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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Usa all’Aia: “L’attacco del 7 ottobre dimostra esigenze di sicurezza di Israele”. Knesset voto contro creazione “unilaterale” Stato palestinese | DIRETTA

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Missili israeliani su Damasco: almeno 3 morti. Cina condanna il veto Usa all’Onu sul cessate il fuoco a Gaza. Avvocato dell'Idf: “Casi di condotte criminali fra i soldati”. Nella Striscia più di 29.313 vittime, 118 nelle ultime 24 ore

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, mercoledì 21 febbraio

Polemiche per il veto degli Stati Uniti alla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco immediato a Gaza. La Cina: “Gli Usa hanno reso la situazione più pericolosa”. L’Oms accusa Israele di ostacolare le missioni di soccorso al principale ospedale di Khan Yunis. “La distruzione intorno all’ospedale Nasser è indescrivibile”, ha detto l’Oms, che ha accusato lo Stato ebraico di aver ostacolato i tentativi di portare aiuti alla popolazione della Striscia di Gaza. All’Aia intanto continuano le udienze sull’occupazione dei Territori Palestinesi, in cui secondo il Sudafrica vige “una forma di apartheid ancora più estrema” di quella abolita dal paese stesso a inizio anni ’90. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, mercoledì 21 febbraio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas.

DIRETTA

Ore 17.30 – Delegazione israeliana tornata al Cairo per colloqui su Gaza – La delegazione israeliana che ieri è venuta al Cairo vi ha fatto ritorno oggi, dopo una rapida consultazione a Tel Aviv sugli sviluppi dei colloqui sul cessate il fuoco a Gaza e lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi. Lo ha detto all’Ansa una fonte informata del settore aeroportuale. La delegazione è tornata al Cairo con lo stesso aereo privato di ieri, un Hawker Beechcraft 400XP, dall’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Per la seconda visita della delegazione israeliana in 48 ore si è usato lo stesso protocollo di ieri: a ricevere il gruppo, c’erano alti funzionari di una delle agenzie di intelligence, che lo ha scortato con un convoglio di auto direttamente alla sede dei colloqui. Al Cairo c’è ancora Ismail Haniyeh, capo della l’ufficio politico di Hamas, giunto ieri, oltre a rappresentanti statunitensi e del Qatar.

Ore 16.50 – Mosca all’Aia: “Da Gaza immagini terrificanti” – “Le immagini da Gaza sono terrificanti. Attacchi aerei indiscriminati stanno uccidendo civili e cancellando interi quartieri residenziali. Fino al 90% degli abitanti di Gaza sono stati costretti a lasciare le proprie case e vivono in condizioni disumane. Sullo sfondo del duro blocco israeliano, la Striscia di Gaza sta vivendo una vera catastrofe umanitaria”. Lo ha detto l’ambasciatore russo in Olanda, Vladimir Tarabrin, intervenendo davanti alla Corte internazionale di giustizia (Cig) dell’Aia. Lo riporta Al Jazeera.

Ore 15.40 – Siria, terzo attacco israeliano in poche ore vicino Damasco – Per la terza volta in poche ore, Israele ha colpito obiettivi legati all’Iran attorno a Damasco, in Siria. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui dopo i raid aerei su Damasco, nel quartiere residenziale di Kfar Suse, e sul quartiere sciita di Sayida Zeinab, alla periferia sud-orientale della capitale siriana, sono stati presi di mira obiettivi “legati all’Iran”, a sud-ovest di Damasco, nell’area di Dimas. Secondo le fonti questo terzo attacco è stato compiuto tramite colpi di artiglieria sparati dalle Alture del Golan, controllate da Israele e contese tra Siria e lo Stato ebraico.

Ore 14.50 – Israele, Knesset approva posizione Netanyahu contro creazione “unilaterale” stato palestinese – Il parlamento israeliano ha votato a favore della posizione del primo ministro Benjamin Netanyahu contro la creazione “unilaterale” dello Stato palestinese. Sono 99 i deputati, su 120 totali, che hanno votato a sostegno della dichiarazione approvata all’inizio di questa settimana dal governo. Solo 9 deputati hanno votato contro. In base alla posizione israeliana, qualsiasi accordo permanente con i palestinesi deve essere raggiunto attraverso negoziati diretti tra le parti e non tramite diktat internazionali.

Ore 14.10 – Regno Unito, Sunak al parlamento: “Il numero delle vittime civili c’inquieta” – Il governo britannico “condivide le preoccupazioni per l’elevato numero di vittime” fra i civili palestinesi della Striscia di Gaza sotto il fuoco israeliano e invoca “una pausa umanitaria immediata” per consentire l’ingresso degli aiuti e, nel contempo, la liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas. Lo ha ribadito il premier conservatore Rishi Sunak, incalzato sull’argomento nel tradizionale question time del mercoledì alla Camera dei comuni dal capogruppo degli indipendentisti scozzesi dell’Snp, Stephen Flynn. A proposito di Gaza, Sunak ha aggiunto che il suo governo lavora per porre le condizioni di “una fine permanente delle ostilità al più presto possibile” nella Striscia, non senza ribadire in parallelo la denuncia dell’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre. Flynn si è tuttavia mostrato insoddisfatto, invocando una posizione più netta, di fronte alla “distruzione a tappeto del 60% degli edifici della Striscia di Gaza”, e una adesione chiara alla richiesta di “cessate il fuoco immediata avanzata ormai dalla stragrande maggioranza della comunità internazionale”. Richiesta fermata ieri al Consiglio di Sicurezza dell’Onu dal veto isolato degli Usa, con 13 voti a favore, ma anche con l’astensione solitaria del Regno Unito. Oggi stesso l’Snp presenterà per la seconda volta in poche settimane a Westminster una mozione di sostegno al cessate il fuoco: mozione dai toni imperativi che la maggioranza Tory al momento non appoggia, e su cui anche il leader dell’opposizione laburista, Keir Starmer, intende astenersi, a costo di sfidare i crescenti malumori in seno al suo partito e la rivolta di un numero di deputati del Labour ancora più ampio rispetto ai dissensi del precedente voto analogo del mese scorso.

Ore 13.40 – Libano , morta la bimba ferita nei bombardamenti israeliani – C’è anche una bimba di 5 anni tra le persone uccise da Israele in un bombardamento nel sud del Libano. Inizialmente nel raid su Majdal Zun il bilancio parlava di una donna uccisa e di una bambina ferita. Quest’ultima è però morta in ospedale a seguito delle ferite riportate. Queste due vittime portano a 43 il bilancio dei civili uccisi da Israele dallo scorso 8 ottobre, inclusi tre giornalisti libanesi, nel contesto della guerra contro gli Hezbollah alleati dell’Iran e di Hamas.

Ore 13.30 – Nuova esplosione a Damasco dopo raid attribuiti a Israele – Testimoni e media locali hanno riferito di aver sentito una grande esplosione nella capitale siriana, Damasco, poche ore dopo un attacco missilistico che è stato attribuito a Israele. Lo riferisce Sky news arabic. La contraerea siriana è entrata in azione. In mattinata alcuni raid hanno colpito un quartiere di Damasco uccidendo due persone e provocando danni materiali, secondo la televisione di stato siriana. Finora Israele non ha commentato né confermato l’attacco.

Ore 13.20 – L’Aia, Usa: “L’attacco del 7 ottobre dimostra esigenze di sicurezza di Israele” – Gli Stati Uniti hanno dichiarato alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia che l’attacco di Hamas del 7 ottobre ha dimostrato la necessità di rispondere alle “legittime esigenze di sicurezza” di Israele in qualsiasi soluzione al conflitto. Gli Stati Uniti hanno esortato la Corte a non “ritenere che Israele sia legalmente obbligata a ritirarsi immediatamente e incondizionatamente dal territorio occupato”, ma invece a “preservare e promuovere lo schema stabilito” per raggiungere una soluzione a due stati. Russia e Francia parleranno alla corte più tardi.

Ore 12.40 – “Almeno 67 palestinesi uccisi a Gaza la scorsa notte” – Gli attacchi israeliani in tutta Gaza hanno ucciso almeno 67 palestinesi tra la scorsa notte e oggi. Lo riportano i media internazionali. Le morti sono avvenute in alcune aree in cui ai civili era stato detto di cercare rifugio. L’ospedale dei martiri di Al-Aqsa a Deir al-Balah ha dichiarato di aver ricevuto 44 corpi dopo molteplici attacchi nel centro della Striscia, riportano i media.

Ore 12.30 – L’Egitto all’Aja: “Israele sta violando il diritto internazionale” – Durissima l’arringa dell’Egitto davanti alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja contro Israele. “L’occupazione israeliana è una chiara violazione del diritto internazionale e non un’autodifesa”, ha detto Yasmine Moussa, consulente legale del ministero degli Esteri egiziano, “i palestinesi subiscono punizioni da 75 anni” e “Israele nega il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione”.

Ore 12.20 – Israele, avvocato dell’esercito: “Casi di condotte criminali fra i soldati” – L’esercito israeliano ha riscontrato tra i soldati a Gaza “casi di condotta impropria che si discostano dai valori e dagli ordini delle forze armate”. Lo ha affermato l’avvocato generale militare israeliano Yifat Tomer-Yerushalmi in una lettera inviata all’ufficio del procuratore militare. Tra i casi, ci sono dichiarazioni inappropriate, uso ingiustificato della forza, anche contro i detenuti, saccheggio e distruzione di proprietà civili. “Alcuni incidenti vanno oltre l’ambito disciplinare dell’esercito e oltrepassano la soglia penale”, si specifica nella lettera.”Queste azioni e dichiarazioni, da parte di individui che non rappresentano l’esercito nel suo complesso, sono contrarie” ai valori dell’Idf e “causano un danno strategico sulla scena internazionale”

Ore 12.10 – Bombardamenti in Libano, morta una donna e ferita una bambina – Una donna è stata uccisa e una bimba è stata ferita gravemente nel sud del Libano nel corso di un bombardamento israeliano. Lo riferisce l’agenzia di notizie nazionale libanese Nna. Il raid è avvenuto a Majdal Zun, località nel settore occidentale della linea di demarcazione tra Libano e Israele.

Ore 12.00 – Sondaggio in Israele: la maggior parte ritiene impossibile una vittoria totale su Hamas – La maggior parte dei cittadini israeliani, sia arabi sia ebrei, ritiene che non sia possibile una “vittoria totale” su Hamas nella Striscia di Gaza. È quanto emerge da un sondaggio condotto dall’Israel Democracy Institute, secondo il quale il 51 per cento degli ebrei intervistati e il 77,5% degli arabi israeliani ritiene che ci sia una bassa probabilità che la guerra finisca con una vittoria simile. C’è anche una differenza nelle risposte in base all’appartenenza politica: per l’84% degli intervistati di sinistra, il 63% di centro e il 55% di destra la probabilità di una “vittoria assoluta” su Hamas è bassa. Il sondaggio rileva inoltre che il 63 per cent degli ebrei israeliani è contrario alla creazione di uno Stato palestinese, mentre il 73 per cento degli arabi israeliani la sostiene.

Ore 11.40 – Amb. Israele: “Impedire gli attacchi di Hamas sia l’obiettivo di tutti” – “In questa fase c’è un dibattito in Israele, la domanda è: Hamas controllerà lo Stato palestinese? Questa non è la soluzione migliore. Noi pensiamo che eliminando la capacità militare di Hamas e la sua influenza politica si potrebbe creare un’alternativa sul lato palestinese. E questo potrebbe portare a un dialogo con la partecipazione regionale, con lo sforzo degli Stati Uniti e dell’Italia che sono coinvolti, cercando di creare un futuro diverso con un’autorità palestinese diversa. In questa fase se non riusciremo ad eliminare la capacità militare di Hamas, continueranno a lanciare altri attacchi contro Israele. Hamas lo ha detto ripetutamente. Deve essere obiettivo di tutti, non soltanto di Israele: chiunque voglia creare un orizzonte politico diverso nella nostra regione, deve impedire che Hamas continui a fare quello che ha fatto”. Così l’ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar su Rai Radio1.

Ore 11.30 – “Israele non ha ancora deciso su delegazione da inviare ai colloqui del Cairo” – Israele non ha ancora preso la decisione di inviare una delegazione al Cairo per ulteriori colloqui su un accordo sulla liberazione degli ostaggi. Lo ha affermato un funzionario al Times of Israel dopo che un sito saudita ha riferito di una delegazione israeliana attesa in giornata nella capitale egiziana alla luce di progressi nei negoziati. Secondo la fonte, Israele è “cauta” e aspetta prove che le posizioni di Hamas si siano ammorbidite prima di inviare i negoziatori.

Ore 11.20 – Amb. Israele: “Ascoltiamo con attenzione le parole di Tajani, è un amico del nostro paese” – “Il ministro Antonio Tajani è un amico di Israele, ha dimostrato la sua amicizia sia nei fatti che nelle parole, sia prima della guerra a Gaza che durante. Dobbiamo ascoltare attentamente quello che ci dice. Sono d’accordo sul fatto che il nostro sforzo deve continuare a concentrarsi sulla riduzione delle vittime civili a Gaza, aumentando la quantità di assistenza. Hamas d’altra parte sta utilizzando i civili come scudi umani e impedisce il loro accesso agli aiuti. È una situazione difficile”. Lo ha detto l’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar, intervenendo alla trasmissione Ping Pong su Rai Radio1.

Ore 11.10 – Gaza, il bilancio sale a 29.313 vittime – Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 29.313, inclusi 118 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti dall’inizio della guerra il 7 ottobre scorso sono 69.333.

Ore 11.00 – Rapporto dei centri antiviolenza: “Pratiche sadiche” – Un rapporto che analizza numerose testimonianze del massacro del 7 ottobre, specificamente legate alle violenze sessuale di Hamas, è stato pubblicato oggi dall’Associazione israeliana di assistenza alle vittime di attacchi sessuali. Fondato su testimonianze dirette e interviste, il rapporto afferma che “i terroristi di Hamas hanno fatto ricorso a pratiche sadiche con la finalità di accrescere le umiliazioni ed il terrore provocati dalle sevizie sessuali”. Il rapporto costituisce una base di documentazione “relativa a una grande mole di crimini” ed è stato già consegnato a Pramila Patten, la dirigente delle Nazioni Unite incaricata di seguire le documentazioni di violenze sessuali praticate nel corso di conflitti.

Ore 10.50 – Israele smentisce l’invio di una delegazione al Cairo per i negoziati – Israele ha smentito questa mattina la notizia del quotidiano saudita Asharq Al-Awsat, secondo la quale una delegazione israeliana parteciperà ai colloqui al Cairo nell’ambito dei negoziati in corso per un accordo con Hamas. “La notizia saudita non è corretta, una delegazione israeliana non andrà al Cairo. Israele aspetta la risposta di Hamas, che dovrebbe arrivare oggi o domani, e poi verrà presa una decisione”, ha detto una fonte israeliana. Secondo il quotidiano saudita, una delegazione israeliana è attesa al Cairo in seguito ad un “ammorbidimento” della posizione di Hamas nei colloqui sugli ostaggi. La delegazione israeliana dovrebbe arrivare al Cairo nelle prossime ore, ma altre fonti fanno notare che non significa che ci sia stata “una svolta”.

Ore 10.20 – Siria, sale a 3 morti il bilancio dopo il raid israeliano a Damasco –Sale a 3 uccisi il bilancio del raid aereo su Damasco e attribuito a Israele. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui oltre a due persone non siriane, forse iraniane o libanesi, uccise nell’attacco mirato, è rimasto ucciso un passante siriano colpito letalmente da schegge causate dall’esplosione.

Ore 10.10 – Onu, Wfp sospende consegne di aiuti alimentari nel nord di Gaza – Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Wfp) ha annunciato che sospenderà le consegne di aiuti alimentari nel nord di Gaza. L’annuncio segue quanto accaduto il 18 e 19 febbraio, quando il Wfp ha affermato che i convogli non sono stati in grado di consegnare gli aiuti come previsto, in gran parte a causa del collasso all’ordine pubblico. L’agenzia Onu ha detto che un camion è stato saccheggiato e l’autista picchiato. Secondo l’Onu, tra il 1° gennaio e il 15 febbraio erano previste 77 missioni per portare aiuti nel nord della Striscia di Gaza. Di queste missioni, l’ONU afferma che “12 sono state agevolate dalle autorità israeliane, tre sono state parzialmente agevolate, 14 sono state impedite a 39 è stato negato l’accesso e 9 sono state rinviate”.

Ore 10.00 – Media: attesa delegazione Israele al Cairo – Una delegazione israeliana è attesa al Cairo nelle prossime ore dopo che “Hamas ha ammorbidito le sue posizioni” nei negoziati per un accordo su un cessate il fuoco temporaneo a Gaza e il rilascio degli ostaggi tenuti da Hamas. È quanto riporta il quotidiano saudita Asharq Al-Awsat, citato da Yedioth Ahronoth, secondo il quale “ci sono progressi nelle discussioni dell’Egitto con Hamas riguardo all’accordo. Hamas ha ammorbidito le sue posizioni e l’Egitto sta lavorando per ottenere una flessibilità simile anche dalla delegazione israeliana”. Ieri nella capitale egiziana è arrivata una delegazione di Hamas guidata dal capo dell’ufficio politico Ismail Haniyeh.

Ore 9.50 – Brasile, il ministro degli Esteri Vieira: “Menzogne su Lula, è ripugnante” – Il capo della diplomazia brasiliana Mauro Vieira ha accusato il suo omologo israeliano di “menzogne”, in un nuovo episodio della crisi diplomatica tra i due paesi nata dalle dichiarazioni del presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva che ha paragonato la guerra di Israele nella Striscia di Gaza all’Olocausto nazista. Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha denunciato “un grave attacco antisemita contro il popolo ebraico” da parte di Lula. Le dichiarazioni di Katz “sono inaccettabili nella forma e false nella sostanza”, ha detto Vieira. “Che una cancelleria si rivolga in questo modo al capo di stato di un Paese amico, il presidente Lula, è insolito e ripugnante. Che una cancelleria ricorra sistematicamente alla distorsione delle dichiarazioni e alla menzogna è scioccante e grave”, ha dichiarato il ministro brasiliano a Rio de Janeiro, dove oggi si apre il vertice dei ministri degli Esteri del G20.

Ore 9.40 – Avvocati tunisini denunciano lsraele alla Cpi per il genocidio a Gaza – Il presidente dell’Ordine nazionale degli avvocati tunisini, Hatem Meziou, ha reso noto di aver presentato una denuncia alla Corte penale internazionale (Cpi) contro lsraele “per il genocidio e i crimini di guerra commessi contro il popolo palestinese”. “Il team legale dell’Ordine ha tenuto una sessione di lavoro dedicata a questo scopo con i rappresentanti dell’ufficio di assistenza alle vittime,” ha detto Meziou, riportato dall’agenzia di stampa Tap. L’Ordine degli avvocati tunisino ha chiesto di sottoporre il caso ai tribunali, condannando il massacro in corso di palestinesi, il loro sfollamento forzato e l’assedio imposto a Gaza mentre viene bloccata la consegna degli aiuti umanitari.

Ore 9.30 – Media: “Israele abbatte in Cisgiordania un monumento ai morti palestinesi” – Un video pubblicato dall’emittente araba Al Jazeera mostra un bulldozer militare israeliano intento a demolire un monumento alle vittime palestinesi vicino alla città di Tubas, in Cisgiordania. Al Jazeera sottolinea che secondo gli studiosi di diritto internazionale la distruzione deliberata del patrimonio culturale durante un conflitto può costituire un crimine di guerra. L’emittente araba afferma che a novembre bulldozer israeliani hanno distrutto un memoriale all’ex presidente palestinese Yasser Arafat a Tulkarem, sempre in Cisgiordania.

Ore 9.20 – Ong, almeno due morti in attacco Israele a Damasco – L’attacco attribuito a Israele contro Damasco, nel quartiere di Kafr Suse, ha preso di mira una palazzina usata come sede operativa dai Pasdaran iraniani e dagli Hezbollah libanesi. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui l’attacco è stato un assassinio mirato nei confronti di una o più personalità iraniane o legate all’Iran. Almeno due persone sono morte. Secondo le prime immagini diffuse dalla tv di Stato siriana, la palazzina di dieci piani colpita dal raid attribuito a Israele è stata presa di mira al quinto piano. La struttura dell’edificio è intatta. Su una delle facciate sono evidenti i segni di una esplosione avvenuta all’interno di uno degli appartamenti del quinto piano dopo che il proiettile è entrato da una delle finestre, i cui contorni sono anneriti.

Ore 9.10 – Il presidente della Bolivia: “Lula ha detto verità, a Gaza è un genocidio” – Il presidente boliviano Luis Arce ha espresso “solidarietà e sostegno” a Luiz Inacio Lula da Silva, affermando il presidente brasiliano “ha detto la verità” paragonando “il genocidio” di Israele nella Striscia di Gaza all’Olocausto nazista. “La storia non perdonerà coloro che sono indifferenti a questa barbarie”, ha scritto ieri sera Arce sul suo account X postando una foto in cui abbraccia Lula. Poco prima anche il presidente colombiano Gustavo Petro aveva espresso “piena solidarietà” al suo omologo brasiliano affermando che Israele sta commettendo “un genocidio” contro i palestinesi.

Ore 9.00 – La Cina condanna il veto Usa all’Onu sul cessate il fuoco a Gaza –  La Cina ha condannato il veto degli Stati Uniti a una bozza di risoluzione delle Nazioni Unite che chiede un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza perché rischia di rendere la situazione nel territorio “ancora più pericolosa”. “Gli Stati Uniti si sono ancora una volta autoesclusi utilizzando il loro veto, rendendo la situazione a Gaza ancora più pericolosa. Le parti interessate, compresa la Cina, hanno espresso il loro forte disappunto e malcontento”, ha dichiarato Mao Ning, portavoce della diplomazia cinese, durante un regolare briefing con la stampa.

Ore 8.30 – Media Siria: missili Israele su Damasco – Media siriani riferiscono di un attacco missilistico israeliano nel quartiere residenziale di Kfar Sousa, a sud-ovest di Damasco. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, nella zona si trovano membri di Hezbollah e milizie iraniane sostenitrici del regime di Bashar al-Assad.

Ore 8.00 – Huthi, raid di Usa e Regno Unito nel Nord-Ovest dello Yemen – Stati Uniti e Regno Unito hanno condotto nella notte attacchi contro l’area di Al-Arj, nella provincia nord-occidentale yemenita di Hodeidah. Lo ha riferito Yedioth Ahronoth, citando il canale televisivo Al-Masirah, di proprietà degli huthi. Ai crescenti attacchi dei ribelli yemeniti filo-iraniani contro navi occidentali nel Mar Rosso, Washington e Londra hanno reagito colpendo basi e installazioni.

Ore 7.30 – Colpito un rifugio Msf nel sud di Gaza, almeno 2 morti e 6 feriti – Nella notte un rifugio di Medici senza frontiere ad Al Mawasi, a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, è stato colpito durante un’operazione militare israeliana. Almeno due familiari del personale Msf sono stati uccisi e altre sei persone sono rimaste ferite. “Siamo inorriditi da quanto accaduto”, ha sottolineato l’organizzazione.

Ore 7.00 – Netanyahu: “No al rilascio degli ostaggi a ogni costo” – Il premier Benjamin Netanyahu e il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich hanno affermato che lo Stato ebraico “non pagherà alcun prezzo” per la restituzione degli ostaggi detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza. A una domanda sui 134 prigionieri ancora nell’enclave palestinese, Smotrich ha dichiarato all’emittente Kan che il loro ritorno è “molto importante” ma che non potranno essere rilasciati “ad ogni costo” e che il modo per liberarli è aumentare la pressione militare sulla Striscia di Gaza e sconfiggere Hamas. Le parole di Smotrich hanno suscitato indignazione da parte del leader dell’opposizione Yair Lapid e delle famiglie degli ostaggi, ma poco dopo l’ufficio di Netanyahu ha pubblicato una dichiarazione che fa eco alla posizione del ministro: “C’è molta pressione su Israele, sia in patria che all’estero, affinché fermi la guerra prima di raggiungere tutti i nostri obiettivi, compreso un accordo per il rilascio degli ostaggi a ogni costo. Non siamo disposti a pagare alcun prezzo: certamente non il costo delirante che Hamas ci chiede, che significherebbe la sconfitta per lo Stato di Israele”.

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