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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Consiglio Onu, possibile voto su aiuti a Gaza. Houthi: “Escalation a Gaza sarà escalation nel Mar Rosso”. A Varsavia incontro tra capi Mossad, Cia e premier Qatar | DIRETTA

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Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, lunedì 18 dicembre

Continuano senza sosta i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza. Secondo l’Oms il pronto soccorso dell’ospedale al-Shifa, il più grande nel Nord di Gaza, è “un bagno di sangue”. Intanto, la Francia ha chiesto un cessate il fuoco immediato e duraturo, mentre nella giornata di ieri il direttore del Mossad David Barnea ha incontrato a Oslo il premier del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani per continuare a discutere la questione del rilascio degli ostaggi. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, lunedì 18 dicembre 2023, sulla guerra tra Israele e Hamas.

DIRETTA

Ore 19,30 – Casa Bianca, non imminente accordo su tregua per ostaggi – Nessun accordo per una pausa nei combattimenti a Gaza e il rilascio degli ostaggi è “imminente”, ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, scrive il Times of Israel. Tuttavia, il portavoce afferma che gli Stati Uniti stanno lavorando quotidianamente per raggiungere questo obiettivo, con il capo della Cia William Burns attualmente a Varsavia per incontri con le controparti israeliane e del Qatar, e che la questione era in cima all’agenda del consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan quando era in Israele la settimana scorsa.

Ore 17,30 – Capo del Pentagono: “Gli Usa continueranno a fornire armi a Israele” – Il capo del Pentagono Lloyd Austin ha assicurato che gli Stati Uniti forniranno altre armi e munizioni a Israele, avvertendo nel contempo l’Iran di “smettere” di sostenere i ribelli Houthi che continuano ad attaccare le navi nel Mar Rosso. “Continueremo a fornire a Israele l’equipaggiamento di cui avete bisogno per difendere il vostro paese… comprese le munizioni critiche, i veicoli tattici e i sistemi di difesa aerea”, ha detto il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, secondo la dichiarazione a firma congiunta diffusa dall’ufficio del primo ministro israeliano. “Nel Mar Rosso, stiamo guidando una task force marittima multinazionale per sostenere il principio fondamentale della libertà di navigazione. Il sostegno dell’Iran agli attacchi Houthi contro le navi commerciali deve cessare”.

Ore 16,45 – Austin a Israele: “Bisogna occuparsi degli aiuti umanitari” – Il Segretario alla difesa Usa Lloyd Austin ha fatto presente, nei suoi incontri, ad Israele che per raggiungere i propri obiettivi nella guerra contro Hamas deve anche tenere presente le questioni umanitarie. “Occorre occuparsi delle necessità più urgenti. Dobbiamo far sì che quantità maggior di aiuti umanitari siano inoltrate ai 2 milioni di sfollati a Gaza”. “Questi aiuti – ha aggiunto – devono essere distribuiti in una maniera migliore”. Austin ha quindi espresso apprezzamento per nuove misure adottate negli ultimi giorni dal governo israeliano: un riferimento all’apertura del valico israeliano di Kerem Shalom.

Ore 16,10 – Autorità Gaza: 19.453 morti dall’inizio della guerra – Sono 19.453 i morti nella Striscia di Gaza dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas. I feriti sono 52.286. Oltre la metà delle vittime sono donne e bambini.

Ore 16,00 – In Israele Ben Gvir insiste sulle armi ai civili – In Israele insiste sul suo piano per la distribuzione di armi da fuoco ai civili il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir. E assicura che nulla potrà dissuaderlo. “Fin quando sarò in carica, continuerò a distribuire quante più armi possibile agli aventi diritto. Non mi fermerà nessuna campagna politica”, ha scritto su X Ben Gvir con un riferimento esplicito al caso di “Yaron Maor, abitante del kibbutz di Nir Oz”, che il 7 ottobre – secondo il ministro – ha “protetto la sua famiglia per molte ore” con la “sua arma personale” fino all’arrivo delle forze di sicurezza. Il controverso piano di Ben Gvir, leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit, è stato messo in discussione e contestato nelle ultime settimane. Secondo il giornale israeliano Haaretz, persone vicine al ministro avrebbero concesso il porto d’armi saltando alcuni passi della procedura. E a inizio mese si è dimesso il responsabile del Dipartimento per le licenze di porto d’arma del ministero della Sicurezza nazionale, Yisrael Avisar.

Ore 14,00 – A Varsavia incontro tra capi Mossad, Cia e premier Qatar – Il capo del Mossad David Barnea ha incontrato a Varsavia il direttore della Cia William J. Burns e il primo ministro del Qatar Sheikh Mohammed Al Thani. I tre hanno discusso della possibilità di rinnovare i negoziati con Hamas per il rilascio degli ostaggi israeliani a Gaza. Lo riporta Haaretz citando Reuters.

Ore 13,00 – Sunak: “Morti troppi civili nella guerra tra Israele e Hamas” – “È chiaro che troppe vite di civili sono andate perdute e nessuno vuole vedere questo conflitto durare un giorno più del necessario”. Lo ha detto il premier britannico Rishi Sunak sulla guerra tra Israele e Hamas. “Israele ha ovviamente il diritto di difendersi da quello che è stato un terribile attacco terroristico perpetrato da Hamas, ma deve farlo in conformità con il diritto umanitario”, ha aggiunto il primo ministro. Per Sunak serve un cessate il fuoco che permetta il rilascio degli ostaggi israeliani, l’invio di più aiuti alla popolazione di Gaza e lo stop del lancio di razzi da parte di Hamas contro lo Stato ebraico.

Ore 12,00 – Houthi: “Escalation a Gaza sarà escalation nel Mar Rosso” – “A ogni escalation a Gaza corrisponderà un’escalation nel Mar Rosso”: lo ha detto oggi il generale yemenita Yussef Maadani, comandante della 5a divisione delle forze armate yemenite sostenute dall’Iran, citato dall’ufficio stampa del governo di Sanaa. Le affermazioni sono state fatte poco dopo la diffusione di notizie di un nuovo attacco nel Mar Rosso contro una nave commerciale in transito nei pressi dello stretto di Bab al Mandab.

Ore 10,00 – Tajani: “L’Italia sosterrà la risoluzione Onu sugli aiuti a Gaza” – “Mi auguro che le Nazioni Unite possano oggi approvare un documento promosso da americani ed Emirati che invita a un cessate il fuoco per favorire l’ingresso di aiuti umanitari. L’Italia se ci sarà questa iniziativa certamente la sosterrà”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani aprendo la sedicesima Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia nel mondo alla Farnesina.

Ore 9,00 – Almeno 50 persone sotto le macerie nel campo profughi di Jabalia – Sarebbero almeno 50 le persone sotto le macerie di un edificio nel campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza, colpito ieri in un raid di Israele. Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato che 90 persone sono state uccise nell’attacco. La protezione civile palestinese non è in grado di raggiungere il zona. Le forze israeliane stanno prendendo di mira Jabalia da due settimane, carri armati circondano il campo da più direzioni. Gli attacchi aerei si sono intensificati nella zona ieri sera.

Ore 7,00 – Consiglio Onu possibile :voto su aiuti a Gaza – Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite potrebbe votare nelle prossime ore una risoluzione redatta da Stati Uniti e Emirati Arabi Uniti che chiede a Israele e ad Hamas una “cessazione urgente e sostenibilie delle ostilità”. L’obiettivo, secondo quanto contenuto nella bozza non definitiva della risoluzione, è permettere l’accesso di aiuti nella Striscia di Gaza – via terra, via mare e attraverso gli aerei – e di istituire un monitoraggio delle Nazioni Unite per verificare che gli aiuti umanitari vengano consegnati. “Noi – ha spiegato un rappresentante degli Stati Uniti, la cui identità non viene citata – ci siamo impegnati in modo costruttivo e trasparente nel tentativo di unire gli sforzi in una risoluzione che venga approvata”.

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