Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Televisione israeliana: sospese le trattative su ostaggi. Attaccata petroliera al largo dello Yemen. Idf: “Ucciso Khamayseh” | DIRETTA
Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, sabato 18 maggio
I ministri degli Esteri dell’Italia e di altri 12 Paesi (Canada, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Giappone, Nuova Zelanda, Olanda, Regno Unito, Svezia, Australia e Corea del sud) hanno scritto al ministro degli Esteri di Israele per mostrare la loro contrarietà verso le operazioni militari a Rafah. Nel frattempo, è entrato in funzione il molo temporaneo, costruito dagli Usa a Gaza: nei prossimi giorni circa 500 tonnellate di aiuti dovrebbero entrare a Gaza. Non si placano, intanto, i bombardamenti sulla Striscia con un raid che ha colpito una scuola che ospitava sfollati nel campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza. Di seguito le ultime notizie di oggi, sabato 18 maggio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.
Ore 15,40 – Axios: “Gantz darà un ultimatum a Netanyahu” – Il ministro del Gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz parlerà stasera alle 20.30 (le 19.30 in Italia, ndr) in una conferenza stampa. Lo ha riferito il sito Axios secondo cui “Gantz darà un ultimatum al premier Netanyahu sulla strategia della guerra”.
Ore 14,50 – Sánchez: “Mercoledì annuncerò il riconoscimento dello Stato palestinese da parte della Spagna” – Il capo del governo spagnolo, Pedro Sanchez, ha assicurato oggi il prossimo riconoscimento dello stato palestinese da parte del Consiglio dei ministri spagnolo. “Lo annuncerò alle Corti Generali mercoledì prossimo”, ha assicurato, alludendo al parlamento bicamerale della Spagna. Ieri Sanchez aveva fatto sapere che il riconoscimento non sarebbe stato martedì prossimo, come deciso, ma “nei giorni successivi” perché ancora ci si sta coordinando, aveva detto, con altri Paesi europei.
Ore 14,30 – Unrwa: “Almeno 650mila persone fuggite da Rafah” – Almeno 650.000 persone sono fuggite da Rafah, al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, a causa dell’intensificarsi dell’offensiva militare israeliana contro la città piuù di una settimana fa. Lo riferisce su X Louise Wateridge, addetta stampa dell’Unrwa. “Rifugi improvvisati si affollano lungo la spiaggia e fino alla costa, mentre le famiglie disperate cercano di trovare spazio per sopravvivere”, ha dichiarato Wateridge, in un messaggio sul social network X (ex Twitter).
Ore 12,30 – Gaza: 35.386 morti nella Striscia – Sono 35.386 i morti registrati nella Striscia di Gaza dall’inizio dell’operazione militare israeliana scattata a seguito dell’attacco del 7 ottobre in Israele. Ad aggiornare il bilancio è stato il ministero della Salute di Gaza, che parla anche di 79.366 feriti.
Ore 11 – Negoziati Israele-Hamas sono in un vicolo cieco – I negoziati tra Israele e Hamas per raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Gaza e la liberazione di ostaggi “sono attualmente in un vicolo cieco e non ci sono progressi”. Lo ha riferito una fonte straniera ad Haaretz, esprimendo la speranza che la situazione possa cambiare nei prossimi giorni. Come ha svelato Barak Ravid, mercoledì Brett McGurk, consigliere per il Medio Oriente del presidente americano Joe Biden, ha visitato Doha e ha discusso con il primo ministro del Qatar come uscire dallo stallo. Come ha riferito il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan agli ambasciatori stranieri, gli Usa sono convinti che il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, si sia ritirato dai colloqui la settimana scorsa nella speranza di aumentare la pressione su Israele per porre fine alla guerra.
Ore 10 – Idf: “Ucciso Khamayseh, attacchi erano imminenti” – L’esercito israeliano ha confermato questa mattina che il “terrorista Islam Khamayseh” è stato “eliminato” ieri sera in un raid a Jenin, nel nord della Cisgiordania: Khamayseh si trovava insieme ad altri “importanti terroristi” che pianificavano attacchi “nell’immediato futuro”. Il raid, si legge in un comunicato, è stato realizzato con un aereo caccia e un elicottero ed ha preso di mira un complesso usato come centro operativo di un’infrastruttura terroristica. Khamayseh (e non Hamaisi, come riportato in precedenza dai media israeliani) “era un terrorista operativo senior nel Campo di Jenin”, sottolinea la nota dell’Idf. Ed era “responsabile di una serie di attacchi terroristici nell’area, incluso l’attacco a colpi di arma da fuoco avvenuto nella comunità di Hermesh nel maggio 2023, durante il quale è stato assassinato Meir Tamari”, ricorda l’Idf aggiungendo che l’uomo era anche responsabile dell’attacco terroristico alla giunzione Efes, durante il quale molti civili israeliani sono rimasti feriti.
Ore 9 – Attaccata petroliera al largo dello Yemen – Una petroliera battente bandiera di Panama sarebbe stata “attaccata” a circa 10 miglia nautiche a sud-ovest di Mocha, città portuale dello Yemen. Lo ha riferito la società di sicurezza britannica Ambrey, secondo cui la nave sarebbe stata colpita da un missile lanciato dagli Houthi, che da mesi prendono di mira navi legate a Israele nel Mar Rosso e nello Stretto di Bab al-Mandab in risposta alla guerra a Gaza.
Ore 8,10 – Sirene nel nord di Israele per allarme droni – Suonano le sirene di allarme nel nord di Israele per una sospetta infiltrazione di droni dal Libano. Secondo i media locali, le sirene sono scattate a Kiryat Shmona, Metualla e in decine di comunità nei dintorni.
Ore 8 – Sullivan oggi in Arabia Saudita, domani in Israele – Il consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, è atteso oggi in Arabia Saudita per un colloquio con l’erede al trono e leader ‘de facto’ della monarchia del Golfo, Mohammed bin Salman, mentre domani volerà in Israele. Lo ha confermato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, secondo cui in Arabia Saudita Sullivan discuterà degli sforzi in corso per raggiungere pace e sicurezza durature nella regione. Domenica, invece, il consigliere incontrerà il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Al centro del faccia a faccia ci sarà ovviamente la guerra nella Striscia di Gaza. I due, in particolare, parleranno della situazione umanitaria nell’enclave e dei negoziati per il rilascio degli ostaggi.
Ore 6,10 – Televisione Israele, sospese le trattative su ostaggi a Gaza. “Le parti non riescono ad accordarsi sulle condizioni” – Le trattative per la liberazione degli ostaggi in mano ad Hamas sono state sospese. Lo ha annunciato l’emittente televisiva israeliana Kan 11. Secondo le fonti coinvolte nei colloqui – riferisce il canale televisivo – i mediatori di Egitto e Qatar hanno verificato l’impossibilità in questa fase di raggiungere un accordo con Israele. In dettaglio i colloqui si sono interrotti perché le parti non riescono ad accordarsi sulle condizioni per il rilascio degli ostaggi. “Le fonti hanno indicato che le differenze sono molto ampie, soprattutto sul termine ‘fine della guerra’ e sulla richiesta di Israele di porre il veto sui nomi dei terroristi di cui Hamas potrebbe chiedere il rilascio” ha detto Kan 11.
Ore 00,50 – Netanyahu, riporteremo a casa tutti gli ostaggi vivi e morti – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato di avere il “cuore spezzato” alla notizia che l’Idf ha recuperato i corpi degli ostaggi Itzhak Gelerenter, Amit Buskila e Shani Louk uccisi durante l’attacco di Hamas del 7 ottobre. “Mia moglie Sara ed io soffriamo con le famiglie”, ha dichiarato in una nota. “Riporteremo a casa tutti i nostri ostaggi, vivi e morti”.
Ore 00,50 – Raid aereo israeliano in Cisgiordania, “ucciso membro delle Brigate Jenin” – Israele ha compiuto un raid aereo a Jenin, nel nord della Cisgiordania: lo fanno sapere le forze armate israeliane (Idf), citate da Haaretz. Secondo fonti sanitarie palestinesi, l’attacco ha causato un morto e due feriti. La persona uccisa sarebbe Islam Hamaisi, un membro del gruppo militante Brigate Jenin ricercato dagli israeliani, affermano fonti locali citate dal quotidiano.