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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza: 37.266 vittime dal 7 ottobre. Msf: “7 morti, compresi 3 bambini, in un raid di Israele nel nord di Gaza”. Hamas: due ostaggi uccisi in un attacco aereo israeliano a Rafah. Usa sanzionano un gruppo di estrema destra in Israele. Libano, raid dell’Idf: “1 morto e 7 civili feriti”. Il premier libanese Mikati: “Attacco terroristico”. Hezbollah lancia razzi sul nord dello Stato ebraico. Media: “Idf propongono di rinunciare a Rafah e concentrarsi sul Libano” | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, venerdì 14 giugno

A oltre otto mesi dagli attentati del 7 ottobre commessi da Hamas e dalla Jihad Islamica in Israele, lo Stato ebraico continua le operazioni militari nella Striscia di Gaza dove i morti hanno ormai superato i 37mila mentre i feriti sono più di 85mila. I negoziati per una tregua continuano con la proposta Usa approvata anche dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu e appoggiata dal G7 in corso in Puglia che resta la migliore chance per fermare le ostilità. Preoccupa però il fronte con il Libano dove ai continui bombardamenti dello Stato ebraico seguono nuovi lanci di razzi da parte del gruppo armato sciita Hezbollah. Resta tesa anche la situazione nel Mar Rosso dove ieri i ribelli filo-iraniani Houthi hanno attaccato dallo Yemen altre due navi mercantili, compresa una diretta dalla Thailandia a Venezia. Di seguito le ultime notizie di oggi, venerdì 14 giugno 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 18,00 – Usa sanzionano un gruppo di estrema destra in Israele – Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni contro Tsav 9, un gruppo israeliano di estrema destra responsabile degli attacchi ai convogli di aiuti umanitari diretti nella Striscia di Gaza. Lo ha reso noto in un comunicato il dipartimento del Tesoro Usa. La mossa è particolarmente grave per gli ambienti di estrema destra israeliani, considerato che persino un ministro di peso del governo Netanyahu come Itamar Ben-Gvir è legato ad alcune organizzazioni non governative molto vicine a Tzav 9.

Ore 17,30 – Hamas: due ostaggi uccisi in un raid aereo dell’Idf a Rafah – Le Brigate Ezzeddine al-Qassam, il braccio armato di Hamas, hanno fatto sapere oggi che due ostaggi israeliani trattenuti nella Striscia di Gaza sono rimasti uccisi in un attacco aereo condotto “pochi giorni fa” a Rafah dalle forze armate dello Stato ebraico (Idf) . Il gruppo terroristico, come riporta l’agenzia di stampa Reuters, ha dato l’annuncio in un video pubblicato sul proprio canale Telegram ma non ha pubblicato i nomi delle vittime né ha fornito alcuna prova della loro morte. Il governo israeliano “non vuole che i vostri ostaggi ritornino, se non in una bare”, si legge nella dichiarazione pubblicata dal braccio armato di Hamas.

Ore 16,45 – Msf: “7 morti, compresi 3 bambini, in un raid dell’Idf nel nord di Gaza” – Almeno sette persone sono state uccise e un’infermiera che lavora per Medici Senza Frontiere (Msf) e sua figlia di nove anni sono rimaste gravemente ferite a seguito di un raid aereo compiuto nella notte dalle forze armate israeliane (Idf) contro un condominio nel nord di Gaza. La denuncia arriva dalla sede britannica di Msf, secondo cui tra le vittime figurano anche tre bambini. “Nonostante la gravità delle ferite, l’infermiera e sua figlia sono state curate e ora versano in condizioni stabili”, ha scritto sui social Msf, secondo cui dal 7 ottobre a Gaza sono rimasti uccisi cinque dei suoi operatori.

Ore 16,00 – Media: Usa imporranno sanzioni a un gruppo di estrema destra in Israele – Gli Stati Uniti imporranno sanzioni contro Tsav 9, un gruppo israeliano di estrema destra responsabile degli attacchi ai convogli di aiuti umanitari diretti nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono all’agenzia di stampa Reuters diversi funzionari degli Stati Uniti.

Ore 15,30 – Libano, Idf: “Bombardate postazioni di Hezbollah” – L’Aeronautica militare delle forze armate israeliane (Idf) ha bombardato diversi siti appartenenti a Hezbollah a Odaisseh e Kafr Kila, nel sud del Libano, dopo che il gruppo armato sciita ha lanciato 35 razzi contro le città di Kiryat Shmona e Kfar Szold, nel nord di Israele. Lo riferiscono in una nota le Idf, secondo cui l’artiglieria israeliana ha colpito i siti di lancio dei missili. In mattinata, Hezbollah aveva rivendicato il lancio di “decine” di razzi Katyusha e Falaq dal sud del Libano contro il nord dello Stato ebraico in risposta a un raid aereo condotto nella notte dalle Idf nel distretto di Tiro, costato la vita ad almeno un civile, definito un “attacco terroristico” dal premier libanese Najib Mikati. Molti dei razzi, secondo i militari israeliani, sono stati intercettati ma altri hanno colpito l’area, causando danni a Kiryat Shmona e innescando un incendio vicino a Kfar Szold.

Ore 14,30 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 37.266 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 37.266 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 85.102, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 34 persone e altre 71 sarebbero rimaste ferite. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 15mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto, mentre sono 299 i soldati di Tel Aviv caduti nella Striscia. Per le Nazioni Unite invece, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e minori.

Ore 14,00 – Israele, media: “Idf propongono di ri-orientare l’attenzione sul Libano” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno proposto di porre fine all’offensiva a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, e di reindirizzare gli sforzi militari verso una nuova operazione nel Libano meridionale. Lo riferisce l’emittente israeliana Channel 12.

Ore 13,30 – Libano, il premier Mikati condanna i raid di Israele: “Aggressione distruttiva e terroristica” – Il premier del Libano Najib Mikati ha condannato oggi gli attacchi condotti da Israele contro il gruppo armato sciita Hezbollah nel Paese arabo, definendoli una forma di “aggressione distruttiva e terroristica”. “La continuazione degli attacchi israeliani e l’uccisione deliberata di persone, la distruzione di città e l’incendio dei raccolti non è solo una questione di condanna e denuncia da parte nostra ma rappresenta un’aggressione distruttiva e terroristica”, ha detto il primo ministro, citato dai media locali. “È un attacco terroristico al quale la comunità internazionale deve porre fine”. Secondo i più recenti dati pubblicati ieri dal ministero della Sanità di Beirut, dall’8 ottobre 2023 all’11 giugno 2024 almeno 414 persone sono morte e 1.276 sono rimaste ferite negli scontri tra Israele e Hezbollah avvenuti nel sud del Libano.

Ore 13,00 – Israele: domenica il governo decide se estendere il provvedimento che aumenta l’età di esenzione dal servizio militare dei riservisti – Domenica 16 giugno il governo di Israele deciderà se prorogare o meno fino alla fine dell’anno il provvedimento che aumenta l’età di esenzione dal servizio militare da 40 a 41 anni per i soldati e da 45 a 46 anni per gli ufficiali della Riserva. Lo riportano i quotidiano israeliani online Ynet e The Times of Israel, secondo cui la proposta ha scatenato polemiche con l’opposizione vista l’intenzione della maggioranza di confermare di fatto l’esenzione dal servizio militare degli uomini della comunità Haredi (gli ebrei ultra-ortodossi).

Ore 12,30 – Gaza, Idf: “Continueremo le operazioni finché saranno raggiunti tutti gli obiettivi” – Le forze armate di Israele (Idf) non interromperanno le operazioni nella Striscia di Gaza finché tutti gli obiettivi militari non saranno raggiunti. Lo ha detto il capo del comandando meridionale dell’Idf, il generale maggiore Yaron Finkelman durante una visita alla truppe schierate a Rafah, nel sud della Striscia. “Il piano per il futuro è chiaro”, ha dichiarato Finkelman in un filmato pubblicato oggi sui social dall’esercito dello Stato ebraico che mostra la visita del generale avvenuta il 12 giugno nella città più meridionale del territorio costiero palestinese. “Con la qualità delle truppe e dei comandanti qui schierati, continueremo ad andare avanti finché non raggiungeremo i nostri obiettivi”.

Ore 12,00 – Usa, Cnn: “Il Pentagono valuta il provvisorio smantellamento del molo costruito al largo di Gaza” – Le forze armate degli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di smantellare provvisoriamente il molo galleggiante costruito al largo della costa della Striscia di Gaza a causa delle preoccupanti condizioni del mare. Lo riferisce l’emittente Cnn, che cita in via anonima alcuni funzionari Usa, secondo cui il Pentagono deciderà oggi se spostare il molo galleggiante nel porto israeliano di Ashdod. La struttura, progettata per trasportare aiuti a Gaza via mare, è stato danneggiato la scorsa settimana dal maltempo ma la sezione che lo collegava alla costa è stata ricostruita.

Ore 11,30 – Libano: Hezbollah rivendica il lancio di 30 razzi sul nord di Israele – Hezbollah ha rivendicato il lancio di “decine” di razzi Katyusha e Falaq dal sud del Libano contro le città di Kiryat Shmona e Kfar Szold, nel nord di Israele. Lo ha comunicato oggi il gruppo armato sciita libanese in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale Nna, secondo cui l’attacco costituisce una risposta al raid aereo attribuito alle forze armate di Israele (Idf) che nella notte ha ucciso almeno un civile, ferendone altri sette, nella località di Jennata del distretto di Tiro, nel sud del Paese arabo. Secondo il portale israeliano Ynet, il gruppo ha lanciato almeno 30 razzi solo su Kiryat Shmona. L’Idf non ha ancora commentato la notizia.

Ore 11,15 – Israele: prorogata di altri 35 giorni l’interruzione delle trasmissioni di al-Jazeera – La magistratura israeliana ha confermato e prorogato per altri 35 giorni il provvedimento che dispone l’interruzione delle trasmissioni dell’emittente televisiva del Qatar al-Jazeera, accusata dal governo di Tel Aviv di sostenere Hamas. Lo ha reso noto oggi in un comunicato pubblicato sul proprio sito-web il ministero della Giustizia dello Stato ebraico. “La Corte distrettuale di Tel Aviv ha confermato (ieri, ndr) le indicazioni del ministero delle Comunicazioni di interrompere le trasmissioni del canale al-Jazeera, chiudere i suoi uffici in Israele, bloccare l’accesso ai suoi siti web e sequestrare le apparecchiature utilizzate per trasmettere i contenuti del canale per un periodo di 35 giorni”, si legge nel comunicato del ministero israeliano. Il provvedimento è stato adottato ai sensi di una nuova legge approvata all’inizio di aprile dalla Knesset, che consente all’esecutivo di bandire le trasmissioni dei media stranieri che mettono a repentaglio la sicurezza nazionale. Così il 5 maggio il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi ha deciso di oscurare al-Jazeera in Israele per un periodo di 45 giorni. Tuttavia il 9 giugno, accogliendo un ricorso dell’Associazione israeliana per i Diritti Civili che contestava la chiusura del canale tv qatarino, la Corte Suprema ha rinviato il caso al Tribunale distrettuale di Tel Aviv che, citando una serie di vizi procedurali, ha dato ragione al governo, riducendo però a 35 giorni il periodo di interruzione delle trasmissioni di al-Jazeera.

Ore 11,00 – Israele, razzi dal Libano: danni anche a Kiryat Shmona – Un edificio nella città di Kiryat Shmona, nel nord di Israele, è stato danneggiato dal lancio di alcuni missili anticarro sparati oggi dal Libano. Lo riferisce in una nota la polizia israeliana, secondo cui non è stato segnalato nessun ferito.

Ore 10,30 – Israele, media: “Due case e un autobus colpiti a Metula dai razzi lanciati dal Libano” – Due abitazioni sono state danneggiate e un autobus ha preso fuoco a Metula, nel nord di Israele, dopo essere stati colpiti da alcuni missili anticarro lanciati dal Libano. Lo riferisce il quotidiano israeliano in lingua ebraica Israel Hayom, secondo cui al momento non si segnalano feriti. Le autorità israeliane sospettano che possa trattarsi di una ritorsione del gruppo armato sciita Hezbollah per il raid attribuito a Israele che nella notte ha ucciso una donna e ferito 7 civili nel distretto di Tiro, nel sud del Libano.

Ore 10,00 – Libano: 1 morto e 7 feriti nel raid dell’Idf a Jennata – È di una donna morta e di 7 feriti il bilancio del raid aereo condotto nella notte nel villaggio di Jennata del distretto di Tiro, nel sud del Libano, attribuito alle forze armate di Israele (Idf). Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui l’attacco ha colpito un palazzo di tre piani sulla strada per Deir Kanoun el-Nahr. In precedenza i media locali avevano parlato di due morti e una ventina di civili feriti.

Ore 9,30 – Israele: razzi anti-carro piovono dal Libano su Metula – Almeno sei missili anticarro sono stati sparati questa mattina dal confine libanese contro la città di Metula, nel nord di Israele. Lo riportano l’emittente tv al-Jazeera Arabic e il portale Israel Today, secondo cui finora non si segnalano vittime. Alcuni post diventati virali sui social media parlano di un edificio danneggiato da uno dei razzi, che avrebbe provocato un incendio. Le autorità israeliane sospettano che possa trattarsi di una ritorsione del gruppo armato sciita Hezbollah per il raid attribuito a Israele che nella notte ha ucciso due donne e provocato almeno una ventina di feriti tra i civili nel distretto di Tiro, nel sud del Libano.

Ore 9,00 – Gaza, Idf: “Continuano i raid e le operazioni militari a Rafah” – Le forze armate israeliane (Idf) continuano le operazioni militari a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove le truppe dello Stato ebraico hanno ucciso “un certo numero di terroristi e localizzato depositi di armi e tunnel sotterranei”. Secondo una nota diramata in mattinata dalle Idf, nell’operazione sono impegnate la 162esima divisione dell’esercito e le truppe della Brigata Nahal, che hanno anche “identificato e distrutto diversi esplosivi nei depositi di Hamas”. Sempre nel sud di Gaza, continua il comunicato, “i commando Maglan hanno ordinato un attacco aereo per abbattere un drone nemico da loro identificato”. Nel centro della Striscia invece, “le truppe della 99esima divisione dell’Idf hanno identificato un certo numero di miliziani di Hamas in un edificio nel quartiere Zeitoun di Gaza City, e hanno richiesto un attacco aereo”. Non è chiaro se il raid sia stato effettuato né quante vittime abbia provocato.

Ore 8,30 – Iraq: milizia filo-iraniana rivendica un attacco a colpi di droni contro una base aerea in Israele – La Resistenza Islamica in Iraq, un gruppo di milizie paramilitari filo-iraniane, ha rivendicato oggi un attacco condotto ieri a colpi di droni contro la base aerea di Ramat David, situata a 20 chilometri a sud-est di Haifa, nel nord di Israele. La rivendicazione, contenuta in una nota diramata oggi su Telegram dal gruppo armato iracheno, giustifica l’attacco come “parte della seconda fase delle operazioni contro il regime occupante (Israele, ndr) a sostegno dei palestinesi di Gaza, in particolare nella città di Rafah, e come rappresaglia per i massacri perpetrati dall’entità sionista (Israele, ndr) contro i civili”. Il gruppo afferma di aver lanciato due giorni prima un altro attacco contro un obiettivo “vitale” nel porto di Eilat sul Mar Rosso, all’estremo sud di Israele. I raid non sono stati confermati dalle forze armate dello Stato ebraico (Idf), secondo cui non risultano  segnalazioni di attacchi con droni contro la base di Ramat David né sono scattate le sirene di allarme presso il porto di Eilat. La Resistenza Islamica in Iraq ha più volte rivendicato attacchi contro Israele ma ben pochi sono stati confermati.

Ore 8,00 – Yemen: Usa distruggono motovedette e droni Houthi. Grave un marinaio ferito nell’attacco di ieri a un mercantile diretto a Venezia – Gli Stati Uniti hanno distrutto ieri sul Mar Rosso due motovedette, un drone marittimo di superficie e un drone aereo appartenenti ai ribelli yemeniti filo-iraniani Houthi, mentre nell’attacco di ieri contro un mercantile in transito nel Golfo di Aden e diretto a Venezia è rimasto ferito gravemente un marinaio. Lo riferisce oggi in una nota il Comando centrale delle forze armate Usa (CentCom). Il gruppo armato sciita, che controlla la maggior parte dello Yemen, ha lanciato ieri due missili balistici antinave contro le forze della coalizione internazionale impegnate a garantire la libertà di navigazione nell’area ma, secondo il CentCom, questi attacchi non hanno provocato danni né feriti. Un altro attacco condotto ieri dagli Houthi però aveva colpito la nave portarinfuse M/V Verbena, operata da una compagnia di navigazione polacca e battente bandiera di Palau, partita dal porto thailandese di Songkhla e diretta a Venezia. L’imbarcazione è stata colpita da due missili, provocando il ferimento di un membro dell’equipaggio, che versa in gravi condizioni, e un incendio a bordo. L’uomo, di cui il CentCom non fornisce la nazionalità, è stato trasferito dalle forze Usa su un’imbarcazione vicina per ricevere adeguate cure mediche. “Gli Houthi affermano di agire per conto dei palestinesi a Gaza e tuttavia prendono di mira e minacciano la vita di cittadini di Paesi terzi che non hanno nulla a che fare con il conflitto”, si legge nella nota diramata oggi dal CentCom.

Ore 7,30 – Hamas: “Nessuno sa quanti ostaggi siano ancora vivi” – Hamas non sa quanti dei 116 ostaggi israeliani trattenuti contro la loro volontà nella Striscia di Gaza siano ancora vivi. Lo ha dichiarato nella notte italiana all’emittente statunitense Cnn l’esponente del gruppo terroristico palestinese Osama Hamdan. “Non ne ho idea”, ha risposto il membro del politburo di Hamas, che vive a Beirut. “Nessuno ha alcuna idea al riguardo”. Hamdan ha poi incolpato Israele per lo stato mentale dei quattro ostaggi recentemente salvati in un’operazione militare condotta a Nuseirat (e costata la vita a oltre duecento civili palestinesi) dopo le dichiarazioni del medico che li ha visitati, secondo cui durante la prigionia avevano subito costanti abusi fisici ed emotivi. “Credo che se hanno problemi mentali, è a causa di ciò che Israele ha fatto a Gaza”, ha detto l’esponente del gruppo terroristico palestinese, secondo cui i rapiti stavano meglio quando sono stati liberati rispetto a quando sono stati sequestrati. Hamdan ha poi difeso il rifiuto da parte di Hamas dei termini della tregua proposta dagli Usa e approvata dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, affermando che Israele deve accettare un cessate il fuoco “totale” prima di qualsiasi negoziato sulla liberazione degli ostaggi. Hamas ha bisogno di “una posizione chiara da parte di Israele per accettare il cessate il fuoco, di un ritiro completo da Gaza e della revoca dello stato d’assedio” della Striscia. Tel Aviv inoltre deve “lasciare che i palestinesi determinino da soli il proprio futuro e la ricostruzione”. A queste condizioni, ha aggiunto Hamda, “siamo pronti a discutere di un giusto accordo sullo scambio di prigionieri”.

Ore 7,00 – Libano, raid dell’Idf nel sud. Media: “2 morti e 20 feriti” – Almeno due donne sono morte e una ventina di civili sono rimasti feriti nella notte in un villaggio tra le città di Jennata e Deir Kanoun el-Nahr, nel distretto di Tiro, nel sud del Libano, a seguito di un raid aereo attribuito alle forze armate di Israele (Idf). Lo riferisce il quotidiano libanese L’Orient-Le Jour, che cita una fonte della Protezione civile dell’associazione al-Rissala, affiliata al movimento Amal. Intorno alla mezzanotte l’attacco aereo ha colpito un edificio di tre piani sulla strada tra Jennata e Deir Kanoun el-Nahr. Un portavoce del gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha negato a L’Orient-Le Jour che un dirigente del partito fosse presente nella zona.

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