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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza: 38.345 morti dal 7 ottobre. Usa: “Cautamente ottimisti sui negoziati”. Israele, media: “Nessun progresso a Doha”. Tel Aviv invia un’altra squadra di negoziatori in Egitto. Hamas: “Temporaggiano”. Libano: Idf bombarda Hezbollah. Il G7 critica l’ampliamento delle colonie israeliane in Cisgiordania. Netanyahu: continueremo la guerra “fino alla vittoria, anche se ci vorrà del tempo” | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, giovedì 11 luglio

Continuano i raid israeliani sulla Striscia di Gaza: ieri l’esercito israeliano ha lanciato volantini su Gaza City intimando la popolazione a spostarsi verso Sud in cui si specificava che Gaza City “resta una zona pericolosa di combattimenti”. Nel frattempo, mentre gli Usa si dicono “cautamente ottimisti” per l’esito dei negoziati tra Israele e Hamas, secondo il Washington Post Hamas e Israele avrebbero concordato un governo ad interim nella Striscia per la seconda fase della tregua. Di seguito le ultime notizie di oggi, giovedì 11 luglio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 19,30 – Usa: “C’è ancora molta strada da fare per una tregua” – “C’è ancora molta strada da fare prima” di arrivare a una tregua nella Striscia di Gaza. Lo ha detto oggi in conferenza stampa il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan, secondo cui molti dettagli devono ancora essere definiti per garantire un accordo tra Israele e Hamas che metta fine alle ostilità e permetta la liberazione degli ostaggi israeliani. “C’è ancora molta strada da fare prima di concludere (l’accordo, ndr), se saremo in grado di concluderlo”, ha detto Sullivan. “Quindi non voglio dire che è immediatamente dietro l’angolo, ma non deve essere molto lontano se tutti ci arrivano con la volontà di farlo”. Il presidente Joe Biden, ha poi aggiunto, offrirà presto un aggiornamento sullo stato dei colloqui per il cessate il fuoco.

Ore 18,00 – Netanyahu: Israele continuerà la guerra “fino alla vittoria, anche se ci vorrà del tempo” – Israele continuerà la guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza “fino alla vittoria, anche se ci vorrà del tempo”. Lo ha detto oggi il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu intervenendo alla cerimonia di laurea della scuola ufficiali delle forze armate (Idf). Secondo il premier, Tel Aviv non si fermerà “finché non raggiungeremo tutti gli obiettivi”, tra cui come “l’eliminazione del governo di Hamas nella Striscia di Gaza, il ritorno di tutti i nostri ostaggi a casa e il contrasto a qualsiasi futura minaccia a Israele da Gaza”. “Siamo determinati a ottenere la vittoria”, ha aggiunto Netanyahu. “C’è chi si chiede per quanto tempo continuerà questa campagna”, ha concluso il premier, che alcuni mesi fa aveva dato Israele “a un passo dalla vittoria” su Hamas. “Dico poche parole: fino alla vittoria, fino alla vittoria, anche se ci vorrà del tempo”.

Ore 17,30 – Cisgiordania, ong: 15 palestinesi arrestati nella notte – Altri 15 palestinesi sono stati arrestati nelle scorse ore dalle forze di sicurezza israeliane nei Territori occupati della Cisgiordania. Lo riporta la Palestinian Prisoners’ Society, che monitora i detenuti nelle carceri israeliane, secondo cui gli arresti sono avvenuti nelle località di Nablus, Ramallah, Betlemme, Hebron, Tubas e Qalqiliya. Tra i fermati ci sono almeno una donna e diversi ex detenuti precedentemente rilasciati dalle forze di sicurezza israeliane. Secondo l’ong, dal 7 ottobre scorso, giorno degli attentati di Hamas e della Jihad Islamica in Israele, circa 9.625 palestinesi sono stati arrestati nei Territori occupati della Cisgiordania.

Ore 17,00 – Il G7 critica la decisione di Israele di ampliare le colonie illegali nella Cisgiordania occupata – I ministri degli Esteri del G7 hanno denunciato la decisione di Israele di espandere le colonie illegali in Cisgiordania, definendo tale mossa “controproducente per la causa della pace”. Il mese scorso Israele ha annunciato che avrebbe legalizzato cinque avamposti in Cisgiordania, creato tre nuovi insediamenti e appropriandosi di vaste aree di territorio, acquisite al demanio, appartenenti alla Palestina. In una nota diramata oggi i ministri del G7 hanno condannato questa decisione sollecitando Tel Aviv a tornare sui propri passi. “Riaffermiamo il nostro impegno per una pace duratura e sostenibile (…) sulla base della soluzione dei due Stati”, si legge nel comunicato. I ministri degli Esteri del G7 hanno inoltre invitato Israele a cedere all’Autorità nazionale palestinese (Anp) tutte le entrate fiscali finora trattenute, affermando che il mantenimento della stabilità economica in Cisgiordania è “fondamentale per la sicurezza regionale”.

Ore 16,15 – Israele, media: “Nessun progresso sulla tregua nei colloqui a Doha” – Durante i colloqui tenuti ieri a Doha tra Israele e i mediatori di Usa, Qatar ed Egitto per raggiungere una tregua con Hamas nella Striscia di Gaza che preveda anche la liberazione degli ostaggi “non c’è stato alcun progresso”. L’indiscrezione è stata pubblicata dal portale israeliano Ynet, che cita le parole di un funzionario dello Stato ebraico coinvolto nei negoziati, secondo cui nella capitale dell’emirato “c’è stato un chiarimento sugli accordi e sulle differenze tra le parti”. “Una volta che sanno quali sono gli accordi e le divergenze, tutte le parti sanno come arrivare ai fattori decisivi e tornare con le risposte”, ha rivelato il funzionario in via anonima. “La delegazione è tornata e ha presentato le questioni al primo ministro”. Secondo le fonti citate dal portale israeliano, le principali differenze tra le parti riguardano al momento la questione del ritorno degli sfollati nel nord della Striscia di Gaza. In mattinata, secondo una nota dell’ufficio del primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu ha incontrato la squadra di negoziatori, guidata dal direttore del Mossad David Barnea, che ieri si era recata a Doha per negoziare un accordo con Hamas. In quell’occasione, si legge nel comunicato, il team negoziale ha discusso con i rappresentanti di Usa, Qatar ed Egitto “le clausole dell’accordo che riguardano la liberazione degli ostaggi e le modalità per attuare la proposta” di tregua. I colloqui, sottolinea l’ufficio di Netanyahu, hanno preso in esame solo i modi per riportare a casa gli ostaggi, “garantendo al contempo il raggiungimento di tutti gli obiettivi della guerra”.

Ore 16,00 – Libano: Idf bombarda obiettivi di Hezbollah – Le forze armate di Israele (Idf) hanno bombardato oggi una serie di obiettivi legati al gruppo armato sciita Hezbollah nel sud del Libano. Lo riferiscono le Idf in una nota diramata sui social, secondo cui gli aerei da combattimento dell’Aeronautica israeliana hanno colpito diverse infrastrutture militari di Hezbollah in varie località del Libano meridionale, comprese le zone di Yarin, Ramya, Al-Jibin e Tir Harfa.

Ore 15,30 – Israele: un’altra squadra di negoziatori si recherà oggi al Cairo per i colloqui sulla tregua a Gaza – I negoziatori di Israele si recheranno in Egitto in serata per tenere ulteriori colloqui per raggiungere un cessate il fuoco e liberare gli ostaggi israeliani nella Striscia di Gaza dopo aver concluso ieri i negoziati in Qatar. Lo ha comunicato in una nota l’ufficio del primo ministro dello Stato ebraico Benjamin Netanyahu, secondo cui la delegazione che si recherà al Cairo sarà guidata dal direttore dei servizi interni dello Shin Bet Ronen Bar e includerà anche alcuni rappresentanti delle forze armate israeliane (Idf). Secondo il comunicato, questa mattina il premier ha incontrato la squadra di negoziatori, guidata dal direttore del Mossad David Barnea, che ieri si era recata a Doha per negoziare un accordo con Hamas. In quell’occasione, si legge nella nota, il team negoziale ha discusso con i rappresentanti di Usa, Qatar ed Egitto “le clausole dell’accordo che riguardano la liberazione degli ostaggi e le modalità per attuare la proposta” di tregua. I colloqui, sottolinea l’ufficio di Netanyahu, hanno preso in esame solo i modi per riportare a casa gli ostaggi, “garantendo al contempo il raggiungimento di tutti gli obiettivi della guerra”.

Ore 15,00 – Hamas: “Non abbiamo ricevuto aggiornamenti sui negoziati”. E accusa Israele: “Temporeggia e ritarda i colloqui per la tregua” – Hamas ha accusato oggi Israele di temporaggiare, ritardando i negoziati per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la liberazione degli ostaggi, su cui il gruppo afferma di non aver ricevuto aggiornamenti. L’accusa è contenuta in una nota diramata oggi dal gruppo terroristico palestinese, citata da diverse agenzia di stampa internazionali. “Non siamo ancora stati informati dai mediatori di nuovi sviluppi riguardanti i negoziati”, si legge nel comunicato. “Israele continua la sua politica di procrastinazione per guadagnare tempo, mirando a ostacolare questo round di colloqui, proprio come ha fatto nei round precedenti”.

Ore 14,30 – Usaid: “Washington stanzierà altri 100 mln dlr di aiuti per i palestinesi” – Gli Stati Uniti stanzieranno altri 100 milioni di dollari di aiuti destinati ai palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. Lo ha annunciato oggi in una nota l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (Usaid), secondo cui queste risorse contribuiranno alle iniziative del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite. Attraverso tale finanziamento, si legge nel comunicato, gli Usa forniranno “supporto logistico per la consegna sicura ed efficiente di aiuti umanitari in tutta Gaza”. La nota però non fornisce ulteriori dettagli. Tale stanziamento, secondo la nota, porta a oltre 774 milioni di dollari gli aiuti inviati dagli Stati Uniti ai palestinesi dall’inizio della guerra a Gaza.

Ore 14,00 – Libano: “466 morti e 507 feriti negli scontri con Israele dall’inizio della guerra a Gaza” – Almeno 466 persone sono morte e 507 sono rimaste ferite in Libano negli scontri ripresi tra Israele e Hezbollah dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza. Lo riferisce in una nota il ministero della Sanità di Beirut, secondo cui il bilancio delle vittime si riferisce al periodo compreso tra l’8 ottobre 2023 e il 9 luglio 2024. Secondo il quotidiano locale L’Orient-Le Jour, le vittime di Hezbollah dall’8 ottobre sono 369, compresi i miliziani uccisi in Siria. Per l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), il conflitto ha provocato oltre 96.800 sfollati.

Ore 13,30 – Israele: il ministro della Difesa Gallant discute con l’inviato Usa McGurk dei negoziati di tregua e della consegna di munizioni – Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha ricevuto oggi in Israele l’inviato statunitense per il Medio Oriente Brett McGurk. Lo ha reso noto il suo ufficio in un comunicato, secondo cui i due hanno discusso dei progressi in corso per una tregua nella Striscia di Gaza che preveda la liberazione degli ostaggi israeliani e della “consegna di munizioni essenziali, alcune delle quali saranno inviate a Israele nei prossimi giorni”.

Ore 13,00 – Israele, Idf: “Abbattuti droni armati lanciati dal Libano” – La contraerea israeliana ha abbattuto una serie di droni armati lanciati dal Libano e diretti verso il nord dello Stato ebraico. Lo hanno comunicato in una nota le forze armate di Tel Aviv (Idf), secondo cui i droni sono stati abbattuti prima di entrare nello spazio aereo israeliano.

Ore 12,45 – Libano: Hezbollah rivendica il lancio di razzi e droni contro Israele – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha rivendicato il lancio di decine di razzi e droni armati contro il nord di Israele. Secondo una nota diramata oggi citata dall’emittente al-Mayadeeen, l’attacco di oggi è stato compiuto “in rappresaglia per i raid” di Israele “nel Libano meridionale”.

Ore 12,30 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 38.345 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 38.345 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 88.295, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 50 persone e altre 54 sarebbero rimaste ferite. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 15mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto, mentre sono almeno 327 i soldati di Tel Aviv caduti nella Striscia dall’inizio dell’offensiva dello Stato enraico. Per le Nazioni Unite invece, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e minori.

Ore 12,00 – Erdogan: “Attacchi a Gaza come il massacro di Srebrenica” – “Oggi, il popolo palestinese a Gaza e nei territorio occupati è esposto a una brutalità simile a quella vissuta a Srebrenica 29 anni fa”. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. “Istituzioni e organizzazioni internazionali stanno semplicemente assistendo all’uccisione di circa 40mila innocenti, tra cui 16mila bambini, come 29 anni fa”, ha detto il leader turco in un videomessaggio in occasione dell’anniversario del genocidio a Srebrenica durante la guerra in Bosnia-Erzegovina. “Come per Srebrenica, i responsabili della barbarie a Gaza prima o poi saranno giudicati davanti alla legge internazionale”, ha aggiunto.

Ore 11,00 – Razzi dal Libano sul nord di Israele, un ferito grave – Un cittadino israeliano è rimasto gravemente ferito dopo una raffica di razzi lanciati dal Libano verso il nord di Israele. Lo riferiscono fonti mediche, spiegando che un razzo è caduto vicino al Kibbutz Kabri e ha ferito un uomo in modo grave. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato che diversi razzi sono entrati nello spazio aereo israeliano dal Libano e sono caduti nella regione della Galilea.

Ore 10,00 – Washington Post: Hamas e Israele per governo ad interim a Gaza – Hamas e Israele avrebbero concordato nella seconda fase dell’intesa sulla tregua a Gaza su “un governo ad interim” nella Striscia di cui nessuno dei due avrebbe il controllo. Lo afferma sul Washington Post il giornalista David Ignatius che cita una fonte Usa secondo cui la sicurezza “sarebbe garantita da una forza addestrata dagli Stati Uniti e sostenuta da alleati arabi moderati, in base ad un gruppo di circa 2.500 sostenitori dell’Anp a Gaza, già controllati da Israele”. Secondo la stessa fonte, “la bozza” dell’intesa complessiva è “concordata” e le parti stanno ora discutendo ” dettagli su come applicarla.

Ore 9.00 – Israele: uccisi 2 comandanti di Hamas a Gaza – L’esercito israeliano, mentre continua “l’attività operativa contro gli agenti terroristici insediati nel quartier generale dell’Unrwa nel centro di Gaza”, ha annunciato di aver “ucciso due comandanti” di Hamas. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui il primo è “Hassan Abu Kuik, capo della sicurezza operativa delle forze di sicurezza interna di Hamas nei campi centrali di Gaza”. “Hassan – ha aggiunto – era un agente militare, attivo nell’ufficio di emergenza di Hamas, e ha guidato numerosi attacchi terroristici contro Israele”. Il secondo è “Naser Mehanna, comandante di una squadra dell’intelligence militare di Hamas”. Per quanto riguarda il quartiere generale dell’Unrwa a Gaza City, il portavoce ha detto che nell’ultimo giorno in quell’area “le truppe hanno rinvenuto grandi quantità di armi, tra cui droni esplosivi, granate, ordigni esplosivi, cecchini, colpi di mortaio, razzi e Rpg”. In contemporanea, c’è stato un raid “su un complesso di combattimento nell’area utilizzata dai terroristi come base per sparare contro le truppe”. Le operazioni proseguono anche nell’area di Rafah dove “sono stati eliminati decine di terroristi, smantellati diversi siti di infrastrutture terroristiche equipaggiati con esplosivi, nonché imbocchi di tunnel”. “Durante i raid mirati nell’area di Tel al-Sultan, i soldati – ha concluso – hanno localizzato imbocchi di tunnel del terrore, Rpg e altre armi”.

Ore 8,00 – Usa, ‘cautamente ottimisti sui negoziati per Gaza’ – Gli Usa sono “cautamente ottimisti” su una intesa tra Israele e Hamas per una nuova tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo ha detto alla Cnn – ripreso dai media internazionali – il portavoce della sicurezza nazionale John Kirby aggiungendo che le distanze tra le due parti possono essere superate. “Siamo cautamente ottimisti che – ha spiegato – le cose stiano andando nella direzione giusta”. “Ci sono ancora lacune che restano tra le parti ma crediamo che possano essere superate ed è ciò che stanno tentando proprio ora di fare Brett McGurk e il direttore della Cia Bill Burns”.

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