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Guerra Israele-Hamas, l’esercito israeliano: “Ucciso capo intelligence di Hamas”. Fonti Gaza: “Israele ha colpito il valico di Rafah”. Mosca: “Usa responsabili dell’escalation” | DIRETTA

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La diretta live della guerra tra Israele e Hamas di oggi lunedì 16 ottobre

In un’intervista a ’60 Minutes’ sulla Cbs’, Biden afferma che un’occupazione israeliana di Gaza sarebbe “un grosso errore”. Secondo il presidente Usa l’attacco di Hamas è stato una “barbarie grave quanto l’Olocausto” e Israele ha il diritto di rispondere per eliminare totalmente il gruppo islamista, per poi però cercare una strada verso uno Stato palestinese. Meloni riceve oggi il re di Giordania, papa Francesco quello del Bahrein. Si intensificano gli scontri tra Israele e gli Hezbollah. Ieri sera altri raid dello Stato ebraico in Libano contro le postazioni dei miliziani sciiti alleati dell’Iran. Lo Stato ebraico ammassa truppe al confine con la Striscia. Oggi riapre il valico di Rafah. A Gaza secondo l’Onu ci sono ormai circa un milione di sfollati. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, lunedì 16 ottobre 2023.

DIRETTA

Ore 20 – Hamas: “Impossibile dire se ostaggi siano ancora vivi” – “Non so se i 199 ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza siano ancora vivi”. Lo ha dichiarato a Sky New il capo delle relazioni politiche e internazionali del movimento che governa nella Striscia di Gaza, Basem Naim, sostenendo che si tratta di una notizia “impossibile” da verificare in questo momento a causa dei pesanti bombardamenti cui è sottoposta l’enclave. “Abbiamo detto a tutti i mediatori che siamo pronti a rilasciare tutti gli ostaggi civili nel momento in cui l’aggressione contro il nostro popolo sarà fermata”, ha sottolineato.

Ore 19.50 – La Turchia discute con Hamas il rilascio di ostaggi civili – Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha avuto una telefonata con il leader del gruppo militante palestinese Hamas, Ismail Haniyeh. Lo ha detto una fonte del ministero degli Esteri turco. Fidan e Haniyeh hanno discusso degli ultimi sviluppi dei combattimenti tra le forze israeliane e palestinesi e della liberazione degli ostaggi civili detenuti da Hamas.

Ore 19.30 – Putin a Netanyahu: “Pronti ad aiutare per finire guerra” – La Russia è pronta a continuare gli sforzi per mettere fine alla guerra tra Israele e Hamas. Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin al premier israeliano Benjamin Netanyahu in una telefonata, secondo quanto riferito dal Cremlino.

Ore 18.30 – Hamas: Raffica missili su Gerusalemme e Tel Aviv” – Le Brigate Al Qassam, braccio armato di Hamas, ha lanciato una “raffica di missili” su Gerusalemme e Tel Aviv. In una dichiarazione, si afferma che gli ultimi attacchi sono stati una risposta alle azioni di Israele che hanno “preso di mira i civili”.

Ore 17.50 – Fonti Gaza: “Israele ha colpito il valico di Rafah” – Fonti a Gaza riferiscono che Israele ha colpito una pensilina del valico di Rafah in un attacco sulla Striscia. Il raid – secondo la stessa fonte – è avvenuto dopo che la folla, ferma davanti al varco nella speranza di passare in Egitto, si era dispersa. Se la notizia fosse confermata, sarebbe il quinto attacco israeliano dall’inizio del conflitto al valico di Rafah.

Ore 17.45 – Esercito israeliano: “Ucciso capo intelligence di Hamas” – L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver ucciso il capo dell’intelligence generale di Hamas a Khan Younis, nel sud della Striscia.

Ore 17 – Abu Mazen a Putin: “Grazie per il sostegno di Mosca” – Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen in una telefonata al presidente russo Vladimir Putin ha “elogiato la posizione della Russia a sostegno dei diritti del popolo palestinese e di una pace giusta e globale in Medio Oriente, basata sulle risoluzioni internazionali”. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa. Abu Mazen ha ribadito la necessità di fermare gli attacchi israeliani e di “smettere di prendere di mira i civili palestinesi, creando corridoi sicuri per l’ingresso di materiali di soccorso medico e alimentare e per la fornitura di acqua ed elettricità”. Il leader dell’Anp ha poi sottolineato la “necessità di prevenire i tentativi di sfollare i palestinesi dalla Striscia di Gaza, perché questa è considerata una seconda catastrofe per il popolo palestinese, come accadde nel 1948”.

Ore 16.30 – Oms: “Restano 24 ore prima della catastrofe” – L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha avvertito che nella Striscia di Gaza restano solo “24 ore di acqua, elettricità e carburante” prima che si verifichi “una vera catastrofe”. Il direttore regionale dell’Oms per il Mediterraneo orientale, Ahmed Al-Mandhari, ha affermato che è necessario consentire al territorio bombardato e assediato di ricevere convogli di aiuti, attualmente bloccati al confine di Rafah con l’Egitto. Se gli aiuti non arrivano, i medici dovranno “preparare i certificati di morte per i loro pazienti”, ha aggiunto.

Ore 16,00 – Mosca: “Usa principali responsabili dell’escalation” – Gli Stati Uniti sono i “principali responsabili” dell’attuale escalation in Medio Oriente. Lo ha affermato il vice ministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, durante un incontro con il presidente Vladimir Putin, secondo quanto riporta l’agenzia Tass. “Gli Stati Uniti, che sono i principali responsabili di questa crisi drammatica e grave poiché per molti anni hanno tentato di monopolizzare la soluzione, ignorando le risoluzioni pertinenti del Consiglio di Sicurezza, ora impediscono che si trovi una soluzione”.

Ore 15.55 – Sirene di allarme a Tel Aviv e Gerusalemme – Le sirene di allarme per l’arrivo di razzi da Gaza sono risuonate a Tel Aviv e nel centro di Israele. I sistemi di rivelazione hanno segnalato lo stesso allarme anche a Gerusalemme. L’allerta ha costretto i parlamentari che partecipavano alla sessione inaugurale della Knesset a scendere nei rifugi e sospendere la seduta.

Ore 15.50 – Netanyahu: “Nessuno ci metta alla prova sul fronte Nord” – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avvertito l’Iran e Hezbollah di non “metterci alla prova” nel nord del Paese. Lo ha detto durante un discorso alla Knesset, in cui ha detto che il mondo deve unirsi per sconfiggere Hamas. “Questa guerra è anche la vostra guerra”, ha aggiunto, paragonando Hamas ai nazisti e definendo il conflitto “una guerra tra forze della luce e forze dell’oscurità, tra umanità e bestialità”.

Ore 15.30 – Atteso il colloquio Putin-Netanyahu – Il presidente russo Vladimir Putin parlerà oggi con diversi leader, tra cui il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente palestinese Mahmoud Abbas, secondo quanto annunciato dal consigliere presidenziale Yuri Ushakov. Si tratterà del primo colloquio tra i leader di Russia e Israele dall’attacco di Hamas del 7 ottobre. Nelle sue prime osservazioni sul conflitto, Putin la scorsa settimana ha espresso preoccupazione per il “catastrofico aumento” del numero di civili uccisi in Israele e nella Striscia di Gaza. Ha anche preso di mira la politica americana in Medio Oriente per non aver tenuto conto delle esigenze dei palestinesi.

Ore 15,00 – Licenziato per vignetta su Netanyahu, Guardian caccia Steve Bell dopo 40 anni –  Steve Bell, storico fumettista del Guardian, licenziato per una vignetta sul premier israeliano Benjamin Netanyahu. Lo ha annunciato su X lo stesso disegnatore, che lavorava per il quotidiano britannico da più di 40 anni. In un post Bell ha spiegato che gli è stato detto che il giornale non è più disposto a pubblicare i suoi lavoro, dopo che ha presentato un’immagine controversa di Netanyahu giudicata ‘antisemita’.

Ore 13,00 – Migliaia di persone in attesa al valico di Rafah – Sono migliaia le persone ammassate vicino al valico di Rafah per uscire dalla striscia di Gaza, circa mille avrebbero cittadinanza stranieri. Lo riferisce l’inviata della Bbc nel sud di Israele. Dal lato egiziano, ancora fermi i camion degli aiuti egiziani destinati alla popolazione civile.

Ore 11,00 – Governo egiziano: Israele non ha permesso l’apertura del valico di Rafah – Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha affermato che il governo israeliano deve ancora prendere una decisione sull’apertura del valico di frontiera di Rafah tra l’Egitto e la Striscia di Gaza. L’Egitto ha puntato fin dallo scoppio del conflitto a mantenere operativo il valico di Rafah, ha detto Shoukry, definendo “pericolosa” la situazione affrontata dal popolo palestinese a Gaza.

Ore 10,00 – La Cina chiede il “cessate-il-fuoco” e un tavolo di dialogo – “È imperativo un cessate il fuoco” tra Israele ed Hamas e che israeliani e palestinesi “siano riportati al tavolo dei negoziati”: lo ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, che a Pechino, ha ricevuto il capo della diplomazia russa, Sergei Lavrov. Lo riporta l’agenzia Reuters.

Ore 07,00 – Biden: “Eliminare Hamas ma occupazione Gaza grave errore” – Un’occupazione israeliana di Gaza sarebbe “un grosso errore”. Lo ha detto il presidente Usa, Joe Biden, al programma tv ’60 Minutes’. Biden si è detto convinto che l’obiettivo principale debba essere “l’eliminazione di Hamas”, ma allo stesso tempo ha spiegato che e’ “necessario avere una Autorità palestinese forte”, requisito essenziale per un percorso che apra la “strada ad uno Stato palestinese”. “Non ora. Non ora. Non ora, ma… penso che Israele capisca che una parte significativa del popolo palestinese non si sente rappresentato” dal movimento islamista e dai suoi “elementi estremi” e “non condivide le opinioni di Hezbollah”. Il presidente americano ha assicurato che gli Usa possono “occuparsi” di entrambe le guerre (Ucraina e Gaza, ndr) mantenendo intatte le proprie possibilità di autodifesa. Tuttavia, ha ammesso il capo della Casa Bianca, la minaccia terroristica negli Stati Uniti è “cresciuta” a causa dell’attuale situazione in Medio Oriente.

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