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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza: 39.175 morti dal 7 ottobre. Idf: “Oltre 60 raid nelle ultime 24 ore. Uccisi numerosi uomini armati”. La Protezione civile locale: “129 morti nell’offensiva in corso a Khan Younis”. Hamas: “Uccisi soldati israeliani in due tunnel a Rafah”. Trump a Israele: “Basta guerra, fa cattiva pubblicità”. Yemen: gli Houthi promettono nuovi attacchi | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: Agf

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, giovedì 25 luglio

A oltre nove mesi dagli attentati del 7 ottobre in Israele, la guerra tra lo Stato ebraico e Hamas nella Striscia di Gaza non si ferma: i morti hanno ormai superato i 39mila e i feriti sono oltre 90mila. Le forze armate israeliane (Idf) sono impegnate in una nuova operazione militare a Khan Younis, nel sud del territorio costiero palestinese, dove in tre giorni, secondo la Protezione civile locale, si sono già registrate oltre 120 morti, mentre le Idf hanno ammesso di aver compiuto quasi un centinaio di raid aerei. Si infiamma anche il fronte del Libano, dove il fuoco incrociato tra Israele e il gruppo armato sciita Hezbollah continua a mietere vittime. Intanto il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ieri ha tenuto un discorso al Congresso degli Stati Uniti, oggi incontrerà il presidente Joe Biden durante la sua visita a Washington. Di seguito le ultime notizie di oggi, giovedì 25 luglio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 18,00 – Libano: Idf  bombarda altri obiettivi di Hezbollah – L’Aeronautica militare israeliana (Iaf) ha bombardato una serie di obiettivi legati al gruppo armato sciita Hezbollah nelle località di Aitaroun  e Ayta ash-Shab, nel sud del Libano. Lo hanno reso noto oggi in un comunicato le forze armate israeliane (Idf), che hanno pubblicato sui social i filmati dei raid.

Ore 17,45 – Israele: droni dal Libano colpiscono il nord dello Stato ebraico – Una pioggia di droni sparati dal Libano ha colpito oggi il nord di Israele, senza causare vittime né feriti. Lo hanno reso noto in un comunicato le forze armate israeliane (Idf), secondo cui diversi incendi sono stati provocati nel nord del Paese a causa dalle schegge dei missili intercettori, che non sono riusciti ad abbattere i razzi. Attualmente, riferiscono i militari, non si hanno notizie di feriti.

Ore 17,30 – Gaza: morto un soldato israeliano e altri due feriti per i fumi tossici di un generatore – Un soldato israeliano è morto e altri due sono rimasti gravemente feriti nella notte nel sud della Striscia di Gaza “in un incidente non bellico” su cui la polizia militare dello Stato ebraico ha aperto un’inchiesta. Lo hanno reso noto oggi in un comunicato le forze armate israeliane (Idf), secondo cui la vittima è stata identificata come il sergente Noam Douek, 19 anni, originario di Kiryat Motzkin, in servizio presso il nono Battaglione della 401esima Brigata Corazzata. Altri due soldati dello stesso battaglione, secondo i militari israeliani, versano in gravi condizioni. Le Idfsospettano che Douek sia stato ucciso e che gli altri soldati siano rimasti feriti dai fumi tossici provenienti da un generatore presente nella stanza in cui avevano dormito durante la notte. Ulteriori dettagli sono al vaglio della Polizia Militare.

Ore 16,55 – Yemen, il leader degli Houthi promette: “Gli attacchi contro Israele continueranno” – I ribelli yemeniti filo-iraniani Houthi continueranno i loro attacchi contro Israele. La promessa è arrivata oggi direttamente dal leader del gruppo armato sciita, Abd al-Malik Badr al-Din al-Houthi che, in un discorso citato dall’agenzia di stampa ufficiale Saba, ha ricordato il bombardamento effettuato il 20 luglio dalle forze armate di Israele (Idf) del porto di Hodeidah, nello Yemen occidentale controllato dai ribelli, un raid che “non scoraggerà l’esercito Houthi dalle sue azioni in solidarietà con Gaza”. “Gli attacchi contro Israele continueranno”, ha promesso, affermando inoltre che “nella prossima fase, le azioni dello Yemen in collaborazione con la Resistenza islamica in Iraq (un’altra milizia filo-iraniana, ndr) saranno una testimonianza di uno sviluppo significativo”.

Ore 16,45 – Mohammed Dahlan smentisce le indiscrezioni del Wsj: “Nessun ruolo a Gaza senza un percorso verso uno Stato palestinese – Mohammed Dahlan, ha smentito le indiscrezioni pubblicate oggi dal quotidiano statunitense The Wall Street Journal, secondo cui l’ex capo della sicurezza di Fatah nella Striscia avrebbe potuto guidare la nuova amministrazione del territorio costiero palestinese dopo la guerra. “Non sosterremo alcuna scelta che non sia stata raggiunta sulla base degli accordi nazionali palestinesi”, ha scritto oggi Dahlan sul suo profilo X (ex Twitter). Questo, ha aggiunto, deve basarsi sulla ricostruzione della politica palestinese attraverso un processo democratico e su un piano per “la creazione di uno Stato indipendente con Gerusalemme come capitale”. “Ho ripetutamente rifiutato di accettare qualsiasi ruolo nel settore della sicurezza, governativo o esecutivo”, ha proseguito Dahlan, che oggi vive negli Emirati Arabi Uniti da dove si dice esclusivamente concentrato sul fornire aiuti a Gaza “durante lo sporco genocidio in corso”.

Ore 15,30 – Donald Trump chiede a Israele di “porre fine, in fretta” alla guerra a Gaza”: “Fa cattiva pubblicità” – Il giorno prima di incontrare il premier israeliano Benjamin Netanyahu nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, l’ex presidente degli Usa Donald Trump ha chiesto a Tel Aviv di mettere fine “in fretta” alla guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza, affermando che lo Stato ebraico sta “venendo decimato” dalla cattiva pubblicità. “Voglio che finisca e lo faccia in fretta, deve farlo in fretta”, ha detto Trump a Fox News. “Per qualche ragione ci sono ebrei là fuori che indossano le Yarmulke e sono, sapete, pro-Palestina. Non avete mai visto niente del genere… Devono farlo in fretta perché il mondo non lo sta prendendo alla leggera, è davvero incredibile”.

Ore 14,55 – Nyt: “Il governo britannico ritirerà le obiezioni alla richiesta di arresto di Netanyahu da parte della Cpi” – Il nuovo governo britannico del premier laburista Keir Starmer ritirerà le obiezioni sollevate dal precedente esecutivo conservatore rispetto alla richiesta di mandato di arresto avanzata dalla procura della Corte penale internazionale contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo riporta il New York Times, citando due persone informate sulle deliberazioni del governo britannico, secondo cui la decisione del nuovo premier verrà probabilmente presa entro la fine di questa settimana. La scorsa settimana il governo di Londra ha annunciato che avrebbe ripreso a finanziare l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), dopo che il governo di Rishi Sunak li aveva congelati in seguito alle accuse israeliane secondo cui alcuni dipendenti dell’Unrwa avrebbero preso parte al massacro del 7 ottobre perpetrato da Hamas.

Ore 13,45 – Libano, Idf: “Colpito un miliziano di Hezbollah vicino a una base per il lancio di razzi contro Israele” – Un miliziano di Hezbollah, avvistato presso una base per il lancio di razzi contro Israele a Rab al-Thalathine, nel Libano meridionale, è stato colpito durante un raid aereo condotto da un drone delle forze armate dello Stato ebraico (Idf). La notizia è stata confermata dalle Idf, che hanno pubblicato sui social un filmato dell’attacco aereo. Prima di dare il via al raid, secondo i militari israeliani, l’uomo era stato identificato dall’869esima Combat Intelligence Collection Unit.

Ore 13,15 – Gaza, Hamas: “Uccisi soldati israeliani in due tunnel a Rafah” – Le Brigate Ezzeddine al-Qassam, l’ala militare del gruppo terroristico palestinese Hamas, hanno rivendicato l’uccisione di un imprecisato numero di soldati israeliani a seguito dell’esplosione di due tunnel nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. In una nota diramata su Telegram dal gruppo, citata dall’emittente al-Jazeera, Hamas sostiene di aver fatto esplodere due tunnel sotto al campo profughi di Yabna, a Rafah, dopo avervi attirato le truppe israeliane. Le Brigate Ezzeddine al-Qassam sostengono anche di aver distrutto a colpi di mortaio una postazione militare israeliana vicino alla moschea di al-Zalal, nella zona orientale di Khan Younis, sempre nel sud della Striscia di Gaza. L’attacco è stato condotto in coordinamento con le Brigate al-Quds, l’ala armata del gruppo terroristico palestinese della Jihad Islamica. Le forze armate di Israele (Idf) non hanno confermato quanto affermato da Hamas.

Ore 12,45 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 39.175 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 39.175 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 90.403, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 30 persone e altre 146 sarebbero rimaste ferite. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 15mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto, mentre sono almeno 327 i soldati di Tel Aviv caduti nella Striscia dall’inizio dell’offensiva dello Stato ebraico. Per le Nazioni Unite invece, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e minori.

Ore 12,00 – Gaza, Idf: “I razzi che hanno colpito ieri una scuola dell’Unrwa sono stati lanciati da Hamas” – I razzi che ieri hanno colpito una scuola gestita dalle Nazioni Unite a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, provocando la morte di due civili, sono stati lanciati da Hamas. La denuncia è contenuta in una nota diramata oggi dalle forze armate israeliane (Idf), secondo cui i missili che ieri hanno centrato la scuola Al-Qarara gestita dall’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) a Khan Younis erano stati sparati dal gruppo terroristico palestinese verso Israele, ma non riuscendo a superare il confine sono precipitati nella zona umanitaria sicura. Secondo l’Idf, i razzi sono stati lanciati proprio dall’interno della zona umanitaria.

Ore 11,00 – Wsj: “L’ex leader di Fatah a Gaza, Mohammed Dahlan, potrebbe guidare la nuova amministrazione palestinese della Striscia dopo la guerra” – L’ex leader di Fatah a Gaza, Mohammed Dahlan, potrebbe guidare la nuova amministrazione palestinese della Striscia dopo la guerra. È quanto emerge da un articolo pubblicato oggi dal quotidiano statunitense The Wall Street Journal, secondo cui diversi funzionari, anche israeliani, stanno facendo pressioni affinché Dahlan svolga un ruolo di supervisione nella futura amministrazione di Gaza, una soluzione che – secondo le fonti citate dal giornale – risulterebbe accettabile sia per Israele che per Hamas e riceverebbe anche l’approvazione degli Stati Uniti e dalle nazioni sunnite del Golfo. “Alcuni funzionari statunitensi, israeliani e arabi”, si legge nell’articolo stanno proponendo Dahlan come una “soluzione temporanea al dilemma che affligge Gaza sul dopoguerra”. Il quotidiano statunitense cita poi una serie di analisti politici israeliani, secondo cui l’ex leader di Fatah a Gaza è una figura con cui Tel Aviv potrebbe collaborare, e anche diversi “funzionari arabi ed esponenti di Hamas” per cui Dahlan ha già avuto alcuni colloqui con le fazioni palestinesi in merito a una potenziale sua supervisione della distribuzione degli aiuti nella Striscia dopo la guerra. A febbraio, Dahlan, che è stato capo della sicurezza a Gaza ai tempi del governo di Fatah e che ora vive invece vive a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, dichiarò al New York Times che un leader palestinese indipendente sostenuto da una forza di peacekeeping dei Paesi arabi avrebbe potuto supervisionare la ricostruzione di Gaza.

Ore 10,00 – Il presidente di Israele Isaac Herzog arriva a Roma: vedrà Mattarella, Meloni e Tajani – Il presidente di Israele Isaac Herzog è arrivato oggi a Roma per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni e il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Herzog, secondo una nota diramata dal suo ufficio, è atterrato ieri a Parigi dove ha incontrato gli atleti israeliani presso il Villaggio olimpico della capitale francese prima di assistere alla gara di calcio tra Israele e Mali. Dopo gli incontri istituzionali previsti oggi a Roma, il presidente di Israele tornerà a Parigi per presenziare alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi 2024, prevista domani sera.

Ore 9,30 – Gaza, Idf: “Oltre 60 raid nell’ultime 24 ore. Uccisi numerosi uomini armati” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno colpito oltre 60 obiettivi nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore, mentre le truppe di terra continuano le proprie operazioni militari a Khan Younis, Rafah e nell’area del cosiddetto “Corridoio di Netzarim”, nel centro del territorio costiero palestinese. Lo hanno reso noto oggi in un comunicato le Idf, secondo cui soltanto a Khan Younis, nel sud della Striscia, le truppe della 98esima Divisione dell’esercito hanno ucciso “numerosi uomini armati” e “distrutto circa 50 siti appartenenti a gruppi terroristici”. Secondo la Protezione civile locale, almeno 129 persone sono morte in città dall’inizio dell’offensiva lanciata da Israele il 22 luglio scorso.

Ore 9,00 – Cisgiordania: arrestati nella notte altri 11 palestinesi – Almeno 11 palestinesi sono stati arrestati nella notte dalle forze di sicurezza israeliane nei Territori occupati della Cisgiordania. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, secondo cui gli arresti sono avvenuti nelle località di Abwein, a nord di Ramallah, Silwad, a est della stessa città palestinese, Beit Ummar, a nord di Hebron, e nel sobborgo di Iktaba a Tulkarem. Tra gli arrestati figura anche il giornalista Hazem Nasser. Secondo la Palestinian Prisoners’ Society, che monitora i detenuti nelle carceri israeliane, dal 7 ottobre scorso, giorno degli attentati di Hamas e della Jihad Islamica in Israele, almeno 9.785 palestinesi sono stati arrestati nei Territori occupati della Cisgiordania.

Ore 8,30 – Cisgiordania, attentato vicino a Qalqilya: “Feriti tre soldati israeliani” – Tre soldati israeliani sono rimasti feriti oggi in Cisgiordania a seguito di un attentato compiuto sull’autostrada Route 55, nei pressi del villaggio palestinese di Nabi Ilyas, non lontano dalla città di Qalqilya. Lo riferisce il servizio di emergenza sanitaria israeliano Magen David Adom, secondo cui due delle vittime, un uomo di 25 anni e un altro di 34, entrambi attinti da colpi d’arma da fuoco, sono state trasferite presso l’ospedale Meir di Kfar Saba ma non sono in pericolo di vita né versano in condizioni gravi. La terza vittima, secondo la nota del servizio israeliano, ha riportato solo ferite lievi ed è stata medicata sul posto. Le forze armate israeliane (Idf) hanno fatto sapere di aver già lanciato una caccia all’uomo per individuare l’autore dell’attentato. Secondo una prima ricostruzione, un uomo armato non identificato a bordo di un veicolo in transito tra i villaggi di Azzun e Nabi Ilyas ha aperto il fuoco contro le vittime prima di darsi è alla fuga.

Ore 8,00 – Libano, Idf: “Bombardati obiettivi di Hezbollah” – L’Aeronautica militare israeliana (Iaf) ha bombardato una serie di obiettivi legati al gruppo armato sciita Hezbollah nelle località di Odaisseh, Mays al-Jabal e Chihine, nel sud del Libano. Lo hanno reso noto oggi in un comunicato le forze armate israeliane (Idf), che hanno confermato anche un raid compiuto ieri a Khiam, sempre nel sud del Libano, contro alcuni edifici utilizzati dal gruppo armato sciita.

Ore 7,30 – Gaza, Idf: “Recuperati i cadaveri di 5 ostaggi” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno recuperato i corpi senza vita di cinque ostaggi sequestrati durante gli attentati del 7 ottobre. Lo riferiscono in una nota le Idf, che hanno identificato i cadaveri come Maya Goren, 56 anni, Ravi Katz, 51 anni, Oren Goldin, 33 anni, il sergente maggiore Tomer Yaakov Ahimas, 20 anni, il sergente Kiril Brodski, 19 anni,  tutti già in precedenza dichiarati morti. Attualmente, secondo le autorità israeliane, 111 dei 251 ostaggi rapiti il 7 ottobre sono ancora trattenuti a Gaza contro la propria volontà, comprese 39 persone la cui morte è già stata confermata dalle Idf.

Ore 7,00 – Israele: muore un ufficiale dell’esercito ferito in un attentato il 14 luglio – Il capitano Ariel Topaz dell’esercito di Israele, rimasto gravemente ferito in un attentato compiuto il 14 luglio nel centro dello Stato ebraico, è morto nella notte per le ferite riportate. Lo riferiscono le forze armate israeliane (Idf) in una nota diramata questa mattina. Il 24enne, originario di Pardes Hanna, era uno dei quattro soldati fuori servizio rimasti feriti il 14 luglio all’incrocio di Nir Tzvi, nel centro di Israele, quando un residente palestinese di Gerusalemme est li ha investiti con la propria auto. Topaz prestava servizio come ufficiale nel dipartimento di Ricerca della Direzione dell’Intelligence Militare.

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