Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza, Idf: “Ucciso un comandante di Hamas nel nord della Striscia”. Cisgiordania: 2 morti e 3 feriti in scontri con le Idf. Media libanesi: “Hamas ha respinto l’ultima proposta di tregua”. Wp, gli Usa a Israele: “Dovevate avvisarci prima del raid a Damasco” | DIRETTA
Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, venerdì 12 aprile
Secondo il Wall Street Journal, che cita funzionari americani, la maggior parte degli ostaggi israeliani ancora in mano ad Hamas sarebbero morti. La notizia arriva proprio mentre a Il Cairo proseguono i colloqui tra le due parti per un cessate il fuoco. La tregua, però, passa proprio dalla liberazione degli ostaggi. Intanto, secondo l’intelligence americana un attacco dell’Iran a Israele potrebbe essere imminente. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, nel frattempo, ha assicurato che gli Usa proteggeranno Israele. Di seguito le ultime notizie di oggi, venerdì 12 aprile 2024, sulla guerra Israele-Hamas.
Ore 18,00 – Hamas, Khaled Meshaal: “La guerra a Gaza non è l’ultimo round contro Israele” – La guerra in corso nella Striscia di Gaza “non è l’ultimo round” contro Israele. Lo ha detto oggi l’ex leader politico di Hamas e attuale responsabile del movimento per gli affari della diaspora palestinese Khaled Meshaal. “Questo non è l’ultimo round”, ha detto Meshaal intervenendo a un evento tenuto a Doha, in Qatar, in ricordo dei figli del leader di Hamas Ismail Haniyeh uccisi il 10 aprile in un raid aereo israeliano a Gaza, riferendosi alla guerra in corso. “È un passo importante sulla strada della liberazione della Palestina e della sconfitta del progetto sionista”. Secondo Meshaal, Hamas “spezzerà presto il nemico”.
Ore 17,45 – Ue sanziona il braccio armato di Hamas e della Jihad Islamica per le violenze sessuali commesse il 7 ottobre – L’Unione europea ha inserito il braccio armato di Hamas e della Jihad Islamica nella lista dei soggetti sottoposti a sanzioni per aver violato i diritti umani a causa delle violenze sessuali e delle aggressioni di genere commesse durante gli attentati del 7 ottobre scorso in Israele, costati la vita a più di 1.100 persone. Il provvedimento si applica alle Brigate Ezzeddine al-Qassam e alla Forza Nukhba di Hamas e alle Brigate al-Quds della Jihad Islamica. L’inserimento nella black lista prevede il congelamento dei beni dei soggetti, il divieto di viaggio di questi ultimi verso l’Ue e il divieto per i cittadini, le banche e le imprese europee di fornire loro fondi, direttamente o indirettamente. Sia Hamas che la Jihad islamica erano comunque già state inserite nella lista delle “organizzazioni terroristiche” bandite dall’Ue.
Ore 17,30 – Usa, Casa bianca: la ritorsione dell’Iran contro Israele è una “minaccia reale e concreta” – Un attacco da parte dell’Iran contro Israele è una minaccia “reale” e “concreta”. Lo ha detto oggi in conferenza stampa il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby. “Continuiamo a ritenere che la potenziale minaccia da parte dell’Iran sia reale e concreta”, ha spiegato Kirby ai giornalisti presenti alla Casa bianca. “Vorrei solo dire che stiamo osservando la situazione molto, molto da vicino”, ha aggiunto. Washington, ha poi concluso Kirby, si assicurerà che gli israeliani “abbiano ciò di cui hanno bisogno e che siano in grado di difendersi”.
Ore 17,15 – L’ong Anera riprende le attività umanitarie a Gaza – L’ong statunitense American Near East Refugee Aid (Anera), la principale organizzazione umanitaria attiva nella Striscia di Gaza dopo l’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), riprenderà le operazioni nel territorio costiero palestinese. Lo ha annunciato oggi all’emittente tv al-Jazeera il presidente e amministratore delegato dell’ong, Sean Carroll, secondo cui “i bisogni” nella Striscia sono “così grandi” che non è possibile smettere di portare aiuti alla popolazione civile. Il 2 aprile scorso Anera aveva sospeso le attività a Gaza dopo la strage di 7 operatori della no-profit statunitense World Central Kitchen, rimasti vittime di una serie di raid aerei compiuti dalle forze amate israeliane a Deir el-Balah. “Abbiamo lavorato duramente nell’ultima settimana/dieci giorni per ricevere alcune garanzie, che riteniamo di aver ottenuto davvero, per la protezione degli operatori umanitari e delle attività di soccorso che dovrebbero essere sempre presenti in un conflitto”, ha detto Carroll ad al-Jazeera. “La verità è che non è proprio sicuro tornare al lavoro, ma il nostro personale vuole farlo”, ha aggiunto, pur riconoscendo che le notizie di un veicolo dell’Unicef preso ieri di mira da un attacco aereo israeliano hanno innescato una serie di ulteriori preoccupazioni sulla sicurezza degli operatori umanitari a Gaza. “Crediamo che siano state messe in atto nuove misure”, ha concluso Carroll. “Ci è stato detto che non ci saranno attacchi contro le missioni o gli operatori né nell’area delle operazioni umanitarie”.
Ore 16,30 – Israele: il ministro della Difesa Gallant incontra il comandante del Centcom Usa – Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha incontrato oggi il capo del Comando centrale delle Forze armate degli Stati Uniti (Centcom), generale Michael Erik Kurilla, presso la base aerea di Hatzor per discutere dei “preparativi in vista di un attacco iraniano contro lo Stato di Israele, che potrebbe portare a un’escalation regionale”. Lo riferisce una nota del ministero della Difesa di Tel Aviv, che riporta le parole di Gallant: “I nostri nemici pensano di poter separare Israele e gli Stati Uniti, ma è vero il contrario: ci stanno unendo e rafforzando i nostri legami. Siamo fianco a fianco”, ha detto il ministro. “Sono certo che il mondo vede il vero volto dell’Iran, l’organismo terroristico che incita attacchi terroristici in tutto il Medio Oriente e finanzia Hamas, Hezbollah e altre forze e ora minaccia anche lo Stato di Israele”. “Siamo pronti”, ha aggiunto Gallant “a difenderci via terra e via aria, in stretta collaborazione con i nostri partner, e sapremo come rispondere”. Il viaggio di Kurilla in Israele segue le minacce di ritorsione da parte dell’Iran dopo il raid aereo attribuito a Israele in cui sono morti due generali e altri cinque ufficiali delle Guardie rivoluzionarie islamiche a Damasco, in Siria.
Ore 16,00 – Media Usa: “L’Iran potrebbe attaccare già oggi Israele con più di 100 droni” – L’Iran potrebbe attaccare Israele con più di 100 droni militari e decine di missili. È quanto riferito all’emittente CBS da due funzionari statunitensi, secondo cui il raid potrebbe avvenire già oggi contro obiettivi militari all’interno di Israele. Secondo le fonti citate dal canale statunitense, sarebbe difficile per gli israeliani difendersi da un attacco di tale portata. I due funzionari citati, che hanno parlato alla CBS in via anonima, ritengono che la ritorsione di Teheran per il raid attribuito a Israele contro il consolato iraniano a Damasco sia imminente.
Ore 15,00 – Gaza, raid Idf colpisce una troupe turca: “Ferito gravemente un cameraman” – Un cameraman dell’emittente televisiva statale turca Trt è rimasto gravemente ferito oggi nel centro della Striscia di Gaza durante un raid aereo israeliano nel campo profughi di Nuseirat che ha colpito la sua troupe. “Il veicolo di una troupe di TRT Arabi (il canale in lingua araba dell’emittente turca, ndr) che si stava preparando a trasmettere dal campo di Nuseirat è stato colpito da un attacco dell’esercito israeliano”, ha fatto sapere Trt. “Sami Shahada, un cameraman freelance, è rimasto gravemente ferito”. Secondo il direttore del canale turco, Zahid Sobaci, Shahada “ha perso un piede ed è attualmente in sala operatoria”.
Ore 14,45 – Anche l’India sconsiglia ai suoi cittadini di viaggiare in Iran e in Israele – L’India sconsiglia ai suoi cittadini di recarsi in Iran e Israele a causa della “situazione nella regione”. L’avviso è contenuto in una nota pubblicata oggi sui canali social del ministero degli Esteri di New Delhi, secondo cui “tutti coloro che attualmente risiedono in Iran o in Israele sono pregati di mettersi in contatto con le ambasciate indiane locali e di registrarsi”. I cittadini indiani residenti nei due Paesi, prosegue il comunicato, dovrebbero osservare “le massime precauzioni per la loro sicurezza e limitare al minimo gli spostamenti”.
Ore 14,30 – Gaza, Idf: “Primo convoglio di aiuti entra nel nord da un nuovo valico terrestre” – Un primo convoglio di camion con a bordo aiuti umanitari è entrato ieri sera nel nord della Striscia di Gaza attraverso un nuovo valico di terra con Israele. Lo hanno reso noto oggi in un comunicato le forze armate israeliane (Idf), secondo cui il “northern crossing”, situato vicino al Kibbutz Zikim al confine settentrionale del territorio costiero palestinese, è stato realizzato nell’ambito degli sforzi compiuti dalle Idf per migliorare la situazione umanitaria nella Striscia. Gli aiuti, si legge nella nota, sono stati “accuratamente” ispezionati dalle autorità israeliane al valico di Kerem Shalom, al confine meridionale di Gaza, prima di entrare nel nord della Striscia attraverso il nuovo posto di frontiera. Le Idf non hanno specificato quanti camion hanno attraversato il valico.
Ore 13,30 – Wafa: “29 morti in un raid su una casa a Gaza City” – Almeno 29 persone sono morte e più di una decina sono rimaste ferite a seguito di un raid aereo israeliano che ha colpito la casa “della famiglia Al-Tatabibi”, nella zona di Sidra del quartiere Daraj di Gaza City. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale dell’Anp, Wafa. Un filmato pubblicato da Al Jazeera dopo l’attacco mostra alcuni soccorritori che tirano fuori diversi corpi dalle macerie di un edificio distrutto. Nelle stesse ore, secondo Wafa, elicotteri israeliani hanno effettuato altri raid su diversi edifici nei quartieri di Zeitoun, Shujayea e Remal, ferendo un numero imprecisato di civili.
Ore 13,00 – La Francia avvisa i suoi cittadini: “Non viaggiate in Iran, Libano, Israele e Cisgiordania” – Il governo francese ha consigliato ai cittadini d’Oltralpe di non recarsi in Iran, Libano, Israele, né nei Territori palestinesi occupati. Con un post sui suoi canali social, il ministero degli Esteri di Parigi ha poi annunciato che i parenti dei diplomatici residenti in Iran torneranno in Francia e che ai funzionari pubblici francesi è ora vietato svolgere qualsiasi missione nei Paesi sopracitati.
Ore 12,00 – Usa, Blinken a Wang Yi: “La Cina usi la sua influenza sull’Iran per impedire un attacco a Israele” – Gli Stati Uniti chiedono alla Cina di usare la propria influenza per dissuadere l’Iran dal colpire Israele. Il messaggio è stato recapitato oggi dal segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, al capo della diplomazia cinese, Wang Yi, nel corso di un colloquio telefonico riportato in un comunicato dal Dipartimento di Stato americano. Secondo la nota, il più alto esponente della diplomazia di Pechino ha esortato gli Stati Uniti ad assumere “un ruolo costruttivo” in Medio Oriente. Secondo un successivo comunicato del ministero degli Esteri cinese invece, Wang Yi ha “espresso la forte condanna della Cina per l’attacco” aereo, attribuito a Israele, che ha colpito un edificio annesso al consolato dell’Iran a Damasco, in Siria, in cui sono morti sette membri delle Guardie rivoluzionarie di Teheran, compresi il comandante e il suo vice nel Paese arabo. Inoltre, Wang ha sottolineato il diritto “inviolabile” alla sicurezza delle istituzioni diplomatiche e la necessità di rispettare la sovranità di Iran e Siria. “La Cina continuerà a svolgere un ruolo costruttivo nella risoluzione delle questioni in Medio Oriente”, ha detto oggi in conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning. “E contribuirà a calmare la situazione”. “Gli Stati Uniti”, ha aggiunto, “dovrebbero svolgere un ruolo costruttivo”.
Ore 11,00 – Gaza, il bilancio dei morti sale a 33.634 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 33.634 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche oltre 76.214 feriti e più di 8mila dispersi, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 89 persone e altre 120 sono rimaste ferite. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 13mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto. Per le Nazioni Unite, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e bambini.
Ore 10,30 – Israele si è appropriato di quasi 1.000 ettari di terreni in Cisgiordania dal 7 ottobre – Dal 7 ottobre Israele si è appropriato di circa 2.470 acri (circa 1.000 ettari) di terreni tra la Cisgiordania occupata e il confine con la Giordania, dichiarandoli territorio statale, il che significa che potranno essere utilizzati per nuovi progetti di sviluppo immobiliare. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz, secondo cui il risultato dei provvedimenti emanati negli ultimi sei mesi dal governo di Tel Aviv supera qualsiasi altro anno nella storia dello Stato ebraico in termini di nuove acquisizioni di terreni con queste modalità. Il dato è schizzato alle stelle proprio a fine marzo quando, con un decreto firmato dal ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, Tel Aviv si è appropriata di circa 1.976 acri (800 ettari) di terreni nella Valle del Giordano, dove sarà possibile la costruzione di centinaia di unità abitative e di un’area industriale e commerciale. La Valle del Giordano rappresenta circa il 30 per cento del territorio della Cisgiordania e comprende la metà dei terreni arabili della zona. Questa stretta striscia di terra, lunga 105 chilometri, collega la Cisgiordania alla Giordania ed è il punto più basso della superficie terrestre (comprende ad esempio il Mar Morto, che si trova a 790 metri al di sotto del livello del mare). In quest’area vivono 65mila palestinesi e 11mila coloni israeliani.
Ore 10,00 – Israele, sondaggi: “Netanyahu recupera terreno sul rivale Gantz” – L’ex capo di stato maggiore delle forze armate e attuale membro del gabinetto di guerra, Benny Gantz, ha 12 punti di vantaggio sull’attuale premier Benjamin Netanyahu come prossimo capo del governo di Israele, anche se il leader del Likud sta recuperando terreno. È quanto emerge da un nuovo sondaggio pubblicato oggi dal quotidiano israeliano Maariv, secondo cui il 47 per cento degli intervistati si è detto disponibile a votare Gantz come prossimo primo ministro, in calo di un punto percentuale rispetto alle precedenti rilevazioni. Il 35 per cento degli interpellati invece premierebbe ancora Netanyahu, che ha recuperato ben 2 punti in confronto ai precedenti sondaggi del quotidiano israeliano. Secondo le proiezioni di Maariv, il Likud di Netanyahu guadagnerebbe 19 seggi alla Knesset, due in più rispetto ai sondaggi precedenti, un risultato comunque molto lontano dai 32 deputati eletti oggi dal partito del premier in parlamento.
Ore 9,45 – Gaza, Idf: “Ucciso un comandante di Hamas nel nord della Striscia” – Radwan Muhammad Abdullah Radwan, capo della polizia di Jabaliya nel nord della Striscia di Gaza, è rimasto ucciso ieri in un attacco aereo condotto dalle forze armate di Israele (Idf). Lo hanno reso noto oggi l’Idf e i servizi interni dello Shin Bet, secondo cui l’uomo era anche “un agente dell’ala militare” di Hamas. “Radwan ha dato ordini ai miliziani di Hamas ed è stato responsabile di ordinare ai terroristi armati di prendere il controllo dei camion degli aiuti umanitari nel nord della Striscia di Gaza”, si legge in una nota dell’Idf, secondo cui il suo omicidio “riduce la capacità di Hamas di attaccare e prendere il controllo degli aiuti umanitari” nell’area di Jabaliya.
Ore 9,30 – Usa, Austin a Gallant: “Dovevate avvisarci prima del raid a Damasco” – Israele avrebbe dovuto avvisare gli Usa prima di condurre il raid aereo che ha colpito un edificio annesso al consolato dell’Iran a Damasco, in Siria, in cui sono morti sette membri delle Guardie rivoluzionarie di Teheran, compresi il comandante e il suo vice nel Paese arabo. L’appunto, secondo quanto riporta oggi il Washington Post, è stato indirizzato ieri sera dal segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin al suo omologo israeliano Yoav Gallant. Secondo alcuni funzionari statunitensi citati dal quotidiano, la lamentela di Austin era basata sul fatto che il raid potrebbe aumentare i rischi per le forze americane schierate nella regione. Israele è in stato di massima allerta per le annunciate ritorsioni da parte dell’Iran dopo il raid.
Ore 9,00 – Media libanesi: “Hamas ha respinto l’ultima proposta di tregua” – Hamas ha respinto una proposta per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza in cambio della liberazione degli ostaggi rapiti il 7 ottobre. Lo ha reso noto oggi il quotidiano libanese Al Akhbar, considerato vicino a Hezbollah, che in proposita cita non meglio specificate “fonti coinvolte nei negoziati in corso” per raggiungere una tregua nel territorio costiero palestinese. L’organizzazione armata, si legge nell’articolo, è convinta che Israele “non vuole facilitare un accordo che assicuri un cessate il fuoco effettivo e la fine della guerra, e che le pressioni esercitate sulla controparte palestinese da tutti i Paesi arabi e dalle organizzazioni internazionali non riusciranno a modificare la situazione”. Hamas, prosegue il quotidiano libanese, non intende impegnarsi nei colloqui finché le sue richieste di porre fine alla guerra a Gaza non saranno soddisfatte.
Ore 8,00 – Cisgiordania: 2 morti e 3 feriti in scontri con le Idf – Due uomini sono rimasti uccisi nei pressi di Tubas, nella Cisgiordania occupata, durante un raid compiuto alle prime ore di oggi dalle forze armate israeliane (Idf). Lo ha reso noto la Mezzaluna Rossa Palestinese (Palestine Red Crescent Society), secondo cui la prima vittima è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco nel campo profughi di Far’a, mentre la seconda è stata colpita mentre viaggiava a bordo della sua auto a Tubas. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, altre tre persone sono rimaste ferite negli scontri, di cui una versa in gravi condizioni. Le due vittime sono state identificate: si tratta di Muhammad Issam Shahmawi, che secondo il portale israeliano Ynet era legato ai gruppi armati attivi nel campo profughi di Far’a, e di Muhammad Rasool, che secondo il quotidiano online The Times of Israel era un comandante del gruppo terroristico palestinese della Jihad islamica. Dal 7 ottobre scorso, le truppe israeliane hanno arrestato quasi 3.700 palestinesi in Cisgiordania. Secondo le Idf, tra questi, oltre 1.600 erano affiliati ad Hamas o ad altri gruppi armati. Secondo il ministero della Sanità dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), nello stesso periodo sono stati uccisi più di 450 palestinesi nei Territori occupati.