Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Yemen, nave americana colpita da un missile. Esplosioni vicino all’aeroporto di Hodeidah. Houthi: “Gli attacchi nel Mar Rosso continueranno” | DIRETTA
Negoziati ostaggi: "Passi in avanti graduali". Israele, un morto e 17 feriti a Raanana: arrestati due palestinesi. Calciatore israeliano arrestato e scarcerato in Turchia, Gallant: "Ankara braccio esecutivo di Hamas". Gaza: “Spari sulla folla accorsa per ricevere aiuti”. Dal 7 ottobre sono più di 24mila i morti nella Striscia
Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, lunedì 15 gennaio
A oltre 100 giorni dall’inizio del conflitto, continuano i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza. Nelle ultime 24 ore, 132 palestinesi sono morti e 252 sono rimasti feriti, mentre si registrano passi in avanti “graduali” nei negoziati per ottenere la liberazione degli ostaggi israeliani. Aumentano gli aiuti ma, secondo le organizzazioni umanitarie, non a sufficienza per venire incontro alle esigenze della popolazione della Striscia, dove 1,9 milioni di persone (l’,85 percento della popolazione) sono sfollati. Un video ripreso ieri nel quartiere di Sheikh Iljlin, a sud di Gaza, mostra centinaia di persone accorse per ricevere cibo, messe in fuga dal rumore degli spari. L’ong Euro-Med Monitor ha accusato i soldati israeliani di aver sparato sulla folla, uccidendo tre persone.
Sale intanto l’allerta per il terrorismo in Israele, dove due palestinesi sono stati arrestati per un attacco nella città centrale di Raanana, in cui una 79enne è stata uccisa e 17 altre persone sono rimaste ferite. Polemiche per l’arresto e la scarcerazione di un calciatore israeliano in Turchia, accusato di incitamento all’odio per aver indossato una fascia che ricorda il 7 ottobre, data dagli attacchi di Hamas e dell’inizio dell’operazione israeliana nella Striscia. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha accusato Ankara di essere il “braccio esecutivo di Hamas”. Nel Mar Rosso intanto le forze huthi continuano a minacciare le navi legate a Israele, sfidando la coalizione guidata dagli Stati Uniti dopo i raid degli scorsi giorni. Dal 7 ottobre, almeno 24.100 persone sono state uccise negli attacchi israeliani sulla striscia di Gaza e più di 60.834 sono rimaste ferite, mentre 7.000 risultano disperse. Il bilancio dell’attacco del 7 ottobre è di 1.139 vittime israeliane. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, lunedì 15 gennaio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas.
Ore 17.40 – Meloni sente Mikati: “Rafforzare la mediazione Libano-Israele” – “Nella giornata di oggi, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto una conversazione telefonica con il Primo Ministro del Libano, Najib Mikati”. Lo ha dichiarato Palazzo Chigi, spiegando che “nel corso dello scambio di vedute sono stati affrontati gli ultimi sviluppi della crisi in corso e ribadita la volontà di entrambi i leader di evitare un allargamento del conflitto a Gaza. In particolare, il Presidente Meloni ha discusso di come rafforzare la mediazione in corso tra Libano e Israele, sottolineando la massima disponibilità dell’Italia a lavorare con tutte le parti in causa”.
Ore 17.20 – Hamas: “A Raanana naturale risposta ai massacri dell’occupazione” – L’operazione del commando a Raanana è una naturale risposta ai massacri dell’occupazione e alla sua continua aggressione contro il nostro popolo palestinese”. Lo ha detto su Telegram Hamas commentando l’attentato nella cittadina del centro di Israele. Secondo Hamas, “gli eroi del popolo da Rafah a Jenin continueranno la difesa del popolo, della terra e dei luoghi santi di fronte al criminale nemico nazista” e “alla macchina di guerra sionista in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza”.
Ore 17.10 – Yemen: “Nave colpita da proiettile non identificato” – La nave portarinfuse Gibraltar Eagle è stata colpita da un “proiettile non identificato” mentre navigava a 100 miglia al largo del Golfo di Aden e ha subito danni limitati alla stiva. Lo ha detto l’operatore statunitense della nave, la Eagle Bulk Shipping. Eagle Bulk, a cui appartiene la nave stessa, ha dichiarato che l’equipaggio a bordo è rimasto illeso. La nave trasportava un carico di prodotti siderurgici.
Ore 17.00 – Gaza, blackout telecomunicazioni da 72 ore: “È il più lungo dall’inizio della guerra” – La Striscia di Gaza è in gran parte offline da oltre 72 ore. Lo riporta l’organizzazione giornalistica Netblocks, secondo cui si tratta del blackout più lungo dal 7 ottobre che “probabilmente limiterà in modo significativo la visibilità degli eventi sul campo”.
⚠ Update: Metrics show the #Gaza Strip has now been largely offline for over 72 hours; the disruption is the longest sustained telecoms blackout on record since the onset of the Hamas-Israel war, and is likely to significantly limit visibility into events on the ground ⏲ pic.twitter.com/mkdBIZungK
— NetBlocks (@netblocks) January 15, 2024
Ore 16.50 – Israele, 13,4 miliardi per la guerra – Il governo israeliano approva una correzione alla legge di bilancio, aggiungendo 55 miliardi di shekel (13,4 miliardi di euro) per la guerra di Gaza. “Questo è il bilancio di guerra, che si prende cura anche dei bisogni dei nostri riservisti, delle loro famiglie, dei lavoratori autonomi e dei ministeri governativi e dei bisogni del pubblico”, ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu prima del voto. “Stiamo aumentando il budget sanitario e aggiungendovi un miliardo di shekel per la salute mentale, un’esigenza importante. Ci sono aumenti al bilancio per l’istruzione, al bilancio del welfare, al bilancio per la sicurezza interna, ma soprattutto al bilancio della difesa, che è semplicemente essenziale per la vittoria e per il nostro futuro”, ha aggiunto.
Ore 16.35 – Israele ha spostato le forze speciali dell’unità Duvdevan da Gaza alla Cisgiordania – Israele ha spostato le forze speciali dell’unità Duvdevan da Gaza alla Cisgiordania, dove la situazione è “sull’orlo di esplodere”. Lo riporta Haaretz, secondo funzionari delle forze di sicurezza. Se la leadership politica israeliana non prenderà decisioni sul futuro economico dei palestinesi che vi risiedono, aumenterà il rischio di un conflitto, hanno aggiunto le fonti citate da Haaretz.
Ore 16.20 – Yemen, esplosioni vicino all’aeroporto di Hodeidah – Sono state avvertite esplosioni vicino all’aeroporto di Hodeidah, città situata nello Yemen occidentale, nel territorio controllato dalle forze huthi. Lo riporta Reuters, che cita residenti della città portuale. La notizia segue quella dell’attacco a una nave appartenente a una società statunitense. Gli huthi, gruppo filoiraniano che controlla un terzo dello Yemen, in cui vive l’80 percento della popolazione, hanno ribadito nelle scorse ore che gli attacchi contro navi legate a Israele continueranno, nonostante i bombardamenti della coalizione guidata dagli Stati Uniti.
Ore 16.00 – Nave americana colpita da un missile al largo dello Yemen – Una nave è stata colpita da un missile al largo dello Yemen. Lo ha dichiarato l’agenzia per le operazioni commerciali marittime del Regno Unito (Ukmto), aggiungendo che l’ “attacco” è avvenuto al largo della città portuale di Aden. Secondo quanto riporta l’Associated Press, il missile ha colpito una nave di proprietà americana. Le società di sicurezza Ambrey e Dryad Global hanno identificato la nave come la Eagle Gibraltar, una nave battente bandiera delle Isole Marshall. La nave è di proprietà di Eagle Bulk, una società con sede a Stamford, nel Connecticut, quotata a New York.
Ore 15.30 – Nuovo bilancio a Raanana, un morto e 17 feriti – Il Meir Hospital ha confermato il decesso di una paziente, di 79 anni, rimasta gravemente ferita nell’attacco di oggi a Raanana. Secondo le prime ricostruzioni, uno di due palestinesi arrestati oggi avrebbe accoltellato una donna, mentre un altro avrebbe rubato un’auto per poi investire persone in due luoghi diversi. I due arrestati sono entrambi della zona di Hebron, in Cisgiordania.
Ore 15.00 – Iran: “Gli Usa non possono chiedere moderazione e sostenere Israele” – Gli Stati Uniti non possono chiedere moderazione e allo stesso tempo sostenere l’operazione israeliana a Gaza. Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian. Durante una conferenza stampa congiunta con il suo omologo indiano a Teheran, Amirabdollahian ha invitato l’amministrazione statunitense “a non legare la sicurezza e gli interessi nazionali degli Stati Uniti al destino del primo ministro israeliano che sta cadendo”. Amirabdollahian ha sottolineato che le forze huthi, alleate all’Iran, continueranno i loro attacchi nel Mar Rosso “finché continuerà il genocidio nella guerra di Gaza”. “Alti rappresentanti di Sana’a nello Yemen ci hanno detto che finché continuerà il genocidio nella guerra di Gaza, prenderanno provvedimenti per impedire lo spostamento delle navi israeliane o delle navi dirette a Tel Aviv”, ha detto Amirabdollahian specificando che gli huthi hanno assicurato a Teheran che “non creeranno alcun disagio alla sicurezza marittima”.
Ore 14.40 – Oms: “Solo due medici rimasti nell’Ospedale dei martiri di Al-Aqsa” – “Solo due medici sono disponibili per curare i feriti al pronto soccorso e i servizi di maternità sono chiusi”. Lo ha dichiarato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) dopo aver visitato l’Ospedale dei martiri di al-Aqsa, nella parte centrale della Striscia. Negli ultimi giorni, riporta al-Jazeera, Medici senza frontiere e altre due ong si sono ritirate dall’ospedale, rimasto con soli 12 operatori sanitari, il 10 percento del personale totale. L’Oms ha aggiunto che cibo, acqua e carburante scarseggiano.
Secondo l’organizzazione internazionale anche il Complesso sanitario Nasser a Khan Yunis è sovraffollato, con 700 pazienti, il doppio della sua capacità normale. Circa 7.000 palestinesi sfollati si stanno rifugiando nell’ospedale a causa dei bombardamenti israeliani.
On 13 Jan, @WHO, @OCHA and @UNFPA visited Al-Aqsa hospital in Gaza’s middle area and Nasser Medical Complex in Khan Younis, to assess needs in the rapidly changing situation due to ongoing hostilities and evacuation orders in the neighborhoods surrounding the two hospitals.
Lack… https://t.co/q41TZbWy3T
— WHO in occupied Palestinian territory (@WHOoPt) January 15, 2024
Ore 14.20 – Israele, arrestati due palestinesi per attacco di Raanana – La polizia ha dichiarato che un uomo di Bani Naim, vicino a Hebron, in Cisgiordania, è stato arrestato per l’attacco di oggi a Raanana assieme a un suo parente. La polizia ha dichiarato in una nota che l’uomo ha rubato un’auto con la quale avrebbe investito diverse persone. Secondo i servizi d’emergenza, almeno 14 persone sono rimaste ferite, di cui una in condizioni critiche e due in gravi condizioni. Almeno uno sarebbe stato accoltellato.
Ore 14.10 – Huthi: “Gli attacchi nel Mar Rosso continueranno” – Gli attacchi alle navi dirette verso Israele continueranno. Lo ha detto il capo negoziatore del clan yemenita huthi, aggiungendo che la posizione del gruppo non è cambiata dopo i raid della coalizione guidata dagli Stati Uniti. “Gli attacchi continueranno per fermare alle navi israeliane o a quelle dirette ai porti della Palestina occupata”, ha detto Mohammed Abdulsalam, aggiungendo che il gruppo, che controlla un terzo del territorio dello Yemen, in cui vive l’80 percento della popolazione, chiede la fine dell’offensiva israeliana a Gaza e l’arrivo di aiuti umanitari nel nord e nel sud della Striscia.
Ore 13.35 – Israele, 19 feriti in attacco a Raanana – Un uomo avrebbe accoltellato tre persone nei pressi di un centro commerciale di Raanana, nel centro di Israele, poi avrebbe rubato una macchina e investito diverse persone. Lo riporta Haaretz citando un testimone. Secondo il quotidiano israeliano, sono 19 le persone ferite nell’incidente. Secondo i servizi d’emergenza, almeno tre sono gravi.
Ore 13.20 – Israele, 11 feriti in sospetti attacchi terroristici a Raanana – Almeno 11 persone sono rimaste ferite in un a serie di sospetti attentati, con differenti modalità, a Raanana nel centro di Israele. Lo hanno riferito i media che parlano sia di un attacco al coltello, sia di investimenti di passanti travolti in strade diverse.
Ore 13.00 – Gaza: “Spari sulla folla accorsa per ricevere aiuti” – Centinaia di palestinesi accorsi per ricevere cibo, messi in fuga dal rumore degli spari. Lo mostra un video diffuso online. Secondo quanto riporta Abc News, che non ha potuto verificare chi ha sparato e se qualcuno è stato colpito, il fatto è avvenuto ieri a Sheikh Iljlin, un quartiere a sud della città di Gaza, nei pressi di un checkpoint militare israeliano. Il video è stato rilanciato da Ramy Abdul, presidente dell’ong Euro-Med Monitor, che ha accusato i soldati israeliani di aver sparato sulla folla, uccidendo tre persone.
Breaking: Moments Israeli forces opened fire on Gazan civilians who took to the streets in search of food. Israel has reportedly killed at least three of them this afternoon.#GazaGenocide pic.twitter.com/doMukGunSI
— Ramy Abdu| رامي عبده (@RamAbdu) January 14, 2024
Ore 12.40 – Ostaggi, manifestanti contestano Herzog – Il presidente israeliano Isaac Herzog è stato contestato durante una manifestazione tenuta ieri a Tel Aviv per chiedere la liberazione dei 136 ostaggi ancora ritenuti prigionieri a Gaza. “Ora! Ora!”, hanno urlato i manifestanti a Herzog, che ha dovuto interrompere il suo discorso per chiedere alla folla di farlo continuare. Secondo quanto riporta il Times of Israel, il suo intervento è stato “praticamente soffocato” dalle proteste. “Invito l’intera famiglia delle nazioni a fare la propria parte. Questa non è solo la nostra battaglia. È una battaglia per il mondo intero. Sostenete la vita e la libertà. Sostenete la libertà e la democrazia, contro la barbarie e l’odio”, ha detto Herzog, rivolgendo un appello alla comunità internazionale.
Ore 12.10 – Negoziati ostaggi: “Passi in avanti graduali” – Ci sono stati passi in avanti “graduali” nei negoziati per ottenere la liberazione degli ostaggi israeliani presi da Hamas. Lo riporta The Guardian, citando fonti vicine ai colloqui. Le famiglie degli ostaggi stanno continuando a fare pressione sul governo israeliano per ottenere la liberazione dei loro congiunti. Alcune famiglie si sono radunate nei giorni scorsi in un’area vicino al confine di Gaza per trasmettere messaggi di sostegno ai propri cari utilizzando gli altoparlanti. Circa la metà dei 250 ostaggi presi dai miliziani palestinesi negli attacchi sferrati il 7 ottobre sono stati liberati durante la tregua, come parte di uno scambio con i prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. A 100 giorni dall’inizio dei combattimenti, solo un ostaggio è stato liberato dalle forze israeliane, mentre tre sono stati uccisi dagli stessi soldati.
Ore 12.00 – Israele, Ben Gvir: “Erdogan è un vero nazista” – “Erdogan è un vero e proprio nazista”. Lo ha dichiarato il ministro della Sicurezza nazionale di Israele e leader dell’estrema destra israeliana, Itamar Ben Gvir che ha fatto appello al boicottaggio della Turchia per l’arresto del calciatore israeliano Sagiv Yehezhel, poi rilasciato dalle autorità turche. “La Turchia agisce con nazismo contro i giocatori israeliani e verso chiunque abbia un profumo di israelianità”, ha scritto su X. “Faccio appello agli israeliani di non andare in Turchia, di non comprare i loro prodotti e di non sostenerli finanziariamente”.
Ore 11.50 – Nyt, nessuna prova di legami tra Iran e attacchi nel Mar Rosso – Non ci sono prove dirette che dimostrino che gli alti comandanti iraniani abbiano ordinato al clan yemenita huthi di lanciare attacchi contro le navi nel Mar Rosso. Lo riporta il New York Times, che cita esponenti dell’intelligence statunitense. Le fonti anonime ritengono che l’Iran non sia interessato a una guerra più ampia, anche se ha incoraggiato le attività huthi nel Mar Rosso. “Lo scopo dei ‘proxy’ iraniani, sostengono, è trovare un modo per colpire Israele e gli Stati Uniti senza scatenare il tipo di guerra che l’Iran vuole evitare”, afferma il New York Times.
Ore 11.30 – Leader huthi: “Lo Yemen si trasformerà in cimitero per forze Usa” – Uno dei leader degli huthi, Ali al-Qahoum ha detto, in un’intervista all’agenzia iraniana Irna, che lo Yemen si trasformerà in un “cimitero” per le forze statunitensi. “Diciamo agli americani che le vostre azioni contro lo Yemen saranno sconfitte e che vi affronteremo con tutta la nostra forza. Dopo questa aggressione, lo Yemen si trasformerà nel cimitero degli americani e questi lasceranno la regione umiliati”, dice al-Qahoum.
Ore 11.10 – Turchia, scarcerato calciatore israeliano: “Tornerà in Israele” – Le autorità turche hanno rilasciato il calciatore israeliano Sagiv Jehezkel che oggi tornerà in Israele. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri a Gerusalemme. Jehezkel era stato arrestato ad Antalya dopo aver indossato una fascia durante una partita con la scritta “100 giorni” accompagnata dalla data del 7 ottobre, quella degli attacchi di Hamas che hanno scatenato la guerra a Gaza.
Ore 10.50 – Tajani: “Israele non colpisca la popolazione civile” – “Israele è stata vittima di un attacco disumano. Ciò che è accaduto ai civili israeliani è qualcosa che non avevamo mai visto. La reazione di Israele è legittima; è giusto colpire le basi terroristiche da cui sono partiti i missili contro la popolazione israeliana” lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervistato da Rtl dai cui microfoni ha fatto appello a Israele a “non colpire la popolazione civile palestinese, estranea a Hamas”. “Non dobbiamo confondere Hamas con il popolo palestinese” ha aggiunto il capo della Farnesina, “anche se è vero che utilizza la popolazione civile come scudo per poi accusare Israele di colpire i civili. L’appello a Israele è di limitare la reazione militare, poichè ci sono troppe vittime tra la popolazione civile”. Tajani ha anche ricordato il ruolo dell’Italia nella regione in conflitto, dove “sta facendo tutto il possibile per aiutare le vittime innocenti”. “Una nave militare ospedale italiana è attraccata vicino alla striscia di Gaza, curando i bambini palestinesi feriti. Durante la notte di Natale, è nata una bambina e la mamma ha scelto di chiamarla Italia come secondo nome. Abbiamo inviato materiali di soccorso, collaboriamo con l’Egitto per la creazione di un ospedale da campo, abbiamo inviato medici pediatri e siamo pronti a fare ancora di più per alleviare le sofferenze della popolazione civile. E’ necessario che Israele mantenga una reazione proporzionata, riducendo assolutamente il danno causato alla popolazione civile. Il numero di morti è troppo elevato. Sottolineiamo che Israele ha il diritto all’autodifesa, ma questa deve essere proporzionata”.
Ore 10.30 – Turchia, calciatore israeliano arrestato. Gallant: “Ankara braccio esecutivo di Hamas” – Un calciatore israeliano è stato arrestato in Turchia per aver mostrato un messaggio riferito alla guerra nella Striscia di Gaza. Lo riportano diversi organi di stampa turchi dopo che il ministro della Giustizia turco ha annunciato un’inchiesta sul giocatore israeliano Sagiv Jehezkel per sospetto “incitamento all’odio”. Il suo club, l’Antalyaspor, lo aveva già esonerato per l’incidente.
Jehezkel, 28 anni, ha festeggiato il gol segnato per la sua squadra dell’Antalyaspor contro il Trabsonspor rivelando un messaggio che diceva “100 giorni. 07/10” su una fascia sul polso sinistro. Il messaggio è considerato un riferimento alla risposta israeliana agli attacchi del 7 ottobre, che domenica ha raggiunto il triste traguardo dei 100 giorni. “La procura di Antalya ha aperto un’indagine giudiziaria contro il calciatore israeliano Sagiv Jehezkel per incitamento pubblico all’odio a causa della sua odiosa celebrazione in favore del massacro commesso da Israele a Gaza”, ha detto il ministro della Giustizia turco Yilmaz Tunc su X. “Continueremo a sostenere i palestinesi oppressi”, ha aggiunto, denunciando il “genocidio” in corso a Gaza. L’Antalyaspor ha comunicato di aver esonerato il giocatore israeliano, accusandolo di “aver agito contro i valori del nostro paese”.
Oggi il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha accusato la Turchia di fungere da “braccio esecutivo de facto di Hamas”. In un post su X, il ministro ha ricordato alla Turchia la rapida assistenza di Israele dopo il terremoto dello scorso anno e ha definito il trattamento riservato a Sagiv Jehezkel “una manifestazione di ipocrisia e ingratitudine”.
Ore 10.10 – Gaza: “Oltre 60 uccisi nella notte” – Oltre 60 persone sono state uccise la notte scorsa a Gaza dagli “intensi” attacchi israeliani. Lo ha fatto sapere il ministero della Sanità della Striscia. Gli attacchi hanno colpito le città meridionali di Khan Yunis e Rafah, oltre alle aree intorno alla città di Gaza; tra gli obiettivi anche due ospedali, una scuola femminile e “decine” di case.
Ore 9.50 – Gaza, il bilancio delle vittime sale a 24.100 – Secondo le autorità sanitarie della Striscia di Gaza, dal 7 ottobre 24.100 palestinesi hanno perso la vita nei bombardamenti israeliani, mentre 60.834 sono rimasti feriti. Nelle ultime 24 ore, sono stati uccisi 132 palestinesi e 252 sono rimasti feriti. Circa 7.000 persone risultano disperse e non vengono conteggiate nel bilancio ufficiale delle vittime.
Ore 9.30 – Raid israeliano nella città di Gaza: 33 palestinesi uccisi – Un raid delle forze israeliane nella città di Gaza, nella parte settentrionale della striscia, ha ucciso almeno 33 persone e ne ha ferite decine di altre. Lo riporta al Jazeera. Nel nord della striscia di Gaza, secondo l’Onu, le cure mediche sono estremamente limitate, poiché nella zona non ci sono più ospedali pienamente funzionanti.
Ore 9,00 – La Cina chiede una conferenza di pace internazionale – Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha chiesto una conferenza di pace israelo-palestinese ampia e autorevole e un calendario per attuare una soluzione a due Stati. Parlando ai giornalisti dopo i colloqui con il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry al Cairo, Wang ha affermato che la comunità internazionale dovrebbe “ascoltare” attentamente le legittime preoccupazioni in Medio Oriente. Lo ha riportato l’agenzia di stampa cinese Xinhua.
Ore 8.30 – Israele: “L’esercito continua ad operare a Khan Yunis” – L’esercito israeliano sta continuando a premere nell’area di Khan Yunis nel sud della Striscia. Lo ha detto il portavoce dell’Idf, secondo cui i soldati hanno impedito un tentativo di Hamas di trasportare armi in un camion ai suoi miliziani ancora presenti nell’area. Camion che è stato poi distrutto. Sempre a Khan Yunis le truppe hanno fatto irruzione nel Comando centrale della fazione islamica dove sono state scoperte varie armi. Al nord della Striscia sono stati uccisi – secondo la stessa fonte – cinque miliziani.
Ore 8.00 – Cisgiordania, 25 studenti arrestati in raid Israele – Secondo quanto riporta Al Jazeera, le forze israeliane hanno preso d’assalto il campus dell’Università nazionale An-Najah a Nablus, in Cisgiordania, arrestando almeno 25 studenti che stavano organizzando un sit-in di protesta. Citato dall’emittente araba, il rettore dell’ateneo ha affermato che tutte le comunicazioni erano state interrotte dentro e intorno al campus, e che tutti gli studenti presenti avevano ricevuto un messaggio di testo dalle forze israeliane che diceva loro di “arrendersi subito”.
Ore 7.30 – Biden: “Usa non smetteranno di lavorare per portare gli ostaggi a casa” – “Oggi è un devastante e tragico traguardo: 100 giorni di prigionia per le oltre 100 persone innocenti, tra cui 6 americani, che sono ancora tenute in ostaggio da Hamas a Gaza”, “in questo giorno terribile, ribadisco ancora una volta la mia promessa a tutti gli ostaggi e alle loro famiglie: siamo con voi. Non smetteremo mai di lavorare per riportare a casa gli americani”. Lo afferma il presidente Usa, Joe Biden, in una dichiarazione pubblicata a 100 giorni dal 7 ottobre. “Da quando Hamas ha brutalmente attaccato Israele il 7 ottobre, la mia Amministrazione ha perseguito una diplomazia aggressiva per riportare a casa gli ostaggi. Abbiamo visto i primi risultati di questo sforzo alla fine di ottobre, quando due americani si sono riuniti ai loro cari. A novembre, lavorando in stretto coordinamento con Qatar, Egitto e Israele, abbiamo mediato una pausa di sette giorni nei combattimenti che ha portato al rilascio di 105 ostaggi – tra cui un bambino americano di 4 anni – e ci ha permesso di far affluire a Gaza ulteriori aiuti umanitari di vitale importanza”, si legge nella dichiarazione di Biden.
Ore 7.00 – Hamas, pubblicato video di 3 ostaggi israeliani: “Il loro destino sarà svelato oggi” – Hamas ha diffuso il video di tre ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza a 100 giorni dal loro sequestro. Nei filmati appaiono Noa Argamani 26 anni, Yossi Sharabi 53 e Iti Sabirsky 38. Lo riporta il sito di Haaretz che parla di “guerra psicologica” da parte di Hamas. Il gruppo palestinese ha affermato che il destino dei tre verrà svelato oggi. Noa Argamani era stata rapita dai miliziani al festival rave Supernova nel deserto del Negev. Il momento del sequestro era stato ripreso in un video, dove si vede la ragazza caricata sul retro di una moto e portata nella Striscia di Gaza.
Ore 6.30 – Houthi lanciano missile verso nave guerra Usa, abbattuto – Il Comando centrale statunitense (Centcom) ha dichiarato che un missile da crociera antinave è stato lanciato ieri pomeriggio dalle aree dei militanti huthi dello Yemen verso il cacciatorpediniere Uss Laboon nel Mar Rosso meridionale. In un post sul suo account X, il Centcom specifica che il missile è stato abbattuto in prossimità della costa di Hodeida da aerei da caccia americani e non sono stati segnalati feriti o danni.