Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Hezbollah, attacco al Comando Nord israeliano. Circondata Khan Yunis: “Ospedali sotto assedio” | DIRETTA
Gaza, ieri uccisi 24 soldati israeliani: mai così tanti dall'inizio del conflitto. Netanyahu: “Giorno duro ma non fermeremo la guerra”. Yemen: nuovi attacchi di Usa e Gb contro gli huthi, colpiti otto bersagli. I miliziani filoiraniani: "I raid non resteranno impuniti". Nella Striscia il bilancio arriva a 25.490 vittime
Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, martedì 23 gennaio
L’esercito israeliano ha annunciato il bilancio giornaliero più pesante da quando è iniziata l’invasione di terra di Gaza. Ieri 21 soldati israeliani sono rimasti uccisi ieri nei combattimenti a Gaza, la maggior parte dei quali, secondo l’Idf, dopo che un’esplosione ha fatto crollare un edificio. Nel Mar Rosso intanto Stati Uniti e Regno Unito hanno lanciato nuovi raid contro le forze yemenite huthi, colpendo Sana’a e altre città dello Yemen. I bombardamenti mirano a “ridurre le capacità” del gruppo filoiraniano, che da novembre hanno attaccato almeno 33 navi da carico in navigazione nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, in solidarietà con i palestinesi di Gaza. I miliziani sciiti hanno dichiarato che gli attacchi non resteranno “impuniti”. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, martedì 23 gennaio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas.
Ore 16.10 – Onu: “Uccisi 6 sfollati palestinesi in raid contro rifugio a Khan Yunis” – Sei sfollati palestinesi sono stati uccisi in un bombardamento israeliano contro un rifugio gestito dalle Nazioni Unite a Khan Yunis, città nel sud della Striscia di Gaza da giorni al centro dell’offensiva israeliana. Lo ha annunciato il commissario generale dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, in un post sul social X. “Il personale, i pazienti e gli sfollati terrorizzati sono ora intrappolati nei pochi ospedali rimasti a Khan Yunis mentre continuano i combattimenti”, ha dichiarato Lazzarini.
Ore 15.30 – Israele: “Non accetteremo cessate il fuoco se Hamas continuerà a governare” – Israele non accetterà un accordo per il cessate il fuoco che lasci i suoi ostaggi a Gaza o che consenta a Hamas di continuare a governare l’enclave palestinese. Lo ha dichiarato il portavoce del governo israeliano Eylon Lavy. Il portavoce ha confermato che le trattative per ottenere il rilascio degli ostaggi stanno andando avanti, ma non ha aggiunto dettagli per non ostacolare i negoziati.
Ore 14.50 – Mezzaluna rossa: “Spari a Khan Yunis contro i nostri mezzi” – Un portavoce della Mezzaluna Rossa palestinese ha accusato l’esercito israeliano di aver aperto il fuoco contro i veicoli di soccorso che a Khan Yunis cercavano di prestare soccorso a feriti. Lo riferisce Haaretz, aggiungendo che anche oggi il ospedale Nasser è circondato dall’esercito per il secondo giorno consecutivo.
Ore 14.40 – Hamas: “Israele e Usa recepiscano il messaggio, eliminarci è un’illusione” – Israele e Stati Uniti “devono recepire bene il messaggio”. Lo afferma Hamas dopo la notizia della morte nella Striscia di Gaza di 24 militari israeliani in un solo giorno, il più pesante per le forze israeliane (Idf) dall’inizio dell’operazione di terra avviata nell’enclave palestinese in reazione alla strage del 7 ottobre in Israele. “L’amministrazione Usa e l’occupazione devono capire bene il messaggio dell’operazione di livello di ieri”, ha detto un portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, sostenendo che “la forza della resistenza sta aumentando, non diminuendo”. E, ha detto, “eliminare Hamas è un’illusione”. È il “momento di riconoscere il diritto del popolo palestinese a ottenere libertà, autodeterminazione e a creare uno stato palestinese”, ha riportato il giornale Filastin, legato a Hamas.
Ore 14.30 – Israele, da attacco Hezbollah “danni minori” a base aerea – Un’infrastruttura in una base area nel nord di Israele ha subito oggi “danni minori” in seguito ai lanci di razzi dal Libano. Lo ha riferito il portavoce militare, dopo che Hezbollah ha annunciato un nuovo attacco al Comando Nord dell’esercito israeliano. Secondo l’Idf, altri razzi sono stati intercettati dai sistemi di difesa. “Nell’attacco, grazie all’abilità e allo stato di allerta dei militari, la capacità di rilevamento delle forze aeree israeliane non sono state danneggiate”, ha assicurato il portavoce.
Ore 14.20 – Sunak: “Non esiteremo a rispondere ad altri attacchi huthi” – Il Regno Unito “non esiterà” a rispondere nuovamente con un’azione militare se continueranno gli attacchi dei ribelli huthi nel Mar Rosso. Lo ha detto il premier britannico Rishi Sunak riferendo alla Camera dei Comuni dopo i raid congiunti compiuti nella notte dalle forze di Londra e Washington nello Yemen contro le basi degli huthi.
Ore 14.10 – Qatar, 11 tonnellate di farmaci nella Striscia – Sono state 11 le tonnellate di medicinali, comprese quelle per gli ostaggi, portate nella Striscia in questi giorni grazie alla mediazione di Qatar e Francia. Lo ha detto il ministero degli Esteri del Qatar. “In coordinamento con la Francia abbiamo portato 11 tonnellate di aiuti medici a Gaza, compresi medicinali per i rapiti israeliani nella Striscia di Gaza”.
Ore 14.00 – Iran: “Attacchi contro gli huthi un errore strategico. Washington è avvisata” – I bombardamenti anglo-americani contro le forze filoiraniane huthi sono un “errore strategico”. Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Hosein Amirabdollahian. “Abbiamo inviato un messaggio serio e un avvertimento agli americani”, ha detto all’agenzia ufficiale iraniana Irna. “Le azioni intraprese da Usa e Regno Unito, con attacchi contro aree dello Yemen, rappresentano una minaccia per la pace e la sicurezza nella regione”. “Mentre gli Stati Uniti e il Regno Unito lanciano attacchi contro lo Yemen, immagini satellitari mostrano che circa 230 mercantili navigano nel Mar Rosso e significa che hanno recepito il messaggio degli yemeniti, ovvero che saranno fermate solo le navi dirette verso porti del regime di occupazione israeliano”, ha aggiunto. All’Iran il ministro ha detto di aver parlato della questione con il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, a margine del World Economic Forum di Davos.
Ore 13.50 – Onu: minaccia di carestia imminente a Gaza – Gaza è “minacciata di carestia imminente”, e gli aiuti alimentari hanno difficoltà a essere trasportati verso il territorio palestinese a causa dei combattimenti e degli ostacoli opposti dalle autorità israeliane. Lo ha denunciato il Programma alimentare mondiale (Wfp). Già a dicembre l’agenzia delle Nazioni Unite aveva denunciato la situazione catastrofica per i 2,2 milioni di persone che vivono a Gaza, che si ritrovavano a un livello di insicurezza alimentare acuta, o addirittura peggiore. “Ogni giorno che passa ci muoviamo, ovviamente, verso una situazione ancora più catastrofica”, ha affermato Abeer Etefa, portavoce per il Medio Oriente, durante il briefing delle Nazioni Unite a Ginevra.
Ore 13.40 – Borrell: “Israele non ha diritto di veto sui due stati” – “Noi dobbiamo a cominciare a parlare in maniera automatica dell’applicazione dei due stati. E una cosa deve essere chiara: Israele non ha alcun diritto di veto all’autodeterminazione del popolo palestinese, riconosciuta dalle Nazioni Unite”. Lo ha detto l’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell nella conferenza stampa al termine del Consiglio di associazione Ue-Egitto.
Ore 13.30 – Mezzaluna rossa: “Un morto e 12 feriti causati dal raid israeliano alla nostra sede” – La Mezzaluna rossa palestinese ha dichiarato che una persona è stata uccisa e altre 12 ferite nel corso di raid israeliani contro il quartier generale dell’organizzazione a Khan Yunis.
Ore 13.20 – Israele, Netanyahu, Gantz e Gallant nel nord dopo attacchi Hezbollah – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il ministro della difesa Yoav Gallant e il ministro Benny Gantz si sono recati nel nord di Israele a seguito dell’ultimo attacco di Hezbollah contro il Comando Nord dell’esercito israeliano. “Noi teniamo gli occhi aperti per quanto avviene nel Nord”, ha detto Gallant. “Gli Hezbollah continuano con le loro provocazioni. Noi ci teniamo pronti. Non vogliamo una guerra, mi siamo pronti ad affrontare ogni situazione che potrebbe svilupparsi nel nord”, ha aggiunto il ministro della Difesa. I tre membri del governo hanno incontrato i rappresentanti delle località israeliane di frontiera a Ramat Corazim. Netanyahu ha ribadito che malgrado le pesanti perdite umane di ieri, Israele resta determinato a combattere fino alla vittoria. “Siamo impegnati nella più giusta delle guerre. Abbiamo anche ottenuto grandi successi, anche oggi, con l’accerchiamento di Khan Yunis”, a sud di Gaza. “Ma purtroppo abbiamo anche pagato un prezzo molto pesante”.
Ore 13.10 – Unrwa: 570mila alla fame a Gaza – Più di 570mila persone a Gaza rischia un livello di carestia catastrofico. Lo sostiene l’Agenzia dell’Onu per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi (Unrwa), secondo cui nella parte settentrionale dell’enclave assediata,pochissimi aiuti sono arrivati ai residenti e alle famiglie sfollate, che hanno iniziato a macinare il mangime animale per ottenere farina. L’Unrwa ha sottolineato che gli intensi combattimenti, i blackout delle comunicazioni e le restrizioni all’accesso hanno ostacolato la capacità dell’organizzazione di “fornire aiuti in modo sicuro ed efficace”.
Ore 12.50 – Qatar, in corso mediazione per porre fine alla guerra – Il Qatar sta cercando di mediare tra le parti in conflitto per porre fine alla guerra a Gaza. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri dell’emirato. Doha ha anche affermato che l’escalation nel Mar Rosso rappresenta un “grande pericolo”, dopo che le forze statunitensi e britanniche hanno effettuato nuovi attacchi contro le forze yemenite huthi, che da mesi attaccano le navi legate a Israele.
Ore 12.40 – Lavrov: “È necessario l’immediato cessate il fuoco a Gaza” – È necessario un rapido cessate il fuoco a Gaza e così come fornire assistenza umanitaria ai civili. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov dopo aver incontrato le controparti di Iran, Turchia e Libano prima della riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione in Medio Oriente. Lavrov e il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian hanno inoltre espresso “preoccupazione per le tensioni nel Mar Rosso, che sono drasticamente peggiorate”. La Russia, ha aggiunto Lavrov, proporrà alla riunione “sforzi collettivi” per risolvere la crisi in Medio Oriente.
Ore 11.50 – L’esercito israeliano: “I civili lascino subito Khan Yunis” – Le forze israeliane hanno chiesto ai “civili” di lasciare l’area di Khan Yunis, nel Sud della Striscia di Gaza, dopo aver annunciato di aver circondato la zona. Lo riferisce il sito israeliano di notizie Ynet. “Agli abitanti della zona di Khan Yunis, nei quartieri di al-Nasr, Al-Amal, del centro della città e del campo profughi, nei blocchi 107-112: per la vostra sicurezza dovete spostarvi immediatamente nella zona umanitaria ad al-Mawasi”, si legge in un post in arabo diffuso su X dal portavoce delle Idf, Avichay Adraee, con una mappa dell’area.
Ore 11.40 – Hezbollah, attacco al comando nord israeliano – Hezbollah ha attaccato il centro di comando dell’esercito israeliano nel Nord di Israele in risposta ai “recenti omicidi e ripetuti attacchi contro civili” in Libano e Siria. Come ha annunciato lo stesso Hezbollah, sono stati lanciati missili in “gran numero” sulla base di Monte Meron. È il secondo attacco di questo tipo da quando l’assalto di Hamas del 7 ottobre contro Israele ha scatenato la guerra a Gaza. Il primo, il 6 gennaio, è avvenuto in risposta all’uccisione del vice leader di Hamas Saleh al-Aruri in uno sciopero a Beirut ampiamente attribuito a Israele.
Ore 11.30 – Khan Yunis, al Jazeera: “Ospedale Nasser sotto assedio” – L’ospedale Nasser di Khan Yunis, come le altre strutture sanitarie nel sud di Gaza, è sotto attacco israeliano. Lo riporta al Jazeera, secondo cui le truppe israeliane stanno assediando l’ospedale, in cui migliaia di civili hanno cercato rifugio. I combattimenti intorno all’ospedale hanno reso difficile la fornitura di cure mediche e bloccato la maggior parte dei servizi di ambulanza, escludendo le cure per i feriti. All’interno dell’ospedale, secondo quanto riporta Reuters, i morti vengono sepolti nel cortile interno perché è troppo pericoloso uscire per raggiungere il cimitero. Medici senza frontiere ha dichiarato che il personale dell’ospedale dicono di sentire il “terreno tremare” con l’avvicinarsi dei bombardamenti.
Ore 11.20 – Mezzaluna rossa: “Soldati sparano a chiunque si muova intorno all’ospedale di al-Amal” – La Mezzaluna rossa palestinese ha affermato che le forze israeliane stanno continuando a bombardare i dintorni dell’ospedale al-Amal di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. I droni, secondo la Mezzaluna rossa, stanno colpendo “chiunque si muova intorno” all’ospedale. Ieri l’organizzazione aveva affermato che alle sue ambulanze era stato impedito di raggiungere i feriti e che un civile era stato ucciso dal fuoco israeliano all’ingresso dell’ospedale di al-Amal.
Ore 11.10 – Gaza, i soldati israeliani uccisi ieri sono 24 – Israele ha annunciato di aver perso 24 soldati a Gaza ieri, la perdita militare più pesante in un giorno dall’inizio dell’offensiva di terra nel territorio palestinese. Secondo il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari, lunedì sono morti 24 soldati, tra cui 21 “riservisti”, la perdita giornaliera più pesante dal 27 ottobre. I riservisti sono stati tutti uccisi dall’esplosione di un razzo Rpg che ha preso di mira un carro armato e un edificio minato dall’esercito per la sua demolizione, nel Sud della Striscia di Gaza, ha spiegato. Lunedì è stata superata la soglia simbolica dei 200 soldati israeliani uccisi dall’inizio dell’offensiva di terra a Gaza.
Ore 11.00 – L’esercito israeliano: i soldati hanno circondato Khan Yunis – I soldati israeliani hanno circondato la città di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato l’esercito israeliano. “Ieri, le truppe dell’Idf hanno effettuato una vasta operazione durante la quale hanno circondato Khan Yunis e intensificato l’operazione nell’area. L’area è una roccaforte significativa della Brigata Khan Yunis di Hamas”, hanno detto i militari. “Le truppe di terra sono impegnate in combattimenti ravvicinati, hanno diretto raid e hanno utilizzato l’intelligence per coordinare il fuoco, con conseguente eliminazione di decine di terroristi”, ha affermato. La Mezzaluna rossa palestinese ha dichiarato che la sua sede nella città è stata attaccata dalle forze israeliane, che hanno paralizzato i soccorsi. All’interno dell’ospedale Nasser di Khan Yunis, secondo quanto riporta Reuters, i morti vengono sepolti nel cortile interno perché è troppo pericoloso uscire per raggiungere il cimitero. Un altro ospedale di Khan Younis, al-Khair, è stato preso d’assalto dalle truppe israeliane che ne hanno arrestato il personale.
Ore 10.30 – Gaza, il bilancio arriva a 25.490 vittime – Un totale di 25.490 palestinesi sono stati uccisi e 63.354 feriti negli attacchi israeliani su Gaza dal 7 ottobre. Lo ha detto il ministero della Sanità di Gaza, secondo il quale la maggior parte delle vittime sono donne e bambini. Nelle ultime 24 ore sono stati uccisi almeno 195 palestinesi e 354 sono rimasti feriti.
Ore 10.10 – Iran a Usa: “I raid sugli huthi sono un errore strategico” – “Abbiamo mandato messaggi agli Usa, avvertendoli seriamente che gli attacchi congiunti” con il Regno Unito contro gli huthi in Yemen sono “un errore strategico” e “minacciano la pace e la sicurezza regionali e causano l’allargamento della guerra a Gaza”. Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, ieri sera New York, dopo l’annuncio degli Stati Uniti sui nuovi raid.
Ore 10.00 – Huthi: “I raid di Usa e Gb non resteranno impuniti” – I raid di Usa e Gran Bretagna in Yemen non resteranno “impuniti”. Lo hanno dichiarato i miliziani huthi dopo i nuovi attacchi anglobritannici.
Ore 9.40 – Netanyahu: “Giorno duro ma non fermeremo la guerra” – “Abbiamo vissuto uno dei giorni più pesanti dall’inizio del conflitto”, ma non per questo “Israele smetterà di combattere fino alla vittoria totale”. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu riferendosi all’esplosione che ha causato la morte di 21 soldati ad Almaazi, nel centro della Striscia di Gaza. “Sono cosciente che la vita delle famiglie degli eroici soldati caduti – ha aggiunto – cambierà per sempre. Io provo dolore per queste perdite e abbraccio i parenti dei nostri militari”. Il premier ha confermato che sulla vicenda è stata aperta una indagine da parte dell’esercito.
Ore 9.20 – Gallant: “Morte soldati costringe a raggiungere gli obiettivi” – Il ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant ha espresso le sue condoglianze alle famiglie dei soldati uccisi a Gaza, e ha ricordato che la loro caduta “costringe a raggiungere gli obiettivi della guerra”. In un post su X, Gallant ha scritto che “in questa mattina difficile e dolorosa in cui il Libro di Giobbe raggiunge molte case in Israele, il nostro cuore è con le care famiglie nel momento più difficile”. “Questa è una guerra che determinerà il futuro di Israele per i decenni a venire: la caduta dei combattenti ci costringe a raggiungere gli obiettivi della guerra”, ha aggiunto. “Le mie condoglianze dal profondo del cuore alle famiglie delle vittime della campagna e i migliori auguri di pronta guarigione ai feriti”.
Ore 9.00 – Hamas: “Non abbiamo ricevuto alcuna proposta di cessate il fuoco” – Hamas “non ha ricevuto ufficialmente” alcuna proposta di tregua da Israele che preveda la sospensione dei combattimenti per due mesi in cambio del rilascio degli ostaggi. Lo ha detto un portavoce di Hamas in Libano, Walid Kilani, all’agenzia di stampa turca Anadolu. Per Hamas, ha ricordato, “la condizione principale per un accordo è un cessate il fuoco totale e completo, non temporaneo”. Solo se questa condizione verrà raggiunta ci potranno essere colloqui sugli ostaggi, ha spiegato Kilani.
Ore 8.00 – Cnn, capo Mossad propone esilio per i leader di Hamas – Il capo del Mossad David Barnea ha proposto che i leader di Hamas vengano esiliati dalla Striscia di Gaza come parte di un più ampio accordo di cessate il fuoco, lo rivela la Cnn. Citando funzionari che hanno familiarità con le discussioni, la rete di notizie via cavo afferma che Barnea ha sollevato l’idea durante un incontro a Varsavia il mese scorso con il direttore della Cia Bill Burns e il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, e che il segretario di Stato americano Antony Blinken ha nuovamente lanciato l’ipotesi mentre si trovava a Doha all’inizio di questo mese. Uno dei funzionari afferma che il premier del Qatar ha detto a Blinken che l’idea “non funzionerebbe mai”, poiché Hamas non crede che Israele fermerà le operazioni militari a Gaza dopo che i leader del gruppo terroristico avranno lasciato l’enclave. Nonostante la guerra durata quasi quattro mesi a Gaza, Israele non è riuscito a catturare o uccidere nessuno dei leader più importanti di Hamas a Gaza e ha lasciato intatto circa il 70% delle forze combattenti di Hamas, secondo le stime israeliane.
Ore 7.30 – Gaza, ieri uccisi 21 soldati israeliani: mai così tanti – Ventuno soldati sono rimasti uccisi ieri nei combattimenti a Gaza. Lo ha reso noto il portavoce militare Daniel Hagari. È il bilancio giornaliero più pesante dall’inizio del conflitto. La maggior parte delle vittime di ieri, ha spiegato Hagari,9sono stati uccise dall’esplosione di un razzo che ha colpito un deposito e un edificio precedentemente minati dall’esercito per demolirli. “Per quanto ne sappiamo intorno alle 16:00 di ieri i terroristi hanno lanciato un razzo contro un carro armato che proteggeva i soldati e si è verificata un’esplosione in 2 edifici a 2 piani. Questi edifici, che l’esercito stava minando, sono crollati, mentre i soldati erano dentro e vicino ad essi”, ha detto.
Ore 7.00 – Yemen: nuovi attacchi Usa contro gli huthi, colpiti otto bersagli – Gli attacchi sferrati la scorsa notte da navi e aerei delle forze armate statunitensi e britanniche contro postazioni delle milizie yemenite filoiraniane huthi hanno colpito in tutto otto bersagli, incluso un sito sotterraneo di stoccaggio di armi, sistemi missilistici e postazioni di lancio, e sistemi di sorveglianza e difesa aerea. Lo hanno reso noto le forze armate dei due paesi occidentali tramite una nota congiunta. Dal 19 novembre scorso le forze huthi hanno attaccato almeno 33 navi da carico in navigazione nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, spingendo 14 compagnie di navigazione a interrompere le operazioni in quella regione.