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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza: 38.713 morti dal 7 ottobre. Il governo locale: “Altri 40 morti in due raid dell’Idf. Uccisi 160 giornalisti dal 7 ottobre”. Israele: “Colpiti miliziani di Hamas e della Jihad Islamica”. Onu: “Bombardate il 70% delle scuole dell’Unrwa nella Striscia” | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, martedì 16 luglio

A oltre nove mesi dagli attentati in Israele del 7 ottobre scorso non si ferma la guerra nella Striscia di Gaza contro Hamas e la Jihad Islamica. Almeno 38.664 persone sono morte e oltre 89mila sono rimaste ferite nel corso delle ostilità. Malgrado il raid condotto nel fine settimana contro un campo per sfollati a Khan Younis, che ha provocato almeno 90 morti, Israele continua a bombardare il territorio costiero palestinese. Fonti libanesi parlano di una ripresa dei negoziati per una tregua e per la liberazione degli ostaggi in Qatar nel corso della settimana. Ma per il momento la pace sembra ancora lontana. Di seguito le ultime notizie di oggi, martedì 16 luglio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 18,00 – Onu: “Israele ha bombardato il 70% delle scuole gestite dall’Unrwa a Gaza” – Israele ha bombardato il 70 per cento delle scuole gestite dall’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nella Striscia di Gaza. La denuncia arriva propri dall’Unrwa con un post sui social, secondo cui “oltre il 95 per cento di queste scuole erano usate come rifugi quando sono state colpite”. Nei raid israeliani, secondo l’agenzia Onu, “sono rimaste uccise almeno 539 persone rifugiatesi nelle strutture dell’Unrwa”. “Nessun luogo è sicuro”, si legge nella nota dell’agenzia Onu. “Il palese disprezzo per le sedi delle Nazioni Unite e per il diritto umanitario deve cessare”.

Ore 17,30 – Gaza, il governo controllato da Hamas: “160 giornalisti uccisi dal 7 ottobre” – Muhammad Abdullah Mishmish, direttore della programmazione di Radio Sawt Al-Awsa, è rimasto ucciso nella Striscia di Gaza, portando a 160 il bilancio dei giornalisti e degli operatori dei media morti nel territorio costiero palestinese dall’inizio della guerra scatenata da Israele contro Hamas dopo gli attentati del 7 ottobre. Lo comunica in una nota diramata su Telegram l’ufficio stampa del governo di Gaza controllato da Hamas, che non fornisce però dettagli sulle circostanze, l’ora o il luogo della morte di Mishmish.

Ore 17,00 – Israele: domenica 21 luglio l’Idf invierà i primi ordini di reclutamento agli ebrei ultra-ortodossi – Le forze armate di Israele (Idf) invieranno i primi ordini di reclutamento ai cittadini maschi in età di leva appartenenti alla comunità Haredi (gli ebrei ultra-ortodossi, ndr) a partire da domenica 21 luglio. Lo ha reso noto oggi l’Unità portavoce dell’Idf, secondo cui “gli ordini sono stati emessi come parte del piano delle Idf per favorire l’integrazione delle reclute della comunità ultra-ortodossa nei propri ranghi”. L’obiettivo, hanno fatto sapere i militari, è reclutare nell’esercito membri di tutti i segmenti della società. Tali disposizioni costituiscono la prima fase del processo di selezione e valutazione che l’esercito esegue per le nuove reclute, in vista dell’effettivo arruolamento previsto l’anno prossimo.

Ore 16,45 – Idf: “Uccisi due miliziani di Hezbollah in un raid nel sud del Libano” – Due miliziani di Hezbollah sono stati uccisi oggi in un raid condotto da Israele con droni armati a Mansouri, nel Libano meridionale. Lo riferiscono le forze armate di Israele (Idf) in una nota diramata sui social a cui è anche allegato un filmato dell’attacco. Le vittime, secondo l’Idf, sono state individuate e colpite mentre fuggivano da un sito di lancio utilizzato dal gruppo armato sciita per colpire a colpi di razzi la località di Kiryat Shmona, nel nord di Israele.

Ore 16,30 – Israele, media: “Il gabinetto di sicurezza si riunirà oggi alle 20,00 (le 19 in Italia)” – Il gabinetto di sicurezza del governo di Israele si riunirà oggi alle ore 20,00 (le 19,00 in Italia) presso l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu. La conferma della riunione è arrivata al quotidiano online The Times of Israel da parte dell’ufficio di un ministro dell’esecutivo. L’incontro avrà luogo mentre proseguono i tentativi di riprendere i colloqui con Hamas per un accordo che consenta una tregua nella Striscia di Gaza e la liberazione degli ostaggi israeliani.

Ore 16,00 – Gaza, l’Idf conferma i raid a Nuseirat e Khan Younis: “Colpiti miliziani di Hamas e della Jihad Islamica” – Le forze armate di Israele hanno confermato i due raid aerei compiuti oggi nelle zone di Khan Younis e Nuseirat, rispettivamente nel sud e nel centro della Striscia di Gaza, per colpire alcuni esponenti di Hamas e della Jihad Islamica, attacchi in cui secondo il governo del territorio costiero palestinese sarebbero rimaste uccise 40 persone e altre 116 sarebbero state ferite. Il primo bombardamento ha colpito la scuola Al-Razi, gestita dall’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nel campo profughi di Nuseirat nella zona centrale della Striscia, dove secondo le autorità locali controllate da Hamas sono rimaste uccise 23 persone e altre 73 sono state ferite. Secondo una nota dell’Unità portavoce dell’Idf, il gruppo terroristico utilizzava l’edificio “per pianificare e portare a termine attacchi contro le truppe” israeliane a Gaza e il raid di oggi aveva come obiettivo un imprecisato numero di miliziani di Hamas riuniti nella scuola. Un altro attacco aereo condotto dall’Idf nella zona di Attar del campo profughi di al-Mawasi, nella zona occidentale di Khan Younis nel sud della Striscia, avrebbe ucciso – secondo il governo locale controllato da Hamas – almeno 17 persone, compresi 4 minori, e ne avrebbe ferite altre 26. Per i militari israeliani, il raid era diretto contro un comandante di compagnia della forza navale della Jihad islamica palestinese. Le Idf affermano di aver “adottato diverse misure per contenere i danni ai civili, tra cui la sorveglianza aerea e l’uso di munizioni di precisione”. Le truppe israeliane sostengono inoltre che stanno “esaminando i rapporti, secondo cui diversi civili sono rimasti feriti a seguito dell’attacco”.

Ore 15,45 – L’Iran apre a un possibile, nuovo negoziato con gli Usa sull’accordo nucleare – Il governo dell’Iran resta disponibile a riprendere i negoziati con gli Stati Uniti per una reciproca partecipazione all’accordo sul nucleare. Lo ha fatto intendere il ministro degli Esteri iraniano ad interim, Ali Bagheri Kani, in un’intervista concessa alla rivista Newsweek durante la sua due giorni di colloqui al Palazzo di Vetro dell’Onu a New York.

Ore 15,30 – Gaza, il governo di Hamas: “40 morti in due raid dell’Idf” – Almeno 40 persone sono rimaste uccise e 116 sono state ferite oggi nella Striscia di Gaza a seguito di due raid condotti dalle forze armate di Israele (Idf) nelle zone di Khan Younis e Nuseirat, rispettivamente nel sud e nel centro del territorio costiero palestinese. Lo riferisce in due comunicati separati il governo della Striscia di Gaza controllato da Hamas. Secondo una nota diramata su Telegram dal ministero della Salute del territorio costiero palestinese, almeno 17 persone sono morte e altre 26 sono rimaste ferite in un attacco aereo condotto dall’Idf nella zona di Attar del campo profughi di al-Mawasi, nel governatorato di Khan Younis, nel sud della Striscia. Tra le vittime, secondo l’emittente al-Jazeera, figurerebbero anche quattro minori. Secondo un comunicato dell’ufficio stampa del governo di Gaza, altre 23 persone sono state uccise e 73 sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano che ha colpito la scuola Al-Razi, gestita dall’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nel campo profughi di Nuseirat, nella zona centrale del territorio costiero. Le Idf non hanno ancora commentato la notizia.

Ore 15,00 – Il Belgio non ospiterà la gara di Nations League del 6 settembre contro Israele per timori sulla sicurezza – La gara prevista il 6 settembre prossimo tra Belgio e Israele, valevole per il gruppo A2 della Nations League a cui partecipano anche Italia e Francia, non si disputerà nel Paese per timori sulla sicurezza. Lo ha annunciato oggi la Federazione calcistica belga (RBFA). Il mese scorso le autorità della capitale Bruxelles avevano annunciato che la partita non si sarebbe giocata allo Stade Roi Baudouin di Bruxelles perché avrebbe potuto scatenare manifestazioni di protesta. Il governo locale aveva ritenuto “impossibile organizzare una gara ad altissimo rischio” in città a causa delle tensioni legate alla guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. Intanto, anche altre città belghe si sono rifiutate di ospitare la partita. Al momento non è stata ancora designata una città ospitante ma alla fine potrebbe giocarsi a Budapest. L’Italia è inserita nello stesso Gruppo A2 della Nations League insieme a Belgio, Israele e Francia. La gara tra gli Azzurri e la selezione israeliana è prevista il 14 ottobre allo stadio Friuli di Udine.

Ore 14,30 – Hamas elogia l’attacco in Cisgiordania – Hamas ha elogiato “l’eroica operazione” compiuta oggi a est della città palestinese di Tulkarem, in Cisgiordania, dove sono rimasti lievemente feriti tre cittadini israeliani, compresi due adolescenti. In una nota diramata oggi il gruppo terroristico ha affermato che “l’eroica operazione a est di Tulkarem è una risposta naturale ai crimini brutali e ai massacri atroci a Gaza e in Cisgiordania”.

Ore 13,30 – Israele, la ministra Strook: “Se l’Idf si ritira dai corridoi strategici di Gaza, faremo cadere il governo” – La ministra israeliana per gli Insediamenti e i Progetti Nazionali, Orit Strook, esponente del partito di estrema destra Religious Zionism, ha minacciato di far cadere il governo di Tel Aviv se le forze armate (Idf) dovessero ritirarsi da due importanti corridoi di sicurezza nella Striscia di Gaza. Durante una visita al valico di Kerem Shalom al confine con Gaza, il Strook ha dichiarato che il suo partito sta “facendo pressioni all’interno del governo, nel modo più forte che si possa fare”. “Abbiamo detto esplicitamente che se l’Idf lascia il corridoio Netzarim (al centro della Striscia, ndr) e il corridoio Philadelphia (nel sud della Striscia, ndr) non resteremo nel governo, smantelleremo il governo”, ha detto Strook. Il 12 luglio, l’ufficio del premier Benjamin Netanyahu ha smentito un’indiscrezione pubblicata dall’agenzia di stampa Reuters e da alcuni media libanesi secondo cui Israele starebbe valutando l’opzione di ritirarsi dal confine tra Gaza e l’Egitto come parte di un potenziale accordo per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia, definendolo una “completa fake news”.

Ore 13,00 – Gaza: 3 razzi lanciati verso Sderot e le città vicine in Israele – Tre razzi sono stati lanciati oggi dalla Striscia di Gaza verso Sderot e le città vicine, in Israele. Secondo le autorità locali, citate da diverse testate israeliane, due missili sono precipitati in aree all’aperto, mentre il terzo è stato intercettato dalla contraerea. Non si segnalano danni né feriti.

Ore 12,30 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 38.713 – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 38.713 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 89.166, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 49 persone e altre 69 sarebbero rimaste ferite. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 15mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto, mentre sono almeno 327 i soldati di Tel Aviv caduti nella Striscia dall’inizio dell’offensiva dello Stato ebraico. Per le Nazioni Unite invece, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e minori.

Ore 12,00 – Gaza, Cnn: “Yahya Sinwar si nasconde nei tunnel sotto Khan Younis” – Il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, si nasconde nei tunnel sotterranei della zona di Khan Younis, nel sud della Striscia. Lo ha rivelato alla Cnn una fonte anonima a conoscenza di un incontro a porte chiuse tenuto nel fine settimana alla presenza del direttore della Cia, William Burns. Secondo l’emittente statunitense, il leader di Hamas a Gaza sta subendo crescenti pressioni da parte dei comandanti dell’ala militare del gruppo terroristico, le brigate Ezzeddine al-Qassam, affinché accetti un accordo per un cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi israeliani. La Cia ha rifiutato di commentare l’indiscrezione.

Ore 11,00 – Gaza, al-Jazeera: “35 morti nei raid dell’Idf” – Almeno una persona è morta e altre due sono rimaste ferite in un bombardamento condotto dalle forze armate di Israele (Idf) contro un appartamento in via al-Nafaq a Gaza City, portando a 35 il numero delle vittime causate dai raid compiuti oggi dallo Stato ebraico sulla Striscia. Lo hanno reso noto i servizi di emergenza del territorio costiero palestinese in un comunicato citato dall’emittente al-Jazeera.

Ore 10,30 – Usa: il vice di Trump J.D. Vance chiede a Israele di porre fine alla guerra a Gaza “il più rapidamente possibile” – James David Vance, candidato vicepresidente dei repubblicani in corsa con Donald Trump alle presidenziali Usa del 5 novembre prossimo, ha chiesto a Israele di porre fine “il più rapidamente possibile” alla guerra in corso nella Striscia di Gaza. In un’intervista all’emittente Fox News, la prima concessa da quando è stato nominato vice di Trump, il senatore dell’Ohio ha accusato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden di aver permesso che il conflitto continuasse troppo a lungo. “Innanzitutto, vogliamo che Israele finisca questa guerra e che lo faccia il più in fretta possibile, perché più va avanti, più difficile diventa la loro situazione”, ha detto Vance, che si è definito “sionista”. “Ma in secondo luogo, dopo la guerra vorremmo rilanciare il processo di pace tra Israele, Arabia Saudita, Giordania e così via”. Nel novembre dello scorso anno, il senatore scrisse una lettera a Biden, esortandolo a non applicare la protezione speciale in materia di immigrazione ai palestinesi, definendoli “una popolazione di individui potenzialmente radicalizzati”. Vance si è inoltre sempre detto contrario a qualsiasi limitazione agli aiuti militari a Israele.

Ore 10,00 – Israele rifiuta la richiesta del ministro degli Esteri norvegese di visitare lo Stato ebraico e l’Anp – Israele ha respinto la richiesta del ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide di visitare lo Stato ebraico a causa del riconoscimento da parte di Oslo dello Stato di Palestina, del rifiuto del governo del premier Jonas Gahr Støre di riconoscere Hamas come un’organizzazione terroristica e del sostegno del Paese scandinavo alla causa intentata dal Sudafrica contro Tel Aviv alla Corte Internazionale di Giustizia de L’Aja per violazione della Convenzione del 1948 sulla prevenzione e sulla punizione del crimine di genocidio. Lo ha reso noto oggi in un comunicato il ministero degli Esteri israeliano secondo cui, a margine del vertice Nato della scorsa settimana a Washington D.C., Eide si è avvicinato al suo omologo Israel Katz, dicendogli: “Abbiamo molto di cui discutere”. Al che, secondo la nota del suo ufficio, Katz avrebbe risposto: “Hai fatto molto per noi”. Visto il rifiuto opposto da Israele, il ministro degli Esteri norvegese non potrà recarsi nemmeno in visita presso l’Autorità nazionale palestinese (Anp). Tra maggio e giugno, Spagna, Norvegia, Irlanda e Slovenia hanno riconosciuto lo Stato di Palestina.

Ore 9,30 – Gaza, Idf: “40 raid nella Striscia in 24 ore. Uccisi uomini armati a Rafah” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno bombardato “40 obiettivi” in altrettanti raid aerei condotti nelle ultime 24 ore “in tutta la Striscia di Gaza” ed eliminato un imprecisato numero di “uomini armati” durante le operazioni in corso a Rafah, all’estremo sud del territorio costiero palestinese. Lo riferisce in una nota l’unità portavoce dell’Idf, secondo cui i caccia e i droni israeliani hanno colpito “postazioni da cecchino, posti di osservazione, edifici utilizzati da gruppi terroristici e dotati di trappole esplosive e altre strutture simili”. Le truppe, prosegue il comunicato, continuano anche a operare a Rafah, dove nel corso della giornata appena trascorsa sono stati individuati “diversi tunnel” e sono stati uccisi alcuni “uomini armati”. I soldati di Israele, conclude la nota, sono operativi anche nel cosiddetto “Corridoio di Netzarim”, nella parte centrale della Striscia, dove continuano a effettuare incursioni contro le infrastrutture di Hamas.

Ore 9,00 – Cisgiordania, ferisce un agente di polizia durante un raid ad Al-Bireh: ucciso un 19enne palestinese – Un agente della polizia di frontiera israeliana è rimasto lievemente ferito nella notte durante un raid condotto dalle forze di sicurezza dello Stato ebraico vicino a Ramallah, nella Cisgiordania occupata, quando un uomo, ufficialmente residente nella Striscia di Gaza, lo ha aggredito con un’arma da taglio, venendo poi ucciso dalle truppe schierate sul posto. Lo riferiscono in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui l’aggressore, un 19enne palestinese, è stato ucciso nel corso di un’operazione condotta ad Al-Bireh insieme ai servizi interni dello Shin Bet e alla polizia di frontiera. Non sono stati forniti dettagli sul motivo per cui il giovane residente a Gaza si trovasse in Cisgiordania.

Ore 8,00 – Libano, Idf: “Bombardati diversi obiettivi di Hezbollah” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno bombardato nella notte una serie di obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano. Lo hanno reso noto oggi in un comunicato le Idf, secondo cui l’Aeronautica militare ha colpito diversi siti legati al gruppo armato sciita nei pressi delle località di Houla, Kafr Kila e Bani Haiyyan, nel Libano meridionale. Unità dell’artiglieria hanno invece bombardato diverse aree vicino a Blida, Deir Mismas e Rmeish, sempre nel sud del Libano.

Ore 7,30 – Cisgiordania, attacco vicino a Tulkarem: feriti 3 israeliani, tra cui 2 adolescenti – Almeno tre cittadini israeliani, compresi due adolescenti di 15 e 16 anni, sono rimasti lievemente feriti oggi in un attacco avvenuto nei pressi della città di Bayt Lid, nel governatorato palestinese di Tulkarem della Cisgiordania occupata, non lontano dall’insediamento illegale di Shavei Shomron. I tre, secondo il servizio sanitario di emergenza Magen David Adom, sono rimasti feriti in una sparatoria che ha colpito l’auto su cui si trovavano. Le vittime, un uomo di 32 anni, un ragazzo di 16 e un altro di 15, non versano in gravi condizioni ma sono stati colpiti dalle schegge di vetro dei finestrini esplosi all’impatto con i proiettili. Le truppe israeliane sono tuttora alla ricerca degli aggressori.

Ore 7,00 – Usa, Blinken a Israele: “Il bilancio delle vittime civili a Gaza è inaccettabilmente alto” – Il segretario di Stato Usa Antony Blinken si è lamentato con il ministro israeliano per gli Affari Strategici Ron Dermer e con il consigliere per la sicurezza nazionale dello Stato ebraico Tzachi Hanegbi del numero “inaccettabilmente alto” delle vittime civili causate dai bombardamenti di Tel Aviv sulla Striscia di Gaza. Lo ha rivelato in conferenza stampa il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller, secondo cui il capo della diplomazia statunitense ha ricevuto Dermer e Hanegbi “per esprimere la nostra seria preoccupazione per le recenti vittime civili a Gaza” dopo il raid aereo che il 13 luglio ha colpito un campo per sfollati ad al-Mawasi vicino a Khan Younis, dove secondo Israele si nascondeva il capo dell’ala militare di Hamas Mohammed Deif, provocando almeno 90 morti civili. Il numero delle vittime “resta ancora inaccettabilmente alto”, ha aggiunto Miller riportando le parole di Blinken. “Continuiamo a vedere troppi civili uccisi in questo conflitto”.

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