltre 30mila rifugiati nelle ultime due settimane” – Oltre 30mila rifugiati siriani hanno attraversato il confine tra Turchia e Siria negli ultimi diciassette giorni per tornare nel proprio Paese d’origine. Lo ha annunciato oggi il ministro degli Interni turco Ali Yerlikaya in un’intervista all’emittente locale privata Tgrt. “Il numero di persone che sono partite (verso la Siria, ndr) in 17 giorni è di 30.663”, ha detto il ministro. “Questo flusso non si fermerà”. “Il nostro consolato generale aprirà tra pochi giorni ad Aleppo. (…) Stiamo aprendo lì un ufficio per la gestione dell’immigrazione”, ha aggiunto Yerlikaya. “Qui sono nati bambini, ci sono stati matrimoni, divorzi, morti. Stiamo adottando diversee misure per soddisfare le loro esigenze”.
Ore 15,30 – Gaza, al-Jazeera: “16 morti nei raid odierni di Israele” – Almeno 16 persone sono rimaste uccise oggi nella Striscia di Gaza a seguito dei raid aerei condotti a partire dall’alba dalle forze armate di Israele (Idf) nel territorio costiero palestinese. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita fonti sanitarie della Striscia, secondo cui i raid hanno colpito diverse zone del territorio costiero palestinese.
Ore 15,00 – Libano, Idf: “Bombardati nella notte otto passi al confine con la Siria” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno bombardato nella notte otto passi di frontiera al confine tra il Libano e la Siria, tra cui il valico di Janta. Lo ha confermato oggi in una nota diramata su Telegram il comandante dell’Aeronautica militare israeliana, il general-maggiore Tomer Bar, secondo cui questi passi di frontiera vengono utilizzati da Hezbollah per procurarsi armi. “Abbiamo preso di mira otto valichi di frontiera al confine tra Libano e Siria la scorsa notte, dopo aver realizzato che Hezbollah sta cercando di metterci alla prova e ottenere nuovamente armi”, ha spiegato il generale Bar durante una visita al Comando Nord delle Idf. “Stanno cercando di rialzare la testa e vedere come stiamo attuando l’accordo (di cessate il fuoco, ndr). Non permetteremo che ciò accada”. In precedenza, in una nota diramata online, le Idf avevano confermato i raid, senza precisare il numero di obiettivi colpiti.
Ore 14,00 – Gaza, Protezione civile: 15 morti e più di 20 dispersi per un raid di Israele a Gaza City – Almeno 15 persone sono rimaste uccise e oltre 20 risultano disperse a seguito di un raid aereo condotto nella notte dalle forze armate di Israele a Gaza City. Lo riferisce in una nota diramata su Telegram la Protezione civile della Striscia, secondo cui l’attacco aereo ha colpito un’abitazione civile nella zona di Sheikh Radwan, che ospitava una quarantina di sfollati.
Ore 13,30 – Siria: il ministro degli Esteri dell’Iran avvisa contro le “interferenze distruttive” nel futuro del Paese – Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha lanciato oggi un allarme contro le “interferenze distruttive” nel futuro della Siria durante la sua visita ufficiale in Cina. L’Iran, ha scritto il capo della diplomazia della Repubblica islamica in un articolo in lingua cinese pubblicato oggi sul Quotidiano del Popolo, “considera che la decisione sul futuro della Siria sia di esclusiva responsabilità del popolo siriano (…) senza interferenze distruttive o imposizioni straniere”. Araghchi ha poi sottolineato il rispetto di Teheran per “l’unità, la sovranità nazionale e l’integrità territoriale” della Siria. Il ministro degli Esteri iraniano è atterrato oggi a Pechino per la sua prima visita ufficiale nella Repubblica popolare da quando è entrato in carica. Sia Pechino che Teheran sostenevano il deposto dittatore siriano Bashar al-Assad.
Ore 13,00 – Siria: l’Ucraina invia 500 tonnellate di aiuti alimentari – L’Ucraina ha inviato il suo primo lotto di aiuti alimentari alla Siria, pari a 500 tonnellate di farina di grano. Lo ha annunciato oggi sui social il presidente Volodymyr Zelensky, secondo cui il carico è già in viaggio verso la Siria nell’ambito dell’iniziativa umanitaria “Il grano dell’Ucraina”, in collaborazione con il Programma alimentare mondiale (Wfp) delle Nazioni Unite. “Si prevede che la farina di frumento sarà distribuita a 33.250 famiglie, ovvero 167mila persone, nelle prossime settimane”, ha annunciato su X il capo dello Stato ucraino, secondo cui “ogni pacchetto pesa 15 chili e può sfamare una famiglia di cinque persone per un mese”. Dopo la cacciata di Bashar al-Assad, stretto alleato della Russia, l’Ucraina ha annunciato di voler ripristinare le relazioni con Damasco. Kiev esporta tradizionalmente grano e mais in vari Paesi del Medio Oriente, ma non in Siria.
Ore 12,4o – Gaza, Idf: “L’ospedale Kamal Adwan era una roccaforte di Hamas” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno condotto un’operazione nell’ospedale Kamal Adwan di Jabaliya, a Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, “a seguito di alcune segnalazioni di attività terroristiche condotte nella zona”. Lo ha annunciato oggi in una nota diramata online l‘unità portavoce delle Idf, secondo cui “l’ospedale Kamal Adwan funge da roccaforte terroristica di Hamas nel nord di Gaza, da cui i terroristi hanno operato per tutta la durata della guerra”. “È tornato ad essere una roccaforte chiave per le organizzazioni terroristiche e continua a essere usato come nascondiglio per i terroristi”, si legge nel comunicato, secondo cui nelle ultime ore le truppe della 401esima Brigata corazzata dell’esercito hanno condotto “operazioni mirate nella zona, mitigando al contempo i danni ai civili non coinvolti, ai pazienti e al personale medico”. Le Idf hanno precisato poi di aver “agevolato l’evacuazione sicura di civili, pazienti e personale medico prima dell’operazione”.
Ore 12,30 – Gaza: 45.436 morti dal 7 ottobre 2023, 37 solo nelle ultime 24 ore – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 si è attestato a 45.436 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 108.038 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 37 persone e altre 98 sarebbero rimaste ferite.
Ore 12,15 – Gaza, al-Jazeera: Idf ha evacuato 350 tra pazienti e operatori sanitari dall’ospedale Kamal Adwan di Beit Lahia – Almeno 350 persone, compresi tutti i pazienti e il personale sanitario, sono state costrette ad abbandonare l’ospedale Kamal Adwan di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, dalle forze armate di Israele (Idf), che questa mattina hanno fatto irruzione nella struttura dopo aver bombardato nella notte l’area nelle vicinanze, provocando una cinquantina di vittime, compresi cinque operatori della struttura. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita fonti della direzione generale del ministero della Salute del territorio costiero palestinese controllato da Hamas, secondo cui le autorità sanitarie locali hanno perso ogni contatto con l’ospedale, mentre le ambulanze recatesi sul posto non sono più tornate indietro.
Ore 11,30 – Israele: l’attentatore di Herzliya è un ex informatore dello Shin Bet, la vittima una donna di 83 anni – L’autore dell’attentato terroristico costato oggi la vita a una donna ottantenne a Herzliya, nel centro di Israele, è un ex informatore dei servizi segreti interni dello Shin Bet coinvolto nel contrasto ai gruppi terroristici attivi in Cisgiordania, la cui copertura era saltata, motivo per cui era stato trasferito in Israele. Lo ha comunicato in una nota citata dal quotidiano online The Times of Israel lo Shin Bet, secondo cui l’uomo, ferito da alcune guardie di sicurezza presenti sul posto e successivamente arrestato dalla polizia, sarà interrogato proprio dai servizi segreti interni israeliani. Intanto il portale online Walla ha divulgato le generalità della vittima dell’attacco: si tratta di Ludmila Lipovsky, una donna di 83 anni ospite di una residenza per anziani. La vittima è stata colpita in strada, all’uscita della struttura, mentre aspettava la figlia che l’avrebbe dovuta accompagnare a una visita medica.
Ore 11,00 – Libano, Idf confermano i raid al confine con la Siria: “Colpite infrastrutture usate per fornire armi a Hezbollah” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno confermato i raid aerei condotti questa mattina contro tre obiettivi sulle alture di Qoussaya, nella valle della Beqaa, in Libano nord-orientale, non lontano dal confine con la Siria. In una nota diramata online le Idf hanno annunciato di aver colpito “le infrastrutture utilizzate per il trasporto di attrezzature militari al confine siriano-libanese” . Questi attacchi, si legge nel comunicato, sono stati effettuati al “valico di frontiera di Janta”, utilizzato per “trasportare attrezzature attraverso la Siria a beneficio di Hezbollah”. “Hezbollah utilizza infrastrutture civili per svolgere attività terroristiche e trasferire armi, destinate a essere utilizzate per compiere attacchi terroristici contro cittadini israeliani”, conclude il comunicato.
Ore 10,30 – Yemen: il raid di Israele ha ferito gravemente un membro dell’equipaggio di un volo del direttore dell’Oms – Un dipendente del Servizio Aereo Umanitario delle Nazioni Unite (Unhas) è rimasto gravemente ferito durante i raid condotti ieri dalle forze armate di Israele (Idf) contro l’aeroporto internazionale di Sana’a, nello Yemen controllato dagli Houthi. Lo riferisce in una nota l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), secondo cui l’uomo, attualmente ricoverato in ospedale, faceva parte dell’equipaggio di un volo in partenza dallo scalo yemenita su cui era atteso il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Ore 10,15 – Israele: l’attentatore di Herzliya è un palestinese di 28 anni, originario della Cisgiordania – L’autore dell’attentato terroristico costato oggi la vita a una donna ottantenne a Herzliya, nel centro di Israele, è un cittadino palestinese di 28 anni, originario della Cisgiordania. Lo riferisce la polizia israeliana in una nota citata dal quotidiano online The Times of Israel, secondo cui l’uomo è stato colpito sul posto da alcune guardie armate e in seguito arrestato dalla polizia. Secondo il quotidiano Haaretz, l’aggressore è stato ferito agli arti inferiori da un imprecisato numero di colpi di arma da fuoco. Non sono stati forniti dettagli sulle sue condizioni.
Ore 10,00 – Gaza, Protezione civile: “3 morti in un raid di Israele a Gaza City” – Almeno tre persone sono rimaste uccise oggi a Gaza City a seguito di alcuni raid aerei condotti dalle forze armate di Israele (Idf). Lo riferisce in una nota diramata su Telegram la Protezione civile locale, secondo cui i corpi delle vittime sono stati estratti dalle macerie di un’abitazione civile a sud della città, nei pressi della moschea di al-Istijabah, nella zona di al-Sabra. In mattinata, secondo la stessa fonte, l’Idf ha bombardato anche un’altra abitazione a Gaza City, situata nella via al-Nadim del quartiere Zeitoun, dove alcune squadre di soccorso inviate nella zona sono ancora in attesa del permesso di accesso da parte dell’esercito israeliano.
Ore 9,45 – Israele: muore la donna accoltellata a Herzliya – Una donna israeliana di circa 80 anni è morta a seguito delle ferite riportate in un attacco terroristico condotto oggi a Herzliya, a nord di Tel Aviv, dove è stata accoltellata da un uomo successivamente arrestato dalla polizia. Lo riferiscono i quotidiani Yedioth Ahronoth e Haaretz, che citano una nota del Tel Aviv Sourasky Medical Center, secondo cui la vittima è deceduta in ospedale a causa delle gravi ferite riportate. “È stata portata in ospedale con ferite multiple da taglio”, si legge nel comunicato, secondo cui nonostante “gli sforzi di rianimazione, il personale ospedaliero ha constatato la sua morte all’arrivo” nella struttura.
Ore 9,40 – Yemen: Houthi rivendicano attacchi notturni contro Tel Aviv – Il gruppo armato yemenita Houthi ha rivendicato l’attacco missilistico lanciato nella notte contro Israele, affermando di aver preso di mira l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, in un attacco intercettato dalla contraerea dello Stato ebraico. “Il missile è riuscito a raggiungere il suo obiettivo nonostante la censura del nemico e l’operazione ha causato vittime e la cessazione delle operazioni di volo all’aeroporto”, ha annunciato questa mattina il portavoce militare degli Houthi, Yahya Saree, citato dall’agenzia di stampa ufficiale Saba. Secondo una nota diramata questa mattina dalle forze armate di Israele (Idf) invece, il missile è stato abbattuto fuori dallo spazio aereo israeliano, senza provocare danni né vittime, ma ritardando di circa 30 minuti le operazioni di volo presso lo scalo di Tel Aviv. Ma il portavoce militare del gruppo armato yemenita ha rivendicato anche un raid condotto con alcuni droni su un “obiettivo vitale” nell’area di Tel Aviv, di cui però non risulta alcuna segnalazione. Gli Houthi affermano inoltre di aver preso di mira anche una nave portacontainer in navigazione nel Mar Arabico e hanno promesso di continuare i propri attacchi contro Israele “finché non cesseranno l’assedio e l’aggressione a Gaza”.
Ore 9,30 – Israele, attacco terroristico a Herzliya: ferita gravemente una donna di 70 anni – Una donna israeliana di circa 70 anni è rimasta gravemente ferita oggi a Herzliya, a nord di Tel Aviv, dopo essere stata accoltellata da un uomo successivamente arrestato dalla polizia, secondo cui l’aggressione è configurabile come un attacco terroristico. Lo riferisce il quotidiano Haaretz, che cita una nota del servizio di emergenza Magen David Adom, secondo cui la vittima è ancora priva di sensi, e un’altra della polizia, secondo cui l’aggressore è stato arrestato dopo essere stato colpito da alcune guardie di sicurezza presenti sulla scena. Al momento non sono note le condizioni dell’aggressore.
Ore 9,00 – Gaza: 50 morti in un raid di Israele vicino all’ospedale Kamal Adwan. Al-Jazeera: truppe dell’Idf irrompono nella struttura – Almeno 50 persone, compresi cinque membri del personale sanitario, sono rimaste uccise nella notte nella Striscia di Gaza a seguito di un raid condotto dalle forze armate di Israele (Idf) nei pressi dell’ospedale Kamal Adwan di Beit Lahia, nel nord del territorio costiero, dove hanno fatto irruzione questa mattina le truppe dell’Idf. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita le dichiarazioni della direzione della struttura, del ministero della Salute della Striscia e di un suo corrispondente sul campo, secondo cui tra le vittime figurano anche il pediatra Ahmed Samour; il tecnico di laboratorio Israa Abu Zaida; l’operatore sanitario Fares al-Houdali; e due paramedici, Abdul Majeed Abu al-Aish e Maher al-Ajrami. Dopo l’attacco, almeno una settantina di pazienti sarebbero stati ammassati nel cortile della struttura, dove successivamente hanno fatto irruzione le truppe israeliane. Al momento le comunicazioni con l’ospedale sono state interrotte. Secondo un corrispondente di al-Jazeera, le truppe israeliane hanno evacuato la maggior parte del personale medico della struttura, sia uomini che donne, così come i pazienti e un certo numero di residenti che vivono nelle vicinanze, e li hanno trasferiti presso l’ex scuola al-Fakhura.
Ore 8,00 – Libano: raid di Israele al confine con la Siria – Le forze armate di Israele (Idf) hanno bombardato in mattinata tre obiettivi sulle alture di Qoussaya, nella valle della Beqaa, in Libano nord-orientale, non lontano dal confine con la Siria. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui al momento non si registrano vittime.
Ore 7,00 – Yemen: 6 morti e 40 feriti negli attacchi israeliani. L’Idf intercetta un missile lanciato dagli Houthi. Il segretario dell’Onu Guterres: “Escalation allarmante” – Almeno 6 persone sono state uccise e altre 40 sono rimaste ferite in Yemen a seguito dei raid aerei condotti ieri dalle forze armate di Israele (Idf) nei territori controllati dagli Houthi, compreso l’aeroporto internazionale della capitale Sana’a, mentre nella notte le Idf hanno intercettato un altro missile lanciato contro lo Stato ebraico dal gruppo armato yemenita nel quadro di un’escalation definita “allarmante” dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Il bilancio delle vittime in Yemen, citato dall’agenzia di stampa ufficiale locale Saba, è stato diramato dal governo controllato dagli Houthi, secondo cui gli attacchi aerei israeliani hanno colpito l’aeroporto internazionale e una centrale elettrica della capitale e i porti di Hodeidah e Ras Isa. Intanto, nella notte, la contraerea dell’Idf ha intercettato un missile lanciato dallo Yemen fuori dallo spazio aereo israeliano, che non ha provocato vittime né danni. Almeno 18 persone però, secondo il servizio di emergenza Magen David Adom, sono sono rimaste lievemente ferite mentre si dirigevano verso i rifugi antiaerei dopo che l’attacco ha fatto scattare le sirene, provocando un ritardo di circa 30 minuti degli arrivi all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Infine, ieri, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha condannato la “escalation” delle tensioni tra gli Houthi e Israele definendo “particolarmente allarmanti” gli attacchi aerei dell’Idf in Yemen. “Il Segretario generale condanna l’escalation”, si legge in una nota diramata dal suo ufficio. “Gli attacchi aerei israeliani sull’aeroporto internazionale di Sana’a, sui porti del Mar Rosso e sulle centrali elettriche nello Yemen sono particolarmente allarmanti”.