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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Hamas: 57 morti in 5 raid israeliani su Gaza. L’Iran: “Il Libano sarà un inferno per Israele se attaccherà”. Netanyahu: “Progressi verso vittoria, con Hamas serve solo più pressione” | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, mercoledì 17 luglio

Continuano i raid aerei di Israele sulla Striscia di Gaza malgrado oltre nove mesi di guerra contro Hamas, che ieri ha lanciato altri tre razzi contro la città di Sderot. Dopo il massacro di almeno 90 civili del 13 luglio, altri due attacchi aerei condotti ieri dall’Idf a Khan Younis e in una scuola gestita dall’Onu nel campo profughi di Nuseirat hanno provocato un’altra quarantina di morti. “Abbiamo colpito dei miliziani di Hamas e della Jihad Islamica”, si sono giustificati i militari dello Stato ebraico, che hanno comunque promesso un’indagine interna sulle vittime civili collaterali. Intanto i colloqui per una tregua e per la liberazione degli ostaggi restano in stallo. Di seguito le ultime notizie di oggi, mercoledì 17 luglio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 19,30 – Ambasciatore palestinese all’Onu: “A Gaza il genocidio più documentato della storia” – Riyad Mansour, ambasciatore palestinese presso le Nazioni Unite, afferma che i crimini di guerra di Israele a Gaza sono stati commessi “apertamente, sfacciatamente e ripetutamente”. “Quello che sta accadendo a Gaza – ha detto Mansour a un incontro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul Medio Oriente – sta per essere ricordato come il genocidio più documentato della storia” con i soldati che condividono video sui social media.

Ore 16,00 – Gantz attacca Netanyahu: “Verità si saprà con inchiesta” – L’ex ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz ha attaccato il primo ministro Benjamin Netanyahu, smontando le sue dichiarazioni in merito alla gestione di successo della guerra. Secondo il leader di Unità nazionale, che il mese scorso ha lasciato il governo, il primo ministro ha esitato a entrare a Khan Younis e Rafah, ritardando le operazioni necessarie a Gaza. “Tutto sarà rivelato quando i protocolli e le testimonianze saranno ascoltati dalla commissione d’inchiesta statale, che dovrà porre le domande: perché avete ritardato l’ingresso a Rafah e Khan Younis? Perché ha avuto paura, ha ritardato ed esitato? E quali sono i prezzi che abbiamo pagato e stiamo ancora pagando per questo?”, ha affermato Gantz, commentando l’intervento di Netanyahu davanti alla Knesset, nel quale ha rivendicato che Israele è “sulla via della vittoria assoluta”. Finora il leader israeliano ha sempre respinto le richieste di istituire una commissione statale d’inchiesta mentre la guerra e’ in corso.

Ore 14,00 – Netanyahu: “Progressi verso vittoria, con Hamas serve solo più pressione” – Israele “sta facendo progressi sistematici verso il raggiungimento degli obiettivi della guerra”, delle operazioni militari avviate nella Striscia di Gaza dopo l’attacco del 7 ottobre scorso in Israele. Ha insistito su questo il premier israeliano Benjamin Netanyahu durante una riunione ‘infuocata’ della Knesset, come riporta il Times of Israel. Gli obiettivi sono “il rilascio degli ostaggi, l’eliminazione di Hamas e la garanzia che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele”. Netanyahu, convinto che Israele sia “sulla strada per la vittoria assoluta”, ha risposto alle critiche sostenendo che Israele sta raggiungendo gli obiettivi con una “combinazione di pressione politica e militare” e che la “chiave sia la pressione”. “Pressione, più pressione”, ha detto. “Hamas è effettivamente sotto pressione perché stiamo eliminando i suoi comandanti, migliaia di suoi terroristi”, ha ripetuto, affermando di aver resistito a “pressioni enormi”, anche “all’estero”. “Elimineremo le capacità militari e di governo di Hamas e stiamo avanzando passo dopo passo”, ha aggiunto. “Ci era stato detto che Hamas non avrebbe accettato di rilasciare gli ostaggi senza che noi avessimo prima accettato di porre fine alla guerra. Improvvisamente ha accettato. Più insistiamo con le pressioni, più si arrenderà. E questo è l’unico modo per liberare gli ostaggi”, ha detto ancora, ripetendo che “siamo determinati a vincere la guerra e a riportare a casa tutti i nostri ostaggi”.

Ore 12,00 – Nasrallah: “Estenderemo attacchi se Israele uccide altri civili” – Il leader degli Hezbollah libanese, Hassan Nasrallah, è tornato ad ammonire Israele che i combattenti libanesi alleati dell’Iran sono pronti a colpire altre città israeliane, oltre gli obiettivi già presi di mira nel corso di questi mesi di guerra in Alta Galilea, se lo Stato ebraico “continua a colpire civili” in Libano. Le affermazioni di Nasrallah, riportate dal sito della tv al Manar del movimento armato libanese, giungono dopo che nelle ultime ore fonti mediche libanesi hanno confermato l’uccisione ieri di cinque civili siriani nel sud del Libano, tra cui due bambini, in raid aerei israeliani. “Se il nemico continua a colpire civili come ha fatto in questi ultimi giorni, allora ciò ci spingerà a prendere di mira località che finora non avevamo colpito”, ha detto Nasrallah durante la celebrazione annuale dell’Ashura, una delle ricorrenze più importanti del calendario islamico sciita. Sono più di 100 i civili uccisi in Libano da attacchi israeliani da quando è scoppiato il nuovo round di guerra tra Hezbollah e Israele, all’indomani dell’attacco di Hamas del 7 ottobre. “Il nostro fronte non si fermerà finché l’aggressione contro la Striscia di Gaza continuerà”, ha ribadito.

Ore 11,00 – Iran: Nostro sostegno alla resistenza contro Israele è legale – “Il sostegno che l’Iran ha fornito ai gruppi di resistenza è legittimo, all’interno del quadro del diritto internazionale e punta soltanto a porre fine all’occupazione e all’aggressione da parte del regime sionista nella regione”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano ad interim, Ali Bagheri, come riferisce Irna. “Il movimento di resistenza ha agito contro il sostegno delle potenze mondiali per Israele”, ha aggiunto Bagheri durante una conferenza presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a New York intitolata “Cooperazione multilaterale per un ordine mondiale più giusto, democratico e sostenibile”. I gruppi di miliziani sostenuti dall’Iran, chiamati “asse della resistenza” da Teheran, hanno intensificato i loro raid contro Israele e i suoi alleati nella regione dopo l’attacco del 7 ottobre di Hamas contro Israele. Gli Houthi yemeniti, gli Hezbollah libanesi e altri gruppi in Iraq e Siria fanno parte dei militanti sostenuti dall’Iran.

Ore 9,00 – Iran, il Libano sarà un inferno per Israele se attaccherà – “I sionisti non possono rimediare ai loro fallimenti a Gaza espandendo le loro mosse bellicose in altre aree della regione, piuttosto stanno annegando nella palude di rischi molto più gravi”: lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano ad interim, Ali Bagheri, avvertendo che “il Libano sarà sicuramente un inferno per i sionisti, se oseranno lanciare una guerra su larga scala contro il Paese arabo”. Bagheri ha commentato così le recenti dichiarazioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, secondo cui le sue forze si stanno preparando per un’operazione molto tesa al confine con il Libano. “L’esperienza ha dimostrato che più i sionisti creano tensioni nella regione e commettono crimini, più si immergono nella palude di minacce e pericoli più gravi”, ha sottolineato Kanani, citato dall’Irna, durante un incontro con i media ieri a New York, dove si trova per partecipare alle riunioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Ore 8,00 – HRW denuncia crimini guerra attacco Hamas – il 7 ottobre I gruppi armati palestinesi a Gaza hanno commesso “centinaia” di crimini di guerra durante l’attacco senza precedenti in Israele del 7 ottobre. Lo denuncia l’ultimo rapporto di Human Rights Watch (HRW). L’indagine, che costituisce uno degli studi internazionali più approfonditi finora sull’attacco che ha scatenato l’attuale guerra a Gaza, descrive nel dettaglio tutta una serie di crimini che non possono essere prescritti dal diritto internazionale. “E’ impossibile per noi quantificare i casi con precisione”, ha detto Belkis Wille, direttrice associata dell’organizzazione per i diritti umani in una conferenza stampa, aggiungendo che “ovviamente ce ne sono stati centinaia quel giorno”. Fra i crimini di guerra denunciati dall’organizzazione ci sono “attacchi deliberati e indiscriminati contro civili e beni civili, uccisioni intenzionali di detenuti, trattamenti crudeli e inumani, violenza sessuale e di genere, mutilazione e furto di resti umani, uso di scudi per i diritti umani nonché atti di saccheggi”.

Ore 7,00 – Hamas: 57 morti in 5 raid israeliani su Gaza – La Difesa Civile di Hamas, ha annunciato la morte di 57 persone in cinque distinti attacchi israeliani nel centro, nel sud e nel nord di Gaza. Mohammad al-Moughaïr, un funzionario della Protezione civile, ha riferito di 48 morti nella giornata di ieri in “tre massacri avvenuti in meno meno di un’ora”. Tre ore dopo, intorno all’1:00 e all’1:30 ora locale (un’ora prima in Italia) è stato riferito di due ulteriori attacchi che hanno provocato rispettivamente la morte di sette e di due persone.

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