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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Unrwa: “Ci vorranno 15 anni per rimuovere le macerie nella Striscia”. Media libanesi: “In settimana riprendono i negoziati per la tregua in Qatar” | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, lunedì 15 luglio

Di seguito le ultime notizie di oggi, lunedì 15 luglio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 19,45 – Unrwa: “Ci vorranno 15 anni per rimuovere la Striscia dalle macerie” – L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) ha evidenziato i dati del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, secondo cui ci vorranno quindici anni per ripulire la Striscia di Gaza dalle circa 40 milioni di tonnellate di macerie prodotte dalla guerra di Israele. Ciò richiederebbe oltre 100 camion e costerebbe più di 500 milioni di dollari, ma è uno sforzo essenziale, ha affermato l’Unrwa, perché i detriti creati dalla guerra possono contenere bombe inesplose e “sostanze nocive”.

Ore 18,30 – Unrwa: “Palese disprezzo per il diritto umanitario” – Secondo Tamara al-Rifai, responsabile delle relazioni esterne dell’Unrwa (l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi), la settimana appena trascorsa è stata una delle più mortali da quando è iniziata la guerra in ottobre. Intervistata da Al Jazeera, al-Rifai parla di “palese disprezzo per il diritto umanitario internazionale”: “È necessaria una commissione d’inchiesta per indagare sugli attacchi alle strutture dell’Unrwa” e “sull’uccisione del suo personale” , ha aggiunto.

Ore 17,00 – Libano, Idf: “Bombardati diversi obiettivi di Hezbollah”. Lanciati tre razzi contro il nord di Israele – Le forze armate israeliane (Idf) hanno bombardato oggi diversi obiettivi appartenenti a Hezbollah nel sud del Libano. Lo hanno reso noto nel pomeriggio le Idf, che hanno pubblicato sui social i filmati dei raid, secondo cui due strutture bombardate si trovavano a Mays al-Jabal, dove le truppe hanno identificato e colpito alcuni miliziani del gruppo armato sciita. L’artiglieria israeliana ha anche bombardato alcune aree vicino a Odaisseh. Intanto, nel pomeriggio, tre razzi sono stati lanciati dal Libano verso Kiryat Shmona, nel nord di Israele. Secondo l’Idf, due sono precipitati in aree all’aperto e uno è stato intercettato dal sistema Iron Dome. Non si hanno notizie di vittime né di feriti.

Ore 16,30 – Gaza, Nyt: “L’Idf ha colpito i primi soccorritori dopo il raid a Khan Younis contro il capo militare di Hamas” – Dopo il raid contro il campo profughi di Khan Younis, che aveva come obiettivo il capo militare di Hamas Mohammed Deif e un altro comandante di alto rango del gruppo terroristico e che invece ha provocato almeno 90 morti tra gli sfollati della Striscia di Gaza, il 13 luglio le forze armate di Israele (Idf) hanno lanciato un ulteriore attacco aereo contro i primi soccorritori. Lo riporta il quotidiano statunitense The New York Times, che ha fatto esaminare i video della scena. Dopo che diverse munizioni di grandi dimensioni hanno colpito il complesso in cui presumibilmente avrebbe dovuto trovarsi il comandante delle Brigate Ezzeddine al-Qassam, secondo il quotidiano statunitense, un altro missile – di calibro più leggero – ha colpito una strada trafficata nelle vicinanze, impattando di fronte a due vetture contrassegnate come appartenenti alla locale protezione civile, gestita da Hamas. I filmati analizzati dal New York Times mostrano una colonna di fumo alzarsi nei pressi dei veicoli di soccorso, a circa 90 metri dal complesso. Le immagini pubblicate dal giornale mostrano i danni da schegge subiti dalle vetture. Secondo il quotidiano statunitense, il secondo attacco avrebbe “apparentemente” ucciso e ferito i primi soccorritori. Il raid avrebbe dovuto impedire ai servizi di soccorso gestiti da Hamas di raggiungere Deif e l’altro esponente del gruppo e bersaglio dell’attacco, Rafa’a Salameh. Le Idf hanno fatto sapere al New York Times di aver “colpito obiettivi militari di massima importanza” ma che l’attacco “sarà esaminato”.

Ore 16,00 – Israele, il ministro Smotrich: “Se la Corte de L’Aja dichiara illegali le colonie, il premier annetta la Cisgiordania” – Il ministro delle Finanze israeliano e leader del partito di estrema destra Religious Zionism, Bezalel Smotrich, ha chiesto al premier Benjamin Netanyahu di annettere la Cisgiordania a Israele qualora la Corte Internazionale di Giustizia de L’Aja dovesse dichiarare illegali gli insediamenti ebraici nei Territori palestinesi occupati nel suo giudizio atteso giovedì 19 luglio. “Con la presente faccio appello al Primo Ministro Benjamin Netanyahu: se la Corte Internazionale di Giustizia de L’Aja dovesse decidere che l’impresa di insediamento è illegale, rispondete con una decisione storica di applicare la sovranità ai territori della patria”, ha dichiarato oggi Smotrich alla stampa prima dell’incontro settimanale con i deputati del suo partito alla Knesset. “Nessuno sposterà il popolo di Israele dalla sua terra”. Il 19 luglio prossimo il Tribunale dell’Onu si pronuncerà sulle conseguenze giuridiche dell’“occupazione dei Territori palestinesi” da parte di Israele, esprimendo un parere consultivo e non vincolante sulle implicazioni legali delle azioni dello Stato ebraico in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, come richiesto l’anno scorso dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite e sostenuto a febbraio da ben 52 Paesi del mondo. “Nel frattempo continuerò, con l’aiuto di Dio, sul mio cammino per lo sviluppo del movimento per gli insediamenti, per l’applicazione della sovranità di fatto (in Cisgiordani, ndr) e per ostacolare la creazione di uno Stato palestinese attraverso massicce costruzioni, la regolamentazione degli insediamenti, la costruzione di strade e altre misure”, ha aggiunto il ministro delle Finanze, che si è detto anche contrario all’attuale proposta per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per la liberazione degli ostaggi israeliani, definita una “ancora di salvezza” per Hamas. “La settimana scorsa ero qui con una foto di (Yahya, ndr) Sinwar (il leader di Hamas a Gaza, ndr) e ho avvertito che se accettiamo un pericoloso accordo che gli conceda una vittoria, perderemo la guerra”, ha detto Smotrich, secondo cui un’intesa con il gruppo terroristico palestinese “metterà in pericolo il futuro e la sicurezza di Israele”. “Non dobbiamo dargli questa ancora di salvezza”, ha aggiunto. “È nostro dovere avvicinarlo a un’altra corda, la corda sospesa”.

Ore 15,00 – Israele: grave un soldato ferito ieri un attentato a Zrifin – Uno dei quattro soldati feriti ieri vicino alla base di Zrifin versa in condizioni molto gravi all’ospedale Assaf Harofeh di Be’er Ya’akov, a 15 chilometri dal Tel Aviv. Lo riferisce una nota dello stesso ospedale, secondo cui le condizioni di un altro militare gravemente ferito nell’attacco condotto con un’auto si sono stabilizzate. Gli altri due soldati feriti vicino all’incrocio di Nir Tzvi invece sono stati dimessi.

Ore 14,00 – Gaza, media: “Chiusi tutti i pozzi idrici a Deir el-Balah per mancanza di carburante” – Tutti i pozzi idrici della città di Deir al-Balah, nella zona centrale della Striscia di Gaza sono chiusi a causa della mancanza di carburante utilizzato per pompare l’acqua. Lo riporta il quotidiano qatariota con sede a Londra Al-Araby al-Jadeed, citando un funzionario locale

Ore 13,30 – Israele: il ministro degli Esteri riceve il suo omologo britannico David Lammy – Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha ricevuto oggi il suo omologo britannico David Lammy, in visita nello Stato ebraico. “Il ministro ha sottolineato al suo omologo che un accordo per la liberazione degli ostaggi sarebbe possibile solo se il Regno Unito e il mondo chiarissero ad Hamas che non ci sarà alcun cessate il fuoco senza il ritorno a casa dei rapiti”, si legge in una dichiarazione dell’ufficio di Katz.

Ore 13,00 – Cisgiordania, ong: 15 palestinesi arrestati nella notte – Altri 15 palestinesi sono stati arrestati nelle scorse ore dalle forze di sicurezza israeliane nei Territori occupati della Cisgiordania. Lo riporta la Palestinian Prisoners’ Society, che monitora i detenuti nelle carceri israeliane. Tra i fermati ci sono almeno una donna e diversi ex detenuti precedentemente rilasciati dalle forze di sicurezza israeliane. Secondo l’ong, dal 7 ottobre scorso, giorno degli attentati di Hamas e della Jihad Islamica in Israele, almeno 9.300 palestinesi sono stati arrestati nei Territori occupati della Cisgiordania

Ore 12,30 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 38.664, oltre 89mila i feriti – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 38.664 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 89.097, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 80 persone e altre 216 sarebbero rimaste ferite. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 15mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto, mentre sono almeno 327 i soldati di Tel Aviv caduti nella Striscia dall’inizio dell’offensiva dello Stato enraico. Per le Nazioni Unite invece, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e minori.

Ore 11,30 – Mar Rosso: attaccata una nave al largo dello Yemen – Una nave mercantile è stata attaccato oggi da tre piccole imbarcazioni mentre navigava a 70 miglia nautiche (circa 130 chilometri) a sud-ovest del porto di Hodeidah, nello Yemen sud-occidentale controllato dai ribelli sciiti filo-iraniani Houthi. Lo riporta l’agenzia di sicurezza marittima britannica Ukmto, che un paio d’ore fa aveva già segnalato l’incidente, di cui ora fornisce ulteriori dettagli. Secondo l’Ukmto, un drone marino senza pilota ha speronato due volte la nave mentre altre due piccole imbarcazioni con a bordo personale armato hanno aperto il fuoco contro l’imbarcazione. La nave e l’equipaggio, afferma l’agenzia britannica, sono sani e salvi e si stanno dirigendo verso il prossimo porto di scalo dopo aver adottato le necessarie “misure di autotutela”.

Ore 11,00 – Israele, il presidente Herzog riceve il ministro degli Esteri britannico Lammy – Il presidente di Israele Isaac Herzog ha ricevuto oggi presso la sua residenza istituzionale a Gerusalemme il ministro degli Esteri del Regno Unito David Lammy, arrivato ieri in Medio Oriente per il suo primo tour diplomatico nella regione da quando ha assunto l’incarico. “Siamo una nazione che cerca la pace e credo che dobbiamo trovare la pace con i nostri vicini”, ha detto Herzog durante l’incontro, aggiungendo che Israele sta “lavorando instancabilmente” per riportare a casa gli ostaggi ancora trattenuti a Gaza. “Spero sinceramente che ci sarà presto un accordo in questo senso”, ha aggiunto il presidente di Israele. Da parte sua, Lammy, che indossa il nastro giallo simbolo del movimento per la liberazione degli ostaggi israeliani, ha rivelato che sta “compiendo tutti gli sforzi diplomatici” necessari per arrivare a questa soluzione”. Ma il ministro degli Esteri britannico ha anche espresso la speranza di arrivare a un cessate il fuoco, per porre fine alle sofferenze e alla “intollerabile perdita di vite umane” a Gaza.

Ore 10,45 – Gaza, media libanesi: “In settimana riprendono i negoziati per la tregua in Qatar” – I negoziati tra Israele e Hamas per raggiungere una tregua nella Striscia di Gaza e liberare gli ostaggi ancora trattenuti nel territorio costiero palestinese dovrebbero riprendere in settimana in Qatar, malgrado il tentativo fallito da parte dello Stato ebraico di uccidere il comandante delle Brigate Ezzeddine al-Qassam (l’ala militare del gruppo terroristico), Mohammed Deif, in un raid che ha provocato decine di morti. Lo riporta oggi il quotidiano libanese Al-Akhbar, considerato vicino al gruppo armato sciita Hezbollah alleato di Hamas, che cita alcuni esponenti del gruppo terroristico palestinese.

Ore 10,00 – Israele: il premier Netanyahu riceverà domani le famiglie delle vittime militari di Nahal Oz – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu incontrerà domani per la prima volta le famiglie dei soldati di guarda al confine con la Striscia di Gaza uccisi il 7 ottobre scorso durante l’assalto di Hamas e della Jihad Islamica contro la base di Nahal Oz, al confine con il territorio costiero palestinese. Lo ha reso noto l’ufficio del premier, secondo cui l’incontro avrà luogo nella sede del governo a Gerusalemme. L’incontro segue la creazione da parte delle famiglie delle vittime del forum “Their Voices” volto a promuovere un’inchiesta sugli eventi avvenuti quel giorno nella base e a costringere le forze armate (Idf) a pubblicare le registrazioni delle comunicazioni radio durante gli ultimi turni di guardia. L’attacco alla base di Nahal Oz, a meno di un chilometro dal confine con la Striscia di Gaza, ha dato il via agli attentati terroristici in Israele in cui sono rimaste uccise circa 1.200 persone e che hanno provocato la cattura di 251 ostaggi. Durante l’attacco alla base, 66 soldati, tra cui 15 militari di guardia, sono stati uccisi e sei sono stati catturati.

Ore 9,30 – Mar Rosso: segnalato un “incidente” al largo dello Yemen – Un incidente che ha coinvolto una nave in transito nel Mar Rosso è stato segnalato a 70 miglia nautiche (circa 130 chilometri) a sud-ovest del porto di Hodeidah, nello Yemen sud-occidentale controllato dai ribelli sciiti filo-iraniani Houthi. Lo riporta l’agenzia di sicurezza marittima britannica Ukmto, che in merito non fornisce ulteriori dettagli.

Ore 9,00 – Gaza, Idf: “Colpiti decine di obiettivi nella Striscia” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno colpito “decine di obiettivi in tutta la Striscia di Gaza” nelle ultime 24 ore, eliminando un imprecisato numero di “cellule terroristiche” in varie operazioni condotte nella notte nel territorio costiero palestinese. Lo riferisce in una nota l’unità portavoce dell’Idf.

Ore 8,30 – Gaza, al-Jazeera: “21 persone uccise in due raid dell’Idf” – Almeno 21 persone sono rimaste uccise e oltre 80 sono state ferite in due diversi attacchi aerei compiuti nelle ultime ore dalle forze armate di Israele (Idf) sulla Striscia di Gaza. Lo riporta l’emittente al-Jazeera, secondo cui 17 palestinesi sono stati uccisi e 80 feriti in un raid dell’Idf su una scuola gestita dall’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), che ospita centinaia di sfollati, nel campo profughi di Nuseirat, nella zona centrale della Striscia. Altre quattro persone invece, compreso un minore, sono morte in un attacco aereo israeliano compiuto nel vicino campo profughi di Maghazi. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, aerei da guerra e droni israeliani hanno continuato a bombardare la Striscia di Gaza durante la notte, con diversi attacchi segnalati nelle località di as-Zawayda, Rafah e Nuseirat.

Ore 8,00 – Siria: al via le quarte elezioni parlamentari organizzate dal regime di Damasco dallo scoppio della guerra civile – I siriani che vivono nelle aree controllate dal regime di Damasco sono chiamati oggi alle urne per le quarte elezioni parlamentari organizzate dal governo del presidente Bashar al-Assad dallo scoppio della guerra civile nel 2011. La consultazione vedrà confermare la morsa sul Paese arabo del partito Baath, al potere dal 1963, che si presenta con i suoi alleati storici praticamente senza alcuna opposizione, lasciando poche figure “indipendenti” a rappresentare una alternativa. Secondo il Supremo Comitato giudiziario per le elezioni in Siria, 1.516 candidati approvati dal governo sono in corsa per i 250 seggi dell’Assemblea popolare, dopo il ritiro di circa 7.400 candidati. In base al sistema delle quote elettorali vigente in Siria, 127 seggi sono riservati a candidati “operai o agricoltori”, mentre i restanti 123 sono aperti ad altre professioni. In totale sono stati allestiti circa 8.151 seggi elettorali in 15 distretti elettorali nelle aree controllate dal regime, che escludono quindi la Siria nord-occidentale sotto il controllo dei ribelli filo-turchi e il nord-est del Paese governato dalle Forze democratiche siriane guidate dalle milizie curde e sostenute dagli Stati Uniti. I risultati ufficiali sono attesi per la serata di oggi o al massimo per la mattinata di domani.

Ore 7,00 – Yemen, Usa: “Distrutti 4 droni degli Houthi” – Nelle ultime 24 ore le forze armate degli Stati Uniti hanno distrutto tre droni aerei e un’imbarcazione senza pilota appartenenti al gruppo armato sciita yemenita degli Houthi. Lo riporta una nota diramata nella notte dal Comando Centrale delle forze armate degli Stati Uniti (Centcom), secondo cui un drone aereo è stato distrutto in una zona dello Yemen controllata dagli Houthi mentre tutti gli altri dispositivi citati sono stati intercettati dopo essere stati lanciati verso il Mar Rosso.

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