Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza: 39.145 morti dal 7 ottobre. Idf: “Feriti gravemente due soldati a Rafah”. Protezione civile locale: “Oltre 120 morti nell’offensiva di Israele a Khan Younis”. Idf: “Uccisi diversi uomini armati a Khan Younis e Rafah. Compiuti decine di raid nella Striscia”. Media: “Delegazione israeliana attesa oggi al Cairo per i colloqui sulla tregua”. Libano, Tel Aviv: “Bombardati obiettivi di Hezbollah” | DIRETTA
Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, mercoledì 24 luglio
A oltre nove mesi dagli attentati del 7 ottobre in Israele, la guerra tra lo Stato ebraico e Hamas nella Striscia di Gaza non si ferma: i morti hanno ormai superato i 39mila e i feriti sono oltre 90mila. Le forze armate israeliane (Idf) sono impegnate in una nuova operazione militare a Khan Younis, nel sud del territorio costiero palestinese, dove in due giorni, secondo fonti locali, si sono già registrate oltre 80 morti, mentre le Idf hanno ammesso di aver compiuto più di 50 raid aerei. Si infiamma anche il fronte del Libano, dove il fuoco incrociato tra Israele e il gruppo armato sciita Hezbollah continua a mietere vittime. Nemmeno dallo Yemen non arrivano notizie incoraggianti: i ribelli yemeniti filo-iraniani Houthi hanno incluso i giacimenti di gas Leviathan e Tamar, al largo di Israele, e altre strutture energetiche strategiche dello Stato ebraico nella loro lista di obiettivi da colpire. Intanto, Fatah, Hamas e altre 12 fazioni palestinesi hanno firmato ieri in Cina un accordo di unità nazionale, mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che oggi terrà un discorso al Congresso degli Stati Uniti, incontrerà il presidente Joe Biden durante la sua visita a Washington. Tuttavia, malgrado l’impegno dei negoziatori, non sembra avvicinarsi l’intesa per una tregua nella Striscia di Gaza e per la liberazione degli ostaggi israeliani ancora in mano a Hamas. Di seguito le ultime notizie di oggi, mercoledì 24 luglio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.
Ore 18,00 – Israele, media: “La delegazione governativa rinvia la partenza per il Qatar a dopo l’incontro Biden-Netanyahu” – Una delegazione israeliana non si recherà domani in Qatar per partecipare ai colloqui per una tregua nella Striscia di Gaza ma rinvierà la propria partenza a dopo l’incontro previsto domani a Washington tra il primo ministro Benjamin Netanyahu e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Secondo il quotidiano online The Times of Israel, che cita una fonte israeliana informata sui colloqui, Netanyahu intende prima discutere la proposta di accordo con Biden per poter pianificare le successive mosse. Non è chiaro quando la delegazione israeliana si recherà in Qatar. Secondo il portale israeliano Walla, non partirà prima della prossima settimana.
Ore 17,30 – Gaza, Idf: “Feriti gravemente due soldati a Rafah” – Due soldati israeliani sono rimasti gravemente feriti in azione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo hanno reso noto in un comunicato diramato oggi le forze armate israeliane (Idf), secondo cui un militare dell’unità di ricognizione della Brigata paracadutisti è rimasto gravemente ferito questa mattina durante gli scontri a Rafah. Ieri invece un soldato del battaglione Rotem della Brigata Givati è rimasto gravemente ferito durante i combattimenti in città.
Ore 16,30 – Libano, Idf: “Bombardati obiettivi di Hezbollah” – L’Aeronautica militare israeliana (Iaf) ha bombardato una serie di obiettivi legati al gruppo armato sciita Hezbollah nelle località di Tayr Harfa, Qalaat Debba e Kafr Kila, nel sud del Libano. Lo ha reso noto in un comunicato diramato sui social l’Iaf.
Ore 14,30 – Israele, Idf: “Il drone di Hezbollah non ha influenzato le attività della base aerea di Ramat David” – Il video diffuso da Hezbollah è stato girato da un drone a solo scopo fotografico. È quanto affermano le forze armate israeliane (Idf) in una nota in risposta al filmato di propaganda pubblicato oggi dal gruppo armato sciita libanese Hezbollah, che mostra le riprese girate da un dispositivo aereo senza pilota che sorvolava la base aerea di Ramat David, nel nord di Israele. “L’attività di base non è stata influenzata”, si legge nella nota. “L’aeronautica militare utilizza tutti i mezzi per proteggere i cieli dello Stato di Israele e continuerà a farlo”, prosegue il comunicato delle Idf, che non hanno però specificato se hanno identificato il drone che ha sorvolato la base aerea, situata a circa 50 chilometri dal confine con il Libano.
Ore 13,30 – Libano: Hezbollah pubblica il video di un drone che sorvola una base aerea nel nord di Israele – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha pubblicato un nuovo video di propaganda ripreso da uno dei suoi droni, mentre sorvola la base aerea di Ramat David, nel nord di Israele. Il filmato, secondo i media vicini al gruppo armato, è stato girato ieri. Le forze armate di Israele (Idf) non hanno commentato la notizia.
Ore 13,00 – Israele, Idf: “Conclusa simulazione di combattimento in Libano” – I riservisti della Brigata Alon delle forze armate israeliane (Idf) hanno condotto un’esercitazione simulando combattimenti in Libano. Lo annunciano le Idf in una nota diramata oggi, secondo cui le manovre si sono svolte la settimana scorsa e si inseriscono nel quadro degli sforzi del Comando Settentrionale dell’esercito per aumentare la prontezza in vista delle crescenti tensioni al confine settentrionale. “L’esercitazione prevedeva spostamenti in terreni complessi, avanzando lungo un percorso montagnoso e utilizzando la potenza di fuoco in vari scenari”, si legge nel comunicato. I membri della brigata di fanteria di riserva, prosegue la nota, si sono anche occupati di supporto logistico, comunicazioni ed esfiltrazione di soldati feriti sotto il fuoco nemico.
Ore 12,30 – Gaza, la Protezione civile locale: “Oltre 120 morti nell’offensiva dell’Idf a Khan Younis” – Almeno 121 persone, per lo più donne e bambini, sono rimaste uccise nei quartieri orientali di Khan Younis dall’inizio dell’offensiva delle forze armate di Israele (Idf) in corso da ieri nella città meridionale della Striscia di Gaza. La denuncia è contenuta in una nota diramata oggi dalla Difesa civile di Gaza, citata dall’emittente qatarina al-Jazeera, secondo cui diverse squadre stanno lavorando per evacuare le numerose persone rimaste intrappolate a Bani Suheila, nella parte orientale della città palestinese.
Ore 12,00 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 39.145 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 39.145 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 90.257, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 55 persone e altre 110 sarebbero rimaste ferite. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 15mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto, mentre sono almeno 327 i soldati di Tel Aviv caduti nella Striscia dall’inizio dell’offensiva dello Stato ebraico. Per le Nazioni Unite invece, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e minori.
Ore 11,00 – Gaza, Idf: “Uccisi diversi uomini armati a Khan Younis e Rafah. Compiuti decine di raid nella Striscia” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno ucciso un imprecisato numero di “uomini armati” durante le operazioni militari in corso a Khan Younis e Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove sono stati. Lo riferiscono le Idf in una nota diramata oggi, secondo cui le truppe della 98esima Divisione e in particolare dei reparti della settima Brigata corazzata, della Brigata paracadutisti e della Brigata commando stanno avanzando a Khan Younis, dove sono stati “individuati diversi tunnel” e sono stati uccisi “diversi terroristi, per lo più sparando con i cecchini”. Nel sobborgo di Bani Suheila a Khan Younis, si legge nella nota, le truppe del commando Egoz hanno individuato un gruppo di uomini armati in un veicolo in avvicinamento, così i soldati hanno chiesto un raid aereo e l’intervento dei carri armati contro l’auto, uccidendo il conducente e i passeggeri a bordo. Intanto a Rafah, prosegue il comunicato, “le truppe della 162esima Divisione hanno fatto irruzione in diversi siti appartenenti a gruppi terroristici e ucciso alcuni uomini armati”. Sempre nei giorni scorsi, secondo l’esercito israeliano, aerei da caccia e droni dell’Aeronautica militare hanno colpito decine di obiettivi in tutta la Striscia, tra cui edifici, postazioni di osservazione e altre infrastrutture utilizzate da gruppi terroristici, nonché gruppi di uomini armati.
Ore 10,30 – Cisgiordania, ong: 25 palestinesi arrestati nella notte – Altri 25 palestinesi sono stati arrestati nelle scorse ore dalle forze di sicurezza israeliane nei Territori occupati della Cisgiordania. Lo riporta la Palestinian Prisoners’ Society, che monitora i detenuti nelle carceri israeliane. Tra i fermati ci sono due feriti, due studentesse, un giornalista, un minore e diversi ex detenuti precedentemente rilasciati dalle forze di sicurezza israeliane. Gli arresti, riporta la Palestinian Prisoners’ Society, sono avvenuti nei governatorati di Tulkarem, Hebron, Ramallah, Betlemme, Tubas, Nablus e Gerusalemme. Dal 7 ottobre scorso, giorno degli attentati di Hamas e della Jihad Islamica in Israele, almeno 9.785 palestinesi sono stati arrestati nei Territori occupati della Cisgiordania.
Ore 10,00 – Cisgiordania: arrestati cinque sospetti terroristi palestinesi – Cinque persone di nazionalità palestinese, compresi due sospetti responsabili dell’attentato dinamitardo compiuto il 18 luglio scorso nei pressi dell’insediamento illegale di Hermesh, sono stati arrestati nella notte nei pressi della città di Tulkarem, nella Cisgiordania occupata. Lo riferisce la polizia israeliana in una nota citata dai media locali, secondo cui gli arresti sono avvenuti nella città di Seida ad opera degli agenti dell’unità antiterrorismo Yamam e dei servizi di sicurezza interni dello Shin Bet, che hanno identificato i due sospetti responsabili dell’attacco a Hermesh, in cui erano rimasti feriti quattro cittadini israeliani. Secondo la polizia, uno dei sospettati è stato colpito dagli agenti durante gli scontri scoppiati a Seida nel corso dell’operazione.
Ore 9,30 – Gaza, ong: “Almeno 89 morti nell’offensiva in corso su Khan Younis” – Almeno 89 persone sono morte nel corso dell’offensiva cominciata ieri e tuttora in corso da parte delle forze armate di Israele (Idf) a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. La denuncia arriva dall’ong Euro-Med Human Rights Monitor, secondo cui l’operazione militare in corso nella città palestinese è uno degli attacchi più sanguinosi finora perpetrati da Israele. Ogni volta che si parla di tregua, si legge nel comunicato dell’ong, “l’esercito israeliano aumenta intenzionalmente il numero di massacri e uccisioni di massa di civili palestinesi”. “Ciò solleva preoccupazioni sul fatto che Israele stia praticando un ricatto politico utilizzando l’omicidio e lo sfollamento dei civili come strumento di pressione, come ha fatto ripetutamente nelle ultime settimane”, prosegue la nota. Durante l’ultimo attacco a Khan Younis, sottolinea l’ong, intere famiglie sono state uccise. Anche per questo Euro-Med Human Rights Monitor esorta tutte le nazioni a imporre sanzioni severe contro Israele e a porre fine a ogni sostegno politico, finanziario e militare a Tel Aviv.
Ore 9,15 – Libano, Idf: “Bombardati obiettivi di Hezbollah” – L’Aeronautica militare israeliana ha bombardato nella notte un edificio a Chihine, nel Libano meridionale, che secondo le forze armate dello Stato ebraico (Idf) era stato utilizzato ieri dal gruppo armato sciita Hezbollah per lanciare razzi contro Israele. Lo riferiscono oggi in una nota i militari di Tel Aviv, secondo cui un altro raid ha colpito un deposito di armi di Hezbollah a Kfarhamam, sempre nel sud del Libano. Le Idf hanno pubblicato sui social il filmato dell’attacco, affermando che le esplosioni secondarie visibili nel video indicano la presenza sul posto di numerose armi.
Ore 9,00 – Israele, media libanesi: “delegazione governativa attesa stasera al Cairo per i colloqui sulla tregua” – Una delegazione israeliana di alto livello atterrerà in serata al Cairo, in Egitto, per partecipare a un nuovo round di colloqui con i mediatori internazionali al fine di raggiungere un accordo per una tregua nella Striscia di Gaza e per la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Lo riporta oggi il quotidiano libanese al-Akhbar, considerato vicino al gruppo armato sciita Hezbollah, che cita una fonte egiziana informata sui negoziati. “L’assenso da parte dell’Egitto a ricevere di nuovo la delegazione israeliana è arrivato dopo che i precedenti contatti hanno confermato la concessione di ampi poteri alla delegazione (israeliana, ndr), che avrà la possibilità di firmare un accordo”, ha detto la fonte. Al centro dei colloqui ci sarà la questione della presenza israeliana nel cosiddetto “Corridoio di Philadelphia”, che corre lungo il confine tra Egitto e Israele, diventata un importante punto di attrito durante i negoziati. I mediatori dell’Egitto e del Qatar, secondo il quotidiano libanese, ritengono possibile l’attuazione di una prima fase dell’accordo, che prevederebbe la liberazione degli ostaggi e una sospensione delle ostilità, ma temono che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu possa sabotarlo con una serie di “sorprese” dell’ultimo minuto.
Ore 8,30 – Israele, Idf: “Intercettati nella notte due droni provenienti da est”. Milizia irachena rivendica il raid – La contraerea israeliana ha abbattuto nella notte due droni diretti verso lo Stato ebraico, “provenienti da est”, a seguito di un attacco poi rivendicato dalla “Resistenza islamica in Iraq”, un gruppo armato filo-iraniano che opera nel Paese arabo. Secondo una nota diramata oggi dalle forze armate di Israele (Idf), i due droni “non hanno attraversato lo spazio aereo” dello Stato ebraico. Rivendicando il raid, la milizia irachena ha fatto sapere di aver mirato a “un obiettivo legittimo” nel porto di Eilat, nel sud di Israele.
Ore 8,00 – Yemen, media libanesi: “Mediazione in corso per dissuadere gli Houthi da una rappresaglia contro Israele” – “Diversi funzionari regionali e internazionali hanno contattato i ribelli yemeniti filo-iraniani Houthi nel tentativo di dissuaderli dal vendicarsi contro Israele” per il raid compiuto nel fine settimana contro il porto di Hodeidah, nello Yemen occidentale. Lo riporta oggi il quotidiano libanese al-Akhbar, considerato vicino al gruppo armato sciita Hezbollah, alleato degli Houthi. Ieri i ribelli, che dallo scorso novembre conducono una campagna di attacchi alle navi collegate a Israele in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden e contro il territorio dello Stato ebraico, avevano fatto sapere di aver incluso nella loro lista di obiettivi anche i giacimenti di gas nel Mediterraneo e altre infrastrutture energetiche strategiche israeliane.
Ore 7,30 – Israele, attacco di Hezbollah nel nord: “Gravemente ferito un soldato” – Un soldato israeliano è rimasto gravemente ferito ieri “a causa dei proiettili lanciati dal Libano nella zona di Har Dov”, nel nord dello Stato ebraico, in un attacco rivendicato dal gruppo armato sciita Hezbollah. Lo hanno riferito oggi in una nota le forze armate di Israele (Idf), secondo cui il militare è stato ricoverato in ospedale. Diversi proiettili di artiglieria sono stati sparati ieri nella zona di Har Dov dal confine nord con il Paese arabo, oltre a una quindicina di razzi lanciati contro l’area di Kiryat Shmona, alcuni dei quali sono stati intercettati e abbattuti dalla contraerea israeliana.
Ore 7,00 – Donald Trump pubblica una lettera del presidente palestinese Abu Mazen: “Non vedo l’ora di raggiungere la pace in Medio Oriente!” – Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha scritto una lettera al candidato repubblicano alla Casa bianca Donald Trump per esprimere la sua indignazione per l’attentato contro l’ex presidente avvenuto il 13 luglio, una missiva che il magnate newyorkese ha pubblicato oggi sul suo profilo social Truth. “È con profonda preoccupazione che ho ricevuto la notizia e in seguito ho guardato il filmato del tuo tentato assassinio”, ha scritto Abu Mazen nella lettera datata 14 luglio. “Gli atti di violenza non devono avere posto in un mondo in cui regna l’ordine pubblico”. A margine della missiva, pubblicata a poche ore dall’annuncio dell’incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu previsto venerdì 26 luglio a Mar-a-Lago in Florida, Trump ha scritto a mano: “Mahmoud – Così gentile – Grazie – Andrà tutto bene”, firmando con il proprio nome. “Non vedo l’ora di vedere Bibi Netanyahu venerdì”, ha scritto sul suo profilo Truth il candidato repubblicano. “E ancora di più di raggiungere la pace in Medio Oriente!”.