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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Israele: “Due Stati? Non è tempo di regali ai palestinesi” | DIRETTA

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Usa e paesi arabi lavorano alla nascita dello stato palestinese. Vaticano, amb. israeliana si corregge: dichiarazione di Parolin “sfortunata”. Le forze israeliane fanno irruzione nell’ospedale Nasser di Khan Yunis. Msf: “Morti e feriti nell'attacco”

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, giovedì 15 febbraio

Israele lancia massicci raid sul Libano contro Hezbollah mentre cresce l’allarme per l’offensiva israeliana su Rafah, dove sono presenti 1,4 milioni di profughi. L’Onu: “Possibile massacro”. Il Sudafrica chiede l’intervento della Corte dell’Aia mentre il ministro degli Esteri Antonio chiede la “de-escalation”. L’ambasciata israeliana risponde duramente alle parole del segretario di Stato della Santa Sede Parolin: “La responsabilità dei morti è tutta di Hamas”. Dal 7 ottobre sono stati uccisi 28.663 palestinesi nella Striscia, 87 nelle ultime 24 ore. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, giovedì 15 febbraio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas.

DIRETTA

Ore 17.00 – Israele: “Ucciso comandante di Hamas che partecipò al 7 ottobre” – L’esercito israeliano ha annunciato l’uccisione di Ahmed Gul, un comandante di Hamas che ha partecipato al massacro del 7 ottobre in Israele e che teneva in ostaggio un soldato israeliano, Noa Marciano. Secondo l’Idf, Gul è stato ucciso dall’aeronautica all’ospedale Shifa. Lo riporta Haaretz.

Ore 16.40 – Gaza, ministero Salute: “Preso d’assalto il reparto di maternità dell’ospedale Nasser” – L’esercito israeliano ha “preso d’assalto il reparto di maternità” dell’ospedale Nasser a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, e lo sta perquisendo. È quanto sostiene il portavoce del ministero della Salute di Gaza, Ashraf al-Qudra.

Ore 16.00 – Netanyahu: “Due Stati? Non è tempo di regali ai palestinesi” – L’ufficio di Netanyahu ha respinto le richieste di una soluzione a due stati, affermando che “non è il momento” di parlare di “regali” ai palestinesi. “Ora non è il momento di parlare di regali per il popolo palestinese”, ha detto alla Cnn Avi Hyman, portavoce dell’ufficio del primo ministro israeliano, durante una conferenza stampa, riferendosi all’ipotesi di uno stato palestinese. Secondo Haaretz la Cnn aveva chiesto a Hyman informazioni su una notizia del Washington Post secondo cui l’amministrazione Biden e “un piccolo gruppo di partner del Medio Oriente” stanno lavorando per formulare un piano di pace globale, che “potrebbe essere annunciato già nelle prossime settimane”. Hyman ha risposto: “Ecco Israele, siamo ancora all’indomani del massacro del 7 ottobre”. “Ora è il momento della vittoria, della vittoria totale contro Hamas. E continueremo sulla strada verso la vittoria. Tutte le discussioni sul giorno dopo Hamas si svolgeranno il giorno dopo Hamas”, ha detto Hyman.

Ore 15.40 – Israele: “Ucciso al-Dabs, un capo della Forza di Hezbollah” –  L’esercito israeliano ha confermato di aver ucciso in “un’operazione mirata a Nabatieh” in Libano Ali Muhammad al-Dabs, un comandante della Forza Redwan, unità di elite degli Hezbollah, oltre al suo vice Ibrahim Issa e ad un terzo operativo. Lo ha detto il portavoce militare aggiungendo che Al-Dabs “era tra quelli che hanno diretto l’attacco terroristico a Megiddo in Israele nel marzo del 2023. Ha condotto, programmato e compiuto attività terroristiche contro Israele, specialmente durante questa guerra”.

Ore 15.30 – Gallant: “Non vogliamo la guerra con il Libano ma possiamo arrivare fino a Beirut” – “Possiamo attaccare non solo a 20 chilometri” dal confine tra Israele e Libano, “ma anche a 50 chilometri, a Beirut e ovunque”. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, affermando che l’Idf ha intensificato i suoi attacchi contro Hezbollah passando da un ‘livello uno a un livello dieci’. “Gli aerei dell’aeronautica militare che volano attualmente nei cieli del Libano hanno bombe più pesanti per obiettivi più distanti”, ha aggiunto Gallant secondo quanto riportano i media israeliani. Intervenendo durante una simulazione di guerra effettuata dal cosiddetto comitato di preparazione alle emergenze, Gallant ha aggiunto che “possiamo attaccare non solo a 20 chilometri dal confine, ma anche a 50 chilometri, a Beirut e ovunque”. “Non vogliamo arrivare a questa situazione, non vogliamo entrare in una guerra, ma siamo piuttosto interessati a raggiungere un accordo che consenta il ritorno sicuro dei residenti del nord alle loro case, nell’ambito di un processo di accordo”, ha affermato riferendosi agli 80.000 israeliani sfollati a causa degli attacchi quotidiani di Hezbollah. “Ma se non ci sarà scelta, agiremo per riportare indietro i residenti e creare per loro la sicurezza adeguata. Questo dovrebbe essere chiaro sia ai nostri nemici che ai nostri amici. E come hanno dimostrato negli ultimi mesi lo Stato di Israele, l’establishment della difesa e l’Idf, quando diciamo una cosa la diciamo sul serio”.

Ore 15.00 – Msf: “Morti e feriti nell’attacco all’ospedale Nasser” –  “In seguito ai bombardamenti di questa mattina, il team di Medici Senza Frontiere in azione all’ospedale Nasser” di Khan Yunis “riporta una situazione caotica, con un numero imprecisato di morti e feriti. Dopo l’attacco, un membro dello staff di Msf risulta ancora irreperibile”. Lo rende noto l’ong in una nota. “Il personale medico di Msf è stato costretto ad abbandonare l’ospedale, e soprattutto i pazienti al suo interno. Le forze israeliane hanno istituito un posto di blocco per controllare l’uscita dal complesso ospedaliero; un membro dello staff di Msf è stato trattenuto”.

Ore 14.10 – “Hamas movimento politico”: Israele attacca il sottosegretario Onu Griffiths – Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha attaccato il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari e il coordinatore degli aiuti di emergenza Martin Griffiths per aver affermato in un’intervista a Sky News che “Hamas non è un gruppo terroristico. Per noi, ovviamente, come sapete, è un movimento politico”. “Si vergogni”, ha scritto Katz in alcuni post sul social X, “le Nazioni Unite raggiungono ogni giorno un livello sempre più basso”. Nell’intervista, Griffiths ha ribadito che quella nella Striscia di Gaza è la “peggiore crisi” che ha mai visto.

Ore 13.50 – Ucciso un capo Hezbollah responsabile per la Palestina – Hezbollah ha annunciato che il responsabile per la Palestina all’interno dell’organizzazione, Ali Muhammad al Dabs, è stato ucciso durante i combattimenti. Hezbollah ha anche annunciato la morte di altri due militanti in combattimento.

Ore 13.40 – Meloni: “Per Gaza lavoriamo su chiara indicazione del parlamento” – “Siamo sempre più preoccupati dai recenti sviluppi” in Medio Oriente, “in particolare per l’incolumità degli ostaggi, la salvaguardia dei civili nella zona di Rafah, per il rischio di un ulteriore allargamento del conflitto. Il governo recepisce la chiara indicazione emersa dal parlamento, lavoreremo in questo senso in ambito internazionale e in particolare nell’ambito della presidenza italiana del G7”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle dichiarazioni congiunte con il primo ministro Marcel Ciolacu a villa Pamphilj.

Ore 13.20 – Autorità di Gaza: 28.663 palestinesi uccisi dall’inizio della guerra – Continua a salire il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza a seguito degli attacchi israeliani. Dall’inizio della guerra sono stati uccisi 28.663 palestinesi, secondo il ministero locale della Salute. I feriti totali sono, al momento, 68.395. Nelle ultime 24 ore 87 palestinesi sono stati uccisi e 104 feriti.

Ore 13.00 – Usa: “Sequestrati nel Mar Arabico armi da Iran agli huthi” – Il Comando centrale del Stati Uniti (Centcom) ha reso noto su X di avere intercettato una spedizione di armi dall’Iran destinata al gruppo yemenita huthi, appoggiato da Teheran. “Su una nave nel Mar Arabico sono state sequestrate armi convenzionali avanzate e altri aiuti letali provenienti dall’Iran e diretti in aree dello Yemen controllate dagli huthi”. Il Centcom indica che sono stati scoperti “oltre 200 pacchi che contenevano componenti di missili balistici a medio raggio, esplosivi, componenti di veicoli subacquei senza pilota, apparecchiature di comunicazione militare, gruppi di lanciatori di missili guidati anticarro”.

Ore 12.40 – Hezbollah a Israele: “Pagherete per i morti in Libano” – Israele pagherà “il prezzo” per l’uccisione di almeno 10 persone, tra cui cinque bambini, nel sud del Libano. È la minaccia lanciata da Hezbollah all’indomani del bombardamento delle forze armate israeliane nel sud del Paese dei Cedri come ritorsione per l’uccisione di un soldato e il ferimento di altri 8 a causa del lancio di missili su Safed, nel nord dello Stato ebraico. “Il nemico pagherà il prezzo di questi crimini. La resistenza continuerà a esercitare il suo legittimo diritto di difendere il suo popolo”, ha affermato il deputato Hassan Fadlallah.

Ore 12.30 – Vaticano, amb. israeliana corregge: dichiarazione di Parolin “sfortunata” – “ln riferimento al comunicato Stampa del 14 febbraio scorso si desidera precisare che il comunicato originale era in lingua inglese e successivamente è stato tradotto in italiano. In inglese il comunicato, in riferimento alle parole di Sua Eminenza il Cardinale Parolin, così recitava: ‘It is a regrettable declaration’. Nella traduzione in italiano è stata scelta la parola ‘deplorevole’ che poteva anche essere tradotta in modo più preciso con ‘sfortunata’”. È quanto afferma in una nota l’Ambasciata d’Israele presso la Santa Sede che ieri aveva diffuso il comunicato in italiano.

Ore 11.50 – Haniyeh: “Accordo deve prevedere il cessate il fuoco e il ritiro di Israele da Gaza” – Qualsiasi accordo tra Israele e Hamas deve garantire un cessate il fuoco ed il ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza in aggiunta a uno scambio di prigionieri “serio”. Lo ha indicato il capo dell’Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, citato da al-Arabiya.

Ore 11.40 – Oms: offensiva a Rafah sarebbe catastrofe inimmaginabile – Un’offensiva militare israeliana a tutto campo contro Rafah causerebbe “una catastrofe umanitaria oltre ogni immaginazione”, ha avvertito l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), secondo la quale un tale attacco ridurrebbe il sistema sanitario al collasso. Quest’ultimo allarme, lanciato dal rappresentante dell’Oms nei Territori palestinesi occupati, Rik Peeperkorn, arriva in un momento in cui gli ospedali sono “completamente sovraccarichi e sull’orlo del collasso”, ha aggiunto Peeperkorn, sottolineando che 1,5 milioni di abitanti di Gaza sono ora stipati in tende di fortuna e rifugi “dappertutto”. Inoltre, la capacità dell’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite di distribuire aiuti medici a Gaza è fortemente limitata, poiché molte richieste di consegna di rifornimenti sono state respinte da Israele. Solo il 40% delle missioni dell’Oms nella Striscia di Gaza settentrionale è stato autorizzato a novembre, e quel numero è diminuito significativamente da gennaio. “Anche in assenza di un cessate il fuoco, dovrebbero esistere corridoi umanitari per l’Oms e le Nazioni Unite per fare il loro lavoro”, ha detto Peeperkorn.

Ore 11.30 – Ben Gvir e Smotrich, ci opporremo a Piano Usa-paesi arabi – I ministri di destra radicale del governo di Netanyahu hanno attaccato l’annunciato Piano Usa e di paesi arabi per la nascita di uno Stato palestinese. Il ministro della Sicurezza nazionale e leader di Potere ebraico Itamar Ben Gvir ha detto che “l’intenzione degli Usa insieme ai paesi arabi di stabilire un stato terrorista a fianco di Israele è deludente e parte della concezione sbagliata che dall’altra parte ci sia un partner per la pace”. Anche il ministro delle finanze e leader di Sionismo religioso, Bezalel Smotrich, ha attaccato chiedendo al gabinetto di sicurezza che “sia presa un decisione chiara con l’opposizione al Piano”.q

Ore 11.20 – Gaza, ministero Salute denuncia ingresso Idf nell’ospedale Nasser – Il portavoce del ministero della Salute, Ashraf Al-Qudra, ha denunciato l’ingresso dell’esercito israeliano nell’ospedale Nasser a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo Al-Qudra, i “soldati sono nel reparto emergenze e traumi e stanno all’allontanando con la forza i rifugiati e lo staff medico”. Al-Qudra ha poi aggiunto che le truppe “stanno rimuovendo i corpi dei morti dalle sepolture improvvisate scavate sul posto”.

Ore 11.10 – Israele conferma che le forze speciali sono all’interno dell’ospedale Nasser – Le forze speciali israeliane stanno operando all’interno dell’ospedale Nasser nella città di Khan Yunis, nel sud di Gaza. Lo ha confermato l’esercito israeliano, affermando di avere informazioni credibili secondo cui i corpi degli ostaggi presi il 7 ottobre potrebbero trovarsi nella struttura. “Conduciamo precise operazioni di salvataggio – come abbiamo fatto in passato – dove la nostra intelligence indica che i corpi degli ostaggi potrebbero essere tenuti”, hanno detto i militari in una nota.

Ore 10.50 – Al Jazeera: assaltato da Idf ospedale Nasser a Khan Yunis – Le forze israeliane hanno preso d’assalto l’ospedale Nasser a Khan Younis. Lo riporta il giornalista di Al Jazeera Hani Mahmoud da Rafah, nel sud di Gaza. In un aggiornamento dell’ultima ora, Mahmoud ha detto che le forze israeliane hanno concesso ai pazienti dell’ospedale Nasser tempo fino alle 7 del mattino (ora di Gaza) per evacuare e che questa mattina c’è “una presenza di soldati israeliani all’interno della struttura”. “Allo stesso tempo, c’è il fuoco dei carri armati pesanti e delle mitragliatrici”, ha aggiunto. Mahmoud ha detto che sono stati presi di mira il reparto maternità, l’unità di ortopedia e il pronto soccorso dell’ospedale. “Decine di persone sono rimaste ferite negli attacchi, alcune più di una volta. Questa è la più grande struttura sanitaria nel sud di Gaza. Adesso è completamente fuori servizio. L’intero staff medico è stato radunato, con le mani legate dietro la schiena”, ha dichiarato il giornalista di Al Jazeera.

Ore 10.40 – Libano: denunciamo Israele all’Onu per suoi attacchi – Poche ore dopo la diffusione di notizie dell’uccisione di 13 persone, tra cui civili, nel sud del Libano a causa di bombardamenti israeliani, il premier libanese, Najib Miqati, ha affermato che il suo governo presenterà formale denuncia all’Onu per “l’aggressione israeliana”. Lo riferiscono stamani i media di Beirut. Il raid di Israele ha colpito il centro cittadino di Nabatiye, capoluogo dell’omonima regione meridionale libanese, all’indomani del lancio dal sud del Libano di una salva di razzi contro basi militari israeliane in Galilea. Negli attacchi una soldatessa israeliana è stata uccisa e altri militari sono rimasti feriti.

Ore 10.10 – Tajani, reazione sproporzionata fa il gioco di Hamas – “Israele ha diritto a esistere e autodifesa. Ciò che abbiamo detto sin dall’inizio della guerra, nell’interesse di Israele, è di avere una reazione proporzionata rispetto al vile attacco di Hamas, perché una reazione sproporzionata significa fare quello che vuole Hamas, ovvero un isolamento di Israele”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Mattino 5 su Canale 5. “Noi vogliamo che Israele possa difendersi ma ci sono preoccupazioni per i civili, sia per gli ostaggi israeliani che per palestinesi, usati da Hamas come scudi umani per poi provocare una reazione contro Israele”.

Ore 10.00 – Msf condanna l’evacuazione dell’ospedale Nasser: “Almeno 5 persone uccise dagli spari contro l’ospedale” – Medici senza frontiere (Msf) ha condannato l’ordine israeliano di evacuare l’ospedale Nasser, nel sud di Gaza, e ha chiesto un “cessate il fuoco immediato”. Msf ha affermato che le forze israeliane stanno “ordinando a migliaia di sfollati di uscire ‘in un paesaggio apocalittico’”. L’infermiera Mohammed al-Astal ha detto ad Al Jazeera che la struttura sanitaria nel sud di Khan Younis è stata “assediata” per un mese senza cibo né acqua potabile. “Di notte, i carri armati hanno aperto il fuoco pesante sull’ospedale, e i cecchini sui tetti degli edifici che circondano l’ospedale Nasser hanno aperto il fuoco e ucciso tre sfollati”, ha detto. Secondo Msf, negli ultimi giorni almeno cinque persone sono state uccise e altre dieci ferite a seguito dei colpi di arma da fuoco sparati direttamente contro l’ospedale. “Il 13 febbraio, un bulldozer militare israeliano ha distrutto il cancello nord dell’area dell’ospedale e ha ordinato agli sfollati di andarsene passando da lì. Al personale medico e ai pazienti è stato detto che possono rimanere in ospedale con il limite di un assistente per paziente. Il personale di Msf è ancora nell’edificio e continua a curare i pazienti in condizioni quasi impossibili”. Da quando è iniziata la guerra a Gaza, Msf ha dichiarato che le sue équipe mediche e i pazienti sono stati “costretti a evacuare nove diverse strutture sanitarie nella Striscia di Gaza, dopo essere stati colpiti dal fuoco di carri armati, artiglieria, aerei da combattimento, cecchini e truppe di terra, o dopo essere stati soggetti a attacchi terroristici. un ordine di evacuazione”. “Il personale sanitario e i pazienti sono stati arrestati, maltrattati e uccisi. La fornitura di assistenza sanitaria e l’incremento dell’assistenza salvavita sono resi impossibili dall’intensità dei bombardamenti e dei bombardamenti israeliani e dai combattimenti intensi”. “Le parti in conflitto devono sempre rispettare e consentire il libero accesso alle strutture mediche e alle aree circostanti, e proteggere il personale medico e i pazienti”, ha aggiunto Msf.

Ore 9.40 – Cisgiordania, ministero Esteri palestinese: Israele continua “annessione” – Israele sta “sfidando gli appelli alla calma” in Cisgiordania per permettere ai suoi coloni di continuare ad “accaparrarsi altre terre”. È quanto ha dichiarato il ministero degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) in un comunicato citato dall’agenzia di stampa Wafa, aggiungendo che le “continue violazioni” da parte dello stato ebraico, avrebbero l’obiettivo di “dare il via a una spirale di violenza incontrollabile per creare uno stato di caos e far passare altri piani coloniali e approfondire l’annessione strisciante della Cisgiordania”. Il ministero ha condannato “i crimini delle forze di occupazione (Israele) e dei coloni contro i civili” palestinesi.

Ore 9.30 – Haaretz: governo Israele al corrente del piano Usa-paesi arabi – Una “fonte politica israeliana” ha affermato che il governo Netanyahu è a conoscenza degli sforzi dell’amministrazione americana per presentare un’iniziativa per la soluzione dei due stati nelle prossime settimane, scrive Haaretz, confermando indirettamente la notizia del Washington Post, secondo cui gli Stati Uniti e un ristretto gruppo di paesi arabi intenderebbero presentare a breve un piano a lungo termine in cui troverebbe spazio una tempistica precisa per la creazione di uno stato palestinese.

Ore 9.20 – Austin sente Gallant: “Salvaguardare i civili a Rafah” – Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha sentito ieri sera al telefono il suo omologo israeliano Yoav Gallant, rende noto il Pentagono. In un comunicato, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti afferma che Austin e Gallant hanno discusso “del salvataggio degli ostaggi da parte di Israele che ha restituito due cittadini alle loro famiglie e dei negoziati in corso per garantire il rilascio di tutti gli altri rimasti detenuti da Hamas”. Il ministro israeliano – aggiunge la nota Usa – “ha fornito un aggiornamento sulle operazioni militari a Khan Yunis”. Austin e Gallant hanno inoltre “discusso dell’importanza di salvaguardare i civili e di garantire il movimento e l’accesso all’assistenza umanitaria prima di qualsiasi operazione contro Hamas a Rafah”, conclude il Pentagono.

Ore 9.10 – Usa e paesi arabi lavorano alla nascita dello stato palestinese – Gli Stati Uniti e diversi Paesi arabi stanno lavorando già al dopo-guerra tra Hamas e Israele, un piano che tra l’altro preveda una “tempistica certa” per lo stato palestinese. Lo scrive il Washington Post, che comunque sottolinea che non è chiaro se Israele accetterebbe. Il punto di partenza del piano ovviamente è il cessate-il-fuoco tra Israele e Hamas: durante questa pausa di almeno sei settimane, gli Stati Uniti dovrebbe rendere pubblico il progetto e fare i primi passi verso la sua attuazione, compresa la formazione di un governo palestinese ad interim.

Ore 9.00 – Wsj: Usa indagano se Israele abbia utilizzato fosforo bianco in Libano – Il dipartimento di Stato americano ha avviato un’indagine su diversi attacchi aerei israeliani nella Striscia di Gaza che hanno ucciso decine di civili, nonché sul possibile utilizzo di fosforo bianco da parte di Israele in Libano. Lo riferisce il Wall Street Journal, citando funzionari Usa e precisando che gli Stati Uniti stanno anche cercando di determinare se l’esercito israeliano abbia utilizzato in modo improprio bombe e missili statunitensi per uccidere civili.

Ore 8.30 – Iran, Raisi: “Serve cooperazione per fermare i crimini a Gaza” – “Il genocidio e i crimini contro l’umanità a Gaza necessitano, più che prima, della cooperazione per rimpiazzare l’attuale sistema ingiusto con un ordine giusto”. Lo ha affermato il presidente iraniano Ebrahim Raisi durante un incontro a Teheran con il presidente della Repubblica del Tatarstan della Federazione Russa, Rustam Minnichanov.
Durante il colloquio, Raisi ha detto che la Repubblica islamica è pronta ad espandere le sue relazioni economiche con tutte le repubbliche della Federazione Russa e che Teheran e Mosca condividono un atteggiamento di opposizione all’unilateralismo e hanno mantenuto la loro indipendenza di fronte all’egemonia globale. Lo riporta l’agenzia di stampa Irna.

Ore 8.00 – Gaza, media: un morto in attacco di Israele a ospedale di Khan Yunis – L’agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che una persona è morta e diverse altre sono rimaste ferite in un attacco israeliano contro il complesso medico Nasser a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. “Le forze di occupazione hanno anche costretto un certo numero di sfollati, medici e infermieri, a evacuare l’ospedale e dirigersi a Rafah”, aggiunge la Wafa.

Ore 7.30 – Canada, Australia e Nuova Zelenda: cessate il fuoco subito, Israele fermi l’attacco a Rafah – I leader di Canada, Australia e Nuova Zelanda hanno diramato una dichiarazione congiunta per chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza dicendosi “fortemente preoccupati dalle indicazioni secondo le quali Israele sta pianificando un attacco di terra a Rafah. Sarebbe una catastrofe”. “Un’operazione militare estesa sarebbe devastante”, hanno detto. “Semplicemente non c’è nessun altro posto dove i civili possano andare”.Allo stesso tempo, i tre premier chiariscono che “qualsiasi cessate il fuoco” non potrebbe mai essere unilaterale e richiederebbe anche ad Hamas “di disarmarsi e di rilasciare immediatamente gli ostaggi” ancora nelle sue mani dal 7 ottobre. Canada, Australia e Nuova Zelanda ricordano che nel suo pronunciamento dello scorso gennaio sul caso “genocidio” portato in aula dal Sudafrica, è fatto obbligo a Israele di proteggere i civili e di fornire loro i servizi essenziali e l’assistenza umanitaria. “La protezione dei civili è un fondamento e un requisito del diritto internazionale umanitario: i civili palestinesi non possono pagare il prezzo della sconfitta di Hamas”.

Ore 7.00 – Libano, bilancio raid Israele sale a 13 morti – È di almeno 13 morti l’ultimo bilancio degli attacchi israeliani di ieri sul sud del Libano. Lo rende noto una fonte della Croce rossa locale, citata dai media internazionali.

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